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martedì 31 maggio 2016

Traffico di resti fetali: ecco gli ordini d’acquisto!


Umass

Dopo i video-choc diffusi dal Cmp, il Center for Medical Progress, molti se lo sono chiesti: ma a cosa servivano i resti fetali acquistati da Planned Parenthood? Chi poteva aver interesse a promuovere questo lugubre traffico? Una risposta parziale è giunta ora dalla notizia diffusa dall’agenzia LifeSiteNews. I resti servivano per creare in laboratorio… dei topi “umanizzati”!
Lo han confermato gli ordini di acquisto, di cui sono giunti in possesso gli operatori dell’organizzazione pro-life Operation Rescue. Tali ordini, tutti datati tra il febbraio 2013 ed il luglio 2104, mostrano come l’Università del Massachusetts (nella foto) – ed, in particolare, il programma di medicina molecolare della sua scuola medica, che riceve contributi pubblici – abbia pagato a StemExpress un totale di 29 mila dollari per ottenere tessuto cadaverico di feti umani con cui tentare l’”esperimento” frankensteiniano. In tutto sono tre le spedizioni del singolare carico di cui si è venuti a conoscenza, tutte e tre dirette al laboratorio di ricerca di Dale L. Greiner, docente di Medicina Molecolare, e del suo assistente, Darcy Reil. Il profilo del professore, pubblicato sul sito universitario, rivela come, al centro delle sue indagini, vi sia «l’utilizzo di topi umanizzati per studiare le patologie umane e le infezioni» e soprattutto per testare nuovi farmaci o prodotti commerciali in condizioni più simili a quelle proprie della nostra specie.
«Solo pochi anni fa – ha spiegato Troy Newman, presidente di Operation Rescue l’idea di abortire bambini, di vendere i loro cadaveri e di far crescere i loro tessuti dentro dei topi sarebbe suonata come una sorta di fantascienza, un romanzo dell’orrore. Oggi invece questa pratica, studiata in segreto, è divenuta un fatto ordinario, di tutti i giorni. Ci sono violazioni etiche – e probabilmente autentiche attività criminali – ad ogni livello…». Quegli ordini di acquisto, infatti, sono la prova di come quei resti fetali non siano stati «donati» ai laboratori di ricerca: «In effetti, le uniche che non hanno tratto alcun profitto da questo enorme traffico sono le donne, che hanno pagato Planned Parenthood, perché effettuasse costosi aborti post-termine. I loro portafogli se ne sono andati via vuoti come i loro grembi», ha commentato amaramente Newman.
Da notarsi, come, per poter conservare intatti i tessuti richiesti, si siano dovute applicare modalità abortive dichiarate illegali ed estremamente crudeli, tra cui ad esempio quella della nascita parziale. Un medico abortista di Philadelphia, Kermit Gosnell, è stato condannato nel 2013 con l’accusa di omicidio di primo grado, per avere intenzionalmente ucciso dei bambini nati vivi nella sua “clinica degli orrori”. Attualmente sta scontando l’ergastolo: «Resta da capire se il destino di Gosnell sia anche quello dei dirigenti di StemExpress e di Planned Parenthood. Lo si può certamente sperare», ha concluso Newman.
Per ora par di capire che le strade dell’una e dell’altra azienda – tanto di StemExpressquanto di Planned Parenthood – si siano improvvisamente e bruscamente divise: la prima ha tagliato qualsiasi forma di collaborazione con la seconda, specificando come quest’ultima rappresentasse, a suo dire, soltanto «una piccola percentuale del business complessivo». Del resto, l’indignazione suscitata presso l’opinione pubblica dai video-choc diffusi dal Cmp ha consigliato all’azienda di ricalibrare il proprio profilo sulla sua missione principale ovvero quella di fornire cellule adulte, sangue e tessuti umani ai principali centri di ricerca della nazione. Azienda, peraltro, con alti ricavi: StemExpress è una società biotech con sede a Placerville, in California, e vanta un profitto annuale di 2,2 milioni di dollari con un tasso di crescita triennale pari al 1.316%. Secondo Inc.com, lo scorso autunno sarebbe risultata al 363° posto tra le aziende con migliore crescita ed al 35° posto tra quelle più promettenti guidate da una donna.
Ciò non basta, evidentemente, per assolverla da presunte responsabilità circa le violazioni contestate alla multinazionale dell’aborto. Le indagini proseguono: prender le distanze da Planned Parenthood in questo momento è «un tentativo di salvar la faccia?– si è chiesto David Daleiden, direttore del Cmp – Il dott. Ronald Berman, che effettua aborti presso Planned Parenthood, continuerà ad essere anche il direttore medico di StemExpress? Questi intrecci devono essere chiariti sotto giuramento davanti al Congresso e davanti al popolo americano».
«Non ci sono pubbliche relazioni che tengano – ha commentato ancora Troy Newman, il presidente di Operation Rescue – StemExpress prosegue nella sua pratica immorale di trar profitto dalla vendita di resti fetali ottenuti da aborti clinici e le prove raccolte dalla mia organizzazione mostrano come ciò vada avanti da anni». La battaglia continua.

Dottoressa di Planned Parenthood vende organi di bambini abortiti SOTTOTITOLI IN ITALIANO

https://www.youtube.com/watch?v=s0MxjFWR_Bg 
Pubblicato il 02 ago 2015
Planned Parenthood è una società che gestisce circa 700 cliniche negli USA dove si compiono circa 330000 aborti all'anno. Dichiara profitti per circa 127 milioni e riceve 500 milioni di fondi pubblici "per difendere la salute delle donne e per fare educazione sessuale". L'educazione sessuale che praticano è insegnare a ragazzine minorenni i segreti del kamasutra per poi lucrare sui loro aborti e l'unica pratica medica che compiono oltre l'aborto è il pap test. Spendono circa 23 milioni per finanziare campagne elettorali di politici, giudici e procuratori e per pagare attrici di Hollywood per farsi pubblicità. In questo video due giornalisti fingono di lavorare per un'azienda che vende organi e si fanno raccontare gli agghiaccianti segreti del traffico di organi di bambini abortiti. Dizionario del politicamente corretto: Campioni = organi di bambini abortiti. Casi = aborti o feti.
MOSTRATE QUESTO VIDEO A CHI RITIENE L'ABORTO UNA CONQUISTA PER LA SOCIETA' E A CHI PERDE TEMPO A PREOCCUPARSI DEL BENESSERE DEGLI ANIMALI. DAL 48 A.C. LE VITTIME DELLE GUERRE SONO STATE CIRCA 450.000.000. NEGLI ULTIMI DIECI ANNI I BAMBINI ABORTITI SONO STATI 1.720.000.000. ATTUALMENTE CI SONO NEL MONDO 200.000.000 DI DONNE IN MENO RISPETTO AGLI UOMINI PERCHE' I LORO GENITORI NON HANNO VOLUTO CHE NASCESSERO. LA DENATALITA' E' UNA DELLE PRINCIPALI CAUSE DELLA CRISI ECONOMICA DELL'OCCIDENTE, IN CUI DIMINUISCONO I LAVORATORI CHE DOVREBBERO FINANZIARE LE PENSIONI E L'ASSISTENZA SANITARIA PER GLI ANZIANI. UNA SOCIETA' CHE STERMINA I PROPRI BAMBINI E' UNA SOCIETA' SENZA FUTURO.


