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venerdì 15 aprile 2016

1^ PARTE - I MIEI COLLOQUI CON LE POVERE ANIME dI Eugenia Von Der Leyen

Perchè ho deciso di pubblicare questo diario? 

Molte persone, oggi come ieri, si pongono domande riguardo l'aldilà e spesso cercando delle risposte si trovano come cerbiatti assetati ad abbeverarsi a fonti torbide, sporche ed avvelenate, ad esempio certe trasmissioni tv come LA STRADA DEI MIRACOLI e molte altre simili, che ben lungi dalla VERITA' con la "V" maiuscola, propinano agli spettatori sprovveduti, argomenti di spiritualità cristiana travestiti artatamente di un cattolicesimo peloso e ipocrita tipico delle astuzie luciferine  di cui la massoneria si serve sempre volentieri. 
Per questo motivo ho pensato di proporvi con cadenza settimanale, OGNI MARTEDI' E VENERDI' a partire da oggi il DIARIO di EUGENIA VON DER LEYEN , partendo dalla prima all'ultima pagina. 
Vi consiglio di leggere con attenzione anche questa prima parte che vi aiuterà a comprendere la vita e il carattere della pia principessa, onde evitare paragoni inappropriati con i vari ciarlatani che popolano giornali e tv spacciandosi per "interlocutori prescelti" tra angeli o morti e il mondo terreno" chiamati anche medium, termine questo ultimo che ormai richiama all'occultismo ma che in realtà significa dal latino medium, "mezzo, strumento" nel nostro caso questo termine non ci tragga in inganno. 
A differenza di tanti ciarlatani che vagano da un programma Tv all'altro facendo sfoggio delle loro "doti medianiche" pieni di orgoglio e vanagloria, la principessa Eugenia ha vissuto la sua vita piamente,  in assoluta umiltà e nel nascondimento, limitandosi a scrivere ciò che le accadeva in segreto, come le consigliò il suo Direttore Spirituale. dopo la sua morte fu tutto raccolto nel diario che leggeremo insieme
Sia chiaro fin dall'inizio che fra i ciarlatani che vagano nei prgrammi TV portando sottobraccio i loro libri da promuovere e la principessa Von Der Leyen non vi è nessuna relazione, gli uni sono strumenti satanici mentre la principessa fu uno strumento divino.
Consentitemi pertanto di prendervi per mano, accompagnandovi nel mondo della principessa Eugenia che con i suoi racconti vi chiarirà tanti dubbi e  vi strapperà anche qualche risata come capitò a me quando lessi per la prima volta queste pagine affascinanti. 
Che ne dite amici? Cominciamo?
La Nazarena
09 aprile 2016 

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I MIEI COLLOQUI CON 
LE POVERE ANIME
EUGENIA VON DER LEYEN

1^ PARTE di 15 

Ah, le povere anime del Purgatorio hanno tanto da patire per causa della loro negligenza, della loro pietà troppo comoda, per la loro mancanza di zelo per la gloria di Dio e la salvezza delle anime. Come si puó venire loro in aiuto, se non con un amore operoso che offra loro quegli atti di virtú, che esse hanno troppo trascurato quando erano in vita?Anna Caterina Emmerich

Schema di albero Genealogico di Eugenia von der Leyen e dei suoi
- Nonno: Ervino li Teodoro fratello di Eugenia von der Leyen
Principe Ervino III - Ottone von der Lejen
nato il 1894 - Capitano di Cavalleria a D. - Vicepresidente dell'Unione della Nobiltà tedesca. G. Com. dell'Ordine Bavarese di S. Giorgio, Signore di Unter­diessen e Waal - il 10 gennaio 1924 si unì in matrimonio con Donna Maria Nives, figlia di Antonio Ruffo Della Scaletta e di Lodovica Principessa Borghese.
Principe Ervino III Ottone matrim. 10 gennaio 1924 Maria Nives Ruffo della Scaletta
F1GLI:
Wolfram nato nel 1924 e caduto sul fronte russo il 6.2.1945
Principessa Lodovica v.d. L. attuale Signora del Castello a Deutsch-Krone in Pomerania
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Maria Nives Ruffo della Scaletta Principessa von der Lejen

