CHI SONO

Per contattarmi potete scrivere al mio indirizzo:  lanazarena62@gmail.com

Sono una donna cattolica. Se il blog ti piace e desideri aiutarmi economicamente affinché io possa avere il tempo necessario per aggiornarlo ogni giorno e rispondere alle e-mail dei lettori, puoi inviarmi una donazione libera. Grazie!


Visualizzazioni totali

domenica 24 aprile 2016

3^ PARTE DI 6 - TORTURATO PER CRISTO - di Richard Wumbrand

3. RISCATTO E LIBERAZIONE PER L’OPERA DELL’OCCIDENTE
3.1. PERCHÈ LASCIAI LA ROMANIA COMUNISTA
4. SCONFIGGERE IL COMUNISMO CON L’AMORE DI CRISTO 

3. Riscatto e liberazione per l’opera dell’occidente
Trascorsi 14 anni in prigione. Durante tutto questo tempo non vidi mai una Bibbia né qualsiasi altro libro. Avevo dimenticato come si scrive. Per la grande fame, le droghe e le torture avevo dimenticato perfino la Sacra Scrittura. Ma il giorno in cui compii 14 anni di carcere, dal profondo dell'anima mi venne alla memoria il versetto: "E Giacobbe servì 14 anni per Rachele, e gli parvero pochi giorni, per l'amore che le portava". Subito dopo fui rilasciato per una amnistia generale nel nostro paese, grazie soprattutto all'influenza dell'opinione pubblica americana. Rividi mia moglie. Mi aveva fedelmente aspettato per 14 anni. Iniziammo la nuova vita nella più squallida miseria, perché quando qualcuno viene arrestato gli viene confiscata ogni cosa. I sacerdoti e i pastori evangelici che furono rilasciati ebbero la possibilità di curare delle piccole comunità. A me fu affidata una chiesa nel villaggio di Orsova. Il ministro comunista per i culti mi informò che i membri di quella chiesa erano 35 e mi avvertì che non avrebbero mai dovuto raggiungere i 36. Mi comunicò pure che dovevo essere il suo agente e riferire alla polizia segreta il comportamento di ogni membro e tener lontano i giovani. In questa maniera i comunisti usano le chiese come strumento di controllo. Sapevo che se avessi predicato molti sarebbero venuti ad ascoltarmi. E quindi neppure cominciai a lavorare nella chiesa ufficiale. Lavoravo, invece, di nuovo nella Chiesa clandestina, partecipando a tutte le bellezze e a tutti i pericoli di quell'opera. Durante gli anni della mia incarcerazione Dio aveva operato meravigliosamente. La Chiesa clandestina non era più abbandonata e dimenticata. I credenti degli Stati Uniti d'America e di altre nazioni avevano cominciato ad aiutarci e a pregare per noi. Un pomeriggio, mentre riposavo un po' nella casa di un fratello in un paese di provincia, costui mi risvegliò dicendomi: "I fratelli dall'estero sono arrivati". In occidente c'erano credenti che non ci avevano né dimenticati e né abbandonati. Dei credenti di tutti i ceti avevano organizzato un'opera segreta per aiutare le famiglie dei martiri cristiani ed erano riusciti a fare entrare clandestinamente letteratura cristiana e aiuti di ogni specie. Nella stanza accanto trovai sei fratelli venuti a fare questo lavoro. Mi parlarono a lungo e mi dissero di aver saputo che all'indirizzo ch'era stato loro dato c'era qualcuno che aveva trascorso 14 anni in prigione e che essi avrebbero desiderato incontrare. Dissi loro che quell'uomo ero io stesso. Risposero: "Veramente ci aspettavamo di vedere una persona molto triste e abbattuta. E' impossibile che tu sia questa persona perché sei pieno di gioia". Li assicurai che ero io colui che era stato in prigione e la mia gioia derivava dal fatto che erano venuti e che noi non eravamo più dimenticati. Un aiuto regolare e costante cominciò a pervenire alla Chiesa clandestina. Attraverso vie segrete, ricevemmo molte Bibbie e altra letteratura cristiana, e aiuti finanziari e in natura per le famiglie dei martiri cristiani. Adesso, ricevendo questi aiuti, noi della Chiesa clandestina avremmo potuto svolgere un lavoro più proficuo. Non solo i nostri fratelli ci diedero la Parola di Dio, ma vedevamo che essi ci amavano. Ci portarono una parola di conforto. Durante gli anni del lavaggio del cervello avevamo udito: "Nessuno più vi ama, nessuno più vi ama, nessuno più vi ama". Adesso vedevamo dei credenti americani e inglesi che rischiavano la propria vita per mostrare: che essi ci amavano. Accettando il nostro consiglio, essi svilupparono tutta una tecnica per il lavoro segreto. Entravano furtivamente nelle case sorvegliate dalla polizia segreta e questa non si accorgeva di loro.
I credenti americani e inglesi che letteralmente nuotano in mezzo alle Bibbie non potranno mai capire sufficientemente il valore che avevano per noi le Bibbie importate clandestinamente nel nostro paese. lo e la mia famiglia non saremmo sopravvissuti senza l'aiuto materiale che ricevevamo dai credenti dell'estero. Lo stesso vale per molti altri pastori e martiri che operano in segreto nelle nazioni comuniste. Posso testimoniare per mia personale esperienza dell'aiuto materiale e dell'aiuto più grande ancora, quello morale, che la missione cristiana europea della Gran Bretagna ci ha offerto. Per noi questi uomini erano veramente come degli angeli mandati da Dio! Per la mia rinnovata opera nella Chiesa clandestina mi trovavo in grandissimo pericolo di essere nuovamente arrestato. In quel tempo due organizzazioni missionarie, la missione norvegese tra gli ebrei e l'alleanza cristiano-ebraica, pagarono un riscatto di 7.000 dollari per me. Ebbi così il permesso di lasciare la Romania.
3.1. Perchè lasciai la Romania comunista
Non avrei mai lasciato la Romania, a dispetto dei pericoli, se i dirigenti della Chiesa clandestina non mi avessero ordinato di approfittare di questa opportunità per lasciare il paese ed essere "la voce" della Chiesa clandestina nel mondo libero. Essi desideravano che io parlassi all'Occidente in loro nome, in nome delle loro sofferenze e dei loro bisogni. Arrivai in occidente, ma il mio cuore rimase con loro. Se non avessi compreso la necessità impellente di farvi udire le sofferenze e il lavoro coraggioso della Chiesa sotterranea, non avrei mai lasciato la Romania. Questa è la mia unica missione. Prima di lasciare la Romania fui chiamato due volte alla centrale della polizia segreta. Mi comunicarono che il denaro per il mio riscatto era arrivato. La Romania vende i suoi cittadini per denaro a causa della crisi economica che il comunismo ha portato nel nostro paese. Mi dissero: "Vai in occidente e predica Gesù quanto vuoi, ma non ci toccare! Non devi dire una sillaba contro di noi! Ti diciamo chiaramente quello che progettiamo di fare, se tu racconterai quello che ti è accaduto. Prima di tutto, per 1.000 dollari troveremo un gangster per liquidarti o per rapirti", Mi sono trovato nella stessa cella con il vescovo ortodosso VasilLeul, che era stato rapito in Austria e portato in Romania. Tutte le unghie delle dita gli erano state strappate. Ho conosciuto alcuni che furono rapiti a Berlino. Recentemente dei romeni sono stati rapiti in Italia e a Parigi. Mi dissero ancora: "Noi ti possiamo anche distruggere moralmente diffondendo di te una storia con una ragazza o di qualche furto o di qualche tuo peccato di gioventù. Gli occidentali, specialmente gli americani, si lasciano ingannare molto facilmente". Dopo avermi minacciato, essi mi permisero di venire in occidente. Avevano gran fiducia nel lavoro di lavaggio del cervello che avevo subìto. In occidente ci sono molti che hanno subìto le stesse sevizie, ma se ne stanno zitti. Alcuni addirittura lodano il comunismo, dopo essere stati da esso torturati. I comunisti erano pertanto persuasi che io pure sarei rimasto in silenzio. Così, nel dicembre del 1965, con la mia famiglia, potei lasciare la Romania. L'ultimo atto da me compiuto prima di lasciare il paese fu di andare alla tomba del colonnello che aveva dato l'ordine del mio arresto e che aveva successivamente presieduto alle mie torture. Deposi un fiore sulla sua tomba. Così facendo, mi dedicavo a portare la gioia di Cristo, che io posseggo, ai comunisti così spiritualmente vuoti. Odio il sistema comunista, ma amo gli uomini. Odio il peccato, ma amo il peccatore, amo i comunisti con tutto il cuore. I comunisti possono uccidere e assassinare i credenti, ma non possono uccidere l'amore che le loro vittime nutrono per loro. Non ho la minima amarezza né il minimo risentimento contro i comunisti o contro i miei torturatori.