Dal discorso di Benedetto XVI all'Università di Ratisbona, 12 dicembre 2006



Eminenze, Magnificenze, Eccellenze, Illustri Signori, gentili Signore!
È per me un momento emozionante trovarmi ancora una volta nell'università e una volta ancora poter tenere una lezione. I miei pensieri, contemporaneamente, ritornano a quegli anni in cui, dopo un bel periodo presso l'Istituto superiore di Freising, iniziai la mia attività di insegnante accademico all'università di Bonn. Era – nel 1959 – ancora il tempo della vecchia università dei professori ordinari. Per le singole cattedre non esistevano né assistenti né dattilografi, ma in compenso c'era un contatto molto diretto con gli studenti e soprattutto anche tra i professori. Ci si incontrava prima e dopo la lezione nelle stanze dei docenti. I contatti con gli storici, i filosofi, i filologi e naturalmente anche tra le due facoltà teologiche erano molto stretti. Una volta in ogni semestre c'era un cosiddetto dies academicus, in cui professori di tutte le facoltà si presentavano davanti agli studenti dell'intera università, rendendo così possibile un’esperienza di universitas – una cosa a cui anche Lei, Magnifico Rettore, ha accennato poco fa – l’esperienza, cioè del fatto che noi, nonostante tutte le specializzazioni, che a volte ci rendono incapaci di comunicare tra di noi, formiamo un tutto e lavoriamo nel tutto dell'unica ragione con le sue varie dimensioni, stando così insieme anche nella comune responsabilità per il retto uso della ragione – questo fatto diventava esperienza viva. L'università, senza dubbio, era fiera anche delle sue due facoltà teologiche. Era chiaro che anch'esse, interrogandosi sulla ragionevolezza della fede, svolgono un lavoro che necessariamente fa parte del "tutto" dell'universitas scientiarum, anche se non tutti potevano condividere la fede, per la cui correlazione con la ragione comune si impegnano i teologi. Questa coesione interiore nel cosmo della ragione non venne disturbata neanche quando una volta trapelò la notizia che uno dei colleghi aveva detto che nella nostra università c'era una stranezza: due facoltà che si occupavano di una cosa che non esisteva – di Dio. Che anche di fronte ad uno scetticismo così radicale resti necessario e ragionevole interrogarsi su Dio per mezzo della ragione e ciò debba essere fatto nel contesto della tradizione della fede cristiana: questo, nell'insieme dell'università, era una convinzione indiscussa.

Tutto ciò mi tornò in mente, quando recentemente lessi la parte edita dal professore Theodore Khoury (Münster) del dialogo che il dotto imperatore bizantino Manuele II Paleologo, forse durante i quartieri d'inverno del 1391 presso Ankara, ebbe con un persiano colto su cristianesimo e islam e sulla verità di ambedue. Fu poi presumibilmente l'imperatore stesso ad annotare, durante l'assedio di Costantinopoli tra il 1394 e il 1402, questo dialogo; si spiega così perché i suoi ragionamenti siano riportati in modo molto più dettagliato che non quelli del suo interlocutore persiano. Il dialogo si estende su tutto l'ambito delle strutture della fede contenute nella Bibbia e nel Corano e si sofferma soprattutto sull'immagine di Dio e dell'uomo, ma necessariamente anche sempre di nuovo sulla relazione tra le – come si diceva – tre "Leggi" o tre "ordini di vita": Antico Testamento – Nuovo Testamento – Corano.  Di ciò non intendo parlare ora in questa lezione; vorrei toccare solo un argomento – piuttosto marginale nella struttura dell’intero dialogo – che, nel contesto del tema "fede e ragione", mi ha affascinato e che mi servirà come punto di partenza per le mie riflessioni su questo tema.

Nel settimo colloquio (διάλεξις – controversia) edito dal prof. Khoury, l'imperatore tocca il tema della jihād, della guerra santa. Sicuramente l'imperatore sapeva che nella sura 2, 256 si legge: "Nessuna costrizione nelle cose di fede". È probabilmente una delle sure del periodo iniziale, dice una parte degli esperti, in cui Maometto stesso era ancora senza potere e minacciato. Ma, naturalmente, l'imperatore conosceva anche le disposizioni, sviluppate successivamente e fissate nel Corano, circa la guerra santa. Senza soffermarsi sui particolari, come la differenza di trattamento tra coloro che possiedono il "Libro" e gli "increduli", egli, in modo sorprendentemente brusco, brusco al punto da essere per noi inaccettabile, si rivolge al suo interlocutore semplicemente con la domanda centrale sul rapporto tra religione e violenza in genere, dicendo: "Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto delle cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava". L'imperatore, dopo essersi pronunciato in modo così pesante, spiega poi minuziosamente le ragioni per cui la diffusione della fede mediante la violenza è cosa irragionevole. La violenza è in contrasto con la natura di Dio e la natura dell'anima. "Dio non si compiace del sangue - egli dice -, non agire secondo ragione, „σὺν λόγω”, è contrario alla natura di Dio. La fede è frutto dell'anima, non del corpo. Chi quindi vuole condurre qualcuno alla fede ha bisogno della capacità di parlare bene e di ragionare correttamente, non invece della violenza e della minaccia… Per convincere un'anima ragionevole non è necessario disporre né del proprio braccio, né di strumenti per colpire né di qualunque altro mezzo con cui si possa minacciare una persona di morte…"
L'affermazione decisiva in questa argomentazione contro la conversione mediante la violenza è: non agire secondo ragione è contrario alla natura di Dio. L'editore, Theodore Khoury, commenta: per l'imperatore, come bizantino cresciuto nella filosofia greca, quest'affermazione è evidente. Per la dottrina musulmana, invece, Dio è assolutamente trascendente. La sua volontà non è legata a nessuna delle nostre categorie, fosse anche quella della ragionevolezza.[6] In questo contesto Khoury cita un'opera del noto islamista francese R. Arnaldez, il quale rileva che Ibn Hazm si spinge fino a dichiarare che Dio non sarebbe legato neanche dalla sua stessa parola e che niente lo obbligherebbe a rivelare a noi la verità. Se fosse sua volontà, l'uomo dovrebbe praticare anche l'idolatria.
A questo puntosi apre, nella comprensione di Dio e quindi nella realizzazione concreta della religione, un dilemma che oggi ci sfida in modo molto diretto. La convinzione che agire contro la ragione sia in contraddizione con la natura di Dio, è soltanto un pensiero greco o vale sempre e per se stesso? Io penso che in questo punto si manifesti la profonda concordanza tra ciò che è greco nel senso migliore e ciò che è fede in Dio sul fondamento della Bibbia. Modificando il primo versetto del Libro della Genesi, il primo versetto dell’intera Sacra Scrittura, Giovanni ha iniziato il prologo del suo Vangelo con le parole: "In principio era il λόγος". È questa proprio la stessa parola che usa l'imperatore: Dio agisce „σὺν λόγω”, con logos. Logos significa insieme ragione e parola – una ragione che è creatrice e capace di comunicarsi ma, appunto, come ragione. Giovanni con ciò ci ha donato la parola conclusiva sul concetto biblico di Dio, la parola in cui tutte le vie spesso faticose e tortuose della fede biblica raggiungono la loro meta, trovano la loro sintesi. In principio era il logos, e il logos è Dio, ci dice l'evangelista. L'incontro tra il messaggio biblico e il pensiero greco non era un semplice caso. La visione di san Paolo, davanti al quale si erano chiuse le vie dell'Asia e che, in sogno, vide un Macedone e sentì la sua supplica: "Passa in Macedonia e aiutaci!" (cfr At 16,6-10) – questa visione può essere interpretata come una "condensazione" della necessità intrinseca di un avvicinamento tra la fede biblica e l'interrogarsi greco.

In realtà, questo avvicinamento ormai era avviato da molto tempo. Già il nome misterioso di Dio dal roveto ardente, che distacca questo Dio dall'insieme delle divinità con molteplici nomi affermando soltanto il suo "Io sono", il suo essere, è, nei confronti del mito, una contestazione con la quale sta in intima analogia il tentativo di Socrate di vincere e superare il mito stesso. Il processo iniziato presso il roveto raggiunge, all'interno dell'Antico Testamento, una nuova maturità durante l'esilio, dove il Dio d'Israele, ora privo della Terra e del culto, si annuncia come il Dio del cielo e della terra, presentandosi con una semplice formula che prolunga la parola del roveto: "Io sono". Con questa nuova conoscenza di Dio va di pari passo una specie di illuminismo, che si esprime in modo drastico nella derisione delle divinità che sarebbero soltanto opera delle mani dell'uomo (cfr Sal 115). Così, nonostante tutta la durezza del disaccordo con i sovrani ellenistici, che volevano ottenere con la forza l'adeguamento allo stile di vita greco e al loro culto idolatrico, la fede biblica, durante l'epoca ellenistica, andava interiormente incontro alla parte migliore del pensiero greco, fino ad un contatto vicendevole che si è poi realizzato specialmente nella tarda letteratura sapienziale. Oggi noi sappiamo che la traduzione greca dell'Antico Testamento, realizzata in Alessandria – la "Settanta" –, è più di una semplice (da valutare forse in modo addirittura poco positivo) traduzione del testo ebraico: è infatti una testimonianza testuale a se stante e uno specifico importante passo della storia della Rivelazione, nel quale si è realizzato questo incontro in un modo che per la nascita del cristianesimo e la sua divulgazione ha avuto un significato decisivo. Nel profondo, vi si tratta dell'incontro tra fede e ragione, tra autentico illuminismo e religione. Partendo veramente dall'intima natura della fede cristiana e, al contempo, dalla natura del pensiero greco fuso ormai con la fede, Manuele II poteva dire: Non agire "con il logos" è contrario alla natura di Dio. [...]

