CHI SONO

Per contattarmi potete scrivere al mio indirizzo:  lanazarena62@gmail.com

Sono una donna cattolica. Se il blog ti piace e desideri aiutarmi economicamente affinché io possa avere il tempo necessario per aggiornarlo ogni giorno e rispondere alle e-mail dei lettori, puoi inviarmi una donazione libera. Grazie!


Visualizzazioni totali

martedì 17 maggio 2016

10^ PARTE - I MIEI COLLOQUI CON LE POVERE ANIME dI Eugenia Von Der Leyen

Nostra Signora del Monte Carmelo
10^ PARTE di 15

 "Sono vissuto inutilmente"

27 Maggio. La cosa incomincia a diventare quasi insopportabile. Oltre W...... c'erano ancora nebbia in camera e un gemere che strappa­va il cuore. Io: "Sopportate pure il vostro castigo, perchè tormentate me, non voglio più sentirvi." Lui: "Dov'è la tua misericordia!" Poi sparì. Rimase tuttavia quel gemere. Ora mi rimorde la coscienza perchè ero stata dura.

28 e 29 Maggio. Niente. Forse è finito a causa della mia cattive­ria.

30 Maggio. W... triste, cosa che mi ha spinto a dirgli, che voglio continuare ad aiutarlo. Allora venne vicino, mi strinse il collo tanto forte che credetti di soffocare. Fu spaventoso. Io: "Perchè fai questo mentre io voglio aiutarti?" Lui: "Voglio costringerti". Io: "Non voglio e non mi lascio costringere in questa maniera, assolutamente no." Allora venne di nuovo contro di me con espressione cattiva, sicchè non so più ciò che accade.. Quando ritornai in me non c'era più. Ho udito la musica.

31 Maggio. Ho visto il Cavaliere: W....fu qui durante il giorno e ho un gran terrore di lui. C'è ancora qualche cosa nella stanza che riesco a vedere. Ma deve sempre andare avanti così?

1 Giugno. W...... fu qui. Dimmi: "E' volere di Dio che tu venga da me?" Lui: "Noi possiamo". Io: "Ma perchè mi tormenti, è già un tormento abbastanza grande il vederti!" Lui: "Perchè in me c'è l'invidia". Io: "Perchè sei invidioso di me? Tu non puoi più dannarti, ma io si!" Lui: "Io non ho mai tenuto a freno la mia sensualità e sono vissuto inutilmente". Io: "Come hai potuto essere salvato?" Lui: "Per mezzo del sacerdote". Io: "Di che cosa puoi essere ancora invidioso, adesso non puoi più peccare!" Lui: "Il male (la catti­veria) è ancora dentro di me". Allora lo vidi così odioso come non mai. Egli ritornò ancora 4 volte.

2, 3, 4 e 5 Giugno. Egli venne ogni notte in condizioni tremen­de e tremendamente ripugnante, fu una cosa molto penosa. Inoltre sentii ancora molte altre persone dalla nuvola e anche un piagnuco­lio lontano. Ho incontrato sulla scala la vecchia cameriera.

6 Giugno. Ho visto il cavaliere in Chiesa sempre uguale devoto e immobile. W..... a lungo qui, alquanto incomodo, troppo vicino e non mi diede alcuna risposta. Io mi sento di nuovo un po' più consolata, io penso che il Buon Dio mi manda questa cosa perchè esercito troppo pochi atti di carità su questo mondo. Ora io non sono più capace di sopportare come prima, alla mattina sono così stanca e così quanto perdo!

9 Giugno. Non ho niente di particolare da dire .... W..... viene silenzioso ogni notte, ma è diventato molto inquieto. Il rumore solo un pochino.

La vecchia stracciaiola.