consegnò all'allora Nunzio Apostolico in Germania - Eugenio Pacelli e suo ex maestro di Religione a Roma l'Originale del Diario della Principessa Eugenia von der Leyen.
La Principessa Eugenia della Casa Principesca Germanica von del Leyen per via materna discendeva dalla stirpe dei von Thurn und Tazis - ebbe un particolare carisma; grazie ad una speciale permissione di Dio dal 1921 al 1929 essa fu in contatto con le anime del Purgatorio.
Il Parroco Sebastiano Wieser suo Direttore Spirituale scrisse: "Io ho conosciuto la veggente nei suoi ultimi 12 anni di vita e ho conosciuto giorno per giorno i suoi incontri e apparizioni e quanto le succedeva....
La veggente condusse una vita santa, non conosceva limiti nel fare del bene, pronta ad aiutare in qualsiasi momento....
una prediletta da Dio e dagli uomini.
Io dichiaro con giuramento di aver personalmente esortato la Princi­pessa a scrivere ed annotare quanto le accadeva, di non averle peró assolutamente mai suggerito o espresso qualche cosa dal mio punto di vista. Io garantisco sotto ogni aspetto la credibilità del diario....
Il diario di Eugenia, che secondo l'opinione di persone assai dotte e competenti in questo campo, appare qui la prima volta con una relazione completa e illustrata della sua famiglia e del tempo e del mondo in cui visse.
Assieme alla Chiesa militante sulla terra, secondo la dottrina catto­lica e della Chiesa trionfante del Cielo, c'é la Chiesa purgante del Purgatorio, che secondo il piano di Dio ha tanto bisogno del nostro aiuto. Questo mondo della Chiesa che soffre è proprio quello che ci viene incontro in questo diario con immagini indimenticabili, con voci e parole imploranti e con gesti che strappano il cuore. Questo diario dovrà renderci nuovamente sensibili e scuoterci di fronte a questa chiesa antica di secoli, e aprirci gli occhi a vedere l'infinita sofferenza e angoscia delle povere anime del purgatorio, che Dio ha costituito come potenti collaboratrici nostre e naturalmente permesso, che noi facciamo qualche cosa per loro.

