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domenica 24 aprile 2016

6^ PARTE DI 6 - TORTURATO PER CRISTO - di Richard Wumbrand

7. CIÒ CHE I CRISTIANI D’OCCIDENTE POSSONO FARE
7.1. OCCORRONO URGENTEMENTE BIBBIE E VANGELI
7.2. LA TRAGEDIA DELLE FAMIGLIE DEI MARTIRI CRISTIANI
8. EPILOGO: L’UOMO CHE OSÒ PARLARE


7. Ciò che i cristiani d’occidente possono fare
Mi hanno chiamato "la voce della Chiesa clandestina”. Non mi sento degno di essere la voce di una parte tanto onorata del corpo di Cristo. Nondimeno, nei paesi comunisti ho guidato per alcuni anni parte della Chiesa clandestina. Per un vero miracolo sono sopravvissuto a 14 anni di prigionia e torture, compresi 2 anni di prigione nel "braccio della morte". Per un miracolo ancora più grande, Dio in qualche modo si compiacque di raggiungermi in prigione e di trarmene fuori per poi parlare alla chiesa libera d'occidente. lo parlo in nome dei miei fratelli che giacciono in tantissime tombe anonime. Parlo a nome dei miei fratelli che ora si radunano segretamente nelle foreste, negli scantinati, nelle soffitte e in altri simili luoghi segreti. Era stato deciso dalla Chiesa clandestina della Romania che dovessi cercare di lasciare il mio paese per portare il suo messaggio a tutti i credenti liberi del mondo. Per un miracolo son potuto uscire e ho cercato di adempiere il compito che mi è stato dato da coloro che son rimasti dietro di me ad affaticarsi, a soffrire e a rischiare la vita. Il messaggio che porto dalla Chiesa clandestina è il seguente: "Non ci abbandonate!" "Non ci dimenticate!" "Non ci trascurate!" "Dateci gli strumenti di cui abbiamo bisogno! Noi stessi pagheremo il prezzoper poterli adoperare!" Questo è il messaggio che la Chiesa Clandestina mi ha incaricato di recarvi. lo parlo per la chiesa silenziosa, per la Chiesa clandestina, per la chiesa muta che non ha voce per parlare. Spero di non aver sin qui parlato alla chiesa "sorda" che non ha orecchi per udire! Udite il grido dei vostri fratelli e sorelle nei paesi comunisti! Essi non chiedono di scappare, non vogliono la sicurezza o la vita facile. Essi chiedono soltanto degli "strumenti" per opporsi all'avvelenamento dei loro giovani (la generazione che sale!) mediante l'ateismo. Essi chiedono Bibbie da adoperare per spandere la Parola di Dio. Come possono essi diffondere la Parola di Dio se non l‟hanno? La Chiesa clandestina è come un chirurgo che viaggiava in treno. Il treno si scontrò con un altro treno e centinaia di persone si trovarono a terra, mutilate, ferite e moribonde. Il medico camminava su e giù, tra i morenti, gridando: "Se soltanto avessi qui i miei ferri... se soltanto avessi i miei ferri!" Con gli strumenti chirurgici egli avrebbe potuto salvare molte vite. Aveva una gran buona volontà, ma non aveva i suoi strumenti. Quest'è la situazione in cui si trova la Chiesa clandestina. Essa è veramente disposta a dare tutto. E' tanto disposta a dare martiri! E' tanto disposta a rischiare anni e anni nelle carceri comuniste! Ma tutta questa buona volontà non varrà nulla se essa non ha gli strumenti con cui lavorare. L'appello della coraggiosa, fedele Chiesa clandestina a voi che siete liberi è: "Dateci gli strumenti: Evangeli, Bibbie, letteratura, aiuto pratico e noi faremo il resto!" Ogni credente libero può aiutare subito nelle seguenti maniere. Gli atei sono uomini che non riconoscono le sorgenti invisibili della vita. Non hanno nessun senso di quel che è il mistero dell'universo e della vita. I credenti possono però aiutarli comportandosi essi stessi non per visione ma per fede, guidandoli a una vita di comunione con l'invisibile Dio.