11 Giugno. Oltre W.... è venuta anche una orribile figura di don­na un vero "Monstrum". Ho paura.

14 Giugno. Visti due figure di uomini nel primo banco dell'alta­re della cripta; mi si presentarono così naturali, che mi inginoc­chiai nel banco dietro di loro per vedere chi era. Solo allora mi accor­si che cosa era. Indossano lunghi abiti neri, sono di un altro secolo. Io diedi loro dell'acqua santa dalla grossa pila, erano spariti.
Sentita la musica: W...... qui per poco tempo.

16 Giugno. Di nuovo la mostruosa donna, mi sembra di cono­scerla, però non posso ancora affermarlo con certezza; solo che è sommamente antipatica.
Ho visto in Chiesa il Cavaliere.

17 Giugno. La donna qui per un pezzo, l'ho riconosciuta. E' una vecchia stracciaiola. Si chiama Blochem Nandl. Era il terrore della mia infanzia, ed era temuta da tutti. Credo sia morta verso il 1893 circa.

18 Giugno. W...pare non venga più. La Nandl però fu ancora molto difficile - Ho di nuovo sentito la musica.

19 Giugno. Corpus Domini, potei vivere qualche cosa di bello. Salii sul monte, proprio quando veniva data la Benedizione col San­tissimo all'ospedale. Allora vidi gli Undici che si prostarono per terra (come avevano fatto una volta a Natale). Fu una cosa tanto commo­vente che dovetti piangere. Che abbiano visto l'Incredibile?
Nota. Quanto soffrirebbe oggi la Principessa che visse tutta per la S. Messa e della S. Comunione e fu tanto contenta dell'Adorazio­ne degli Undici, oggi dove il Misterium Fidei, lo stesso mistero della Fede è negato o messo in dubbio da molti sacerdoti e Religiosi e Teologi.

Chi saranno questi Undici che assomigliano ancora a colonne di neb­bia. Quando splende il sole essi sono straordinari.

20 Giugno. Proprio mentre stavo per flagellarmi per W.... egli fu accanto a me con espressione gioiosa e mi disse: "Mi hai liberato!" Risposi: "Non io, ma la Misericordia di Dio!" Lui: "Per mezzo tuo!" Io: "Adesso dove vai?" Lui: "In una sfera superiore". Io: "Ma dim­mi quando potrò fare in modo che le povere anime non vengano più?" Lui: "Sii generosa!" Poi se ne andò lasciandomi come avvolta in una nube di luce. Presto dopo venne la Nandl, ma io ero così contenta che questa volta non ci badai. - Di nuovo musica.

21 Giugno. Ho visto il Cavaliere in Chiesa - Nandl molto diffici­le, addirittura ostile.

22 Giugno. Tanto frastuono in camera che fui sconvolta da mil­le paure.

23 Giugno. Ho visto la Nandl quattro volte durante il giorno, i suoi occhi sono spaventosi diventerà sempre più difficile.

Dal 23 giugno fino al 14 luglio. Sempre la stessa cosa, troppo difficile da viverla, troppo noioso da scriverlo. Blochem Nandl ora ha parlato. Io: "Come posso aiutarti?" Lei: "Guarda che cosa mi manca!" Lei mi venne molto vicina e così vidi sul suo volto l'espres­sione di una tale tristezza quale non vidi mai sinora. "Hai nostal­gia di Dio?" Lei: "Sì!" Io: "Devi stare ancora a lungo senza veder­lo?" Lei: "Non sono ancora pura". Io: "Posso aiutarti a diventare pura?" Lei: "Donami il Sacramento!" Io: "Devo offrire per te la S. Comunione?" Lei: "Si” Io: "Quante volte?" Lei: "Sette!" Io: "Perché proprio Sette?" Lei: "Tante volte indegnamente!" Poi ha preso a piangere in una maniera impossibile ad una persona. Era come uno scorrere nel dolore. Non potei fare altro, la abbrac­ciai. Quando mi guardò dopo, tutta la cattiveria, il male, l'orrore era sparito, per ritornare però il giorno dopo in maniera anche più grande, tanto che credetti di non riuscire più a guardarla. Nemmeno L....nel tempo peggiore ha avuto una espressione così ripugnante. Poiché umanamente parlando o secondo il nostro modo di pensare umano, una cosa simile non esiste, non la posso nemmeno descrive­re. Finora sono sempre stata tranquilla e in pace quando avevo male, ora questo sembra passato ormai. Se voglio essere sincera devo dire quasi non ne posso più, tanto sono diventata povera e miserevole nella mia fiducia in Dio.