Fonte http://www.iltimone.org/33887,News.html

14^ PARTE - I MIEI COLLOQUI CON LE POVERE ANIME dI Eugenia Von Der Leyen


Nostra Signora del Monte Carmelo
14^ PARTE di 15

Nicolò

20 Luglio. Quell'arnese nero e il cassettone nero si è adesso tra­sformato in uomo vecchio. Egli indossa il costume del secolo scorso. Io: "Ce ne è voluto del tempo prima che tu sia riuscito a farti vedere in modo giusto". - Lui: "Tu ne sei responsabile!" - Io: "Sì, è vero lo sento anch'io! Non ne posso più". - Lui: "Liberati!" - Io: "Ma io de­vo pur avere anche amore verso il mio prossimo, per gli altri, e non posso vivere esclusivamente per voi!" - Lui: "Devi pregare di più!" - Se ne andò per ritornare due ore dopo. Io avevo dormito, sono così, sono stanca a morire! Non ne posso più, in tutto il giorno non avevo avuto un momento libero per me stessa! - Io: "Vieni, adesso voglio pregare con te!" - Mi sembrò contento! Mi si avvicinò. E' un uomo anziano con farsetto bruno e una catenina d'oro. - Io: "Chi sei?" - Lui: "Nicolò". - Io: "Perchè non hai pace?" - Lui: "Io fui un oppres­sore dei poveri, ed essi mi hanno maledetto". - Io: "Sei vissuto qui?" Lui: "No!" - Io: "Dove?" - Lui: "A Mainz!" - Io: "Sei un mio paren­te?" - Lui: "No". - Io: "E in che modo ti posso aiutare?" - Lui: "Col sacrificio!" - Io: "Che cosa intendi dire per sacrificio?" - Lui: "Offrir­mi tutto quello che più ti pesa!" - Io: "La preghiera non ti giova più?" - Lui: "Si, se ti costa!" - Io: "Ci deve essere sempre assieme la offerta della mia volontà?" - Lui: "Sì". - Si fermò ancora parec­chio.
Nota. Una Verità della vita religiosa: La preghiera deve essere unita al sacrificio. Ecco quindi un avvertimento: Non pregare egoisti­camente. (Soddisfazione nella preghiera - cioè il sentimento divino può portare su una strada sbagliata e cullare uno in una falsa sicurez­za. - La Croce di Cristo è la sapienza dell'orante).

22 Luglio. - Mi recai a Rottweil, appena giuntavi egli era lì. - Io: "Come fai a trovarmi subito?" - Lui: "Ma io non ti lascio mai". - Io: "E Perchè non ti vedo sempre?" - Lui: "Perchè tu sei divisa". - Io: "Questo me lo hanno già detto altre anime. Dimmi di più!" - Lui: "Tu sei liberata, ma non del tutto". - Io: "Perchè non vai da quelli che sono del tutto liberi?" - Lui: "Non li trovo".

23 Luglio. - Una notte tremenda. Vidi in camera mia tante figu­re, come non mai. Esse si stringono attorno a me e sospirano. A diffe­renza delle altre apparizioni, queste erano senza corpo. Era una cosa così tormentosa che fui presa da un immenso timore e un'angoscia tremenda e mi misi a piangere. Esse continuarono a volare attorno a me quasi per tre ore. Di buona mattina venne Nicolò. - Io: "Sai che cosa era che mi girava attorno?" - Lui: "No, tu mi hai dimenticato.". Io:"No, ma devo pur dare anche agli altri. Voi non potete tormentar­mi in questo modo!" - Lui: "Noi seguiamo una Volontà superiore!" Due giorni di continua calma. Come mi fece bene!

26 Luglio. Quattro figure e poi Nicolò. - Io: "Come mai in tan­to tempo non hai trovato nessuno che ti aiuti?" - Nicolò: "Io ero an­cora nelle tenebre". - Io: "E come hai fatto a venire diretto da me?" - Lui: "Ci viene indicata la strada". - io: "Ma sarà ben diverso per te essere aiutato con il santo sacrificio della Messa, nella quale si fa sem­pre memoria di voi". - Nicolò: "I castighi sono diversi, non tutti han­no parte, Dio è giusto!"

28 Luglio. Sono stata tormentata in maniera quasi insopportabi­le da tante figure che ritti stavano attorno. Da qualunque parte fossi andata esse mi seguivano, credetti di essere matta e per di più non po­tevo lasciar trapelare niente... Ed ecco che nella mia quasi mezza di­sperazione l'Altro mi tirò a se, io mi trovavo in una pace dello spirito e non vidi e non udii più nulla. - Ma io non voglio comunque parlarne.

29 Luglio. Nicolò mi poggiò la sua mano sul capo e mi guardò con tanta simpatia, che dissi: "Hai una faccia così contenta, puoi andare dal buon Dio?" - Nicolò: "La tua sofferenza mi ha liberato". - Io: "Hai notato tutto ciò che mi capitò in questi giorni? - Però io pensai che tutto questo non ti avrebbe giovato, perchè io non lo ho soppor­tato con gioia". - Nicolò: "La tua volontà era spezzata". - Io: “Non tornerai più?” - Lui: "No". - Io: "Dove sei sepolto?" - Lui: "A Neckar". - Io: "Ma se sei vissuto a Mainz". - Lui: "Sono caduto in guerra!" - Egli ritornò di nuovo vicino e mise la mano sul mio capo. - Non fu una cosa da far paura - oppure forse io sono ormai insensibi­le.

4 Agosto. - Niente di nuovo. Ci sono qui le figure, ma non mi tormentano. - Mi sovvengo di qualche cosa. Adesso ci vuole sempre più tempo prima che le apparizioni siano calmate. Non posso spiegar­mi la cosa se non che io sono diventata più povera nel bene.

La Signora W.....

7 Agosto. Adesso viene moltissimo, una povera figura singhioz­zante da cui gli stessi movimenti esprimono un dolore straziante.

11 Agosto. Da un paio di giorni essa diventa sempre più tremen­damente agitata. E' una donna. Sono molto riconoscente di non do­ver più scrivere niente delI’Altro"...

15 Agosto. La povera signora così angosciata è la Signora D...W! E' esattamente come era da viva solo che è inconsolabile...

Nota. Suo marito era apparso già prima.

18 Agosto. E' sempre eguale, essa non riesce a parlare. Si gettò sul mio letto e incominciò a piangere spaventosamente.

20 Agosto. Essa venne da me sette volte, non c'è niente da te­mere da lei, solo che essa mi rende molto triste.
Nota. Anche ai Santi è capitato di aver paura di essere magari vit­time di inganni del demonio. Un sacerdote insistette nel consigliarla a sospendere le annotazioni del diario: in seguito a questo essa fu presa da scrupoli. Questa è la ragione per cui dopo questa data del 20 Ago­sto c'è una lunga pausa.

25 Febbraio 1927. E così riprendo a scrivere di nuovo, tutti gli stupidi scrupoli se ne sono andati! - La signora W... venne in tutto questo tempo complessivamente 37 volte, non fece mai paura, solo immensamente triste sempre. Essa ha parlato molto poco.
Io: "Perchè devi soffrire così tanto? Sei pur stata molto buo­na!" - Io: "Dio giudica diversamente dagli uomini, era tutto solo e­steriorità!" - Io: "Ma tu hai avuto tante tribulazioni e preoccupazioni che ti hanno fatto tanto soffrire no?" - Lei: "Non le ho sopportate con spirito di sacrificio!" - In seguito non la feci più parlare. Im­provvisamente non venne più.
Nota. La signora W... fu conosciuta molto bene sia dalla Princi­pessa che dal parroco Wieser.