Essi possono meglio aiutare i credenti della Chiesa clandestina se conducono una vita cristiana coerente, una vita di sacrificio. Essi possono aiutare anche protestando pubblicamente tutte le volte che dei credenti sono perseguitati. I credenti occidentali possono aiutarci pregando affinché i comunisti vengano salvati. Una tale preghiera sembra ingenua. Noi abbiamo pregato per i comunisti ed essi, il giorno dopo, ci hanno torturati peggio di prima della preghiera. Ma la preghiera di Gesù per Gerusalemme poteva anch'essa sembrare ingenua: infatti, dopo la sua preghiera, i cittadini di Gerusalemme lo inchiodarono alla croce. Ma già pochi giorni dopo il popolo si batteva il petto e tremila persone furono convertite in un solo giorno. Anche per gli altri la preghiera non era stata vana. Qualsiasi preghiera che non venga accettata da colui per cui tu intercedi, ritorna a te con grandi benedizioni, ma diventa un giudizio per colui che ne è stato la causa. Adempiendo la Parola di Cristo, io e molti altri cristiani abbiamo sempre pregato per Hitler e per i suoi accoliti, ma sono persuaso che le nostre preghiere aiutarono a trionfare della sua forsennata tirannia. Dobbiamo amare il nostro prossimo come noi stessi. I comunisti sono il nostro prossimo, come lo sono tutti gli altri uomini. Ma i comunisti sono anche un segno dei tempi. Essi sono il segno vivo dello scarso interesse dei cristiani per le parole di Cristo: "lo sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza". I credenti non hanno ancora reso la vita abbondante per tutti gli uomini; essi ne hanno trattenuti molti ai margini di ciò che è più prezioso nella vita. Questi ultimi si sono ribellati e hanno dato vita al partito comunista. I suoi seguaci sono spesso vittime dell'ingiustizia sociale; sono sprezzanti e crudeli. Noi non dobbiamo combatterli. Ma se siamo dei credenti, dobbiamo comprenderli e amarli, anche se essi sono nemici dell'Evangelo. Noi non siamo senza colpa per il fatto che molti uomini sono comunisti. Noi siamo colpevoli, almeno per il fatto di aver trascurato il nostro dovere. E perciò dobbiamo ravvederci e amarli veramente (il che è qualcosa di completamente diverso dal voler bene superficialmente) e pregare per loro. Non sono così ingenuo da credere che l'amore soltanto possa risolvere il problema del comunismo nel mondo. Non raccomanderei al governo di una nazione di risolvere il problema del banditismo soltanto con l'amore. Ci devono essere un corpo di polizia, dei giudici, delle prigioni per banditi e non soltanto dei pastori. Se i banditi non si ravvedono, devono essere incarcerati. lo non userei mai il comandamento cristiano dell'amore per opporre una giusta lotta politica, economica e culturale contro i comunisti, quando è evidente che essi non sono nient'altro che dei banditi su scala internazionale. I banditi rubano una borsa, essi derubano invece interi paesi. Ma ogni singolo cristiano, sia egli pastore o laico, deve fare del suo meglio per portare a Cristo anche un solo comunista, qualunque crimine egli possa aver commesso, come pure le sue vittime innocenti. Per tutti bisogna pregare con comprensione misericordiosa.
Richard Wumbrand durante
un'intervista alla BBC nel 1989
 7.1. Occorrono urgentemente Bibbie e Vangeli
In secondo luogo i credenti possono dare un grande aiuto mediante Bibbie e porzioni della Bibbia. Non occorre spiegare che a questo scopo servono unicamente le versioni stampate nelle lingue dei paesi comunisti, ossia in lingua romena e nelle lingue slave. Le Bibbie nelle lingue dell'Europa occidentale non sono di alcuna utilità (diciamo questo perché dei credenti del mondo occidentale hanno spesso fatto pervenire, in buona coscienza, ai credenti della Chiesa clandestina delle Bibbie che questi ultimi non erano in grado di leggere). Ci sono dei mezzi sicuri con i quali spedire queste Bibbie nei paesi comunisti. Da quando ho lasciato la Romania, ne ho inviate molte ed esse sono arrivate in ottimo stato, purché voi, cristiani liberi, le procuriate per i vostri fratelli della Chiesa clandestina. Quando ero ancora laggiù, io stesso ho ricevuto molte Bibbie introdotte con certi mezzi. Non c'è alcun problema circa i mezzi per inviarle, ma soltanto quello di procurarle. Ve n'è, infatti, un grande bisogno. Migliaia di cristiani in Russia e nei paesi satelliti non hanno visto la Bibbia o un Vangelo da 20 e perfino da 50 anni.