18 Luglio. Fu eccezionalmente difficile. Le chiesi: "Perché mi tormenti tanto, io voglio pur fare quello che tu vuoi da me". Lei: "Tu preferisci dormire!" Nel contempo mi diede un tal colpo che quasi svenni dalla paura. Ma lei ha avuto ragione, perchè io ero tanto "giù" da non riuscire più a vincermi.

19 Luglio. Lei stava seduta sul mio letto quando venni per an­dare a dormire. Qualche cosa mi stringeva da tutte le parti, ero come immobilizzata, ma non potevo veder niente. La cosa durò alcuni minuti. Vuol dire che ci sta qualche cosa ancora accanto a me. Finalmente verso mattina potei coricarmi.

20 Luglio. Tanto frastuono che non potevo nemmeno pensare di dormire. Blochem Nandl è di nuovo diventata muta. I suoi occhi sono molto impressionanti; è come se ne uscisse una forza, che ti costringa a guardarla. Ho anche l'impressione che mi vengano porta­te via le forze. In nessuna apparizione io ho provato una cosa simile. Dal 27 Luglio non ho piú visto Blochem Nandl. Un sollievo. Ce ne sono troppi attorno a me. Riconoscibili sette figure, ma sconosciute. Esse si stringono vicino a me e sento le loro mani orrende che mi palpano, cosa la più spaventosa e impossibile per me. Mentre sto scrivendo ora, qualche cosa si è gettata sulla mia schiena; era una figura di donna.
Sento di non essere sola. Qualche cosa mi preoccupa, trascuro la mia anima, più nessuno sforzo per la virtù, non posso più far niente per me, non ho fatto molto, ma almeno mi sono sforzata.

4 Agosto. Una notte spaventosa. Non ho visto niente, ma sen­sazioni e sentite robe a non finire. Ho ricevuto anche molte botte, non mi potevo in nessun modo difendere ed avevo tanta paura. In fin dei fini non potrebbero essere stati degli spiriti malvagí?

6 Agosto. Tenevo in mano una certa mia chiave della porta, quando volli entrare nella mia stanza. Finalmente riuscii ad aprire, c'era una fitta nebbia dentro e sentii gemere. Ho asperso con tanta acqua santa, poi la cosa andò un po' meglio. Vidi dopo quattro fi­gure svincolarsi dalla nebbia e poi di nuovo immergervisi dentro. Ho visto quattro volte Barbara su al terzo piano, sembra molto contenta ed ha sorriso. Non essendo sola non potei parlarle.

7 Agosto. Le sette figure si potevano riconoscere molto chiara­mente; rimasero con me dalle 10 fino all'una. Non mi hanno tormen­tato, ma la quantità diventa tuttavia opprimente. Per consolarmi ho sentito la musica. Fu molto strano osservare che durante un temporale i lampi li vedevo splendere attraverso quelle figure; era però una cosa che incuteva un grande terrore, tanto che ho preferi­to accendere cosa luce.