4. Sconfiggere il comunismo con l’amore di Cristo
Gli Ebrei raccontano una leggenda: quando i loro antenati furono salvati dall'Egitto e gli Egiziani affogarono nel Mar Rosso, gli angeli si unirono agli lsraeliti cantando l'inno di vittoria. E Dio disse agli angeli: "Gli Ebrei sono uomini che possono rallegrarsi per la loro liberazione. Ma da voi aspetto maggior comprensione. Gli Egiziani non sono anch'essi le mie creature? Non amo anche loro? Come è possibile che non vediate la mia tristezza per il loro destino?" "Mentre Giosuè era presso Gerico, egli alzò gli occhi, guardò, ed ecco un uomo in piedi che gli stava davanti con in mano la spada sguainata. Giosuè andò verso di lui, e gli disse: Sei tu dei nostri, o dei nostri nemici?" (Giosuè 5: 13). Se colui che Giosuè incontrò fosse stato soltanto un uomo, la risposta sarebbe potuta essere soltanto: "lo sono dei vostri" oppure: "lo sono dei vostri nemici", oppure, eventualmente: "lo sono neutrale". Queste sono le uniche risposte umane possibili a una simile domanda. Ma l'essere che Giosuè incontrò era di un'altra sfera e, conseguentemente, quando gli fu chiesto se fosse per Israele o contro di esso, diede una risposta che era la più inattesa e la più difficile a comprendersi; disse: "No". Che cosa significava questo "no"? Egli proveniva da una sfera dove gli esseri non sono pro o contro, ma dove ognuno e ogni cosa sono compresi, dove tutto è visto con pietà e compassione e ardentemente amato. Esiste un livello d'umanità e su questo livello il comunismo deve essere combattuto senza sosta. Su questo livello siamo costretti a combattere contro i comunisti, perché essi sono i sostenitori di un ideale selvaggio e crudele. Ma i credenti sono più che semplici uomini; essi sono figli di Dio, sono partecipi della natura divina. Le torture, dunque, sopportate nelle prigioni comuniste, non mi hanno indotto a odiare i comunisti. Essi sono creature di Dio: come potrei io odiarli? Ma neppure posso essere amico del loro ideale. Amicizia vuol dire un'anima sola in due petti. lo non sono un'anima sola con i comunisti, perché essi odiano l'idea di Dio, mentre io amo Dio. Se mi si chiedesse: "Sei tu per i comunisti o contro di loro?" la mia risposta sarebbe complessa. Il comunismo è la maggior minaccia per l'umanità. lo mi oppongo totalmente a esso e desidero combatterlo fino alla sua distruzione. Ma spiritualmente sono seduto nei luoghi celesti accanto a Gesù, dimoro nella sfera del "no", nella quale, malgrado tutti i loro crimini, i comunisti sono compresi e amati; nella sfera in cui degli esseri angelici cercano di aiutare ciascuno a ottenere lo scopo della vita umana, che è quello di diventare simili a Cristo. Perciò il mio proposito è di diffondere l'Evangelo tra i comunisti, recando loro la buona novella della vita eterna. Cristo, che è il mio Signore, ama i comunisti. Egli stesso ha detto che ama ogni uomo, che lascerebbe piuttosto le 99 pecore giuste anziché permettere che una sola vada smarrita e rimanga perduta. I Suoi apostoli e tutti i grandi maestri del cristianesimo hanno insegnato l'amore universale nel suo nome. Macario disse: "Se un uomo ama ardentemente tutti gli uomini, ma dice che c'è soltanto un uomo che egli non può amare, egli non è più un cristiano, perché il suo amore non abbraccia tutti". Agostino di Ippona insegna: "Se tutto il genere umano fosse stato santo e solo un uomo peccatore, Cristo sarebbe venuto a morire sulla medesima croce per questo solo uomo, perché Egli ama ogni individuo". L'insegnamento cristiano è chiaro. I comunisti sono uomini e Cristo li ama. Ogni uomo che abbia la mente di Cristo sente ugualmente. Noi amiamo il peccatore, benché odiamo il peccato. Nelle prigioni comuniste ho visto dei credenti con venticinque chili di catene ai piedi, torturati con ferri roventi; nelle loro gole erano state immesse a forza manate di sale ed erano poi stati lasciati senza acqua, affamati, frustati, sofferenti per il freddo; eppure essi pregavano con fervore per i comunisti. Tutto ciò non è umanamente spiegabile! Ma è l'amore di Cristo che è stato sparso nel nostro cuore.
Poi vennero in prigione pure i comunisti che ci avevano torturati. Sotto il comunismo, i compagni comunisti e anche i dirigenti sono spesso gettati in carcere, non meno dei loro avversari. Ora i torturati e i torturatori si trovavano nella stessa cella. Mentre i non cristiani mostravano il loro odio verso i loro inquisitori d'una volta e li battevano, i credenti li difendevano anche a rischio di essere essi stessi battuti e di essere accusati di complicità con il comunismo. Ho visto credenti dare la loro unica fetta di pane (avevamo una fetta di pane per settimana, a quell'epoca) e la medicina che avrebbe potuto salvare la loro vita a un comunista torturatore che ora era loro compagno di prigione. Le ultime parole di JuliuManiu, già primo ministro di Romania e fedele cristiano, morto in prigione, furono: "Se il comunismo sarà rovesciato nel nostro paese, sarà sacrosanto dovere di ogni credente di andare per le strade a difendere, a rischio della propria vita, i comunisti dalla giusta vendetta delle moltitudini che essi hanno tiranneggiate". Nei primi giorni dopo la mia conversione sentivo che non sarei potuto vivere a lungo. Camminando per la strada provavo un dolore fisico per ogni uomo e per ogni donna che incontravo. Era come un coltello nel cuore, tanto bruciante era la domanda se l'uno e l'altra fossero salvati. Se un membro della comunità peccava, piangevo per ore e ore. Un desiderio ardente per la salvezza di tutte le anime è rimasto nel mio cuore e i comunisti non ne sono esclusi. Nella cella di isolamento non potevamo più pregare come prima. Avevamo una fame inimmaginabile; eravamo stati drogati fino a diventare idioti. Eravamo deboli come scheletri. Il Padre Nostro era troppo lungo per noi. Non riuscivamo a concentrarci sufficientemente per ripeterlo. L'unica preghiera che ripetevo di continuo era: "Gesù, io ti amo". Poi, un giorno radioso, ricevetti la risposta di Gesù: "Tu mi ami? Adesso ti mostro quanto io ti amo". Subito, sentii una fiamma nel mio cuore, ardente come il sole. I discepoli sulla via di Emmaus dicevano che i loro cuori ardevano quando Gesù parlava loro. Così è stato con me. Ho conosciuto l'amore di Colui che ha dato la Sua vita in croce per tutti noi. Un tale amore non può escludere i comunisti, per quanto possano essere terribili i loro peccati. I comunisti hanno commesso orrori e continuano a commetterli, ma "le grandi acque non potrebbero spegnere l'amore, e dei fiumi non potrebbero sommergerlo. L'amore è forte come la morte". Come la fossa insiste per avere tutti, ricchi e poveri, vecchi e giovani, uomini di tutte le razze, nazioni e convinzioni politiche, santi e criminali, così l'amore abbraccia tutti. Cristo, l'amore incarnato, non si fermerà finché non abbia vinto anche i comunisti. Un pastore fu gettato nella mia cella. Era mezzo morto, con il sangue che gli scorreva dal viso e da tutto il corpo, perché era stato orribilmente bastonato. Lo lavammo, mentre alcuni carcerati maledicevano i comunisti. Lamentandosi per le grandi sofferenze patite, egli diceva: "Per favore, non li maledite; rimanete in silenzio! Desidero pregare per loro!"
4.1. Come potemmo essere allegri anche nella prigione
Quando guardo indietro ai quattordici anni di prigione trovo che alle volte era un tempo molto felice. Gli altri carcerati e anche le guardie molto spesso si domandavano meravigliati come era possibile che i credenti fossero felici nelle più spaventose circostanze. Non potevano impedirci di cantare, benché ci bastonassero per questo. Immagino che l'usignolo canterebbe anche se sapesse che al termine del suo canto verrà ucciso per averlo fatto. I cristiani saltellavano di gioia nella prigione! Come potevano essere così felici in condizioni tanto tragiche?
In carcere meditai spesso sulle parole di Gesù ai suoi discepoli: "Beati gli occhi che vedono le cose che voi vedete". I discepoli erano ritornati da un viaggio attraverso la Palestina e avevano visto cose orrende. A quel tempo la Palestina era un paese oppresso. Ovunque erano evidenti la tirannia e la miseria. I discepoli avevano visto malattie, pestilenze, fame e tribolazioni. Essi erano entrati in case da dove dei patrioti erano stati deportati e imprigionati, lasciando soli dei vecchi genitori o delle mogli piangenti. Non era un mondo bello a vedersi! Eppure, proprio a costoro Gesù disse: "Beati gli occhi che vedono le cose che voi vedete!" E questo perché non avevano solo visto indicibili sofferenze, ma soprattutto avevano visto il Salvatore, la meta finale che l'umanità tutta raggiungerà. Per la prima volta, alcuni brutti vermi striscianti sulle foglie comprendevano che dopo la loro miserabile esistenza sarebbero stati trasformati in belle farfalle multicolori, capaci di volare di fiore in fiore. Questa felicità era pure la nostra. Attorno a me c'erano dei "Giobbe" e alcuni soffrivano assai più di quanto non avesse sofferto Giobbe. Ma io conoscevo la fine della storia di Giobbe, e come egli ricevette il doppio di quello che possedeva prima. Avevo attorno a me degli uomini simili al povero Lazzaro, affamati e pieni di ulcere, di cui nessuno si curava. Ma io sapevo che gli angeli li avrebbero portati tutti nel seno di Abramo. Li vedevo come sarebbero stati nel futuro. In quello sporco e debole martire vicino a me, vedevo il risplendente e coronato santo di domani. Ma guardando agli uomini in questo modo, non come essi sono ma come essi saranno, potei scoprire anche nei persecutori come Saulo di Tarso dei futuri apostoli come Paolo. E alcuni erano già diventati tali. Degli ufficiali della polizia segreta a cui noi avevamo testimoniato, divennero credenti e furono felici di soffrire in prigione, dopo aver accettato Cristo. Nelle guardie che ci fustigavano, vedevamo il mutamento del carceriere di Filippi che prima flagellò Paolo e poi fu convertito. Sognavamo che ben presto ci avrebbero chiesto: "Che cosa devo fare per essere Salvato?". In coloro che guardavano motteggiando, quando i credenti legati a delle croci venivano imbrattati di escrementi, vedevamo la folla del Golgota che presto si sarebbe battuta il petto per il dolore di aver peccato. In prigione noi trovammo la speranza che i comunisti saranno salvati. Lì, acquistammo un senso di responsabilità verso di loro. Mentre venivamo torturati da loro, imparammo ad amarli. Una grande parte della mia famiglia è stata uccisa. Fu in casa mia che i loro assassini furono convertiti. Era in verità il posto più adatto. Così, nelle carceri comuniste nacque l'idea di una missione cristiana per i comunisti. Dio vede le cose in modo diverso da come le vediamo noi, così come noi vediamo le cose in modo diverso dalla formica. Dal punto di vista umano, essere legati a una croce e sporcati di escrementi è una cosa terribile. Ciò nonostante, la Bibbia chiama le sofferenze dei martiri "leggere afflizioni". Passare quattordici anni in prigione è stato un periodo alquanto lungo per me, ma la Bibbia lo chiama "un momento che produce uno smisurato peso eterno di gloria". Questo ci dà il diritto di supporre che i feroci crimini dei comunisti, che per noi uomini sono inescusabili e contro il cui ideale noi giustamente dobbiamo combattere con tutte le nostre forze, sono più leggeri agli occhi di Dio di quanto lo possano essere agli occhi nostri. La loro tirannia che dura già da mezzo secolo può essere nel cospetto di Dio, per cui mille anni sono come un giorno, soltanto un momento di smarrimento della coscienza. Essi hanno ancora la possibilità di essere salvati. La celeste Gerusalemme è una madre e ama come una madre. Le porte del Cielo non sono chiuse ai comunisti. La luce non si è spenta per loro. Essi possono ancora ravvedersi come gli altri e noi dobbiamo richiamarli a questo ravvedimento. Soltanto l'amore può cambiare i comunisti (un amore che deve essere nettamente distinto dall‟ubbidienza al comunismo, praticata da molti dirigenti ecclesiastici). L'odio acceca. Hitler era anticomunista, ma era uno che odiava. Quindi, invece di guadagnare i comunisti, egli li aiutò a conquistare un terzo del mondo.