Un giorno vennero a casa mia due contadini molto sporchi. Erano giunti dal loro villaggio per spalare la neve gelata, durante l'inverno, con la speranza di guadagnare del denaro per poter comprare una vecchia, lacera Bibbia e portarla al loro villaggio. Poiché avevo ricevuto alcune Bibbie dall'America, ne consegnai loro una nuova, e non una vecchia. Essi non potevano credere ai loro propri occhi! Cercarono di pagarmi con il denaro che avevano guadagnato spalando la neve gelata. Rifiutai il loro denaro. Stringendo la loro Bibbia, essi ritornarono precipitosamente al loro villaggio. Alcuni giorni più tardi ricevetti una lettera di sfrenata, estatica gioia con la quale mi ringraziavano per la Scrittura. Essa era firmata da 30 paesani! Diligentemente essi avevano tagliato la Bibbia in 30 parti e si scambiavano queste parti tra di loro. E' una cosa commovente udire un russo implorare una sola pagina della Bibbia: essa è per lui il vero cibo dell'anima sua. I cristiani russi sono felici di poter scambiare una mucca o una capra per una Bibbia. Un uomo che conosco diede il suo anello matrimoniale per un Nuovo Testamento molto sciupato. I ragazzi non hanno mai visto una cartolina natalizia. Se ne avessero una, andrebbero in cerca di qualche uomo anziano del villaggio per farsi spiegare la storia della venuta di Gesù Salvatore. Tutto questo da una semplice cartolina di auguri per Natale! In terzo luogo bisogna stampare e mandare della letteratura speciale per combattere il veleno ateistico che viene inculcato nella gioventù dall'asilo all'università. I comunisti hanno preparato una "Guida per l'ateo". E' la Bibbia degli atei. Testi semplificati sono adoperati per i bambini dell'asilo e testi più complessi li accompagnano man mano fino agli studi superiori. Questa funesta "Bibbia del maligno" accompagna ogni ragazzo fino alla maturità, avvelenandolo per tutta la vita con l'ateismo! Il mondo cristiano non ha ancora stampato una risposta alla "Guida per l'ateo". Possiamo e dobbiamo stampare e mandare una risposta cristiana a un simile insegnamento. Dobbiamo farlo subito, perché la Chiesa clandestina ha la possibilità di contrapporre a quell'avvelenamento della gioventù della buona letteratura cristiana. Essa ha le mani legate dietro la schiena, fino a quando non avrà quella risposta in ciascuna delle lingue parlate nei paesi comunisti. La nostra gioventù avvelenata deve dunque possedere una risposta: la risposta di Dio, la nostra risposta cristiana da contrapporre alla "Guida per l'ateo". Bisogna dunque aiutare a provvedere al più presto tale letteratura di pensiero cristiano, e anche della letteratura biblica illustrata per i giovani e per i fanciulli. La quarta cosa che si deve fare è "porgere una mano" ai membri della Chiesa clandestina e dare loro assistenza finanziaria perché possano viaggiare e diffondere l'Evangelo da persona a persona. In questo momento molti fra loro sono letteralmente "legati" per mancanza di fondi per le spese di viaggio e per il cibo. Così vivono bloccati, non possono muoversi, mentre invano sono invitati a presiedere a riunioni segrete in villaggi ad appena 30-50 chilometri di distanza. Offrendo loro appena alcune migliaia di lire al mese, noi possiamo "sbloccarli" ed essi saranno in grado di rispondere agli appelli di villaggi e paesi per spandervi la Parola di Dio. I pastori che già sono stati in prigione per la loro fede, posseggono un messaggio evangelico ardente, hanno una passione per le anime perdute, ma non posseggono i mezzi per portare questo messaggio ai paesi e ai villaggi lontani. Quell'aiuto cui abbiamo accennato darà loro la possibilità di compiere un'opera di testimonianza estremamente efficace. Anche i laici, uomini e donne, hanno bisogno di questo aiuto. Perché sono fedeli, spesso guadagnano appena abbastanza per sopravvivere, non rimanendo loro nulla per portare l'Evangelo di villaggio in villaggio. Questo "miracolo" potrebbe essere compiuto con una piccola offerta mensile. I pastori delle chiese ufficiali, che svolgono parallelamente un ministero clandestino, con grande rischio della libertà e della vita, devono avere dei fondi per quello scopo. Il loro salario, fissato dal governo comunista, è molto misero e la loro buona volontà di rischiare la libertà ignorando le disposizioni comuniste e predicando l'Evangelo ai fanciulli, ai giovani e agli adulti nelle riunioni segrete, non basta. Essi devono avere i mezzi per continuare questo ministero segreto e fecondo. Poche migliaia di lire al mese aiuteranno tali membri della Chiesa clandestina a diffondere l'Evangelo. Questo è un altro modo fattivo per aiutare la Chiesa clandestina.
