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martedì 3 maggio 2016

6^ PARTE - I MIEI COLLOQUI CON LE POVERE ANIME

Nostra Signora del Monte Carmelo
MIEI COLLOQUI CON LE POVERE ANIME
EUGENIA VON DER LEJEN
6^ PARTE di 15 

Sono nell'Abbandono.

15 Luglio 1923. Dopo una breve sosta venne di nuovo stanotte. Io gli dissi, che non doveva piú toccarmi, altrimenti non avrei più pregato per lui. Gli dissi anche di andare una volta dal signor Parro­co

18 Luglio. Lo trovai che stava già in camera, quando volli andare a dormire. Mi sembrò che accanto a lui ci fosse ancora una figura, però non lo posso dire con sicurezza. Ora egli prega sempre insieme con me, cioè mormora qualche cosa vicino a me. Interroga­to non risponde più.

21 Luglio. Adesso vengono effettivamente in due, ma non mi so immaginare chi sia l'altra. Fa orrore, è sporco, arruffato, non parla. Ho visto le due donne in chiesa, mi inginocchiai accanto a loro, sembrava a che non ci fosse piú posto per me. Esse continuarono a guardarmi. Non potei dire loro niente, perché si stava recitando il Rosario.
Ho visto la donna nel pollaio, finalmente adesso parla, si chiama Adelgonda. Essa ha un aspetto molto fine e mi guarda amabilmente. Porta il vestito svevo di una volta, una donnina anziana. Quando le chiesi che cosa volesse da me, rispose: "Pregare!".

24 Luglio. Il pecoraio Federico e l'altra vennero due volte du­rante la notte, tutto muto, ma per niente simpatico.

29 Luglio: Niente di speciale. I due vengono ogni notte. Il nuo­vo ha un aspetto spaventoso. Il Pastore Federico diventa sempre piú chiaro. Alla domanda da quanto tempo andasse in giro, Adelgon­da rispose: "Tre volte ottanta".

1 Agosto. Ora conosco anche la seconda figura, è G..... *,
* Nota. ...fu sostituito dal parroco Sebastiano Wieser e fu da questi sepolto. Egli era morto di vaiolo nero (tifo nero).

che morì alcuni anni fa di vaiolo. Quando domandai al pecoraio Federico qualche cosa in merito, egli mi disse: "Vedi da te!" Egli mi venne di nuovo molto vicino, io ho nascosto in fretta le mani.

4 Agosto. Ambedue rimasero a lungo: io chiesi perché G... veniva da me. Risposta: "Egli ti cercò".

9 Agosto. Non ebbi pace in tutta la notte, continuavano a ve­nire. G...fa piuttosto paura, io lo pregai di lasciarmi in pace. Allo­ra il Pastore Federico disse: "offri sacrifici per noi". Ora mi vergo­gno di essere stato così dura di cuore.

10 Agosto. Il pecoraio Federico mi venne di nuovo tanto vi­cino, però aveva un bel viso, amico, tanto che gli domandai:"non devi più patire così tanto?" Egli: "No". Io: "Dove sei sempre?" Lui: "Nell'Abbandono!" Io: "Tornerai ancora spesso da me?" Lui: "No". Io: "Perché no?" Lui: "Non posso piú." Io: "Ti sono potuta essere di aiuto?" Lui: "Si". Poi disparve. G...rimase solo, cosa per me non simpatica. Egli sospira e guarda in una maniera così cattiva! Ma se posso aiutare anche lui sono comunque contenta.
Ho dimenticato di segnare che all'ospedale vidi pure per due volte una che era prima superiora, ha un viso molto triste.

11 Agosto. Venne G.... quattro volte nella notte. Non rispose a niente. Non può assolutamente stare fermo. Continua a correre intorno. Proprio mi rincresce che il pecoraio Federico non viene piú, dopo tutto egli era per me una specie di difesa. G...mi è mol­to antipatico, tuttavia voglio aiutarlo di buon grado.
In complesso pare che i miei nervi vadano meglio, mi sto a­bituando a questi ospiti non invitati e dopo - quando se ne vanno - posso dormire in pace.