Con amore progettavamo un lavoro missionario fra i comunisti mentre eravamo in carcere. Naturalmente pensavamo prima di tutto ai dirigenti comunisti. Sembra che alcuni dirigenti delle missioni abbiano studiato poco la storia della Chiesa. Come fu guadagnata a Cristo la Norvegia? Guadagnando il re Olaf. La Russia ricevette l'Evangelo quando il suo re, Vladimir, fu conquistato. L'Ungheria fu guadagnata dopo che il suo re, Stefano, fu guadagnato a Cristo. Lo stesso avvenne con la Polonia. In Africa, quando un capo tribù è stato guadagnato, tutta la tribù lo segue. Oggi noi stabiliamo missioni e chiese fra gente che può anche diventare cristiana, ma che ha poca influenza e che non può cambiare la situazione. Noi dobbiamo altresì conquistare i capi, i regnanti, i dirigenti, le personalità politiche, dell'economia, della scienza, dell'arte. Costoro sono la guida e gli ingegneri degli uomini che essi modellano a loro piacere. Guadagnandoli a Cristo, si guadagna il popolo che essi guidano e influenzano. Dal punto di vista missionario il comunismo ha un vantaggio sugli altri sistemi sociali, perché è più centralizzato. Se il presidente degli U.S.A. fosse convertito ai mormoni l'America non diventerebbe mormone per questo; ma se Mao TseTung si convertisse al cristianesimo, oppure Breznev o Ceausescu, l'intero paese potrebbe essere raggiunto. Così grande è l'influenza di quei capi sul loro popolo. Ma è possibile che un capo comunista si possa convertire? Certamente, perché egli è infelice, insicuro, come lo sono le sue vittime. Quasi tutti i dirigenti comunisti della Russia finirono in prigione o furono fucilati dai loro stessi compagni. Lo stesso è accaduto in Cina. Perfino i ministri degli affari interni come Jadoga, Yezhov, Beria, che sembravano avere tutto il potere in mano loro, finirono come l'ultimo dei controrivoluzionari: con un proiettile nella nuca. Recentemente anche Shelepin, ministro degli Interni dell'Unione Sovietica, e Rankovic, ministro degli Interni di Jugoslavia, sono stati estromessi e gettati via come stracci sporchi.
4.2. Come possiamo attaccare spiritualmente il comunismo
Il regime comunista non rende felice nessuno e nemmeno coloro che ne traggono il maggior profitto. Anche questi ultimi tremano all'idea che una notte qualsiasi un camion della polizia segreta li possa svegliare e portare via perché la linea del partito è stata cambiata. Ho conosciuto personalmente molti capi comunisti. Erano uomini che portavano un gran peso. Solo Gesù poteva dare loro riposo. Guadagnare i dirigenti comunisti a Cristo potrebbe significare salvare il mondo dalla distruzione nucleare e salvare l'umanità dalla fame, dato che una gran parte delle entrate di tutti gli Stati viene usata per fabbricare armamenti costosissimi. Conquistare i governanti comunisti potrebbe significare la fine della tensione internazionale. Conquistare dirigenti comunisti significherebbe riempire di gioia il cuore di Cristo e degli angeli. Potrebbe significare il trionfo della Chiesa. Tutti i paesi controllati dai comunisti dove i missionari lavorano con tanta fatica, come la Nuova Guinea o il Madagascar, darebbero al cristianesimo una spinta nuova, se i loro dirigenti fossero guadagnati a Cristo. Ho conosciuto personalmente alcuni comunisti convertiti. Anch'io nella mia giovinezza ero un ateo militante. Gli atei convertiti e i comunisti convertiti amano molto Cristo, perché hanno molto peccato. Un piano strategico è indispensabile al lavoro missionario. Dal punto di vista della salvezza tutte le anime sono uguali; dal punto di vista della strategia missionaria, non sono tutte uguali E' più importante guadagnare un uomo di grande influenza che, a sua volta, potrà guadagnarne altre migliaia, anziché parlare a un selvaggio nella giungla e condurlo alla salvezza unicamente per lui stesso. Per questo Gesù scelse di terminare il suo ministero in Gerusalemme, la sede spirituale del mondo, anziché in qualche piccolo villaggio sconosciuto. Per questa stessa ragione Paolo volle arrivare a Roma. La Bibbia dice: "La progenie della donna schiaccerà il capo del serpente". Invece noi solletichiamo la pancia del serpente e lo facciamo sghignazzare. La testa del serpente sta in qualche posto tra Mosca e Pechino, non in Tunisia o nel Madagascar. Il mondo comunista deve essere la preoccupazione principale dei dirigenti della Chiesa, dei direttori delle missioni, nonchè di ogni credente. Dobbiamo abbandonare il lavoro abituale. "Maledetto colui che fa l'opera del Signore fiaccamente" (Geremia 48:10). Così dichiara la Bibbia. E' necessario un attacco frontale e spirituale al comunismo da parte della Chiesa. Le guerre si vincono soltanto per l'offensiva, mai per la strategia difensiva. La Chiesa fino a oggi ha usato una tattica difensiva verso il comunismo, perdendo così una nazione dopo l'altra a favore del suo avversario. Questa situazione deve cambiare immediatamente in seno a tutta la Chiesa. Un Salmo dichiara che Dio spezza in due le sbarre di ferro (Salmo 107:16; Isaia 45:2). La cortina di ferro è dunque una cosa di ben poco conto per Lui. La chiesa primitiva operò segretamente e illegalmente e trionfò. Noi dobbiamo imparare di nuovo a lavorare nello stesso modo. Fino all'avvento del comunismo non avevo mai compreso perché tante persone nel Nuovo Testamento si chiamassero con soprannomi: Simeone detto Nero, Giovanni detto Marco, e così via. Nel nostro lavoro nelle nazioni comuniste noi usiamo ora dei nomi segreti. Non avevo mai compreso prima perché Gesù, desiderando che i discepoli si radunassero per l'ultima cena, non aveva dato un indirizzo ma aveva detto: "Andate nella città, e vi verrà incontro un uomo che porterà una brocca d'acqua". Adesso comprendo. Anche noi diamo dei segni segreti per riconoscerci nel lavoro della Chiesa clandestina. Se noi acconsentiamo di lavorare a questo modo, tornando ai mezzi usati dalla Chiesa primitiva, potremo lavorare con efficacia per Cristo nei paesi comunisti. Quando però mi sono incontrato con alcuni dirigenti di Chiese in occidente, invece dell'amore verso i comunisti, il quale li avrebbe portati all'organizzazione di un lavoro missionario nelle nazioni comuniste, ho trovato che il loro atteggiamento non era diverso da quello dei comunisti. Non ho trovato la compassione del buon samaritano verso le anime perdute della casa di Karl Marx. Poiché un uomo non crede a quello che egli recita nel suo credo, ma soltanto alle cose per cui egli è pronto a morire. I credenti della Chiesa clandestina hanno mostrato che sono pronti a morire per la loro fede. Anche ora io svolgo un lavoro che può significare per me una nuova incarcerazione in un paese comunista, nuove torture e la morte, perché dirigo una missione segreta dietro la cortina di ferro, prendendone tutti i rischi su di me. Credo nelle cose che sto servendo! Ho il diritto di chiedere: i dirigenti della Chiesa d'America che si fanno amici del comunismo, sono pronti a morire per questa loro credenza? Chi impedisce loro di abbandonare le loro alte posizioni in occidente per diventare pastori ufficiali in oriente, cooperando sul posto con i comunisti? Ma la dimostrazione di una tale fede non è ancora stata data da nessun dirigente di Chiesa occidentale. Le parole umane sono sorte come conseguenza del bisogno degli uomini di comprendersi l'un l'altro nelle attività comuni come la caccia, la pesca e più tardi nella produzione delle cose necessarie alla vita e per esprimere i propri sentimenti gli uni verso gli altri. Non esistono parole umane per esprimere in una maniera adeguata i misteri di Dio e le profondità della vita spirituale. Similmente, non esistono parole umane che possano descrivere la bassezza della crudeltà diabolica. Potete mettere in parole i sentimenti di un uomo che sta per essere gettato in un forno dai nazisti, o che ha visto il suo bambino gettato in quello stesso forno? E' quindi inutile cercare di descrivere ciò che i credenti hanno sofferto e continuano a soffrire sotto i comunisti. Mi trovavo in prigione assieme a LucretiuPatrascanu, l'uomo che portò il comunismo al potere in Romania. I suoi compagni lo ripagarono gettandolo in carcere. Benché fosse sano di mente, lo misero in un ospedale psichiatrico assieme ai pazzi, finché egli pure impazzì. Fecero lo stesso con la celebre Anna Pauker, che era già stata loro segretaria di stato. Anche i cristiani furono spesso trattati allo stesso modo, chiusi in camicia di forza e sottoposti a prolungate scosse elettriche. Il mondo è inorridito di fronte a ciò che succede per le strade in Cina. Alla vista di tutti, le guardie rosse esercitano il terrore. Ora cercate di immaginare ciò che può accadere a qualche cristiano in un carcere cinese dove nessuno può vedere.