Inoltre bisogna predicare l'Evangelo nei paesi comunisti per mezzo della radio. Valendoci delle stazioni radiofoniche nel mondo libero, noi possiamo cibare spiritualmente la Chiesa clandestina che ha tanto bisogno del Pane di vita. Poiché gli stessi governi comunisti usano la radio a onde corte per propagandare la loro dottrina al popolo, milioni di russi e di altre genti schiave posseggono la radio con la quale possono ascoltare le trasmissioni cristiane. Così sono aperte le porte per trasmettere l'Evangelo nei paesi comunisti. Questo è un lavoro che dev'essere esteso. La Chiesa clandestina deve avere il cibo spirituale che tali trasmissioni le potrebbero offrire. Questo è un altro modo ancora con cui si può aiutare la Chiesa clandestina nei paesi comunisti.
7.2. La tragedia delle famiglie dei martiri cristiani
Bisogna ora provvedere all'aiuto per le famiglie dei martiri cristiani. Decine di migliaia di queste famiglie soffrono attualmente in modo indicibilmente tragico. Quando un membro della Chiesa clandestina viene arrestato, un terribile dramma colpisce la sua famiglia. E' assolutamente proibito per chiunque di aiutare le famiglie dei martiri cristiani. E' un piano astutamente studiato dai comunisti per accrescere le sofferenze della moglie e dei bambini che il martire cristiano lascia dietro di sé. Quando dei membri della Chiesa clandestina vanno in prigione, e spesso incontro alle torture e alla morte, i patimenti sono appena incominciati. La sua famiglia soffre senza sosta. lo posso confermare che se delle comunità cristiane del mondo libero non avessero inviato a me e alla mia famiglia degli aiuti, non saremmo sopravvissuti per essere ora con voi e scrivervi queste pagine. Attualmente si è levata una nuova ondata di arresti e di terrore contro i fedeli in Russia e altrove. Ininterrottamente si ha notizia di altri nuovi martiri. Sebbene questi martiri vadano incontro al loro premio e alloro riposo, le loro famiglie vivono in condizioni orribili. Possiamo e dobbiamo aiutarle. Certamente dobbiamo aiutare gli indiani e gli africani che muoiono di fame. Ma chi merita aiuto dai credenti più delle famiglie dei martiri che sono stati torturati nelle prigioni comuniste e sono morti per la loro fede? Da quando fui rilasciato, la missione cristiana d'Europa ha già mandato degli aiuti alle famiglie dei martiri cristiani. Ma quello che è stato fatto è ben poco in confronto a quello che possiamo fare con il vostro aiuto. Quale membro della Chiesa clandestina, sopravvissuto a 14 anni di prigionia, vi ho portato un messaggio, un appello da parte dei fratelli che ho lasciato dietro la cortina di ferro. In questo messaggio si accenna all'urgenza di portare Cristo al mondo comunista, all'urgenza di aiutare le famiglie dei martiri cristiani, al modo pratico in cui voi potete aiutare la Chiesa clandestina ad adempiere la sua missione. In prigione, quando mi bastonarono sotto la pianta dei piedi, la mia gola gridò. Perché gridò la mia gola? Non era stata bastonata. Essa gridò perché la gola e i piedi fanno parte dello stesso corpo. E voi cristiani liberi siete parte dello stesso corpo di Cristo che ora viene percosso nelle prigioni comuniste, che ora dà dei martiri per Cristo. Non sentite il nostro dolore? La chiesa primitiva, in tutto il suo splendore, con il suo sacrificio e la sua fede, rivive ora nuovamente nei paesi comunisti. Mentre il nostro Signor Gesù Cristo agonizzava in preghiera nel giardino del Getsemani, Pietro, Giacomo e Giovanni, a un tiro di pietra appena dal più grande dramma della storia, dormivano profondamente. Dietro la cortina di ferro il dramma, il coraggio e il martirio della chiesa primitiva stanno ora ripetendosi dappertutto; ma la chiesa che è libera dorme! Volete pure voi dormire, mentre la Chiesa clandestina, i vostri fratelli in Cristo, soffrono e combattono soli per il Vangelo? Quale parte del vostro amore cristiano e delle vostre risorse finanziarie sono destinate al sollievo della chiesa martire? Avete chiesto al vostro pastore, ai vostri dirigenti ecclesiastici, che cosa si stia facendo in nome vostro per aiutare i fratelli e le sorelle dietro la cortina di ferro? Ascoltate il nostro messaggio: "Ricordatevi di noi!" "Aiutateci!" "Non ci abbandonate!" Con queste parole vi ho consegnato l'ardente appello della fedele e martirizzata Chiesa clandestina dei paesi comunisti, dei vostri fratelli e delle vostre sorelle che soffrono per il loro Signore nelle catene del comunismo nemico di Dio e dei suoi credenti.