9 Agosto. Mi accadde una cosa spaventosa. Dormivo e mi sve­gliai con un rumore, accesi la luce ed ecco piegato su di me qual­che cosa di infinitamente ripugnante, che al solo pensarci mi sento ancora piena di terrore. Era una testa gigantesca, con occhi così penetrantì, quali non ce ne sono, oppure forse tutta la faccia era occhio. Tutto mi fissava in esso. Io: "Vattene via, che cosa cerchi da me?" Lui: "La pace". Io: "Io non te la posso dare". Lui: "Tu devi!" Io: "Cosa mi può costringere?" Lui: "Tu devi amare il tuo prossimo che te stessa!" Io: "E se non ho la forza?" Lui: "Allora prega!" Poi se ne andò.
Che tali parole possano provenire da una cosa così mostruosa! Adesso voglio di nuovo, poichè deve essere. Come mi educano gli spiriti! Adesso mi metto a raccontare una cosa, che mi si presentò come un saluto da parte del Buon Dio. Forse è da ridere. Ma mi ha reso felice.
Ero molto avvilita, tutto mi spaventava e mi tornava continuamente il pensiero, se era veramente volere di Dio, che io dovessi subire queste cose. Allora mi misi a pregare che il Buon Dio mi volesse dare un piccolo segno, come mi aveva dato altre volte. Mi trovavo in giardino, ed ecco una rondine cadde di colpo sulla strada. Io la rac­colsi, la accarezzai ed essa se ne volò via di nuovo. Per me fu un se­gno, non volli più lamentarmi.

10 Agosto. Quella testa fu di nuovo qui, adesso ha pure un cor­po. Domando: "Chi sei?" Lui: "Wolfango". Io: "Come mai puoi già parlare?" Lui: "E' da molto tempo che io sono vicino a te". Io: "E perchè non ti ho visto?" Lui: "Gli altri avevano preso la tua capacità". Io: "Mi vuoi aiutare". Lui: “Si”. Io: "Allora dimmi ciò che in me c'è di peggio". Lui: "Tu sei divisa". Io: "Che cosa vuoi dire?" Lui: "Corpo - anima". Io: "Lo so, devo essere solo anima ma non lo posso ancora. E che ci vedi d'altro?" Lui: "La super­bia!" Poi disparve. Fu una bella cosa, ora voglio un po' incomodare gli spiriti per conto mio.
Ho sentito la musica, ho visto il cavaliere. In Chiesa qualche cosa mi ha scrollato le spalle.

Dal 16 Agosto, ho ignorato le mie visite, perchè qualcuno mi aveva dato questo consiglio. Quali tormenti furono legati a ciò, non occorre che lo descriva tanto. Basti sapere, che ogni notte vengono Wolfango e sette figure. E' molto più facile occuparsi di loro. Si prova un po' meno quanto i nervi siano ipertesi e quanta forza ci viene portata via.

Mantenuta la sua promessa.

Il 24 Agosto venne durante il giorno Alfredo S....., mi venne sorridente incontro e tese le mani. Io: "Alfredo, sei proprio tu?" Lui: "La mia promessa!" Io: "Dove sei?" Lui: "Nella visione!" Poi mi fece un cenno di saluto e disparve. (27)
Nota. In proposito il parroco Sebastiano Wieser scrive: "Alfredo così S.... fu una personalità molto altolocata. Questa apparizione è una dimostrazione ed una conferma contro coloro che dicono: non è possibile che i morti tornino indietro".

La cosa mi ha fatto molto piacere, ma mi ha anche molto impressio­nato perché lo scorso anno, su per giú in questo tempo, mentre parlavamo di queste cose, mi ha promesso sorridendo di venire, se gli era possibile. Era in tutto come da vivo. Io avrei dovuto oppormi ad una cosa del genere ma con gli altri finora, 11 settembre, non ho più parlato.
Quando venne Wolfango gli dissi: " Perchè continui a venire?" Io non ho badato a te per niente, affinchè tu mi lasci in pace". Lui: "Tu sei stata senza Misericordia". Io: "Che cosa vuoi?" Lui: "Una S. Messa". Io: "Dove sei sepolto?" Lui: "Ad Augusta". Io: "Come hai fatto a trovarmi?" Lui: "Basta che tu preghi". E disparve. Le sette figure sono ancora in uno stato molto triste. Solo che il loro gemere è intollerabile.
Ho visto il Cavaliere in Chiesa alla sera. Poichè ero sola mi avvicinai per chiedergli se aveva qualche cosa a che fare con la reli­quia della S. Croce. Lui non mi diede alcuna risposta e continuò intanto a pregare. Egli ha uno sguardo meravigliosamente bello ed è del tutto diverso dagli altri.