Betty

Adesso viene la Betty di un tempo, che era stata tanto a lungo in ospedale. Io non sapevo che era morta, lo seppi però più tardi. Es­sa piange e sospira in maniera tremenda. Dopo molti sforzi sono riu­scita a portarla a parlare finalmente. - Io: "Da dove vieni?" - Lei: "Dalla nebbia più fitta e profonda". - Io: "Come hai fatto a trovar­mi?" - Lei: - Il chiarore mi ha attirata". - Io: "In che modo ti posso venire in aiuto?" - Lei: "Mortificati!" - Io: "Mi sorprende molto che tu mi dica questa cosa. Abbiamo discusso tante volte insieme su que­sto argomento e tu dicevi sempre, che la cosa non aveva nessuna im­portanza". - Lei: "Adesso vedo tutto in un'altra luce!" - Io: "Devi soffrire molto?" - Lei: "Il desiderio mi consuma". - Poi si mise a piangere da strappare il cuore e disparve.
Alcune notti appresso essa tornò di nuovo. - Io: "Hai ancora una tua volontà propria?" - Lei: "No". - Io: "Come fai a venire pro­prio da me?" - Lei: "Noi seguiamo una Guida Superiore, la volontà personale muore con il corpo". - Io: "Puoi parlarmi dell'Aldilà?" - Lei: "Credi!" - Io: "Che cosa devo credere?" - Lei: "Ciò che dice la Chiesa". - Io: "Posso fare qualche cosa, perchè le anime non vengano più da me?" - Lei: "No! Lasciale venire!".
Lei venne ancora quattro volte, non parlò e poi di nuovo fu tut­to finito! -
Qualche cosa è cambiata. Non ho più paura, mi spavento molto di meno, quando mi accorgo, che c'è qualche cosa di nuovo. Allora ci si può abituare anche a questo. Solo la stanchezza spaventosa prende il sopravvento: non è tanto una stanchezza fisica, come dopo una fa­ticaccia ma una specie di assopimento spirituale, che agisce proprio sulla volontà. Ciò che prima non costava niente, adesso richiede una lotta perchè io voglio volere, ma non riesco a niente.
Sono stata di nuovo otto giorni a D..... E in questo tempo ho visto cinque diverse figure, due di esse si sono messe a ballare assieme. E anche il Bambino le ha viste assieme a me. Stavamo giocando, ed ecco una Signora fra noi. - Lui si mise a ridere e disse: "Ecco una nuova signora qui!" - Effettivamente lei non impressionava per nien­te Nota. La parola di Cristo: "se non diventerete come i bambini... resiste ed è contraria ai dì nostri ad ogni tentativo di spiegazione. Questa parola misteriosa si avvicina moltissimo al racconto di Paul Claudel circa Anúnus e Anima (vedi la prefazione).

Il Giardiniere N.....

Mentre stavo a G..... incontrai un vecchio giardiniere, già morto da parecchio tempo. Egli mi venne incontro sempre più vicino e quando mi fu davanti mi fece un cenno di saluto molto simpatico. Io: "Sei N.....". - Lui: "Sì". - Io: "Come mai non ti ho ancora mai visto?" - Lui: "Ero legato". - Io: "Come legato?" - Lui: "Non pote­vo!"- Io: "Spiegati meglio e dimmi di più". - Lui: "Quanto sei uma­na!" - Me lo sono sentita gettare in faccia ancora questo rimprovero e di frequente! -
Spesso appena apro una porta ho la sensazione che qualcuno mi viene incontro. Qualche cosa sguscia via accanto a me, e talvolta mi sento anche chiamare per nome.....
Avevano tagliato degli alberi nel giardino, ed ecco il giardiniere N..... stare in mezzo agli uomini e darsi al lavoro come loro. - Io chie­si a.... che mi accompagnava - tanto per provare - quanti erano gli uo­mini che stavano lavorando assieme. - Purtroppo lei vide solo quelli vivi! -
Lo vidi undici volte. Ma non riesco più a farlo parlare.
Sì, parlare! - Che cosa vorrei ancora dire, di che cosa vorrei an­cora parlare soprattutto? Son sempre le solite cose. Non so più che cosa possa chiedere ancora. Per un certo tempo ho fatto finta di non vedere le mie visite e non prestai loro nessuna attenzione. Allora esse divennero davvero degli spiriti tormentatori, mi diedero urtoni, pun­zecchiature, mi percossero anche. Adesso il mio ultimo metodo è, non fare più domande e non parlare, ma soltanto pregare.

Cecilia

9 Aprile. Mi girano attorno volando sette figure, riconoscibile una donna, o una figura di donna, niente da temere, però neanche si può dormire.

12 Aprile. La donna si chiama Cecilia, - ha calunniato -. Io: "Chi c'è ancora con te qui?" - Lei: "Sei anime". - Io: "Perchè posso vedere soltanto te sola?" - Lei: "Io sono da te ormai da mesi, ma tu avevi de­gli altri". - Io: "Ma anche adesso ne ho altre". - Lei: "Ma io sono più vicina". - Io: "Perchè?" - Nessuna risposta.

14 Aprile. Guardandola più da vicino ora vedo la sua bocca pie­na di ulcerazioni, diventando più chiara da vedersi non è però affatto bello! - Io: - Se io prego per te, quando tu non sei qui, te ne ac­corgi lo stesso?" - Lei: "Sì, perchè io sono sempre vicina a te". - Io: “Allora spiegami perchè non ti vedo sempre?” - Lei: "Perchè tu non lo potresti sopportare".

16 Aprile. Mi sentii come attratta da sette figure come da un muro, che si restringeva sempre di più. - Io: "Lasciatemi in pace, non tormentatemi!" - Esse: "Noi ti vogliamo aiutare!" - Io: "Vi accorgete che sono preoccupata?" - Esse: "Sì!" - Io: "Potete pregare per le mie preoccupazioni? e le cose che mi stanno a cuore?" - Esse: "Per voi possiamo pregare, solo per noi povere anime non lo possiamo". - Io: "Come puoi rilevare e conoscere le mie preoccupazioni?" - Lei: “Tu sei divisa”. - Io: "Però io egualmente non penso sempre a voi". - Lei: "La tua forza è cosa nostra e tu la dai ad altri".

17 Aprile. Appena venne io la ho subito aspersa con la mia pre­ziosa acqua Pasquale. Lei si mostrò felice. - Io: "Questa ti giova più che qualunque altra cosa che io faccio". - Lei: "Soltanto tu me la dai, essa risana, e tu salvi". - Adesso fra le sei figure si distingue una figura di uomo, io non lo conosco, ha un'espressione assai triste.
Durante il giorno vedo molte ombre. Forse sono quelle non schiarite. Alle volte qualche cosa di freddo mi soffia in viso, per gra­zia di Dio adesso non giungono più animali.

23 Aprile. Cecilia ha il viso più bello. - Io: "Sei diversa, stai meglio?" - Lei: "Le nebbie sono sparite, ora io adoro". - Poi mi accarez­zò in viso con la mano e disparve.

Un'amica!!! ... In attesa del premio!