Una recente notizia dice che a un noto scrittore evangelico cinese e alcuni altri cristiani che rifiutavano di rinnegare la propria fede sono state tagliate le orecchie, la lingua e le gambe. Ma la cosa peggiore che i comunisti fanno non è torturare spaventosamente e uccidere i corpi degli uomini. Essi falsificano disumanamente i pensieri degli uomini e avvelenano la gioventù e i bambini. Hanno collocato i loro uomini di fiducia nei posti di comando della Chiesa, per piegare al loro volere i credenti e per distruggere le chiese. Insegnano alla gioventù non solo a non credere in Dio e in Cristo, ma anche a odiare quei nomi. Quali parole potremmo adoperare per descrivere la tragedia di quei martiri cristiani che tornando a casa dopo anni e anni di prigionia sono stati scherniti dai loro figli che nel frattempo sono diventati atei militanti? Questo libro è stato scritto non tanto con l'inchiostro, quanto con il sangue di cuori martoriati. Ma, come nell'epoca di Daniele i tre giovani che furono gettati nella fornace non odoravano di bruciato, dopo esserne stati liberati, così anche i credenti che sono stati nelle prigioni comuniste non emanano odore di risentimento contro i comunisti. Se noi calpestiamo un fiore sotto i piedi, esso ci ripaga dandoci il suo profumo. Similmente i cristiani, torturati dai comunisti, ripagavano i loro torturatori con l'amore. Conducemmo parecchi dei nostri carcerieri a Cristo. E noi siamo afferrati da un desiderio: dare ai comunisti, che ci hanno fatto soffrire, il meglio che noi abbiamo, vale a dire la Salvezza che viene dal nostro Signore Gesù Cristo. Odiamo il comunismo, ma amiamo gli uomini, perché Gesù ci ha insegnato così! Non ebbi il privilegio, come tanti dei miei fratelli in fede, di morire in prigione come martire. Fui liberato e potei lasciare la Romania e raggiungere l'occidente. E in occidente trovai in molti dirigenti ecclesiastici un sentimento opposto a quello che predomina nella Chiesa clandestina dietro la cortina di ferro e dietro la cortina di bambù. In occidente molti credenti non nutrono amore per i comunisti. Prova ne sia che essi non fanno nulla per la salvezza di coloro che si trovano nei paesi comunisti. Essi hanno la missione presso gli Ebrei, la missione presso i musulmani, la missione presso i buddisti. Hanno anche delle missioni per persuadere i credenti di una denominazione a passare a un'altra. Ma non hanno alcuna missione per i comunisti! Non li amano, altrimenti da lungo tempo avrebbero creato una simile missione, proprio come fecero Carey, che amava gli indù, e Hudson Taylor, che amava i cinesi, creando le rispettive missioni. Ma non basta che essi non amino i comunisti e non facciano nulla per conquistarli a Cristo. Con la loro noncuranza e negligenza e, talvolta, agendo come autentici complici, alcuni dirigenti delle chiese occidentali rafforzano i comunisti nella loro miscredenza. Essi aiutano i comunisti a introdursi nelle chiese occidentali e a occupare posti direttivi nella Chiesa e nel mondo. E così avviene che i credenti non si avvedono del pericolo del comunismo. Non amando i comunisti e non facendo nulla per conquistarli a Cristo, sotto pretesto che non hanno il permesso di farlo, come se i cristiani primitivi avessero chiesto a Nerone il permesso di spargere l'Evangelo, essi mostrano di non amare nemmeno il proprio gregge. Poiché se noi non conquistiamo i comunisti per Cristo, essi conquisteranno l'occidente e sradicheranno anche in occidente il cristianesimo.
4.3. Le lezioni della storia sono ignorate
Nei primi secoli in Africa del nord vi erano fiorenti chiese cristiane. Da lì vennero Agostino e Cipriano e Atanasio e Tertulliano. I credenti dell'Africa settentrionale trascurarono un dovere solo: guadagnare a Cristo i maomettani. Il risultato fu che i maomettani invasero l'Africa settentrionale sradicando il cristianesimo per parecchi secoli. L'Africa settentrionale appartiene ancora oggi ai musulmani che sono chiamati dalla missione cristiana: "il blocco degli inconvertibili".
Impariamo qualche cosa dalla storia! All'epoca della riforma l'interesse religioso di Huss, di Lutero e di Calvino coincise con l'interesse del popolo europeo di liberarsi dal peso del papato, che era allora una potenza politica ed economica oppressiva. Similmente oggi, l'interesse della Chiesa clandestina per la diffusione dell'Evangelo fra i comunisti e le sue vittime coincide con l'interesse vitale dei popoli liberi di continuare a vivere nella libertà. Non esiste un potere politico che possa abbattere il comunismo. I comunisti posseggono l'energia nucleare, e attaccare militarmente significherebbe cominciare una terza guerra mondiale con centinaia di milioni di vittime. Inoltre, anche alcuni dirigenti occidentali hanno subìto il lavaggio del cervello e nemmeno desiderano abbattere i dirigenti comunisti. L'hanno detto molto spesso! Essi desiderano che scompaiano l'abuso della droga, il banditismo, il cancro ela tubercolosi, ma non il comunismo che ha fatto molte più vittime di tutti quei mali messi assieme. Lo scrittore sovietico Ilya Ehrenburg ha detto che se Stalin non avesse fatto altro in tutta la sua vita che scrivere i nomi delle sue vittime innocenti, tutto il tempo della sua vita non sarebbe bastato per terminare una tale lista. Kruscev disse al ventesimo congresso del partito comunista: "Stalin liquidò migliaia di onesti e innocenti comunisti... Di 139 membri e candidati del comitato centrale scelti al diciassettesimo congresso, 98, cioè il 70%, furono più tardi arrestati e assassinati". Potete immaginare quello che egli ha fatto ai credenti! Kruscev ha condannato Stalin, ma ha continuato a fare lo stesso. Dal 1959 metà delle chiese della Russia sovietica che erano aperte sono state chiuse. In Cina c'è una nuova ondata di barbarie, peggiore di quella del periodo stalinista. La vita ecclesiastica in pubblico è completamente cessata. In Russia e in Romania ci sono di nuovo arresti (abbiamo ora ricevuto informazioni di arresti in massa di cristiani in Russia).In paesi con oltre un miliardo di abitanti l'intera generazione di giovani è istruita con il terrore e con l'inganno a odiare tutto ciò che appartiene all'occidente e, in modo particolare, il cristianesimo. Non è uno spettacolo insolito, in Russia, vedere dei commissari locali stare davanti alle chiese per controllare se vi entrano dei bambini. Coloro che vengono sorpresi sono presi a ceffoni e allontanati. In tal modo i futuri distruttori del cristianesimo occidentale sono sistematicamente allevati! C'è una sola forza che può abbattere il comunismo. E' la stessa forza che abbatté l'impero romano pagano, la forza che formò dei cristiani dai selvaggi teutoni e vichinghi, la potenza che distrusse l'inquisizione sanguinosa. Questa forza è la potenza dell'Evangelo ed è rappresentata dalla Chiesa sotterranea esistente in tutti i paesi comunisti. Sostenere questa chiesa e aiutarla non è soltanto una questione di solidarietà con i fratelli sofferenti, ma è questione di vita o di morte per ogni paese e per ogni chiesa. Sostenere questa chiesa non è soltanto nell'interesse dei cristiani liberi, ma dovrebbe essere pure la politica dei governi liberi. La Chiesa clandestina ha già guadagnato dei capi comunisti a Cristo. GheorghiuDej, presidente del consiglio della Romania, morì convertito, dopo aver confessato i propri peccati e aver cambiato la sua vita peccaminosa. Nei paesi comunisti ci sono membri del governo che sono dei cristiani nascosti, E' un successo che può assumere più ampie proporzioni. Solo allora ci si potrà aspettare un vero cambiamento nella politica di alcuni governi comunisti, non come nel caso di Tito e di Gomulka, con i quali la stessa dittatura di un partito ateo e crudele ha continuato a signoreggiare, bensì un cambiamento autentico verso il cristianesimo e la libertà. Per questo cambiamento esistono oggi delle possibilità eccezionali. I comunisti, che nelle loro false credenze sono spesso sinceri come i cristiani lo sono nella loro fede, stanno attraversando una grave crisi. Essi avevano effettivamente creduto che il comunismo avrebbe creato una fratellanza fra le nazioni. Ora essi vedono invece che i paesi comunisti litigano tra di loro come cani arrabbiati.