12 Agosto. Brevissimo.

"Sono felice"

12 Agosto 1923. Ebbi una grande gioia. Mentre stavo raccogliendo del ribes rosso improvvisamente la vecchia "Holzman­nin" accanto a me. Io: "Oh, cara Holzmànnin, non mi hai dimentica­ta, come va?" Lei: "Io sono felice! "Ed era sparita. Questa fu pro­prio un'apparizione veramente simpatica, avevamo raccolto tante volte in giardino insieme e una volta mi disse: "Certo è che io farò ancora una volta un giretto per questo giardino!" Abbiamo riso insieme ed io dissi: "Vieni ancora una volta a trovarmi!". Ed essa potè veramente farlo!
Nota. Il parroco Sebastiano Wieser dice di lei, che era stata per lunghi anni ammalata e purificata dal dolore. Un tenero conforto per tante persone semplici, che oltre la loro povera condizione eb­bero anche molto per le malattie! L'Amore di Dio le avvolge. "Holzmannin" era la donna che provvedeva la legna per accendere le stufe e che le accendeva poi anche al castello.

Un Cavaliere nella sua armatura!

14 Agosto. Vidi in chiesa davanti all'altare con la sua armatura stava in ginocchio. Dapprima credetti fosse un'illusione. Per poter osservarlo meglio, uscii dall'Oratorio passando accanto a lui. Egli si lasciò osservare per un certo tempo e poi disparve.
G... a lungo da me, è spaventosamente inquieto.

17 Agosto. G...di nuovo qui, adesso sta più attento quando prego.

19 Agosto. Di nuovo due volte nella notte. Adesso egli picchia quando sono nell'Oratorio: ma ogni volta che vado alla porta per vedere non c'è piú niente.

20 Agosto. Vidi di nuovo il cavaliere in chiesa in piedi vicino all'altare: egli ha la statura di un gigante. Forse è l'uomo, che è se­polto nel coro della chiesa, che fu trovato quando si fece la nuova pavimentazione e che aveva uno scheletro eccezionalmente grande.

23 Agosto. Passai una notte molto scomoda. Sapevo che G... era qui ma la luce elettrica non funzionò. Io lo sentivo e ne avevo la sensazione della sua presenza, ma non lo potei vedere. Fu una cosa tremendamente angosciosa. Non ebbi il coraggio di alzarmi per andarmi a prendere dei fiammiferi. Dopo circa un'ora capii che se ne era andato, e questo più per intuizione che per averlo udito. E' una cosa del tutto nuova anche questa.

24 Agosto. Riprende il picchiare alla porta dell'oratorio. Quando guardo fuori non c'è nulla. Appena rientro il rumore riprende, una co­sa che disturba molto, perchè almeno lì vorrei potermene stare in pace.,
G.... quì a lungo, durante le litanie ha accompagnato con atten­zione. Era un tantino meglio, non più così scuro.

30 Agosto. Sempre la stessa cosa. Il rumore all'Oratorio diventa spesso insopportabile, chiamare e picchiare. Il cavaliere lo si può vedere quasi tutti i giorni. All'ospedale vidi in cappella suor Edvige.
Nota. Waal ha un piccolo ospedale, dove Edvige Ostertag fu su­periora.

2 Settembre. Quando tornai dal giardino, vidi G.... in piedi alla finestra che mi guardava dietro. Fu una cosa che mi turbò in modo nuovo ed avevo un po' di paura ad entrare in camera mia, per fortuna però era vuota!

6 Settembre. Finalmente G.... parla. Io: "Dimmi una buona vol­ta che cosa vuoi da me?" Lui: "Aiuto!" Io: "Perché devi patire?" Lui: "Peccati non espiati". Io: "Ma e perchè vieni proprio da me?". Lui: "Perchè la strada per venire da te è libera". Io: "Come è libera?" Purtroppo non ebbi una risposta altrimenti io avrei potuto forse ostruire questa strada.

7 Settembre. Vidi G... davanti a casa sua. Adesso a guardarlo non mette più tanto spavento, egli diventa sempre più benevolo. Non so spiegarmi perchè, dal momento che posso fare così poco per lui. Ritiro ciò che scrissi il giorno sei, non voglio ostruirgli la strada an­che se lo potessi. Sarebbe tremendamente egoistico, anzi devo essere felice se lo posso aiutare un pochino.

Due Suore? Che avevano dato scandalo!

8 Settembre. Fu una giornata veramente paurosa. Rividi gli Un­dici dopo tanto tempo, hanno acquistato un po' di più la figura di persone. Poi vidi in chiesa il cavaliere e le due donne, che finalmente mi hanno risposto. Io: "Perché siete sempre qui?" Esse: "Perchè ab­biamo dato scandalo. Io: "Chi eravate?" Loro: "Siamo suore." ed erano sparite. Avevano una brutta faccia e degli occhi molto pungen­ti!
Nel cortile delle galline c'era Adelgonda: le galline hanno visto insieme a me, sono volate vìa spaventate. Da vicino non è affatto vecchia, come pensai sempre. Aveva qualche cosa in mano, potrebbe essere stato un coltello ma non lo posso dire di preciso.
Quando vedo tante figure in un giorno, vivo più con loro, che con quanti mi circondano. Questo vedere non è tanto facile dimenti­carlo, e non è facile non farmi notare dagli altri, alle volte è una ve­ra fatica e mi stanca assai spiritualmente.