Mi venne a trovare una mia cara amica, Gr..... da M..... morta a gennaio. - L'ho riconosciuta subito. - Io: "Hai un viso così contento, dove sei?" - Lei: "In un bellissimo salone" - E disparve. Questa sua frase mi ha seccato un po'. Mi sembrava tanto terrena...
Tre giorni dopo venne di nuovo. - Io: "Perchè hai un'espressione così materiale parlando di un salone?" - Lei: "Perchè tu mi possa ca­pire ho parlato da uomo a uomo!" - Io: "Sei in Cielo?" - Lei: "No, sono nell'attesa del premio". - Io: "Premio, perchè? Dimmelo, affin­ché possa anch'io diventare come te!" - Lei: "Adempimento del pro­prio dovere e spirito di sacrificio!" - Io: Lo sai che hai lasciato tuo marito?" - Lei: "Noi guardiamo con occhi diversi! Tutto è per il me­glio!" - Io: "Dimmi, che cosa è il luogo dell'attesa?" - Lei: "L'ultimo gradino del desiderio". - Io: "Perchè se venuta da me dal momento che non hai bisogno più della mia preghiera?" - Lei: "Per farti una gioia, io sapevo di te... !" - Io: "Vedi ancora il mio corpo o la mia a­nima?" - Lei: "La tua anima. Noi siamo quelli che son sciolti dal cor­po". - Io: "Però io ti vedo come eri. Dimmi un po' come si spiega questo?" - Lei: "Perchè tu non sei ancora capace di poter vedere la anima!" - Io: "E' possibile vedere proprio un'anima?" - Lei: "C'è for­se una luce che non fa luce?" - Io: "Dimmi che cosa c'è in me di cat­tivo?" - Lei: "Tu godi ancora dell'amore delle creature, devi essere totalmente libera!" - Adesso se ne andò -.
Come era bello parlare con lei! Oh, sì! Essere del tutto libera e appartenere solo a Dio! Lo sapevo che era questo che si doveva fare, ma...

Un'impressione indescrivibile!

Sono stati da me due uomini parecchio, cercano di t'arsi avanti, ciascuno vuole essere il primo. - Non li conosco, sono molto tristi. - Io: "Chi siete?" - Essi: "I dimenticati!" - Io: "Nessuno è dimentica­to, perchè nella santa Messa si prega per tutti". - Allora uno si avvici­nò e mi sussurrò all'orecchio: forse ha detto "Mille" - ma non lo pos­so dire con certezza. Poi vidi un fuoco ed essi sparirono. -
Una volta ero ancora sveglia, quando sentii il mio letto sollevar­si in aria e poi cadere con un crak di nuovo sul pavimento. Non riu­scii ad accendere la luce, ed ecco qualche cosa mi prese per la gola in modo tale che credetti di soffocare. Ho avuto una paura spaventosa, incominciai a battere attorno a me, ma non trovai niente. Fu una cosa tremenda. Dovetti subire questa cosa per sette volte, poi vidi una donna, che faceva orrore. - Io: "Sei stata tu a tormentarmi sem­pre in questo modo? Perchè?" - Lei: "Perché eri mia!"
Nota. Sembra che questa donna abbia un solo sentimento: Invi­dia. In lei tutto è invidia!.

- Io: "Perchè? Non ti ho ancora fatto niente". - Lei: "Tu mi accechi". - Io: "Ma io voglio aiutarti". - Allora essa si gettò furiosa contro di me, tanto che io gridai: "In nome di Gesù, vattene!" E lei disparve. Ho la brutta sensazione che essa sia stata molto cattiva, diversa da quelle ve­nute finora. Ciò mi mette uno spavento indicibile e prego, che essa non venga più. Essa mi ha fatto un'impressione che non si può descri­vere, devo continuamente pensare a lei. -

"Il 9 Agosto"

Luglio. Ecco che mi capitò una cosa strana. Me ne stavo in giardino a raccogliere fragole, improvvisamente si scatenò un terribile vento sull'aiuola. Alzai gli occhi, nessun albero si muoveva, solo le fo­glie delle fragole erano scosse dal vento. La cosa ml sconvolse ed en­trai in casa... Non c'era il minimo soffio di vento - tutto quieto. Allo­ra uscii di nuovo, tutto quieto. Appena ebbi ripreso a raccogliere - lo stesso uragano. Allora domando: "C'è qui una povera anima?" - ed ecco vedo quattro figure che fanno un cerchio intorno a me e mi gri­dano in faccia: "9 Agosto!" E tutto rimase come prima. 9 Agosto, che strano! E' ormai la quinta volta che mi viene ricordata questa da­ta o che io sogno di essa. Credo di averne già parlato una volta. La pri­ma volta la sentii nell'anno 1898 e mi fece una grande impressione. Credetti davvero di morire. L'ultima volta in dicembre sognai che sul­la mia scrivania c'era un grande foglio di carta sul quale era scritto "9 Agosto". E' davvero strano però che non ho paura. Solo che la co­sa mi incuriosisce.
In genere ora ho più pace di notte.
Ho descritto soltanto i fatti nei quali si parlò. Il resto fu bensì molto, ma non insopportabile. Anche a questo ci si può abituare.

Venrdì 3 Giugno 2016  la prossima puntata, vi aspetto..

venerdì 27 maggio 2016

I TATUAGGI - da una catechesi di Mike Connell

Il significato di una pratica antica

Non c’è praticamente nessuno che non conosca almeno una persona con un tatuaggio. Quello della tatuatura è un fenomeno in crescita, che ha subito un enorme aumento a partire dagli anni Settanta. In realtà l’incremento nella richiesta di tatuaggi va di pari passo con un altra tendenza in crescita, quella di farseli togliere. In America si è sviluppato un enorme business dietro alle pratiche di rimozione. In effetti, se ci guardiamo intorno vediamo celebrità che ce l’hanno, star dello sport che ce l’hanno, atleti che ce l’hanno … si sta verificando una vera e propria inversione di tendenza.
Vediamo i tatuaggi ovunque e ci domandiamo cosa si nasconde realmente dietro tale fenomeno. È vero che Dio guarda l’interno mentre l’uomo guarda solo l’esterno, ma credo che dobbiamo capire cosa si cela dietro all’apparenza.
Non ci sono molti versetti della Bibbia relativi ai tatuaggi se non nel Levitico capitolo 19 versetto 28. Quello che dobbiamo capire è il contesto di tutto ciò. Quando leggiamo la Bibbia nell’Antico Testamento, in questo punto specifico dell’antico Testamento, vediamo che Dio ha fatto uscire il suo popolo dall’Egitto. “Israele” viveva infatti in una condizione di schiavitù, non erano solo semplici servi nei confronti degli egiziani ma erano in realtà schiavi di poteri occulti. Se ci rammentiamo l’episodio di come Mosè affrontò il faraone, capiamo che per Dio sarebbe stato molto facile farlo uscire dopo il primo avvertimento. In realtà ci sono stati ben 10 confronti ognuno dei quali era rivolto ad un diverso dio che altro non era che uno degli Dei dell’Egitto. Ogni volta che Mosè diceva al Faraone di liberare il suo popolo il Faraone rifiutava e una piaga arrivava nel paese come attacco agli Dei stranieri. Mosè gettò a terra un bastone che si trasformò in serpente – loro gettarono i loro bastoni in terra, e pure essi si trasformarono in serpenti. Questa era una forma di potere occulto.
Perciò dopo le 10 piaghe, quando il tempo era terminato, gli abitanti del paese erano persuase che il potere di Dio era ben più grande del potere degli Dei che gli egiziani servivano.
Da notare che il miracolo finale che comportò il rilascio del popolo di Dio, fu lo spargimento di sangue.
Anche in Esodo capitolo 12 tutti dovevano uccidere un agnello, dovevano applicare il sangue dell’agnello nelle loro case, sui loro edifici, e solo dopo sarebbero stati protetti nei confronti dell’angelo sterminatore. Quindi vediamo che Israele è stato liberato da una terra piena di idolatria, stregoneria e spiritismo. I poteri occulti erano molto potenti in Egitto. Se leggiamo tutta la storia del confronto fra Mosé e il faraone, troviamo che alcuni dei primi miracoli che egli fece furono replicati dai maghi egiziani. Forse quello che non è conosciuto molto è il fatto che gli egiziani erano adoratori di Baal, io dio Sole, e parte dell’adorazione a Baal includeva che sia gli uomini che le donne venissero tatuati come segno di appartenenza e fedeltà a quel dio.
Continuando a leggere nel Levitico, vediamo che Dio è prossimo e portare il suo popolo dentro alla terra promessa, Canaan, ed Egli disse che li stava portando la non perché erano migliori degli altri ma solo perché li amava, perché era il suo popolo.
In questa terra c’era un forte coinvolgimento con l’occulto. Si adorava Baal, Astaroth, gli dei del sole, della tempesta, dei venti, del tempo, si adoravano gli dei della fertilità che esigevano atti estremamente perversi ed infine ci si faceva tatuare. Era parte della loro devozione in quanto il tatuaggio non rappresentava solo un marchio fatto con inchiostro bensí apriva la tua vita a ben altri significati.
Quindi quanto Dio dona i suoi comandamenti lo fa con l’obiettivo di convincere a non lasciarsi contaminare dai poteri occulti. Leggiamo infatti al capitolo 19 versetto 4 “Non rivolgetevi agli idoli, e non fatevi divinità di metallo fuso. Io sono il Signore, vostro Dio.” Nel versetto 28 dice invece “Non vi farete incisioni sul corpo per un defunto, né vi farete segni di tatuaggio. Io sono il Signore.” Proseguendo ulteriormente arriviamo al capitolo 20 versetto 1 dove Egli parla delle pratiche di quella terra. Questo riferimento ai tatuaggi è inserito nel contesto del coinvolgimento occulto che c’era in Egitto e nella terra di Canaan. Dio è molto forte ed energico nelle sue direzioni riguardo al fatto di non lasciarsi coinvolgere e contaminare, di non commettere alcuno di questi abomini. In altre parole, non dobbiamo aprire la nostra vita a pratiche occulte di alcun tipo, altrimenti daremo la possibilità alle potenze demoniache di entrare nella nostra vita.
Quindi il motivo per cui Dio ha impostato questa regola, è perché Egli conosce bene la connessione tra tatuaggi e occultismo. Egli vuole tenere il suo popolo libero da ogni condizionamento occulto per poter camminare liberamente nella terra promessa.
L’unico altro punto in cui ci sono riferimenti a questo genere di pratiche, in particolare dell’incisione la carne, lo troviamo nel Primo Libro dei Re al capitolo 18. Ci ricordiamo della storia di Elia che ha un confronto con i profeti di Baal, di quando egli si trovò ad affrontarli e di come disse loro di dimostrare il potere soprannaturale dei loro dei. Quello che essi fecero all’inizio fu di incidersi la carne. Si fecero sanguinare, ed Elia si fece beffe di loro e li sminuì dimostrando il vero potere di un Dio fedele che mantiene le sue promesse … Possiamo notare che l’incisione e il marchiarsi la carne, nella Bibbia è continuamente associato al regno dell’occulto, in qualità di servitù, schiavitù o soggezione ad esso.