Essi avevano realmente creduto che il comunismo avrebbe creato un paradiso terrestre, opposto a quello che essi chiamano l'illusorio paradiso dei cristiani in cielo. E ora, invece, i loro popoli sono affamati, e il frumento per sfamarli deve essere importato dai paesi capitalisti. I comunisti avevano creduto ai loro capi. Ora essi hanno letto nei loro stessi giornali che Stalin era un assassino di masse e Kruscev un idiota. La stessa cosa è avvenuta con i loro eroi nazionali come Rakosi, Gero, Anna Pauker, Rankovic e via dicendo. I comunisti non credono più nella infallibilità dei propri capi. Essi sono come dei cattolici senza papa. C'è un vuoto nei cuori dei comunisti. E questo vuoto può essere riempito soltanto da Cristo. Ogni cuore umano, per sua natura, cerca Dio. C'è un vuoto spirituale in ogni uomo finché non venga riempito da Cristo. Questo è vero anche per i comunisti. Nell'Evangelo c'è una potenza d'amore che può fare appello pure a loro. Ho visto dei prigionieri cristiani guadagnare a Cristo i loro carcerieri e torturatori. L'ho visto accadere e so che ciò può essere fatto. I cristiani, scherniti e torturati dai comunisti, hanno dimenticato e perdonato ciò che è stato fatto a loro personalmente e alle loro famiglie. Essi fanno del loro meglio per aiutare i comunisti a superare la crisi e trovare la via di Cristo. Per quest'opera essi hanno urgente bisogno dell'aiuto degli altri credenti. E non soltanto per questo. L'amore cristiano è sempre universale. Non vi è parzialità fra i cristiani. Gesù disse che il sole di Dio si leva sopra i buoni e i cattivi. Lo stesso vale per l'amore cristiano. Ci sono in occidente dei capi cristiani che dimostrano una grande amicizia per i comunisti, giustificandola con l'insegnamento di Gesù, secondo il quale noi dobbiamo amare anche i nostri nemici. Cristo però non ha mai insegnato che dobbiamo amare soltanto i nostri nemici, dimenticando i nostri fratelli. I comunisti sono amati da parecchi capi ecclesiastici occidentali. Costoro mostrano il loro amore festeggiando e offrendo pranzi a coloro le cui mani sono sporche di sangue cristiano, e non già dando loro la buona novella di Cristo. Ma quelli che giacciono oppressi dai comunisti sono dimenticati. Essi non sono amati. Le chiese evangelica e cattolica della Germania occidentale hanno dato negli ultimi sette anni 125 milioni di dollari per gli affamati. I cristiani americani offrono ancora di più. Certo, ci sono molti popoli che soffrono la fame, ma io non posso immaginare nessuno che sia più affamato dei martiri cristiani o che abbia maggiore diritto a un aiuto da parte dei cristiani liberi. Non intendo parlare degli anni nei quali dei martiri cristiani venivano costretti a mangiare i propri escrementi. Quando ciò avveniva, noi dovevamo mangiare bucce di patate e verdura non lavata. Ci fu un tempo nelle prigioni romene in cui ricevevamo soltanto una fetta di pane alla settimana! Ora, se le chiese tedesche e britanniche, americane e scandinave raccolgono tanto denaro per dei soccorsi, l'aiuto deve essere destinato a tutti coloro che si trovano nel bisogno, ma in primo luogo ai martiri cristiani e alle loro famiglie. Ma questo accade davvero? Chiedetelo ai vostri capi ecclesiastici! lo sono stato riscattato da organizzazioni cristiane, e ciò dimostra che i cristiani possono essere riscattati. Ciò nonostante io sono forse l'unico uomo che sia stato riscattato da un paese cristiano. E quindi proprio il mio riscatto accuserà le organizzazioni cristiane dell'occidente di negligenza nel compiere il proprio dovere in tanti altri casi simili. I martiri devono essere aiutati. Dobbiamo provvedere affinché le loro famiglie sopravvivano. La Chiesa clandestina deve essere soccorsa nel suo lavoro. La Chiesa clandestina dietro la cortina di ferro è ardente di amore e di zelo. In Russia non ci sono dei cristiani tiepidi. O si è cristiani veri e sinceri o non si è affatto cristiani, perché l'essere discepolo di Gesù costa molto. Laggiù i cristiani non perdono il proprio tempo e le loro energie, come molti sono soliti fare in occidente, attaccando i dogmi di un'altra denominazione cristiana o disputando su cose che nessuno conosce. Laggiù i cristiani vivono dell'essenza del messaggio cristiano. Essi sono spiritualmente portati all'alto compito che si sono addossati. Essi però non hanno strumenti. Hanno poche Bibbie, pochissimi libri religiosi, pochi mezzi di trasporto, mancano delle cose più necessarie per le loro famiglie, di ciò che li renderebbe atti a dedicarsi al proprio lavoro. Essi sono come un contadino che, nel bel mezzo di un campo di frumento maturo, è privo degli utensili per mieterlo.
I primi cristiani si chiedevano se la nuova chiesa fosse soltanto per gli Ebrei, oppure anche per i Gentili. La domanda ricevette la sua giusta risposta. In altra forma, il problema riapparve nel XX secolo. Il cristianesimo non è soltanto per l'occidente. Cristo non appartiene soltanto all'America, all'Inghilterra e ad altri paesi democratici. Quando Egli fu crocifisso, una delle sue mani era stesa verso occidente, l'altra verso oriente. Egli non desidera essere soltanto il Re degli Ebrei, bensì pure dei Gentili, non solo del mondo occidentale, ma anche comunista. Gesù disse: "Andate per tutto il mondo e predicate l'Evangelo a ogni creatura". Egli ha dato il Suo sangue per tutti e tutti dovrebbero poter udire l'Evangelo e credere in esso! Ciò che c‟incoraggia a predicare l'Evangelo nei paesi comunisti è che coloro che diventano cristiani sono pieni di zelo. I giovani comunisti possono diventare dei magnifici discepoli del Signore. Cristo ama i comunisti e vuole liberarli dal comunismo, così come Egli ama tutti i peccatori e vuole liberarli tutti dal peccato. Alcuni capi ecclesiastici occidentali assumono un altro atteggiamento, invece di quello giusto: la compiacenza verso il comunismo. Essi favoriscono il peccato, aiutano i comunisti a trionfare e con ciò impediscono la redenzione tanto dei comunisti quanto delle loro vittime.
Richard e Sabina Wumbrand con il figlio Miha
4.4. Ciò che ho trovato quando sono stato rilasciato
Quando fui rilasciato dalla prigione e fui nuovamente con mia moglie, essa mi chiese quali fossero i miei piani per l'avvenire. Le risposi: "L'ideale che ho davanti a me è una vita spirituale ritirata". Mia moglie replicò che essa aveva avuto la stessa idea. In gioventù sono stato un tipo molto dinamico. Ma la prigione, e specialmente gli anni in cella di isolamento, mi avevano trasformato in un uomo contemplativo e incline alla meditazione. Tutte le tempeste nel cuore si erano placate. Non badavo al comunismo. Non mi dava più fastidio, era come se non esistesse. Ero nelle braccia del celeste Sposo. Pregavo per coloro che ci avevano torturati e potevo amarli con tutto il cuore. Avevo avuto pochissima speranza di essere liberato, eppure ogni tanto mi era successo di domandarmi che cosa avrei dovuto fare nel caso in cui fossi stato rilasciato. Pensavo sempre che mi sarei ritirato in un luogo appartato e che avrei continuato la vita della dolce comunione con lo Sposo celeste nel deserto. Ma Dio è la "Verità". La Bibbia è "verità sulla Verità". La teologia è la "verità sulla verità della Verità". Il fondamentalismo è la "verità della verità sulla verità della Verità". E il mondo cristiano vive in mezzo a queste molte verità sulla Verità e perciò non possiede quell'unica Verità di cui veramente ha bisogno. Ma noi, affamati, bastonati e drogati, avevamo dimenticato la "verità della Verità" e di conseguenza vivevamo nella Verità. E' scritto: "Il Figlio dell'uomo verrà nell'ora che non pensate e nel giorno che non conoscete". Noi non potevamo pensare più, ma nelle ore più oscure della tortura il Figlio dell'uomo venne a noi, facendo brillare le pareti del carcere come diamanti e riempiendo le nostre celle di luce. In qualche luogo, a una grande distanza, erano i nostri torturatori, sotto di noi, nella sfera del corpo. Ma lo spirito si rallegrava nel Signore. Non avremmo ceduto questa gioia nemmeno per quella dei palazzi reali. Combattere contro qualcuno o qualche cosa? Nulla era più lontano dalla mia mente che ciò. Non desideravo combattere nessuna guerra, neanche una guerra giusta. Desideravo piuttosto costruire templi viventi per Cristo. Fu con la speranza di vivere anni quieti e di contemplazione che lasciai la prigione. Ma fin dal giorno stesso del mio rilascio dovetti affrontare alcuni aspetti del comunismo così brutti come non lo erano state neanche tutte le torture dei tempi di prigionia. Incontrai uno dopo l'altro predicatori e pastori di differenti chiese, e persino dei vescovi, che con grande disagio mi confessarono di essere informatori della polizia segreta contro il loro stesso gregge. Chiesi loro se fossero disposti a smettere di fare gli informatori, anche a costo di essere essi stessi imprigionati. Tutti risposero "no", e mi spiegarono che non era la paura per le loro stesse persone che li frenava. Essi mi parlarono del nuovo sviluppo nelle chiese, cosa che non esisteva prima del mio arresto, e non nascosero che rifiutare di essere gli informatori poteva significare la chiusura di una comunità.