9 Settembre. Vidi nel recinto del luogo del tiro a segno il vec­chio Heinz (Gianni) in piedi, mi sono proprio spaventata, perchè egli era tanto vicino. Ha un aspetto orrendo, spero solo che resti giù di sotto!
G... a lungo da me la notte, adesso è davvero bravo. Prima ab­biamo pregato, poi parlato. Io: "Che cosa può esserti piú utile, che io faccia?" Lui: "Andare alla Santa Messa. Io: "Hai già visto il buon Dio?" Lui: "Si." Io: "Lo vedi ancora?" Lui: "No". Io: "Perché no?" Lui: "Impuro!". Io: "In che cosa consiste il tuo dolore?" Lui: "Fuoco!" (Può aver voluto dire anche un'altra cosa, fu soltanto un suono gorgogliato ... Io: "Sai dove è Federico? il pecoraio, che non viene più a trovarmi?" Lui: "No!" e disparve.

13 Settembre. Fu qui per poco. Vidi di nuovo il cavaliere in chiesa.

15 Settembre. Gli Undici sono passati accanto a me, mi sem­bra che siano figure di donne, ma ancora avvolte nella nebbia.

Zia Maria Sch.......

16 Settembre. Quando la sera mi recai in biblioteca per prende­re un libro mi trovai improvvisamente zia Maria Sch... lì in piedi da­vanti a me, che mi sorrideva affabilmente. Io: "Stai bene?" Lei: "Ti ringrazio." Poi mi fece un cenno di saluto e disparve. Mi ha fat­ta felice. Com'è straordinario che vecchi conoscenti ora ritornino. Durante questi giorni, umanamente parlando ero stata molto ri­chiesta e molto allegra e non pensai affatto a ciò che avevo vissuto in biblioteca.
Nell'Oratorio molto rumore e sempre quel grido "Tu! Tu!", ma non si vedeva niente.

19 Settembre. G..... fu qui a lungo del tutto chiaro adesso. Io: "Dimmi, perchè proprio la strada che porta a me è libera?" Lui: "Tu ci attrai!" Io: "E come?" Lui: "Con l'anima". Io: "La puoi vedere tu?" Lui: "Si'. Io: " Ma io non sono affatto contenta che voi veniate da me, andate piuttosto da persone più buone!" Lui: “Io non vengo piú, perché altri aspettano”. Io: "Ti va meglio ades­so?" Lui: "Sì,". poi mi guardò fisso con un bel sorriso ed era spari­to. Ed ora che cosa succederti ancora? Confesso, io ho paura, perchè quanto tempo ci vuole sempre prima che una povera anima non sia più spaventosa. Ma si vede che deve essere così. 

Adelgonda? La donna che uccise il suo bambino!

21 Settembre. Adelgonda venne con me di sopra, lei ha effetti­vamente un coltello in mano: essa ha pregato con me. Io: "Perché tieni in mano il coltello?" Lei: "Il mio bambino." Io: "Come posso venirti in aiuto?" Lei: "Dammi la tua mano!" "Io avevo tanta paura che non ne fui capace. Sono così vile, adesso mi rincresce molto. Lei se ne andò via subito. Voglio vincermi se ritorna, ma è una cosa mol­to difficile, sò bene quanto brucia!
Gli Undici e il cavaliere questi sono un calmante per i nervi. Talvolta nell'Oratorio c'é una fitta nebbia alla porta e sugli scalini, tanto che non posso vedere altrove. Se questa cosa ha da che fare con il rumore non lo so. Il rumore è sempre egualmente forte: purtroppo gli altri non sentono nulla.
Ho visto di nuovo Nicolò in stanza, dove eravamo tutti assieme, egli sembrò divertito.

23 Settembre. Adelgonda fu di nuovo qui, vuol sempre prendere la mia mano, io non riesco a dargliela, tutto si ribella dentro di me.

27 Settembre. Lei fu di nuovo qui. Essa mi riesce sempre più ripugnante, anche quando non mi è vicina, ma i suoi occhi mi perse­guitano.

30 Settembre. Lei rimase con me quasi due ore, fu molto diffi­cile. Vidi il cavaliere in chiesa in ginocchio vicino all'altare durante la Santa Messa solenne, stava fra gli inservienti.