PREMESSA

Quando un editore presenta un nuovo autore, egli gli fa la piú ovvia delle domande, che già i primi discepoli fecero a Gesú:"Maestro dove abiti" (Giovanni 1.38). Noi conosciamo bene una persona quando conosciamo quale regione, quale ambiente, quali circostanze, quale epoca lo ha formato, dove ha attinto la sua cultura e la sua energia.
Il mio progetto di ristampare il celebre diario della Principessa Sveva Eugenia von der Leyen, nacque quando il Parroco Dr. Pietro Gehring di Lindau, nel 1978 venne a far visita alla nostra casa Edi­trice. Casualmente siamo venuti a parlare di Eugenia von der Leyen, e così venne fuori che il Dr. Gehringera oriundo del medesimo terri­torio ed era cresciuto a Blomhofen, a pochi chilometri dal castello di Waal, e aveva conosciuto, sia pure di sfuggita, la Principessa perso­nalmente .
Fummo assai contenti quando Ghering che conosce l'ambiente, si dichiaró pronto a commentare l'opera, annotarla con spiegazioni in fondo pagina; inoltre si aveva qualcuno che conosceva bene il fatto e le località.
Poichè il diario non è roba comune, direi anche pericolosa, ne segue naturalmente, che esso tocchi il campo dei due grandi espo­nenti di quell'epoca: Hitler, che ha proibito il libro (certamente non se esso fosse stato inoffensivo) e Pio XII, amico personale della famiglia principesca, che come Nunzio Apostolico in Germania, si era fermato spesse volte al Castello di Waal e di Unterdiessen, ed ebbe in dono dalla famiglia Principesca il testo originale del diario.
Figlia di un antico casato principesco Germanico, l'autrice del diario, la Principessa Eugenia von der Leyen e in Hohengeroldseck, nacque a Monaco di Baviera il 15.5.1867.
Nel manuale genealogico della nobiltà, case Principesche Vol.X (Ed. C.A. Starke. Limburg), si legge a proposito della stirpe von der Leyen:
"Cattolica. Antica nobiltà di Treviri, che trae la sua origine dal Ca­stello di Gondorf sulla Mosella, circondario di Mayen e che appare la prima volta in un documento con Enghelberto de Cuntherove 1158. La stirpe porta il nome "von der Leyen" dal 1300. Belehung mit Hohengeroldseck, circondario di Offenburg, (fino al 1815) Rheinbund mitglied 12.7.1806....
I successori portano il nome "Principe o Principessa von der Leyen und zu Hohengeroldseck...."
Eugenia von der Leyen era la figlia dei terzo Principe von der Leyen Filippo II Francesco Ervino, nato il 14.6.1819 a Waal, morto a Waal il 24.7.1882. La madre di Eugenia era una Adelaide von Thurn und Taxis (morta 1888); essa discendeva quindi per via materna dalla celebre famiglia Principesca germanica del Thurn und Taxis, che per secoli ebbe il monopolio della amministrazione delle Poste in Germania; da questa stirpe viene pure il nome "Taxi" aggiunto.
Il fratello di Eugenia si chiamava Ervino II Teodoro, IV Prin­cipe von der Leyen morto nel 1938 a 75 anni. Sua moglie, e quindi cognata di Eugenia era una Maria Carlotta von Salm-Reifferscheidt­Dijk (morta 1944). Seguiva il nipote di Eugenia, Principe Ervino III Ottone Filippo che aveva sposato a Roma Donna Nives Ruffo della Scaletta della stirpe dei Borghese. Questa ultima in contrasto con la mentalità liberale della famiglia, ebbe una grande fede nel carisma di Eugenia, e fu Lei a consegnare a Pio XII l'originale del diario di Eugenia.
L'influenza della Famiglia Borghese fu quindi decisiva per la missione di Eugenia. In un certo senso, i Borghese furono i Mecena­ti di Eugenia. Per sottolineare questa influenza e poiché non abbiamo un ritratto adatto di Eugenia stessa noi riportiamo sulla facciata e­sterna della copertina del libro una miniatura della Principessa Lodovica Borghese (1859-1928), che attraverso sua figlia e sua nipo­te ebbe una così grande influenza sulla missione di Eugenia. Sua fi­glia Maria Nives si é sposata al Castello di Waal e ha poi favorito Eugenia, perché essa era convinta del carisma di Lei e la aveva protet­ta.
La Principessa Lodovica, che ci aveva invitati con tanta genti­lezza e ci aveva mostrato i due castelli deve il suo nome alla celebre nonna di Roma, Principessa Lodovica Borghese.
Anche nel campo della grazia ci sta un sistema di coordinate le cui sfere di azione appaiono visibili di piú soltanto piú tardi. Dopo la nuova suddivisione del dominio territoriale da parte dei Congresso di Vienna, il Principe von der Leyen acquistó i due domini Unter­diessen e Waal. Nel 1924 fu ricostruito il Castello di Unterdiessen e il 26 Giugno 1925 il Principe Ereditario vi entrò e con lui Eugenia von der Leyen, che vi rimase fino alla sua morte avvenuta il 9 gen­naio 1929. Durante i lavori di restauro nel 1925 si erano trovate delle pietre romane, così che si venne alla conclusione che già i ro­mani avessero colà una fortezza..

Visita al Castello di Unterdiessen

Eugenia von der Leyen visse nel castello di Waal e dal 1925 nel castello di Unterdiessen, distante solo pochi chilomentri.
Il 31.1.1979 il Dr. Gehring e il sottoscritto Editore, furono invitati dalla Principessa Lodovica von der Leyen a visitare il ca­stello di Unterdiessen e Waal. I due castelli si trovano nella Svevia Bavarese, fra Augusta (Augsburg) e Garmisch - Portenkirchen, 10 chilometri a Sud di Landsberg nell'alta Valle del Lech (Lechtal) 12 chilometri a Est di Bad Wórishofen, 8 chilometri da Buchloe (che ora é la stazione ferroviaria di quel territorio) e 25 chilome­tri a nord-est di Kaufbeuren. Landsberg é una antica città capoluo­go di provincia un po' sopra il celebre Lechfeld, dove l'Imperatore dotta noi ne mostriamo una copia. Nella sala da pranzo ammirammo un antico autentico Olandese e un grande dipinto ad olio che mostra la Contessa Maria von Schoenborn in grandezza naturale; anche di essa si parla nel diario.
Durante il pranzo nella grande sala fummo quasi costretti a ricordare che Eugenia von der Leyen aveva passato gli ultimi tre anni e mezzo della sua vita entro quegli ambienti e che qui Lei esatta­mente 50 anni fa è morta il 9 Gennaio 1929.
Ancora un cenno storico: Nel 1647 Filippo Costantino von Thurn und Taxis nacque qui a Unterdiessen. Durante la seconda guerra mondiale fu trasportato da Colonia e messo al sicuro nel parco del castello di Unterdiessen il celeberrimo plastico noto in tutto il mondo “cittadini di Calais” dello scultore francese Augusto Rodin; nel 1946 il gruppo fu portato dai francesi a Calais.
"I cittadini di Calais" ci sono anche nel museo artistico di Basilea in un calco di bronzo e si possono vedere.

