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martedì 24 maggio 2016

12^ PARTE - I MIEI COLLOQUI CON LE POVERE ANIME dI Eugenia Von Der Leyen

Nostra signora del Monte Carmelo

12^ Parte di 15 

"Io sono la colpa non espiata".

14 Agosto. Isabella von U...... adesso mi ha trovata qui anche di giorno. Io: "Perchè non rimani a U.......?" Lei: "Io rimango con te". Io: "Ancora a lungo?" Lei: "Dipende dalla tua Misericordia".
Io: "Tu devi capire che io devo aiutare anche altri, e non dare solo a te, non posso far questo." Lei: "Attingi al tuo Amore e aiuterai". Io: "E' permissione di Dio, che voi veniate da me?" Lei: “Si”. Io sono veramente felice che il buon Dio ha pensato a me.

23 Agosto. Soltanto una delle Ombre ha preso una forma, un uomo anziano. Egli è in continuo movimento e con la sua inquietu­dine mi fa pensare all'Ombra di un albero mosso dal vento in un giorno di sole su una strada sassosa. E' lo stesso ritmo dentro di lui.

25 Agosto. L'uomo è tremendamente furioso, però durante la preghiera andò un pochino meglio.

27 Agosto. Egli parla. Mi grido: "Aiutami!" Io: "Volentieri, ma chi sei? – “Io sono la colpa non espiata!" Io: "Che cosa devi espiare?" Lui: "Sono stato un diffamatore!" Io: "Posso fare qualche cosa per te?" Lui: "La mia parola sta nello scritto e vi continua a vi­vere, e così la menzogna non muore!" Io: "E come ti posso aiutare allora?" Allora mi venne vicino e premette la sua testa orrenda sul­la mia faccia. Fu ben difficile, ma non ho perduto conoscenza. Però io ne ebbi un vero brivido.

28 Agosto. Io: "Ti va meglio? Ti sei accorto che ho offerto per te la Santa Comunione?" Lui: "Si, così tu espii i miei peccati di lin­gua". Io. "Non puoi dirmi chi sei?" Lui: "Il mio nome non deve es­sere piú fatto!" Io: "Dove sei sepolto?" Lui: "A Lipsia". Io non rie­sco a capire come fate a trovarmi". Lui: "La strada che si deve segui­re". Io: "Ci saranno ancora molti per questa strada?" Lui: "Sette". Io: "Mi potresti dare spiegazioni su altre anime?" Lui: "No". Io: "Chi c'è ancora qui in camera, io vedo ancora due ombre?" Lui: "Noi siamo isolati". Io: "Vuoi dire che non vedi gli altri?" Lui: "Si. Egli rimase tutta la notte, continuando ad andare via e qua.

29 Agosto. Lo ho visto quasi tutto il giorno, egli mi ha veramen­te perseguitato. Io: "Perché sei sempre qui? Ti prego vattene via, quando sono con altra gente, del resto allora io non ti posso dare niente." Allora egli mi diede un urtone, che quasi cadevo giù per le scale. Io: "Tu non puoi spremere il mio aiuto!" Lui: "Dove sono i tuoi sacrifici?" Io: "Scusami se di nuovo ho pensato a me stessa".
Egli non mi lasciò più fino alle sette di sera. Fu una giornata pesante. Io mi rifugiai in chiesa, lì stette in piedi davanti a me, ma almeno stette fermo. Io: "Vedi Cristo nel Sacramento o nella Realtà?" Lui: "Il Sacramento è per voi viventi, la realtà della Visione solo quando io sarò puro!"

30 Agosto. L'Uomo mi tormenta in una maniera tremenda, egli mi dà urtoni e mi percuote. Alla domanda: "Perchè fai così?" Egli mi urlò: "Tu mi hai dimenticata!" Io: "Allora dì finalmente tutto quello che ancora vuoi!" "Tu preghi troppo poco e devi dare di più!" Io: "Non posso fare di più per te". Lui: "Tu devi!"
E' vero prego poco, ma io sono così stanca, che spesso non ne posso più." Lasciami in pace che allora pregherò di nuovo di più." Allora divenne come un uomo arrabbiato, mi diede un urtone e disparve! Alle cinque venne di nuovo e mi gridò: "Alzati!" Poi rimase da me finché mi recai in chiesa. Quando tornai era già in camera. Io: "Fam­mi il piacere e vattene via!" Allora si gettò su di me, io non posso de­scrivere quell'orrore. Era molto di più di quanto posso sopportare! Eppure non mi voglio di nuovo lamentare, però io ho tanta paura!