In ogni città vi è il rappresentante del governo per il controllo dei "culti", un uomo della polizia segreta comunista. Egli ha il diritto di chiamare qualunque sacerdote o pastore ogni qual volta lo desidera e chiedergli chi è stato in chiesa, chi si comunica di frequente, chi è zelante nella religione, chi è conquistatore di anime, quale gente si confessa e così via. Se non rispondete, siete licenziati, e un altro "ministro" di culto viene messo al vostro posto. Questi sarà più zelante di voi e dirà più di quello che avete detto voi. Dove il rappresentante del governo non ha un tale uomo, ciò che non accade quasi mai, egli chiude senz'altro la comunità. La maggior parte dei ministri di culto danno informazioni alla polizia segreta, con la differenza che certuni lo fanno con riluttanza, cercando di nascondere alcune cose, mentre altri hanno preso l'abitudine e le loro coscienze si sono indurite. Altri poi si sono appassionati alla cosa e dicono più di quello che si richiede loro. Ho udito bambini di martiri cristiani affermare che erano stati costretti a fornire informazioni sulle famiglie nelle quali erano stati accolti con tanto amore, altrimenti non avrebbero potuto continuare i loro studi. Andai al congresso battista, un congresso sotto l'insegna della bandiera rossa; qui i comunisti avevano già deciso chi dovevano essere i "dirigenti eletti". Io ora so che a capo di tutte le chiese ufficiali ci sono degli uomini nominati dal partito comunista. E ho capito che stavo vedendo l'abominazione della desolazione nelluogo santo di cui parla Gesù. Ci sono sempre stati buoni e cattivi pastori e predicatori. Ora, però, per la prima volta nella storia della chiesa, il comitato centrale di un partito che si dichiara apertamente ateo, e che ha lo scopo dichiarato di sradicare la religione, decide chi deve guidare la chiesa. Guidarla a quale scopo? Certamente per aiutare a sradicare la religione. Lenin ha detto: "Ogni idea religiosa, ogni idea di Dio, persino lo scherzare con l'idea di Dio, è una bassezza della specie più pericolosa, una contaminazione della specie più abominevole. Milioni di peccati, di azioni corrotte e di atti di violenza e di contaminazione fisica sono di gran lunga meno pericolosi della sottile, spirituale idea di Dio". I partiti comunisti di tutta l'area sovietica sono leninisti. Per loro la religione è peggiore del cancro, della tubercolosi e della sifilide. Ed essi decidono chi debbano essere i capi religiosi. E con loro i capi della chiesa ufficiale collaborano compromettendosi, chi più, chi meno. Ho udito le conferenze del vescovo vicario Rapp della chiesa luterana, il quale affermava che Dio ha dato tre rivelazioni: attraverso Mosè, attraverso Gesù e attraverso Karl Marx! Ho visto avvelenare la gioventù e i fanciulli con l'ateismo, mentre la chiesa ufficiale non aveva la benché minima possibilità di opporvisi. In nessuna chiesa di Bucarest è possibile trovare una riunione di gioventù o una scuola domenicale per bambini. I figli dei cristiani vengono educati alla scuola dell'odio. E allora, vedendo tutto ciò, ho odiato il comunismo come non l'avevo odiato mai, neppure sotto le torture. L'ho odiato non per quello che aveva fatto a me, bensì per il torto che fa alla gloria di Dio, al nome di Cristo e alle anime di un miliardo di uomini sotto il suo dominio. Contadini di tutto il paese vennero a vedermi e mi raccontarono come si stava effettuando la collettivizzazione agricola. Essi erano ora degli schiavi affamati sui campi e sui vigneti che prima erano di loro proprietà. Non avevano pane. I loro bambini non avevano latte, non avevano frutta, e questo in un paese con ricchezze naturali uguali a quelle della California, o del paese di Canaan! Dei fratelli mi confessarono che il regime comunista aveva fatto di tutti loro dei ladri e dei bugiardi. Spinti dalla fame, essi dovevano rubare da quello che in origine era stato il loro proprio campo, ma che ora apparteneva alla collettività. Poi dovevano mentire per coprire il loro furto. Degli operai mi parlarono del terrore nelle fabbriche e dello sfruttamento della mano d'opera, quale nemmeno i capitalisti si sono sognati di attuare. Gli operai non hanno alcun diritto di scioperare. Degli intellettuali mi raccontarono d'essere costretti a insegnare, contro le loro convinzioni personali, che Dio non esiste. Così tutta la vita di un terzo del mondo è stata distrutta o falsificata. Delle ragazze vennero a lamentarsi d'essere state minacciate perché si erano fidanzate con un ragazzo cristiano e fu dato loro il nome di un altro ragazzo perché baciassero quello. Tutte le cose erano disperatamente false e brutte.
Poi incontrai i combattenti della Chiesa clandestina, miei compagni di molto tempo addietro. Alcuni di loro non erano stati mai arrestati e altri avevano nuovamente ripreso la lotta dopo essere stati rilasciati dalla prigione. Essi mi chiesero di riprendere la lotta con loro. Fui presente alle loro riunioni segrete, nelle quali cantavano con inni scritti a mano. Ricordai il monaco Antonio. Egli era vissuto per trenta anni nel deserto. Aveva completamente abbandonato il mondo, passando tutta la sua vita nel digiuno e nella preghiera. Ma quando ebbe udito parlare della lotta tra Atanasio e Ario intorno alla divinità di Cristo, egli lasciò la vita contemplativa e si recò ad Alessandria per far sì che la verità trionfasse. Ricordai Bernardo di Chiaravalle. Anche egli era un monaco, e viveva nelle montagne. Ma quando ebbe saputo della follia delle crociate, di cristiani che uccidevano arabi, ebrei e anche i fratelli in fede di un'altra denominazione allo scopo di impossessarsi di una tomba vuota, egli abbandonò il suo monastero e scese dalle alture per predicare contro le crociate. Allora decisi di fare ciò che ogni cristiano deve fare: seguire gli esempi di Cristo, dell'apostolo Paolo e dei grandi santi, rinunciare all'idea di ritirarmi e riprendere il combattimento. Di quale specie sarebbe stato il mio combattimento? I cristiani nelle prigioni hanno sempre pregato per i loro nemici, dando a costoro una splendida testimonianza. II desiderio del nostro cuore era che essi dovessero essere salvati e ci rallegrammo ogni volta che accadeva una conversione. Ma io odiavo il malvagio sistema comunista e desideravo rafforzare la Chiesa clandestina, l'unica che può abbattere quest'orribile tirannia con la potenza dell'Evangelo. Non mi preoccupavo soltanto della Romania, ma dell'intero mondo comunista. Tuttavia, in occidente trionfava l'indifferenza. Gli scrittori in tutto il mondo hanno protestato quando due scrittori comunisti, Siniavski e Daniel, sono stati condannati dai loro stessi compagni ad alcuni anni di reclusione. Ma le chiese non protestano quando dei cristiani vengono imprigionati per la propria fede. Chi s'interessa del fratello Kuzyck, condannato perché colpevole del crimine di aver distribuito pubblicazioni cristiane "velenose", come le meditazioni di Torrey e porzioni della Bibbia? Chi sa qualcosa del fratello Prokofiev, condannato per aver distribuito dei sermoni manoscritti? Chi sa qualcosa del cristiano ebreo Grunwald, condannato per analoghi reati in Russia, e dalle cui mani i comunisti strapparono per sempre il figlioletto? Io so bene che cosa provai quando fui portato via da mio figlio Mihai. E io soffro con i fratelli Grunwald, Ivanenko, GrannyScevciuk, TaissiaTkacenko, EkaterinaVekazina, GeorgijVekazin, con i coniugi Pilat in Lettonia, con altrettanti nomi di santi e di eroi della fede nel XX secolo. lo mi inchino a baciare le loro catene, come i primi cristiani dappertutto baciavano le catene dei loro fratelli quando venivano condotti per esser gettati alle belve. Alcuni capi ecclesiastici occidentali non si curano di tutti costoro. I nomi di quei martiri non sono sulla loro lista di preghiera. Proprio quando questi venivano torturati e condannati, i capi ufficiali delle chiese battiste e ortodosse di Russia, che li avevano denunciati e traditi, venivano ricevuti con grandi onori a Nuova Delhi, a Ginevra e ad altre conferenze. Qui essi garantivano a ognuno che in Russia c'è piena libertà religiosa. Un capo del consiglio mondiale delle chiese baciò il bolscevico arcivescovo Nikodim, quando costui diede una simile assicurazione. Quindi essi banchettarono tutti insieme, sotto l'egida del consiglio mondiale delle chiese, mentre i santi in prigione mangiavano verdura cruda e marcia, proprio come io stesso ne avevo mangiato nel nome di Gesù Cristo. Ma le cose non potevano rimanere così. La Chiesa clandestina decise che io avrei dovuto lasciare il paese, ove me ne fosse data la possibilità, per informare i cristiani occidentali di quello che succede sotto il comunismo. Ho così deciso di denunciare il "comunismo", sebbene io ami i "comunisti", perché non trovo che sia giusto predicare l'Evangelo senza denunciare il comunismo.
Alcuni mi dicono: "Predica il puro Evangelo!" Ciò mi ricorda che anche la polizia segreta comunista mi aveva detto di predicare Cristo, ma di non menzionare il comunismo. E' possibile che coloro che spandono il puro Evangelo siano ispirati dallo stesso spirito che anima la polizia segreta comunista? Quanto a me non so che cosa sia quel che viene chiamato il "puro" Evangelo. Era "pura" la predicazione di Giovanni Battista? Egli non disse soltanto: "Ravvedetevi, perché il regno dei cieli è vicino". Egli disse pure: "Tu, Erede, sei malvagio". Egli fu decapitato perché non si limitò a un insegnamento astratto. Gesù non predicò soltanto il "puro" sermone sul monte, bensì anche quello che alcuni capi ecclesiastici odierni avrebbero chiamato un sermone negativo: "Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, razza di vipere!" Per tale predicazione "impura" Gesù fu crocifisso. Il sermone sul monte non avrebbe certo infastidito i farisei .
Il peccato deve essere chiamato con il suo nome. Il comunismo è il più pericoloso dei peccati del mondo d'oggi. Un Evangelo che non lo denuncia non è un Evangelo puro. La Chiesa clandestina lo denuncia a rischio della libertà e della vita. Tanto meno abbiamo motivo di tacere in occidente. Sono dunque deciso a denunciare il comunismo, ma non nel senso nel quale coloro che di solito vengono chiamati "anticomunisti" lo fanno. Hitler è stato un anticomunista ma ciò nonostante era un tiranno. Noi odiamo il peccato ma amiamo il peccatore. lo odio il comunismo, ma amo i comunisti. Questa è la giusta disposizione cristiana: noi dobbiamo guadagnare, conquistare le anime dei comunisti. Dobbiamo mostrare loro praticamente il nostro amore, non influenzati da quanto essi ci hanno fatto. I cristiani torturati dai comunisti desiderano ripagarli dando loro la gioia e la salvezza che hanno trovato in Cristo.