2 Ottobre. Adelgonda continua a tormentarmi, corre intorno al­la camera furibonda e mi guarda con i suoi occhi che ardono, cerca la mia mano. Io ho tanta paura e non riesco ancora a vincermi.

4 Ottobre. Io le ho chiesto, che cosa vuole da me. Risposta: "La tua mano". Eppure non riuscii a dargliela. Ho pregato con lei, ma la cosa le era indifferente. Io le ho chiesto dove fosse sepolto il suo bambino, se lei aveva potuto confessare il suo peccato e altre cose. Ma nessuna risposta. Non posso descrivere quale indicibile spavento io provai davanti a lei.

5 Ottobre. Lei stava seduta sul mio letto, quando mi svegliai, ma solo per un momento.

6 e 7 Ottobre. Io stetti piuttosto male e lei non venne, benchè io la attendessi proprio.

8 Ottobre. Grazie a Dio, io sono riuscita a vincermi: lei venne ed io le chiesi: "Come ti posso aiutare?" Lei: "Dammi la tua mano!". Allora io le porsi ambedue le mani. Non si può spiegare quale lotta sia questa con la natura. Non mi ha bruciata, ma sentii delle ossa: non mi lasciò subito le mani, a me sembrò lungo ... Poi disse: "Adesso non vengo piú!" ed era sparita.
Le apparizioni di donne mi riescono molto più paurose di quelle di uomini. Ciò che mi colpì in Adelgonda fu che tutto pendeva come a brandelli eppure si aveva l'impressione di un vestito completo: non avevo mai notato una cosa simile.
Ora desidererei proprio un pò di pace, perchè sono tanto stanca, che mi addormenterei in piedi. Il rumore nell'Oratorio va meglio, solo o­gni tanto.

Avevo sentimenti troppo terreni e materiali.

12 Ottobre. Mentre stavo seduta alla scrivania, fui circondata in pieno giorno da una fitta nebbie o fumo inodore, non riuscivo più a distinguere i quadri alla parete. Domandai se erano gli Undici, ma non ebbi risposta. Allora aspersi con l'acqua santa e tutto fu di nuo­vo chiaro.
Ho visto in chiesa il cavaliere. Uscii dall'Oratorio e gli chiesi "Posso fare quanche cosa per te?" Egli continuò a pregare senza ba­darmi. Da vicino ha un aspetto simpatico nella sua splendida armatu­ra, come un pezzo da museo. Io non sono abbastanza competente per stabilire di che secolo sia. Ho tanta paura che mi succedano ancora cose gravi.
Dal momento che le mie annotazioni devono dire la verità, deve anche dire che senza la Santa Comunione non ce la farei a resistere.

13 Ottobre. Ho passato una notte davvero molto movimentata. All'Ospedale ho visto Suor Edvige, ed ho parlato con lei sulla scala. Io: "Perché sei sempre qui?". Lei: "Io ero troppo attaccata alla terra." Poi entrò in dispensa. Non ha più un aspetto così triste.

15 Ottobre. Gli Undici mi passano davanti come in volo, non rispondono. Durante la notte un fracasso orrendo vicino a me, ora vengono tre figure irriconoscibili.

17 Ottobre. Durante il giorno di nuovo nebbia intorno a me, poi l'inconfondibile sensazione che c'è qualche cosa qui.

19 Ottobre. Sento un urlo vicino a me e mi sveglio di soprassanto, poi una confusione di suoni e ancora nebbia.

20 Ottobre. C'è qui una figura.

21 Ottobre. Le figure nebulose corrono su e giù per la stanza, non si sa che fare con loro, esse saltano intorno anche mentre sto pregando.
Non mi riesce di descriverle come sono esattamente. La parola "Nebbia" non è forse quella giusta, piuttosto una forma di vapore. Finora non c'è ancora niente da temere, solo è antipatico. Esse assomigliano agli Undici, ma sono anche diverse, sono più scure.
Ho visto di nuovo il cavaliere. Egli è di un'altra categoria da quelle che ho visto finora. Egli ha un bellissimo aspetto di felicità e continua a pregare senza muoversi.

24 Ottobre. L'apparizione si fa un tantino più chiara, sembra una figura di donna: delle tre striscie di nebbia non si vede più niente.

25 Ottobre. Molto fracasso, quasi insopportabile.

Venerdì  6  Maggio 2016  la prossima puntata , vi aspetto..