8. EPILOGO: L’uomo che osò parlare
Il pastore Wurmbrand non fu il primo cristiano a scampare al crudele trattamento del governo comunista romeno; altri lo avevano preceduto, Eppure la maggior parte del mondo occidentale continuava a ignorare le sofferenze sopportate dai credenti della Chiesa clandestina, perché nessun altro aveva parlato? La risposta divenne evidente al pastore Wumbrand alla sua partenza dalla Romania, quando i funzionari della polizia segreta gli intimarono di non parlare mai contro i comunisti. Avevano agenti in occidente e dissero chiaramente a Wurmbrand che l'avrebbero tenuto d'occhio. E perché poi avrebbe dovuto parlare? Non aveva sofferto abbastanza? Ma Wurmbrand parlò. Nonostante le minacce comuniste e le critiche da parte di alcuni responsabili ecclesiastici occidentali, testimoniò delle sofferenze di coloro che sopportavano l'inferno comunista e parlò della loro fede vittoriosa. Nel corso del suo primo anno negli Stati Uniti d'America, il pastore Wumbrand fu arrestato due volte per aver interrotto manifestazioni filocomuniste. Fu chiamato a testimoniare di fronte al Senato, dove si denudò fino alla vita per mostrare i segni di dodici profonde ferite inflittegli durante le frequenti torture. Alcuni responsabili ecclesiastici lo definirono un lunatico, uno che era diventato pazzo stando rinchiuso in cella di isolamento. Per altri egli divenne "l'apostolo Paolo della cortina di ferro" o "la voce della Chiesa clandestina". Un giornalista del Philadelphia Herald disse di Wurmbrand: "Stava in mezzo ai leoni, ma i leoni non potevano divorarlo". Nell'ottobre del 1967, con 100 dollari, una vecchia macchina da scrivere e 500 indirizzi, Richard Wurmbrand pubblicò il primo numero del notiziario della Chiesa Perseguitata. La piccola pubblicazione aveva lo scopo di rendere note le testimonianze e le prove affrontate dai nostri fratelli e sorelle nelle nazioni oppresse di tutto il mondo. Era un notiziario senza uguali. I lettori scrivevano a Wurmbrand sgomenti per le atrocità da loro descritte. "Come può essere vero?" chiedevano. Altri dicevano che il notiziario provocava loro gli incubi e chiedevano di non riceverlo più. Ma coloro che guardavano oltre le sofferenze e le torture vedevano una bellezza, una bellezza nel cuore di uomini e donne e persino bambini che rifiutavano di rinunciare a Cristo. I lettori diventavano anche testimoni di una fede vivente che permetteva a uomini come il pastore Wurmbrand di "baciare le sbarre" della cella carceraria, di rallegrarsi nella comunione delle sofferenze di Cristo. Nel mondo occidentale la persecuzione dei cristiani è spesso ritenuta una questione di "diritti umani" e si pone l'enfasi sulla necessità che i governi garantiscano la libertà religiosa. Ciò è in parte corretto, ma dobbiamo anche superare i ragionamenti umani e guardare al cielo. Gesù disse: "Il servo non è più grande del suo signore. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi" (Giovanni 15:20). Ci avvertì anche: "Nel mondo avrete tribolazione" (Giovanni 16:33), e: "Sarete odiati da tutti a causa del mio nome" (Matteo 10:22). Ma disse anche: "Rallegratevi e giubilate, perché il vostro premio è grande nei cieli" (Matteo 5:12). Anche se siamo chiamati a cogliere ogni opportunità di aiutare coloro che sono nel bisogno, dobbiamo riconoscere che il "rito" dei cristiani è l'essere perseguitati. Undici dei dodici discepoli furono uccisi. Gesù non disse mai che per noi sarebbe stato diverso. Fa parte di chi noi siamo in Cristo. Non tutti siamo chiamati a soffrire la persecuzione come il pastore Wurmbrand. Ma quando giungono le prove non dobbiamo sorprenderci bensì rallegrarci perché siamo stati considerati degni di soffrire per Cristo. Poiché egli ha affermato anche: "Beati i perseguitati per motivo di giustizia, perché di loro è il regno dei cieli" (Matteo 5:10).