17 Setterrebre. Una notte molto difficile, prima delle sette ombre, poi Wolfango poi venne qualche cosa, di cui non so rendermi ragione. Era come una nuvola che giaceva sul mio letto e si piegava sempre di più, una sensazione veramente spaventosa, un incubo nel peggior senso della parola. Si fece così fitto intorno a me, che non vedevo più la mia luce. Poi sentii come "tormentum malit..." qualche cosa di simile.
Nota. Probabilmente deve essere stato "Tormentum Malitiae - eguale a tormento oppure dolore a causa della cattiveria.

Era l'ultima parola ma più lunga. Io sparsi molta acqua santa e finalmente divenne di nuovo tutto chiaro intorno a me. Però fu una cosa tanto paurosa e difficile.
Da quattordici giorni niente di nuovo. La nube che era intollerabile, si è trasformata in una figura. Sembra sia una donna, niente da temere perchè è tranquilla e contenta, quando mi metto a pregare.
Adesso sento di nuovo molto spesso la musica alla parete.

9 Ottobre. Al castello in D...., ho visto una vecchia signora, camminò parecchio accanto a me.

11 Ottobre. Ho visto una cosa molto strana. Stavo in giardino ed ecco venirmi incontro una cosa molto bella, colori e luci che non posso esprimere, sentivo anche la musica. Quanto essa era bella agli occhi, così l'anima mia sentì qualche cosa mai accaduta. Posso farmii mille domande in tutti i sensi, non posso dire che cosa era, ma vorrei riviverla ancora. Fu come un attingere di forze, ed io ne ho tanto bi­sogno e ne sono tanto felice.

14 Ottobre. Svegliata da un rumore fastidioso. Il mio letto era spinto di qua e di là, una sensazione terribile; non potei veder nulla. La cosa durò una mezz'ora poi tutto spari. II mio letto era inclinato. Più tardi venne una figura di donna.

17 Ottobre. Rivissuta di nuovo quella bella cosa nella mia stan­za, quindi non può provenire dalle luci dell'autunno. Mi trovavo come in una sfera di luce di una infinita bellezza di colori alla vista, e una indescrivibile gioia nell'anima, un salire, un qualche cosa di e celestiale. Ciò che scrivo mi sembra tanto strano, eppure lo devo scri­vere perchè è cosa inspiegabile, ciò che mi è permesso di sentire.

19 Ottobre. La figura di donna a lungo con me, ha un volto giovanile quale non vidi mai finora. Ho fatto un nuovo tentativo, ho recitato il S. Rosario e le ho messo in mano una corona che avevo con me ed essa la tenne durante la preghiera. Quando se ne andò la corona era sul pavimento. Mi sembra che in lei cambi la sta­tura. Quando viene lei è piccola, quando se ne va è alta come la por­ta. E' un tipo nuovo, per niente da temere, mi è molto cara.

20 Ottobre. Di nuovo lo sbattere del letto, poi la donna.

21 Ottobre. La donna parla, si chiama Eva, non si potè ricava­re altro da lei. Ha mosso ancora a lungo le labbra ma non si poteva capire.

29 Ottobre. Eva a lungo qui. Le domandai: "Perchè vieni? Posso aiutarti?" Eva: "Tu mi hai già aiutata". Io: - In che modo? Non ho fatto proprio niente per te" Eva: "Io sono l'anima abbando­nata per la quale tu ... (non ho capito altro). Io: "Sei l'anima per la quale io ho pregato già quando ero piccola?" Eva: “Si”. Io: "Perchè non ti sei mostrata prima?" Eva: "Non ero libera". Io: "Che cosa hai fatto di male?" Allora lei mi ha sussurato qualche cosa, impos­sibile capire, mi ha sorriso ed è sparita.