Pio XII. - Un amico personale della famiglia von der Leyen.

Sullo scaffale dei libri nel salone in Unterdiessen ci sono 24 vo­lumi assai belli. Le opere raccolte di Papa Pio XII firmate da Lui per­sonalmente, dono suo alla Famiglia Principesca. La Mamma della Principessa Lodovica, Maria Nives Ruffo della Scaletta, nata il 16.8 1898, ha conosciuto nella sua giovinezza Eugenio Pacelli, il futuro Papa Pio XII quale suo insegnante di Religione. La prima famiglia che egli ricevette come Papa fu quella della sua scolara di un tempo, Maria Nives e da allora egli ha ricevuto ogni anno in udienza privata la famiglia von der Leyen.
Maria Nives proveniva dalla celebre Famiglia Principesca Roma­na Borghese, che diede alla Chiesa un Papa, e precisamente Paolo V. In nome Borghese è una sorpresa per tutti coloro che visitano Roma, soprattuto per la famosa Villa Borghese. Come già abbiamo detto, Maria Nives, madre della Principessa Lodovica, ha consegnato perso­nalmente al Papa il diario della Principessa Eugenia nella sua prima visita fatta dopo la seconda guerra mondiale. Essa mori il 6 agosto 1971 a Roma e fu deposta nella tomba di famiglia in Waal. Suo mari­to e quindi nipote di Eugenia Principe Ottone Filippo Ervino III von der Leyen nato il 31 Agosto 1884 mori il 13 Febbraio 1970 pure a Roma e fu deposto nella tomba di Famiglia.

Rinchiuso e Proibito da Hitler

Abbiamo già detto che Adolfo Hitler nel 1924 era in prigione in arresto a Landsberg e in Settembre fu rilasciato anzi tempo per amni­stia. A Landsberg egli ebbe le sue apocalittiche visioni dell'odio, per il quale alla fine furono sacrificati 6 milioni di ebrei e milioni di cadu­ti in guerra.
Mentre egli nella fortezza di Lansberg scriveva il suo program­matico libro "Mein Kampf", Eugenia von der Leyen a 10 chilome­tri a sud viveva una vita di mistica immersione in Dio e scriveva il suo diario.
Anche piú tardi Hitler si fermó spesso in quelle vicinanze, a Berchtesgaden, il suo "nido d'aquila". Hitler ha proibito il diario di Eugenia. Il regno millenario di Hitler svanì dopo 12 anni, la sua lotta termina con il suo suicidio nel Bunker della Cancelleria del Reich a Berlino. Il diario di Eugenia invece porta a innumerevoli persone una nuova speranza per il Regno di Dio, che non perirà mai.