L'apostolo Paolo spiega la relazione tra i membri del Corpo di Cristo: "...perché non ci fosse divisione nel corpo, ma le membra avessero la medesima cura le une per le altre. Se un membro soffre, tutte le membra soffrono con lui; se un membro è onorato, tutte le membra ne gioiscono con lui" (1 Corinzi 12:25-26). Altrove nella Bibbia leggiamo: "Ricordatevi dei carcerati, come se foste in carcere con loro; e di quelli che sono maltrattati, come se anche voi lo foste!" (Ebrei 13:3). Questo versetto è il motto della Missione per la Chiesa Perseguitata dal 1967. Studiando il Nuovo Testamento risulta chiaro che la persecuzione non è, né sarà mai, estranea alla Chiesa su questa terra. Perciò, come membra dello stesso corpo, abbiamo l'obbligo di consolarci a vicenda ed edificarci gli uni gli altri (1 Tessalonicesi 5:11) fino al ritorno di Cristo. Fare diversamente significherebbe respingere la nostra responsabilità cristiana e gli insegnamenti di Gesù. La Missione per la Chiesa Perseguitata opera al sevizio di questa causa in quasi 40 paesi in cui i nostri fratelli e sorelle in Cristo vengono sistematicamente perseguitati. In Vietnam, nel Laos e in Cina i cristiani subiscono violenze, vengono uccisi, finiscono in carcere. Le loro chiese vengono distrutte e le loro Bibbie bruciate. Nei paesi a regime islamico, da qualche decennio, vengono martirizzati ogni giorno una media di 400 cristiani. A milioni sono morti in Sudan, dove forze islamiche radicali hanno crocifisso migliaia di cristiani o li hanno affogati nel Nilo. Altri sono stati imprigionati in attesa della condanna a morte per impiccagione. Le donne sudanesi vengono stuprate mentre i loro figli vengono strappati via alle famiglie e venduti come schiavi o concubine ai musulmani del nord del paese. E di fronte a tale tragedia i cristiani sudanesi affermano: "Anche se ci bruciano le case e ci distruggono le chiese siamo più che mai intenzionati a predicare Cristo alla gente". E' difficile comprendere che la gioia e la libertà possono coesistere con alcune delle peggiori sofferenze che l'uomo conosca e accettare il fatto che la sofferenza può esserci "concessa" rispetto a Cristo (Filippesi 1:29). Ma la comprensione umana ha poco a che vedere con l'uomo spirituale destinato a vivere in eterno con Cristo. Il notiziario della Missione per la Chiesa Perseguitata continua a informare e a spronare all'azione i cristiani del mondo libero riguardo alla condizione di coloro che soffrono per la fede in Gesù Cristo. Mediante la nostra rete di uffici nel mondo, il notiziario viene attualmente pubblicato in oltre 30 lingue e distribuito ogni mese a oltre 250.000 credenti interessati. Il ministero della Missione per la Chiesa Perseguitata ha sviluppato anche cinque obiettivi principali per servire la causa: Provvedere ai cristiani Bibbie, letteratura e programmi radiofonici nelle loro lingue in nazioni oppresse dove i cristiani sono perseguitati. Fornire aiuti alle famiglie di martiri cristiani in queste zone del mondo. Intraprendere progetti di incoraggiamento per aiutare i credenti a ricostruire la propria vita e la propria testimonianza in paesi che hanno sofferto sotto l'oppressione comunista. Conquistare a Cristo coloro che si oppongono all'Evangelo. Informare il mondo sulle atrocità commesse contro i cristiani e sul coraggio e sulla fede dei perseguitati. Vi invitiamo a prendere parte a questo ministero, a ricordare i carcerati, "come se foste in carcere con loro" (Ebrei 13:3). Trovate incoraggiamento nella loro fede vittoriosa e cogliete l'opportunità di essere di incoraggiamento per coloro che soffrono a motivo della loro fede in Cristo. 
Sabina e Richard Wumbrand 


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