30 Ottobre. Dopo il nostro anniversario vidi il nonno nel nostro Oratorio. Aveva una espressione molto contenta e mi sorrideva. I suoi capelli bianchi splendevano, purtroppo non potei parlare con lui, perchè non ero sola. Ne fui comunque felicissima. Rivedere qual­cuno che è caro tocca il modo particolare. Senza dubbio egli volle mostrarmi che dopo quella S. Messa era liberato.

1 Novembre. Ho visto tante cose. Troppe: Gli Undici, il Cava­liere e i due uomini nel banco davanti all'altare della cripta. Nel giorno dei morti non ho visto niente. Dall'apparizione di Ermengar­da in Sch.... posso dedurre che lei è veramente esistita. Era la sorella della contessa von Geroldseck, nata a Montfort, è vissuta nel 1642, il suo castello era nelle vicinanze di Spremberg, è sepolta nel Mona­stero di Wittich.
Nota. E' evidente si tratti del Monastero delle Clarisse, che c'era una volta a Wittichen, nella Selva Nera, che era stato fondato da S. Luitgarda von Wittichen. La Santa del Grembo di Maria, 1976 Casa Editrice Cristiana, Stein am Rhein.

11 Novembre. E' sempre tutto inquieto intorno a me. Eva non viene più. Delle figure si muovono intorno a me con sospiri e qual­che volta gridano. Non riesco ancora a riconoscerle. 

Anche a Monaco nessuna tregua!

16 Dicembre. Anche le tre settimane passate a Monaco furono senza pace. Gìà il secondo giorno vidi venirmi incontro una figura di donna, con mani aggressive, deformate dal dolore. Essa continuo poi a venire tutte le notti tanto da essere quasi insopportabile. Deve essere stata una domestica, perchè portava un grembiule e vestiva dimessamente. Potè poi finalmente parlare. Si chiama Anna, ed ha molto calunniato. Alla domanda per quanto tempo ancora dovrò; andare in giro, rispose: "Tre volte Avvento". A Monaco vidi pure una cosa molto interessante. Mi trovavo nella casa del celebre pitto­re Francesco von Lenbachpresso conoscenti.
Nota. Francesco von Lenbach fu uno dei più celebri ritrat­tisti del suo tempo. Fu amico di Bócklin e di Bismark, di cui egli fece circa 80 ritratti commemorativi. Morì nel 1904.

Mentre si stava mangiando, questi apparve improvvisamente di fronte a me, orrendo, come una bestia, ma perfettamente riconoscibile. Io lo conobbi molto bene quando era vivo. Io mi spaventai talmente che gli altri se ne accorsero e mi chiesero se non mi sentivo bene. Non guardai più ma sentivo la sua presenza. Alla fine del pranzo, lo vedevo an­cora. Non lo vidi invece più negli altri locali.
Anna viene ora anche a Waal. Io: "Come vieni anche qui?" Lei: "Ti sono sempre vicina". Io: "Ma io non ti vedo sempre". Lei: "Tu non lo puoi sopportare". Io: "Perchè no?" Anna: "La tua anima non è ancora libera".

22 Dicembre. Lei fu qui quasi tutta la notte ed anche altri. Io le dissi: "Ora l'Avvento è quasi finito, dopo non vieni piú?" Lei: "Tu pensi in maniera umana." Io: "Non posso fare diversamente, finchè sono in vita". Anna: "Tu puoi liberarti". Poi disparve.

24 Dicembre. Essa tornò. Io: "Dimmi, come posso liberarmi?" Lei: "Se tu segui quello che ti attira". Io mi spaventai perchè non lo voglio sapere, almeno non da lei, credo comunque di capire che la cosa abbia a che fare con il meraviglioso sentire, che ora mi assorbe tanto che mi sento come staccata da me stessa, in un altro mondo. Potei osservare, che quando viene quella sensazione, il mio corpo perde la possibilità di muoversi. Ho provato a sprangare la porta, quando sentii che si avvicinava quel sentimento, ma non ne fui più capace e dopo venne la Luce ed io ero indifferente a tutto. Solo gustare fino in fondo!