4.5. PERCHE' IO SOFFRO IN OCCIDENTE
lo soffro in occidente più di quanto non abbia sofferto nei paesi comunisti. La mia sofferenza consiste anzitutto nel vivo desiderio delle ineffabili bellezze della Chiesa clandestina, la chiesa che adempie il vecchio detto medioevale: "Seguire ignudo un Cristo nudo". ln quell'immenso campo di concentramento che è il mondo comunista, è di nuovo vera la parola di Gesù secondo cui il Figlio dell'uomo e i suoi seguaci non hanno dove poggiare la propria testa. I cristiani non costruiscono case per sé. A che pro? Esse sarebbero confiscate al loro primo arresto. Il fatto stesso che tu possegga una casa potrebbe essere per te un motivo di più per finire in prigione, poiché i comunisti desiderano la tua casa. Né puoi seppellire tuo padre, o prendere congedo dalla tua famiglia prima di seguire Cristo. Chi è tua madre, tuo fratello, tua sorella? Tu sei in questo come Gesù. La madre e il fratello sono per te solo quelli che fanno la volontà di Dio. Per quel che concerne i legami spirituali, si può ancora aver fiducia quando avviene, di frequente, che la sposa denunci lo sposo, i figli i propri genitori, le mogli i loro mariti? Tutt'al più resta soltanto una affinità naturale, fisica. La Chiesa clandestina è una chiesa povera e sofferente,ma coerente. Essa non ha membri tiepidi. Un servizio religioso nella Chiesa clandestina è come uno di 1.900 anni fa nella chiesa primitiva. Il predicatore non conosce una teologia elaborata. Egli non conosce l'arte dell'omiletica, come neanche Pietro la conosceva. Qualsiasi professore di teologia avrebbe dato un‟insufficienza a Pietro per il suo sermone di Pentecoste. I versetti biblici non sono tanto noti nei paesi comunisti, perché le Bibbie sono rare. Inoltre, il predicatore è stato molto probabilmente in prigione per anni, senza una Bibbia. Quando gli uomini della Chiesa clandestina esprimono la propria fede in un Padre, ciò significa molto, perché dietro questa affermazione si nasconde un dramma. Ogni giorno, in prigione, essi hanno chiesto a questo Padre onnipotente del pane e hanno ricevuto invece verdura marcia e sporca, bucce di patate e persino escrementi da mangiare. Ciò nonostante, essi credono che Dio è un Padre amorevole. Essi sono come Giobbe, che disse di voler credere in Dio, anche se Egli lo avesse ucciso. Essi sono come Cristo che chiamò Dio "Padre", anche se in apparenza il Padre lo aveva abbandonato sulla croce. Chiunque abbia conosciuto la bellezza spirituale della Chiesa clandestina non potrà mai più essere soddisfatto del vuoto che esiste in alcune chiese occidentali. lo soffro in occidente più di quanto abbia sofferto nel carcere comunista, perché ora vedo con i miei propri occhi che la civiltà occidentale sta morendo.
Oswald Spengler scrisse nel Tramonto dell'Occidente:"Voi state morendo. lo vedo in voi tutti il segno caratteristico della decadenza. lo posso provare che la vostra grande ricchezza e la vostra grande povertà, il vostro capitalismo e il vostro socialismo, le vostre guerre e le vostre rivoluzioni, il vostro ateismo e il vostro pessimismo, il vostro cinismo, la vostra immoralità, i vostri matrimoni falliti, il vostro controllo delle nascite, vi dissanguano dal fondo e vi uccidono al capo, nel cervello: io posso provare che questi sono i segni caratteristici dei periodi di agonia degli antichi Imperi: di Alessandria, della Grecia e di Roma". Questo è stato scritto nel 1926. Da allora, la democrazia e la civiltà sono già morte in mezza Europa e anche fino a Cuba. Il rimanente dell'occidente dorme. Ma c'è una forza che non dorme: quella dei comunisti. Mentre in oriente i comunisti sono delusi e hanno visto fallire le loro speranze, in occidente il comunismo è tuttora virulento. I comunisti che vivono in occidente semplicemente non credono a tutte le spaventose notizie sulle crudeltà, la miseria e le persecuzioni nei paesi comunisti. Essi diffondono la propria fede con instancabile zelo ovunque, nei salotti delle classi borghesi, nei circoli intellettuali, nelle scuole, nelle università, nelle chiese e nei ghetti. Noi cristiani ci schieriamo spesso malvolentieri dalla parte della verità, e con tutto il cuore dalla parte della menzogna. Nel frattempo i teologi occidentali discutono su delle inezie, Ciò mi ricorda che mentre le truppe di Maometto II circondavano Costantinopoli, nel. 1493, e si doveva decidere se i Balcani sarebbero rimasti sotto il dominio cristiano o sotto quello musulmano, un concilio ecumenico discuteva nella città assediata i seguenti problemi: di quale colore erano gli occhi della madre di Gesù? Quale sesso hanno gli angeli? Che cosa accade se una mosca cade nell'acqua santa? E' la mosca che viene santificata o è l'acqua che viene profanata? Qualcuno ritiene che si tratti soltanto di una leggenda di quei tempi. Ma diamo uno sguardo alla stampa ecclesiastica di oggi e vedremo che vengono spesso discusse questioni non molto più importanti di quelle. La minaccia del comunismo e le sofferenze della Chiesa clandestina vengono a malapena menzionate. Ci sono delle discussioni senza fine su materie teologiche, su riti, su liturgie, su cose non essenziali. Ci fu una volta un ricevimento in un salotto. Qualcuno chiese: "Se foste su una nave che stia per naufragare, e poteste scampare su un'isola lontana avendo la possibilità di portare con voi soltanto un libro della biblioteca della nave, quale libro scegliereste?" Uno rispose: "La Bibbia"; un altro: "Shakespeare". Ma uno scrittore disse la sola cosa giusta: "Sceglierei un libro che potesse insegnarmi come costruire una barca per raggiungere la terraferma. Lì sarei libero di leggere tutto quello che mi piace". Mantenere la libertà per tutte le denominazioni e per tutte le teologie e riacquistarla là dove è stata perduta a causa delle persecuzioni comuniste è più importante che insistere su una determinata opinione teologica. "La verità vi farà liberi" (Giovanni 8:32), diceva Gesù, ma pure: "Soltanto la libertà può darvi la verità". E invece di litigare intorno a cose non essenziali, dovremmo piuttosto unirci nel combattimento contro la tirannia del comunismo. lo soffro anche mentre condivido le crescenti sofferenze della chiesa dietro la cortina di ferro che ora diventano peggiori. Essendo passato attraverso quelle sofferenze, posso averne un'esatta visione. Nel giugno scorso i giornali sovietici "Izvestja" e "DeverenskajisZizn" accusarono i battisti di insegnare ai propri membri a uccidere dei bambini per espiare i loro peccati. E' la vecchia accusa di assassinio rituale che fu usata contro gli Ebrei. Molti non badano a una simile accusa. lo però so che cosa ciò voglia dire. Ero nella prigione di Cluj, in Romania, nel 1959, insieme con il prigioniero Lazarovici, accusato di aver ucciso una ragazza. Egli aveva soltanto 30 anni, ma i suoi capelli si erano incanutiti in una sola notte sotto le torture. Aveva l'aspetto di un vecchio. Le sue dita erano prive delle unghie; gli erano state strappate per costringerlo a confessare un crimine che egli non aveva commesso. Dopo un anno di torture, la sua innocenza fu stabilita ed egli fu rilasciato; ma la libertà non significava più nulla per lui. Egli era un uomo distrutto per sempre.