La valenza del patto di sangue

In numerosi punti della Bibbia si parla di sangue e dello spargimento di sangue. Quando Dio inizia ad agire al fianco di Abramo, una cosa che Egli richiede da quest’ultimo è la stipulazione di un patto. Il patto è il più forte e vincolante accordo che può essere fatto tra due persone, o tra una persona e Dio.
Dio ha istruito Abramo su come realizzarlo. C’è stato un sacrificio, la morte di un animale tagliato in due, il cui sangue è stato versato.
Quando due persone stipulavano un accordo, camminavano tra le due parti dell’animale sacrificato per formalizzare promesse o impegni. Una delle cose che caratterizzano i patti biblici è sempre la richiesta di spargimento di sangue.
Tutto ciò che deliberatamente prevede lo spargimento di sangue, implica la stipulazione di un patto. Ne scaturisce un impegno vincolante che conferisce diritti legali.
Un altro esempio molto interessante si trova nell’ambito del matrimonio.
Quando una coppia si unisce insieme, stipula un patto coniugale, il matrimonio. Non si tratta semplicemente di un impegno reciproco, come alcuni pensano, o solo di coabitazione nello stesso luogo, bensì di un patto vincolante.
Quello che fanno è incontrarsi e dichiarare di fronte a Dio la loro intenzione ed il loro impegno. Lo fanno pubblicamente in modo che le persone possano sentire e vedere, ed infine firmano un registro dopodiché sono sposati, ma non completamente. Finché essi non hanno un rapporto sessuale non risultano legalmente sposati ed il matrimonio può essere annullato.
Dio ha concepito e creato la donna in modo tale che durante il primo rapporto sessuale si verifichi la rottura dell’imene con conseguente spargimento di sangue. Ciò attesta l’avvenuta stipulazione di un patto.
Torniamo adesso dei tatuaggi. Cosa accade esattamente durante il processo di tatuatura? Per realizzare un tatuaggio si utilizza un ago o uno strumento di taglio. Può quindi trattarsi di una sorta di scalpello o di un ago che si muove molto velocemente e che penetra nella carne, con conseguente fuoriuscita di sangue.
Durante la realizzazione di un tatuaggio, infatti, avviene una continua rimozione del sangue che fuoriesce. La pelle viene continuamente incisa e forata. Si prova inoltre dolore, ha luogo un sacrificio. Non è possibile escludere questa condizione, ogni qualvolta si verifica uno spargimento di sangue volontario si formalizza una sorta di patto.

La diffusione di un fenomeno

Tra gli indiani del Nord America, se volevi entrare in alleanza con qualcuno, era necessario incidersi le mani ed unire le proprie ferite per mescolarne il sangue e diventare “fratelli di sangue”.
Alcuni scalatori europei -nel 1991- hanno ritrovato un alpinista ibernato tra i ghiacci. Era ben conservato, sebbene fosse lì da 5000 anni, ed è stato classificato come un uomo vissuto nel 3000 aC. La cosa interessante è che egli era tatuato. Quando hanno analizzato il suo corpo hanno rilevato diverse ferite alle ossa e nel suo corpo. Deve aver sofferto molto ed è come se i tatuaggi avessero avuto un ruolo di invocazione degli Dei per ottenere guarigioni nella sua vita.
Nel 1891 è stata ritrovata in Egitto una mummia di 4000 anni tatuata in gran parte del corpo.
Se guardiamo attraverso le varie culture del mondo, vedremo che che ovunque esistono i tatuaggi. Non esiste realtà locale in cui essi non siano presenti e sempre sono collegati all’occulto, al coinvolgimento di forze spirituali o alla sottomissione agli spiriti. Non esistono eccezioni.
I cacciatori di teste Sud Americani utilizzavano i tatuaggi. Dopo aver catturato una persona, la uccidevano, tagliavano la sua testa, generalmente ne mangiavano il corpo, e si tatuavano in segno di vittoria per quello che avevano fatto. Questa pratica è ancora in uso in Borneo dove si eseguono tatuaggi dopo aver reciso la testa e averla appesa.
Ho avuto modo di visitare alcuni villaggi e ho potuto vedere di persona le teste recise di persone di varie nazioni, inclusi soldati giapponesi. Un giovane non poteva diventare un vero uomo se non decapitava qualcuno e si praticava un tatuaggio. Il tatuaggio attestava infatti di aver superato l’esame.
Tra gli Hawaiani vige la pratica di farsi tatuare gli Dei. Essi vengono consultati per sapere il momento ed il tipo di tatuaggio giusto da fare. Guardano gli Dei per farsi guidare da essi, anche tramite i loro stessi tatuaggi.
I Cinesi usano i tatuaggi per respingere gli spiriti malvagi. Lo stesso fanno i Giapponesi che in questo modo si ingraziano i vari spiriti.
I Romani utilizzavano i tatuaggi per marchiare i loro schiavi e quando imprigionavano qualcuno li tatuavano con la scritta “Tassa Pagata”, a significare che appartenevano al governo di Roma. Lo stesso veniva fatto per i cristiani catturati.
Anche gli indiani nativi di America si tatuavano intensamente. I tatuaggi erano richiesti dal loro sistema di credenze per allontanare gli spiriti malvagi, e per consentire l’accesso al mondo degli spiriti. Credevano che senza un tatuaggio, non sarebbero stati riconosciuti e quindi non avrebbero potuto accedervi.
In Alaska, gli eschimesi si tatuavano per ingraziarsi gli Dei, in questo modo sarebbero potuti sopravvivere, quindi per loro il tatuaggio era un patto con un essere spirituale per garantirsi la sopravvivenza.
I babilonesi e i Cananei, e le prostitute che si adoravano in quelle zone, erano tutti tatuati con tatuaggi per la fertilità. Anche gli uomini che si prostituivano si tatuavano. Tutto ciò faceva parte del culto di adorazione del tempio. Era parte della loro fedeltà e lealtà agli Dei.
Nelle aree primitive dell’India dove le persone si tatuano, spesso coloro che realizzano il tatuaggio sono lo sciamano, il mago o lo stregone.
In Africa non si fanno necessariamente i tatuaggi a causa del colore scuro della pelle, però hanno luogo forme estreme di piercing su labbra, orecchie ed altre parti del corpo. Lo scopo è quello di invocare i loro Dei affinché li proteggano e non abbiano problemi con gli spiriti malvagi.
Nel mondo occidentale i Marinai avevano i tatuaggi, i Criminali avevano i tatuaggi, i Nazisti tatuavano tutti gli ebrei. Il tatuaggio è parte integrante della cultura schiavistica e di quella occulta.