Padre O....., mio anziano maestro di religione.

27 Dicembre. Adesso viene da me ma P. O...... in una condizione molto triste. Egli fu... e per parecchio tempo mio insegnante di reli­gione. Ancora non può parlare. La sua tristezza mi tocca moltissimo, perchè io gli ho voluto tanto bene. Ora si vedono quasi sempre gli Undici, quando passo sotto il monte. Essi diventano più piccoli. Ora sono quasi come bambini.

30 Dicembre. Una notte terribile. La mia camera era piena di figure, ma nessuna riconoscibile. Per la prima volta mi sentii avvolta in un pessimo odore. Esse si gettarono sul mio letto, ne potei conta­re sette, ma erano parecchie di più. Si continua ad entrare e uscire dal­la finestra. Io sono piuttosto timida, e se la cosa va avanti così, io non ne posso più dalla stanchezza.

5 Gennaio 1925. E' qui la Z.... essa fa una profonda e triste impressione. Mentre prego, mi viene molto vicina, e così mi mostra la sua soddisfazione, essa mi accarezza anche, cosa che io non vorrei proprio.

7 Gennaio. Adesso parla. Io: "Che cosa vuoi da me?" Lei: "Una santa messa". Io: "Devi soffrire molto?" Lei: "Sono nella pu­rificazione". Io: "Vuoi dire quello che noi chiamiamo Purgatorio?" Lei: “Si”. Io: "E li" che cosa senti?" Lei: "Il desiderio, la nostalgia mi consuma." Io: "Perché devi soffrire così?" Lei: "Bestemmie". Io: "Sei contenta, ti aiuta se io prego per te?" Lei: “Si”. Io: "In questo tuo stato attuale hai potuto pregare?" Lei: "Adorare, ma non chiedere!" Io: "E adesso?" Lei: "Adesso preghi tu per me". L'otto gennaio lei tanto a lungo qui, non ne potevo più. Io:"Fammi il piacere, vattene via, io sono così assonnata!"
Nota. Osservazione di don Sebastiano Wieser: La Z.... la ho cono­sciuta e sono andato spesso a trovarla quando era ammalata. Sono molto strane le risposte di questa donna, che durante la sua vita non conobbe simili concetti.

Lei: "Abbi ancora Misericordia!" Io: "Ma una preghiera così detta solo con le labbra, non ti può giovare, e io non sono più capace di pregare come si de­ve". Lei: "La tua presenza rinfresca." Io: "Dimmi, perché?" Lei: "Tu allievi il dolore". Io: "Se io vi aiuto, allora aiutatemi anche voi!" "Tu puoi certamente vedere ciò che c'è in me di cattivo". Lei: "Tu non sei del tutto mortificata!" Io: "Si; è vero, io non lo sono: ma dimmi di piú". Lei: "Quanto più rinunci, tanto più puoi dare". "Mi pare che ci fu ancora qualche frase, ma non posso distinguere bene".

9 Gennaio. Io stavo parlando con sua figlia, lei venne, mi fece un cenno di saluto e guardò con penetrazione sua figlia. Io quasi non riuscii più a continuare il discgrso, e quella si fermò vicino a me. Io: "Perché non ti sei fatta conoscere da tua figlia?" Lei: "Per­chè essa non è libera!" Io: "Nemmeno io sono libera, e allora perchè io ti vedo?" Lei: "Tu ti sei liberata!" Una prova che quei poveretti non vedono tutto. Io, e liberata, mentre sono in mezzo al mondo e tante cose mi circondano! Il mio corpo malato mi fa perfino trascu­rare la mia anima, cosa che mi fa molto soffrire. Spesso sono avvili­ta, ma poi ritorna l’indifferenza. E poi ritorna più di frequente l'Uni­ca, la Grandiosa, la Felicità così piena di consolazione, che mi fa di­menticare tutto!