Alla lettura di un tale articolo di giornale, molti ridono per le stupide accuse della stampa sovietica contro i battisti. lo invece so che cosa esse significhino per gli accusati, E' una esperienza orribile essere in occidente e avere costantemente tali immagini davanti agli occhi. Dove sono ora l'arcivescovo Yermogen di Kaluga (URSS) e gli altri sette vescovi che protestarono contro la stretta collaborazione praticata con il regime sovietico dal patriarca Alexei e dall'arcivescovo Nikodim, divenuti degli strumenti passivi nelle mani dei comunisti? Se non avessi visto morire in prigione accanto a me dei vescovi che protestarono in Romania, non sarei oggi tanto inquieto per i loro pii colleghi. I sacerdoti ortodossi Nikolai Eshliman e GlebJakunin sono stati puniti dal patriarca perché chiedevano la libertà religiosa per la chiesa. L'occidente sa solo questo, ma io sono stato in prigione con padre Joan di Vladimiresti (Romania), al quale è accaduta la stessa cosa. In apparenza sembrava soltanto una punizione canonica. Ma i nostri capi ecclesiastici ufficiali, come tutti i capi ecclesiastici ufficiali nei paesi comunisti, lavorano mano nella mano con la polizia segreta. Quelli che vengono messi a punizione canonica sono successivamente posti sotto una disciplina assai più crudele: le torture, le bastonature, i drogaggi della prigione! Tremo per le sofferenze di quei perseguitati nel campo comunista. Tremo al pensiero dell'eterno destino dei loro torturatori. Tremo per i cristiani occidentali che non aiutano i loro fratelli perseguitati. Nel profondo del mio cuore vorrei mantenere intatto lo splendore della mia vigna, senza essere coinvolto in un combattimento così immane. Desidererei tanto trovarmi in qualche luogo di quiete e di riposo. Ma ciò non è possibile. Il comunismo è alla soglia di ogni paese! Quando i comunisti invasero il Tibet, essi eliminarono tutti coloro che si interessavano soltanto di cose spirituali. Nel nostro paese essi eliminarono tutti coloro che si erano allontanati dalla realtà comunista. Le chiese e i monasteri sono stati chiusi, lasciando aperti soltanto quelli necessari per ingannare i forestieri. La quiete e il riposo cui anelo sarebbero una fuga dalla realtà e un pericolo per la mia anima. Devo dirigere questo combattimento, sebbene esso sia molto pericoloso per me personalmente. Se sparisco potete essere sicuri che saranno stati i comunisti a rapirmi. Mi rapirono per strada, nel 1948, incarcerandomi sotto falso nome. Anna Pauker, in quel tempo nostro segretario di stato, disse all'ambasciatore svedese, sir Patrick von Reuterswaerde: "Oh, in questo momento Wurmbrand sta passeggiando per le vie di Copenaghen". Il ministro svedese aveva nella sua tasca la mia lettera che ero riuscito a fargli pervenire clandestinamente dalla prigione; egli sapeva che gli era stata detta una menzogna! Ora, ciò potrebbe ripetersi. Se sarò ucciso, il sicario sarà stato mandato dai comunisti. Se si udranno delle accuse di depravazione morale, di furto, di omosessualità, di adulterio, di scarso sapere politico, di menzogna o di qualsiasi altra cosa, ciò sarà in adempimento della minaccia della polizia segreta: "Noi ti distruggeremo moralmente". Da una fonte molto degna di fede, mi è stato detto che i comunisti romeni hanno deciso di uccidermi dopo che io ho reso la mia testimonianza al senato degli Stati Uniti d'America. Cercheranno di uccidere il mio corpo o la mia reputazione morale. Tenteranno di ricattarmi terrorizzando i miei amici in Romania. Hanno dei mezzi potenti fra le mani. Ma io non posso rimanere in silenzio. E il dovere di chi legge queste righe è di esaminare serenamente ciò che dico. Se qualcuno pensa che dopo tutto quello che ho passato io soffro di un complesso di persecuzione, chieda a sé stesso che cos'è questa terribile potenza dei comunisti che fa soffrire i suoi cittadini di un tale complesso. Qual è la potenza che induce degli uomini della Germania orientale a prendere con sé i loro piccoli bambini in una scavatrice e a passare a tutta velocità attraverso il filo spinato, rischiando di essere uccisi a fucilate con tutta la famiglia? L'Occidente dorme e deve essere svegliato!
Gli uomini che soffrono cercano un capro espiatorio, qualcuno cui attribuire la colpa. Trovarlo alleggerisce di molto il peso della responsabilità. lo però non posso farlo. Non posso attribuire la colpa ai capi ecclesiastici occidentali compromessi con il comunismo. Il male non viene da loro. Esso è molto più remoto. Questi capi sono essi stessi vittime di un male molto più vecchio. Essi non hanno creato la confusione nella chiesa. Essi l'hanno trovata. Da quando mi trovo in occidente ho visitato molti seminari teologici. Ho udito lezioni sulla storia delle campane e sulla storia del canto liturgico, su leggi canoniche che da tempo non sono più in uso o sulla disciplina di una chiesa che non esiste più.
Ho visto studenti in teologia imparare che la storia della creazione nella Bibbia non è vera, né lo è quella di Adamo, né è vero il Diluvio, né lo sono i miracoli di Mosè; che le profezie furono scritte dopo il loro adempimento; che la nascita di Gesù da una vergine è un mito, come la sua resurrezione; che le sue ossa sono rimaste in qualche luogo, in una tomba; che le lettere degli Apostoli non sono originali; che l'Apocalisse è il libro di un pazzo, ma che, sotto altri rapporti, la Bibbia è il Libro Sacro! Ma che cosa rimane di un libro che viene dichiarato sacro ma contenente più menzogne di quante se ne trovino in un giornale comunista? Questo è ciò che gli attuali capi ecclesiastici hanno imparato quando frequentavano i seminari. Questa è l'atmosfera in cui essi vivono. Perché dovrebbero essere fedeli a un Maestro del quale si dicono cose tanto strane? Perché i capi ecclesiastici dovrebbero essere fedeli a una chiesa nella quale si può liberamente insegnare che Dio è morto? Costoro sono i capi della chiesa ufficiale ma non i ministri della Sposa di Cristo. Sono i dirigenti di una chiesa in cui molti da tanto tempo hanno tradito il Maestro. Quando essi incontrano qualcuno della Chiesa clandestina martire e sofferente, lo guardano come un essere venuto...dalla luna. In secondo luogo, non è giusto giudicare gli uomini solo per una parte del loro atteggiamento. Se così facessimo, saremmo come i farisei, per i quali Gesù era malvagio, perché Egli non rispettava la loro legge sul sabato. Ciò chiuse loro completamente gli occhi su quello che avrebbero dovuto amare nel messaggio di Gesù. Anche gli stessi capi ecclesiastici che hanno un atteggiamento sbagliato verso il comunismo possono essere giusti in molte altre cose e probabilmente sono anche sinceri. E appunto in ciò in cui hanno torto essi possono cambiare. Una volta mi trovai insieme con un metropolita ortodosso in Romania. Egli era un uomo dei comunisti che denunciava le proprie pecore. Presi la sua mano tra le mie e gli raccontai la parabola del figliol prodigo. Era di sera, nel suo giardino. Gli dissi: "Guardate con quanto amore Dio riceve un peccatore che ritorna a Lui. Egli riceve con gioia anche un vescovo, se questi si ravvede". Gli cantai degli inni cristiani. Quest'uomo si convertì. Fui in prigione nella stessa cella con un sacerdote ortodosso il quale, nella speranza di essere rilasciato, componeva dei discorsi ateistici. Gli parlai ed egli stracciò tutto quello che aveva scritto, rischiando così di non essere rilasciato mai più. lo non voglio fare di nessuno un capro espiatorio e non posso alleggerire in questo modo il peso che ho sul mio cuore. Ho ancora un altro dolore. Anche i miei amici più intimi mi fraintendono. Alcuni mi accusano di astio e di risentimento contro i comunisti, la qual cosa non è vera. Lo scrittore ebreo Claudio Montefiore disse che l'atteggiamento di Gesù verso gli scribi e i farisei, la sua pubblica accusa nei loro confronti, erano contrari al suo comandamento di amare i nostri nemici e di benedire coloro che ci ingiuriano. E il Rev. W.R. Matthews, decano della cattedrale di San Paolo a Londra, conclude essere questa un'incoerenza e una contraddizione in Gesù, con l'attenuante che Gesù non era un intellettuale! L'impressione di Montefiore su Gesù era errata. Gesù amava i farisei, benché li accusasse pubblicamente. E io amo i comunisti, come pure gli strumenti loro infiltratisi nella chiesa, benché io li accusi a viso aperto.

Mi si dice continuamente: "Dimentica i comunisti! Preoccupati soltanto delle cose spirituali!" Incontrai un giorno un cristiano che aveva sofferto sotto i nazisti. Egli mi disse di essere completamente dalla mia parte finché testimoniassi di Cristo, ma che non avrei dovuto proferir parola contro i comunisti. Gli chiesi se i cristiani che combattevano contro il nazismo in Germania avessero avuto torto se si fossero limitati a parlare soltanto della Bibbia, senza dire una parola contro il tiranno che teneva in pugno la Germania. La risposta fu: "Ma Hitler ha fatto uccidere sei milioni di ebrei. Bisognava pure parlare contro di lui". Replicai: "Il comunismo ha ucciso 30 milioni di russi e milioni di cinesi e altri milioni di europei d'oriente ancora. E ha ucciso degli ebrei. Dobbiamo forse protestare soltanto quando si uccidono degli ebrei e non quando vengono uccisi dei russi?" La risposta fu: "Ma questa è tutt'altra cosa". La spiegazione eludente non mi persuase. lo sono stato bastonato dalla polizia ai tempi di Hitler e ai tempi dei comunisti e non ho potuto osservare nessuna differenza nelle bastonature. Ambedue sono state molto dolorose. Il cristianesimo deve combattere contro tutti gli aspetti del peccato e non soltanto contro il comunismo. Non deve essere ossessionato da questo unico problema. Il comunismo è però il maggiore avversario del cristianesimo, e il più pericoloso. E perciò dobbiamo unirci contro di esso. Lo ripeto ancora una volta: lo scopo dell'uomo è di divenire simile a Cristo. Evitare ciò è lo scopo principale dei comunisti. Essi sono anzitutto antireligiosi. Essi credono che dopo la morte l'uomo divenga sale e minerali e null'altro. Essi vogliono che tutta la vita venga vissuta al livello della materia. Essi riconoscono soltanto le masse. La loro risposta è come quella del demonio, al quale Gesù chiese quale fosse il suo nome: "Noi siamo legione". La personalità, il più grande dono di Dio all'umanità, deve essere schiacciata. Essi imprigionarono un uomo perché gli avevano trovato addosso un libro di Alfred Adler, Prassi e teoria della psicologia individuale. Gli ufficiali della polizia segreta gridarono: "Ah, individuale, sempre individuale. Perché non collettiva?" Gesù desidera che noi siamo delle persone, e che ciascun individuo abbia una personalità. Perciò non c'è possibilità di compromessi tra noi e il comunismo. E i comunisti lo sanno. "Nauka i Relighija" (Scienza e Religione), la loro rivista, scrive: "La religione è incompatibile con il comunismo. Essa gli è contraria... Il contenuto del programma del partito comunista è un colpo mortale alla religione... E' un programma per la creazione di una società ateistica in cui il popolo sarà per sempre libero dalla schiavitù religiosa". Può il cristianesimo coesistere con il comunismo? I comunisti rispondono a tale domanda così: "...il comunismo è un colpo mortale alla religione". 

Nessun commento:

Posta un commento

CHI SONO