Le conseguenze spirituali

Detto tutto questo, quale è il problema se ci facciamo tatuare una piccola figura, una colomba, una croce o Gesù stesso?
Quando si acconsente alla tatuatura, si realizza un patto di sangue con la persona che realizza il tatuaggio, si apre la vita a qualunque spirito con il quale egli è legato, gli si permette di entrare dentro di noi.
Se ci facciamo fare un tatuaggio associato ad un’immagine relativa alla morte, uno spirito di morte entra la nostra vita. Se uno spirito di morte entro dentro di noi, sperimenteremmo intorpidimento emozionale. Ci sentiremo profondamente distaccati e dissociati. In difficoltà a formare relazioni. In difficoltà a instaurare una relazione intima. Questo perché lo spirito di morte si è avvolto intorno a noi e ha fatto presa nel nostro cuore.
A volte gli Indiani si facevano tatuare immagini di animali. In seguito essi chiamavano lo spirito di quegli animali e li invitavano ad entrare dentro di loro per dare loro le abilità che l’animale possedeva. Ciò dimostra che il tatuaggio è direttamente connesso con il regno degli spiriti. Tramite il consenso di sangue si apre un passaggio per permettere ai demoni di venirci dentro. Questo è il problema principale.
Quando ci tatuiamo apriamo la porta a spiriti demoniaci di tormento, spiriti impuri, anche se il tatuaggio non è la conseguenza di un gesto di ribellione o di sofferenza ma semplicemente un’espressione estetica.
Quindi come possiamo comportarci se abbiamo dei tatuaggi? Alcuni vorrebbero toglierseli, ma io dico di non preoccuparsi in quanto il tatuaggio può trasformarsi in una grande testimonianza della grazia di Dio nella nostra vita. In fondo anche Dio vuole “tatuarci”.
Nell’Antico Testamento esisteva un modo diverso per marchiare chi apparteneva a Dio. Saremmo stati circoncisi, ci sarebbe stata tagliata una parte di carne con conseguenze effusione di sangue, una procedura molto dolorosa.
Ai nostri giorni esiste la circoncisione del cuore per porre il nostro cuore in Dio, ricevendo il marchio dello Spirito Santo. Perciò anche se ci siamo fatti fare qualche tatuaggio possiamo liberarcene. Se abbiamo aperto la nostra vita ai tatuaggi, alla droga, al peccato sessuale ed altre cose simili è molto semplice uscirne. Dobbiamo andare davanti al Signore e pentirci e rinunciare al patto che abbiamo fatto. In questo modo ogni diritto del Demonio verrà cancellato dal sangue di Gesù Cristo. Il sangue di un patto ben più grande. Il sangue del Re dei Re che è venuto su questa terra. Quando Gesù ha effuso il suo sangue ha spezzato il potere del Diavolo, rotto la lista di ingiunzioni contro di noi. Egli ha rotto il potere dei tatuaggi, delle stregonerie, delle magie, e di molte altre cose di questo tipo.
Tutto quello che ci rimane da fare è pentirsi, rialzarsi, credere e impegnarsi nel combattimento al suo fianco.

Una testimonianza

La prima cosa che voglio fare è rendere onore a Dio, perché senza di lui non avrei una testimonianza da fare, mentre essa è estremamente importante nella mia vita per la trasformazione che Egli ha operato. Per iniziare è meglio che vi dia un’idea di dove vengo. Provengo da una famiglia divisa, mio padre se ne è andato quando avevo cinque anni, dopodiché ho avuto un patrigno violento dal quale sono stato picchiato dall’età di sette anni fino ai tredici anni, età in cui mi ha buttato fuori di casa. Ero pieno di odio verso qualunque forma di autorità e da questa situazione proviene il mio primo tatuaggio. Avevo quattordici anni, ero a metà delle scuole superiori quando decisi si farmi un tatuaggio. L’altra cosa in cui stavo entrando erano le droghe delle quali feci un Dio nella mia vita; volli quindi farmi un’immagine di questo mio dio, si tratta di una foglia di marijuana. E’ stato il mio primo tatuaggio ed è stato fatto con un fiammifero, un ago, ed un po’ di inchiostro…
Negli anni, la cosa bizzarra dei tatuaggio, è che sono diventati la storia della mia vita, ciò che facevo in determinati momenti della mia vita. Dietro ogni tatuaggio c’è una differente ragione ed una differente storia, una sorta di cronostoria della mia vita. Mi facevo fare sempre più tatuaggi, e quanto più pesantemente mi facevo tatuare tanto più sprofondavo nel mondo della droga.
La mia vita non era affatto bella e volendone fare una veloce panoramica, prima divenni cristiano, cominciai ad apprendere le cose di Dio ed egli cominciò ad apportare trasformazioni nella mia vita. Ma questo è successo solo agli inizi di questo anno, circa otto o nove mesi fa. Chiesi allora all’anziano in carica nella chiesa, Ian, riguardo ai tatuaggi e cosa significavano. Egli si allontanò, si chiuse in una stanza, pregò e poi tornò indietro da me. Dopo che tutti se ne erano andati egli cominciò a parlarmi di quello che avevo fatto. Quando ci facciamo un tatuaggio perdiamo del sangue e stipuliamo un patto di sangue con la persona che lo realizza, ma in realtà è molto più di questo. Allo stesso modo di quando facciamo sesso al di fuori del vincolo coniugale veniamo spiritualmente legati al partner e a sua volta con tutti coloro a cui esso è legato. Lo stesso avviene con i tatuaggi, con ogni singola persona che è stata tatuata. Se avessi otto tatuaggi fatti da otto differenti tatuatori, mi sarei legato a ciascuno di questi otto tatuatori ed anche con ogni singola persona che essi hanno tatuato. Si crea una vera e propria catena di legami.
Quindi Ian ed io iniziamo a pregare. Avevo visto delle liberazioni prima di allora e avevo sempre pensato che ci fosse un pò di finzione. In quel caso c’eravamo solo io e e lui quindi nessun’altro a cui proporre uno spettacolo. Potreste dire che tutti i film sulle manifestazioni degli spiriti che vediamo nei film sono solo delle finzioni. Invece vi dico che è vero, è proprio vero, perchè un demone si è deciso a venire fuori e vi assicuro che non c’è niente di divertente. Apparentemente alcuni vengono fuori molto facilmente. Questo invece non ne voleva sapere. C’è stato molto combattimento, molta sofferenza, però ringrazio Dio perchè poi ho potuto fare questa testimonianza. Dio ci ama molto, non mi voleva legato a queste persone, a questi spiriti, quindi appena Ian mi liberò da loro, si è verificata una profonda trasformazione nella mia vita, nel mio cammino: pregare è diventato molto più facile, invocare Dio molto più semplice.
Egli mi ha liberato da alcuni spiriti maligni ed io devo rendergli testimonianza.
Se non vi siete ancora tatuati, non fatelo. Se invece avete già dei tatuaggi chiedete a qualche anziano o pastore di aiutarvi ad uscirne perché molti non parlano mai di questa problematica. Proprio come la droga, nessuno ci dice quali sono le conseguenze a livello spirituale. È la stessa cosa dei tatuaggi. Prima di iniziare è bene informarsi molto bene.
Sono venuti alcuni giovani cristiani a dirmi dell’esistenza di tatuatori cristiani. In realtà il fatto di tatuarsi immagini e simboli cristiani non fa alcuna differenza, i legami spirituali che si creano con chi realizza il tatuaggio e tutti i suoi clienti è esattamente lo stesso. La maledizione arriva lo stesso ed i demoni entrano tramite questo varco.
Questo è tutto quello che posso dire riguardo ai tatuaggi, e di ciò ringrazio Dio.
[Viene richiesto di mostrare al pubblico i tatuaggi] Questo è di quando mi facevo tatuare ripetutamente i draghi, e ora so cosa sono e cosa significano … qui c’è una stella perché mi ero fatto coinvolgere anche dall’astrologia e da cose simili … questo invece è una copertura alla foglia di marijuana che mia moglie non poteva vedere dopo la mia iniziale conversione al cristianesimo … quest’altro è relativo all’anno cinese del ratto … poi mi sono fatto un corvo … Mi sono tatuato anche un’immagine della morte, alla quale mi sono ritrovato legato, incatenato, ad uno spirito di morte. Sono particolarmente felice di essermi liberato di questo perché vi assicuro che non è affatto una bella cosa.
Quando ero un drogato il mio soprannome era “Mutante”. Ero talmente fatto che non riuscivo neppure a stare in piedi. La gente mi osservava da quanto ero sballato.
Questo tatuaggio rappresenta il demone che vidi mentre ero ubriaco. Me lo feci fare da un punk di Auckland di nome Ugg, gli descrissi la mia visione ed egli mi tatuò l’immagine.
Per concludere la mia testimonianza vi ribadisco che il mondo degli spiriti è assolutamente vero e reale …
Da una catechesi di Mike Connell (traduzione a cura di Diosalva.net)