Venerdì 20 Maggio 2016  la prossima puntata, vi aspetto..

Atto di offerta  
del 
PREZIOSISSIMO SANGUE 
e delle 
SANTE PIAGHE 
di 
GESU' 
in suffragio dei 
FEDELI DEFUNTI

MEDITANDO SULLE CINQUE PIAGHE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO

  • Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
  • O Dio, vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiutoGloria al Padre.  
  • Signore, ispira le nostre azioni e accompagnale, affin­ché ogni nostra preghiera e azione cominci da Te e da Te cominciata sia anche finita. Per Cristo nostro Signore. Amen. 
  • L’eterno riposo  

1. Ti offriamo, Padre misericordioso, per le Anime del Purgatorio a Te tanto care, il Sangue preziosissimo di Tuo Figlio Gesù, nostro Salvatore, uscito dal suo Piede sinistro trafitto; e il dolore di Maria, Sua Madre amatissima, presente sul Calvario a questa trafittura. 
  • Pater, 
  • Ave, 
  • Gloria
  • L'eterno riposo.  

2. Ti offriamo, Padre misericordioso, per le Anime del Purgatorio a Te tanto care, il Sangue preziosissimo di Tuo Figlio Gesù, nostro Salvatore, uscito dal suo Piede destro trafitto; e il dolore di Maria, Sua Madre affettuo­sissima, presente sul Calvario a questa trafittura. 
  • Pater, 
  • Ave, 
  • Gloria
  • L'eterno riposo.  

3. Ti offriamo, Padre misericordioso, per le Anime del Purgatorio a Te tanto care, il Sangue preziosissimo di Tuo Figlio Gesù, nostro Salvatore, uscito dalla sua Mano sinistra piagata; e il dolore di Maria, Sua Madre carissima, spettatrice sul Calvario di questa piaga. 
  • Pater, 
  • Ave, 
  • Gloria
  • L'eterno riposo.  

4. Ti offriamo, Padre misericordioso, per le Anime del Purgatorio a Te tanto care, il Sangue preziosissimo di Tuo Figlio Gesù, nostro Salvatore, uscito dalla sua Mano destra piagata; e il dolore di Maria, Sua Madre dilettissima, spettatrice sul Calvario di questa piaga. 
  • Pater, 
  • Ave, 
  • Gloria
  • L'eterno riposo.  

5. Ti offriamo, Padre misericordioso, per le Anime del Purgatorio a Te tanto care, il Sangue preziosissimo e l'acqua uscita dall'aperto Costato del Tuo Figlio Gesù, nostro Salvatore; e il dolore di Maria, Sua Madre amorosissima, presente sul Calvario a questa apertura. 
  • Pater, 
  • Ave, 
  • Gloria
  • L'eterno riposo.  
Preghiamo: 
Signore Gesù per dare adesso maggior valore alle nostre deboli suppliche, ci rivolgiamo a Te. Offri Tu stesso all'eterno Padre le sacre Piaghe dei Piedi, delle Mani e del Costato, con il Sangue preziosissimo; uni­tamente alla Tua agonia e morte. Anche Tu Maria, Vergine Addolorata, presenta all'e­terno Padre, insieme alla Passione del Tuo amatissimo Figlio, il pianto, i tormenti e tutti i dolori che hai sof­ferto davanti a Cristo Crocifisso affinché, per i meriti che Tu hai ottenuto, le Anime del Purgatorio trovino conforto e possano al più presto partecipare alla gloria dei beati cantando in eterno la Misericordia divina. Amen. Sciogli, Signore, le anime di tutti i fedeli defunti da tutto ciò che le lega alle realtà di peccato affinché con il tuo aiuto possano evitare il dramma di una lontanan­za definitiva da Te. L'eterno riposo. Dalla porta dell'inferno togli, Signore, le loro anime. Riposino in pace. Amen. 
  • Pater, 
  • Ave, 
  • Gloria
  • L'eterno riposo. 

Nessun commento:

Posta un commento

CHI SONO