La Chiesa Parrocchiale di Waal

Il pomeriggio, accompagnati dalla Principessa Lodovica, abbia­mo potuto visitare il castello di Waal, dove Eugenia trascorse la mag­gior parte della sua vita, e dove è nato pure il suo diario. Fu qui il teatro delle apparizioni delle anime del Purgatorio. Il castello di Waal sito nel paese omonimo sopra una leggera elevatura dista soli pochi chilometri dal castello di Unterdiessen. Noi abbiamo parcheggiato le nostre macchine davanti alla Cancelleria dove sta l'amministrazione dei beni del castello, che possiede pure una grande tenuta di campagna e di bosco. In un ramo più lungo ci stanno le abitazioni della servitù. Il podere del castello confina direttamente con la Chiesa di Waal che ha un grandioso e alto campanile ed è una delle più belle chiese neogotiche, soprattutto per l'armonia degli avvolti e di tutto il complesso interno delle navate e per l'artistico intaglio e le sculture, opera di un falegname scultore del luogo. Eugenia ve­niva sempre in questa chiesa passando dalla tenuta del castello e noi abbiamo seguito la medesima strada. Attraverso un breve pas­saggio intermedio arrivammo nel cosiddetto Oratorio della Famiglia Principesca, che è spesso menzionato anche nel diario. L'Oratorio è un piccolo luogo raccolto per la preghiera, da dove attraverso una fi­nestra si può vedere l'altar maggiore. Qui la famiglia poteva racco­gliersi in preghiera senza essere disturbata e fuori dagli sguardi dei curiosi. Quando noi ci recammo a visitare la chiesa, questa era in fase di restauri.
Sopra I'altar maggiore pende un grande quadro della Madonna. Particolare attenzione e di speciale interesse per noi meritava l'alta­re laterale a destra, dietro il quale si trova la tomba di famiglia von der Leyen. Qui giacciono pure i resti mortali di Eugenia. Dopo ogni sepoltura la tomba viene di nuovo murata. Eugenia ha pregato mol­to in questa Chiesa, qui ha avuto anche alcune apparizioni, soprat­tutto vide qui il vecchio cavaliere orante. 

Visita al Castello di Waal

Noi ci portammo sulla strada che si snoda salendo su leggermen­te verso il castello di Waal. A destra si trova la birreria dove già du­rante la prima guerra mondiale si produceva birra.
Il castello Waal molto visitato dopo la seconda guerra mondia­le da americanì colpisce per la sua ampia tromba delle scale dove fra il resto sì trova il primo ascensore per persone della Baviera; l'ascensore ha il suo contrapeso in una stretta tromba quadrata e sotto ha una manovella da ruotare; quindi l'ascensore veniva mano­vrato a mano.
I vani interni, anzitutto la grande e la piccola sala da pranzo, la sala per scrivere, la stanza per fumare e altri vani destano un parti­colare interesse per il loro particolare arredamento storico interno.
Mi fece una particolare impressione il grande quadro ad olio con l'immagine del Principe Elettore Giovanni Vi von der Leyen Vesco­vo di Treveri (1556-1567).
La stanza dove era stata Eugenia, si trova sulla parete a Ovest; misura metri 5x5. Secondo quanto ci disse la Principessa Lodovica non è più conservata come era allora; soltanto la stufa di olle e la po­sizione del letto sono come una volta.
Chi ha letto il diario sa che Eugenia in questa stanza ha soppor­tato cose tremende, e spesso ha dovuto vedere cose paurose e viverle; spesso fino a svenire, sa però che Dio le ha sempre ridato la forza di sopportare e patire in riparazione per le povere anime. Si può si­curamente dire senza esagerare: "Essa è giunta alla santità nel castel­lo di Waal e di Unterdiessen".
Quando lasciammo la stanza di Eugenia si udì un suono assor­dante che fece tremare tutto il castello. La Principessa Lodovica ci spiegò che nelle vicinanze c'era un aereoporto della NATO, e che il castello soffriva molto per il fracasso degli aerei specialmente quando un aereo oltrepassava il muro del suono. 

La famiglia von der Leyen

La stirpe dei von der Leyen ha donato alla Chiesa molti uomini e donne che hanno avuto nella vita della Chiesa un ruolo di guida; elenchiamo qui solo alcuni nomi:
Giorgio II, Vescovo Corale di Treviri, morto 1533
Simone, Abate di S. Maria Laach, morto 1512
Bartolomeo II, Decano di Treviri, morto 1587
Margherita Badessa, morta dopo il 1553
Carlo Gaspare II, Arcivescovo e Principe Elettore di Treviri, morto 1676
Damiano Artardo di Mainz, morto 1670
Lotario, Federico Canonico di Treviri e Worms, morto 1640
Anna Eleonora Priora di Engelpforten, morta 1698
Maria Agnese Badessa a Marienberg presso Boppord, morta 1771
Damiano Federico Canonico di Colonia Mainz Wúerzburg, morto 1817
Francesco Ervino Silvestro Canonico di Wi erzburg-Bermberg, morto 1809