L'ASPETTO MORALE DEL TATUAGGIO

Molte persone provano repulsione per le manie e le mode moderne, come i tatuaggi, gli anelli all'orecchio e altri body piercing, ma non si sentono preparate per dare un giudizio chiaro sulla moralità di tali pratiche o per ribattere all'accusa di elevare le loro preferenze personali a codice morale. In questo articolo esporrò alcuni criteri rilevanti per formulare un giudizio morale su queste cose.
In alcune culture un particolare marchio corporale o disegno - sulla  fronte  per esempio -  stanno ad indicare una certa conquista o stato coniugale o altro, ed è socialmente accettabile. Gli etiopi cristiani, per nominare un gruppo, portano croci tatuate sulla loro fronte. A Samoa c'era un tempo la diffusa usanza di tatuare il figlio o la figlia maggiore della famiglia dominante.

Società occidentali

Nelle società occidentali gli anelli all'orecchio e il trucco sono accettabili come parte della moda femminile e del decoro pubblico. Ma alcuni tipi di body piercing e di decorazioni nella nostra società possono essere estremi e ingiustificati, e alcuni di essi sono motivati da sentimenti anti cristiani.
Sarebbe impossibile dare giudizi netti su tutte le decorazioni corporali. Ma possiamo indicare alcuni aspetti negativi che dovrebbero interessare il cristiano. Dove non è indicato diversamente, l'articolo fa riferimento solo alla società occidentale. 

1. Compiacimento del brutto.

Prima ancora che essere brutti alcuni body piercing sono l'espressione del compiacimento di essere brutti.
Noi riconosciamo il cattivo gusto dei tatuaggi, degli anelli e delle borchie, guardando alla loro natura, dimensione, estensione e localizzazione sul corpo. Per ironia della sorte, anche i tatuaggi fioriti e variopinti sbiadiscono col tempo e finiscono per apparire scuri e squallidi. Quando si considera come nei campi di concentramento i prigionieri venivano trattati come animali e marchiati sul braccio con un numero, è sorprendente pensare che la gente oggi adotti simili marchi come se fossero alla moda o eleganti. Questo è in verità il segno di un ritorno alla barbarie, il comportamento di persone che non hanno alcun senso della dignità della persona umana. 

2. Auto- mutilazione e auto- deturpazione.

Questo è un peccato contro il corpo e contro il quinto comandamento. Alcuni body-piercing  sfiorano l'auto-mutilazione. Una forma di odio verso se stessi o di rifiuto di se stessi muove alcuni a bucare se stessi o a decorarsi in modo ripugnante e dannoso. Il corpo umano non è stato fatto da Dio per essere un cuscino di spille.

3. Danno alla salute.

I medici hanno parlato pubblicamente su questo argomento. Nel 2001, ricercatori della University of Texas e della Australian National University hanno riferito sul danno alla salute causato dai tatuaggi e dai body-piercing. Alcuni anelli (sull'ombelico, la lingua o sull'orecchio) sono nocivi e possono causare infezioni o danni permanenti come deformazioni della pelle. Possono anche avvelenare il sangue per qualche tempo (setticemia).

4. Il desiderio di scioccare e disgustare.

Può essere opportuno scioccare le persone, come ad esempio quando si racconta la piaga della fame e della povertà, o si protesta contro crimini o terribili sfruttamenti. Può essere una cosa salutare, quando è fatta correttamente e con la dovuta attenzione, per scuotere la gente dal suo torpore, in modo che si rendano conto che è necessario fare qualcosa. Ma scioccare la gente per il gusto di scioccarla, senza alcuna intenzione di promuovere la verità e la bontà, non è una virtù, ma il segno di un pervertito senso dei valori.
Nel valutare i tatuaggi sotto la voce della ripugnanza guardiamo alla natura delle immagini, la dimensione e il numero dei tatuaggi e la loro localizzazione sul corpo. Nel valutare i piercings consideriamo allo stesso modo la loro estensione e localizzazione sul corpo.

5. Indecenza e irriverenza.

È sempre immorale esibire dei tatuaggi di immagini indecenti o frasi o immagini irriverenti di Nostro Signore o di sua Madre o di cose sacre. I tatuaggi sono più gravi di altri ornamenti poiché sono marchi più o meno permanenti sul corpo. Ci sono molti uomini o donne che si sono tatuati volentieri in gioventù, ma che se ne sono pentiti non molti anni dopo quando sono giunti a considerarli come un imbarazzante sfregio. Una volta maturati pagano a caro prezzo il lusso di sbarazzarsene.
La rimozione dei tatuaggi è costosa e difficile -  e può lasciare cicatrici. L'eliminazione di grandi tatuaggi richiede un'operazione sotto anestesia generale con tutti i potenziali rischi, più i rilevanti costi medici e ospedalieri. La rimozione di grandi tatuaggi può lasciare larghe porzioni di pelle sfigurata in modo permanente o macchiata, come pelle che ha subito un'ustione.
Molti adulti si ritrovano inadatti per alcuni lavori perché le ditte non li assumono con le loro mani coperte di tatuaggi, impossibile nascondere anni dopo la loro insensatezza giovanile.

CRITERI UNIVERSALI

In qualsiasi cultura le cose possono nascere, diventare accettabili e divenire parte della cultura - ma questo non le rende necessariamente giuste. Ecco alcuni esempi di culture straniere che io considero ugualmente sbagliate. In una tribù africana le donne indossano giganteschi e pesanti anelli agli orecchi che modificano la forma dei lobi. In un altro luogo le donne mettono delle spirali intorno al loro collo e lo allungano in modo innaturale, o mettono piatti nelle loro bocche per rendere le labbra più prominenti . In Cina c'era un tempo l'usanza di fasciare strettamente i piedi delle bambine per bloccarne la crescita, poiché i piedi piccoli erano oggetto di ammirazione. Queste e altre drastiche alterazioni della crescita naturale del corpo umano devono essere giudicate immorali, come forme di abuso che scaturiscono dalla vanità.
Non è sempre possibile tracciare una linea esatta e dire dove i confini della moderazione sono stati superati. Ma questo non significa che non ci sia alcuna linea. Nessuno può definire a quale esatta temperatura un giorno fresco diventa un giorno freddo, ma tutti sappiamo che quando la temperatura è vicina allo zero è indiscutibilmente freddo. Non lasciamoci ingannare dallo stratagemma di chi, utilizzando i casi limite, sostiene che non ci siano linee o principi guida e che non esiste una cosa come la moderazione o la via di mezzo solo perché sono difficili da definire.
Il corpo umano deve essere trattato con cura, non maltrattato o sfigurato. La sua dignità e la sua bellezza devono essere custodite e coltivate affinché sia l'espressione della bellezza interiore dell'anima.
Padre Peter Joseph
http://www.gesuemaria.it/magia/laspetto-morale-dei-tatuaggi-e-body-piercing.html

CHI SONO