CORONCINA 
ALLE 5 PIAGHE 
DI GESU' PER LE ANIME 
SANTE DEL PURGATORIO

Meditando sulle cinque piaghe di nostro Signore Gesù Cristo.
  • Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. 
  • O Dio, vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiuto. Gloria al Padre. 


1. Mio Redentore, adoro profondamente la piaga della tua Mano destra e Ti ringrazio per il dolore che in essa volesti soffrire per la nostra salvezza. In questa piaga racchiudo le Anime del Purgatorio abbandonate da tutti e particolarmente da coloro che utilizzano per loro fini egoistici il denaro da esse lasciato e che avreb­be dovuto essere impiegato in opere di carità o comun­que in suffragi per loro sollievo. Dio Eterno, Redentore e Padre delle nostre anime, Ti prego di consolare con la tua infinita clemenza quelle povere Anime afflitte. 
  • Pater, 
  • Ave, 
  • Gloria, 
  • L’eterno riposo. 
2. Mio caro Gesù, adoro profondamente la piaga della tua Mano sinistra e Ti ringrazio per il dolore che in essa sopportasti per la nostra salvezza, Mio caro Gesù, adoro profondamente la piaga della tua Mano sinistra. In questa piaga racchiudo le Anime dei genitori abbandonati nel Purgatorio dai loro figli ingrati. Abbi compassione, eterna Sapienza increata, del dolore che soffrono que­ste Anime infelici nel vedersi abbandonate proprio da coloro che hanno amato e cresciuto. 
  • Pater, 
  • Ave, 
  • Gloria, 
  • L’eterno riposo. 
Mio Salvatore, adoro profondamente la Piaga del tuo Costato che fu prodotta dalla lancia di un sol­dato dopo la tua morte. In essa racchiudo le Anime dei poveri del mondo, a qualsiasi nazionalità appartengano. Al tuo Cuore squarciato affido le Anime di coloro che sono vissuti nella fame e tra gli stenti e forse neppure ora hanno qualcuno che si occupi di loro e le aiuti. 
  • Pater, 
  • Ave, 
  • Gloria, 
  • L’eterno riposo. 
4. Eterno Figlio fatto uomo per la mia liberazione, adoro profondamente la piaga del tuo Piede destro e Ti ringrazio del dolore in essa sopportato per donarmi il Paradiso. In questa Piaga racchiudo le Anime dei bam­bini vittime dell'aborto o comunque della violenza, accoglili tra le tue braccia amorevoli e perdona anche i loro genitori e quelli che hanno perpetuato i delitti mostruosi contro gli innocenti perché come i tuoi car­nefici Gesù, non sapevano valutare l'enormità del pec­cato che stavano commettendo. Ricorda, Padre miseri­cordioso, che sono anch'essi tuoi figli amati.  
  • Pater, 
  • Ave, 
  • Gloria, 
  • L’eterno riposo. 
Eterno Figlio di Dio, fatto uomo per donarci la vita, adoro profondamente la piaga del tuo Piede sinistro e Ti rin­grazio del tormento in essa sofferto per renderci liberi. In questa piaga racchiudo le Anime di coloro che hanno operato per la rovina delle famiglie, e quelle dei giova­ni che hanno impostato la loro vita nelle frivolezze senza preoccuparsi dei valori sacri che la tua legge ci propone. Gesù mio, se avessero conosciuto Te avrebbe­ro potuto comprendere le meraviglie dell'amore vero e la dolcezza della tua vicinanza, ma forse nessuno ha parlato loro della serenità e della pace che solo il tuo amore sa dare. Abbi misericordia, Gesù, Dio-Amore, supplisci alle loro mancanze con il tuo amore purissi­mo e lavale con il tuo Sangue preziosissimo affinché siano presto purificate e possano giungere a saziarsi della gioia senza fine. 
  • Pater, 
  • Ave, 
  • Gloria, 
  • L’eterno riposo. 
Preghiamo: Signore Gesù, per avvalorare maggiormente le nostre deboli suppliche, Ti preghiamo umilmente di offrire Tu stesso all'Eterno Padre il terribile dolore prodotto dalle Piaghe dei Piedi, delle Mani e del Costato, insieme col Sangue preziosissimo, con l'agonia e con la tua morte. Preghiamo anche Te, addolorata Vergine Maria, di pre­sentare al Padre insieme alla dolorosa Passione del tuo Figlio tanto amato, i sospiri, le lacrime e tutte le soffe­renze che hai sofferto per le sue pene, affinché, per i meriti del vostro dolore e del vostro amore, le Anime che si trovano tra le fiamme del Purgatorio siano libe­rate e possano giungere in Cielo per cantare in eterno la divina misericordia. Amen.

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