La difficoltà di dover condurre una doppia vita

Eugenia von der Leyen dovette vivere una doppia vita, che fu molto pesante per il suo spirito, come si può spesso rilevare tra le righe del suo diario. Solo il piccolo Principe Ereditario Wolfram e gli animali (cani, galline) della casa hanno visto le sue apparizioni, nessun altro. Ed essa non poteva parlarne con nessuno, se non con il suo direttore spirituale, cosa che per Lei, donna, non deve essere stato facile. Si deve sapere, che una tale penetrazione del soprannaturale, possibile soltanto per una particolare permissio­ne di Dio, non è piccola cosa, come una semplice trasmissione tele­visiva che può permettere una visione in un paese straniero. Ciò che noi esperimentiamo nella nostra vita terrena, rimane sempre più o meno in un piano di superficie. Il contatto con l'aldilà va molto più a fondo; qui l'uomo è rinchiuso in una specie di corto circuito di alta tensione, per il quale non è assolutamente fatto; qui deve inter­venire direttamente Dio con una grazia straordinaria altrimenti l'uo­mo dovrebbe soccombere sotto un simile peso. 

Ricordi di una anziana donna del paese

Per finire la nostra visita durata una giornata intera la Princi­pessa Lodovica ci condusse da una anziana donna del Paese, la vedo­va del maestro capoclasse Giuseppe Feistle, che ha conosciuto bene Eugenia von der Leyen. La signora Feistle disse: "La Principessa Eschi era una grande e prestante donna, molto pia e generosa. Diver­samente dagli uomini della sua stirpe, che erano liberali, Lei era una cristiana fino in fondo. Lei era la donna più semplice che aiutava perfino i contadini a raccogliere il fieno, quando minacciava il mal­tempo. Lei aveva il dono di fare sempre il regalo adatto e aveva sem­pre un sorriso per tutti.
Essa lavorava molto per le missioni, ricamando paramenti op­pure organizzando raccolte in paese. Come sorella nubile del Signor Principe, essa era molto amata e stimata in paese".
Fu per noi molto importante il fatto che la Signora Feistle si poteva ancora ricordare dell'ora della morte di Eugenia.
Essa morì alle 4 del mattino del 9 Gennaio 1929.
Io domandai alla Signora Feistle se Eugenia avesse fatto dei grandi viaggi. La Signora Feistle disse che poteva soltanto ricordare che Eugenia talvolta era andata dalle sue sorelle: dalla Baronessa Are­tin ad Adeldorf e dalla Baronessa Giulia Frankenstein in Ullstatt/Franken. La Signora Feistle ci raccontò pure con molti particolari che a Waal ogni 10 anni veniva rappresentata la passione, come a Oberammergau, che si trova solo a 80 chilometri, e che il direttore spirituale di Eugenia, il Parroco Sebastiano Wieser, aveva composto parecchi drammi, per esempio una commedia su S. Francesco, una su Giuseppe in Egitto. Essa finì con questa osservazione: "I waalesi sono bravi commedianti".

Con una lettera del 7 Febbraio 1979 la Signora Feistle ci comu­nicò ancora i seguenti particolari: "La Principessa Eugenia voleva en­trare in convento ma non fu accettata a causa del suo stato di salute che l'aveva colpita. Allora era andata in ogni casa per prendere com­miato... in Waal c'era l'usanza, che ogni principessa defunta aveva destinato alla chiesa parrocchiale il suo vestito da sposa. La Madre della Principessa Lodovica, Maria Nives Ruffo della Scaletta, nata Borghese da Roma, ha donato alla Chiesa Parrocchiale una meravi­gliosa pianeta blu chiaro a fiori con bordi d'argento. Il Sacerdote Consigliere Pfarsich l'ha usata soltanto nelle Feste della Madonna. Adesso questi veri tesori "sembra siano usciti di moda.....".

Martedì 19 Aprile 2016  la prossima puntata, vi aspetto..

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PREGHIERA PER 
LE ANIME PURGANTI 

TI ADORO 
O CROCE SANTA

Ti adoro, o Croce Santa, che fosti ornata del Cor­po Sacratissimo del mio Signore, coperta e tinta del suo Preziosissimo Sangue. 
Ti adoro, mio Dio, posto in croce per me. Ti adoro, o Croce Santa, per amore di Colui che è il mio Signore. Amen.

** Recitata 33 volte il Venerdì Santo, libera 33 Anime del Purgatorio.
** Recitata 50 volte ogni venerdì, ne libera 5.

Venne confermata dai Papi Adriano VI, Gregorio XIII e Paolo VI).
Da: Il libro delle Novene - Ed. Ancilla


CHI SONO