3 Settembre. In questi giorni ne ho passate di più che non in tutto questo tempo. Fu la lotta di un pazzo. Ora sembra superato! Oggi egli era assai pacifico e contento, ma non parlò più!

4 Settembre. Egli venne da me sorridendo. Io: "Oggi mi piaci". Lui: "Vado nello splendore". Io: "Non dimenticarti di me!" Lui: "I vivi pensano e dimenticano, i morti non possono dimenticare, che cosa ha dato loro l'Amore". E disparve. Alla fine ancora una conso­lazione. "Chi fu?" Chiesi a tanti, ma non ebbi risposta. I miei mi deri­dono, perché mi sentono spesso parlare da sola in camera mia. Io rispondo che ciò è un segno che ormai sono sclerotica o rimbambita.

"Un domenicano"

5 Settembre. Adesso anche le ombre si vanno trasformando. Venne da me un Domenicano che aveva il viso ancora irriconoscibi­le, una massa scura. E' abbastanza quieto, ma mormora parole incomprensibili, pare in latino.

6 Settembre. Egli rimase con me tutta la notte. Io ero tanto piena di sonno che continuai a dormire e perdetti la Santa Comunio­ne. Così sempre presa dalla cura del corpo, immortificata e spiri­tualmente pigra.

10 Settembre. Niente di nuovo. Il Domenicano non mette pau­ra, solo che rimane troppo a lungo.
Sulla strada che porta alla segheria incontrai una donna, che non aveva in sé niente di particolare. Quando passò vicino a me udii un grido: "Misericordia". Io mi voltai e solo allora mi accorsi, che era una Povera Anima. Effettivamente gli occhi sono del tutto diversi. C'erano degli operai nella campagna, e così feci finta di aver perduto qualche cosa e le chiesi sottovoce: "Che cosa posso fare per te?" Lei: "Pregare". Io: "Sei la Teresa B?" Lei: “Si”. Io: "Eppure tu sei vissu­ta molto bene?" Lei: "Tutta apparenza: io sono stata vera soltanto in punto di morte". Io: "Devo dirlo alla tua figliola?" Lei: "No, Tu mi puoi aiutare". Io: "Ma io devo aiutare tanti con la mia povera preghiera, e così tu ne riceverai ben poco". Lei: "Quando è l'Amore ella dona, le cose piccole diventano grandi." E disparve.

13 Settembre. Io ero molto triste per qualche ragione ..... e piangevo. Ed ecco una mano posarsi sul mio capo. Alzai gli occhi, era il Domenicano. Egli disse:"Perchè piangi?" Io: "Perché non sono contenta di me". Lui: "Perchè non mi dici tutto?" Io: "Puoi aiu­tarmi?" Lui: "Vorrei!" Io: "Io sono tanto preoccupata per l'anima mia. Non può bastare la volontà di bene, e di più non sò fare". Lui: "Se tu non pecchi, non puoi andare perduta". Io: "Ma io pecco, purtroppo, non puoi vedere la mia anima?" Lui: "No, ma la strada per venire da te è chiara, altrimenti noi non potremmo venire. Abbi fiducia e sii umile!" Io: "E io come ti posso aiutare?" Lui: "Con la mortificazione". Egli si fermò ancora a lungo. E' la prima appa­rizione che incominciò a parlare senza essere stata interrogata.

Gli istanti immediatamente dopo la morte!

27 Settembre. Egli rimase a lungo da me. Io gli chiesi: "Per fa­vore dimmi, se immediatamente dopo la morte noi vediamo Dio?" Lui: "Si. Un rabbrividire dell'anima in adorazione e poi un preci­pitare nella Purificazione." Io: "Non puoi dirmi altro?" Lui: "No" "Quanto più ami Dio, più grande la Felicità, pensaci!" Io: "Ci vuole ancora molto tempo prima che tu sia completamente puro?" Lui: "No".

29 Settembre. Ho visto tre volte in chiesa una donna anziana davanti all'altare della Madonna però non la conosco.
Il Domenicano fu qui a lungo. Io: "Ma dimmi, con quale mez­zo uno può salvare la sua anima?" Lui: "Con una fede salda e l'umil­tà." Io: "Posso fare qualche cosa perchè le Povere Anime non venga­no più?" Lui: "No". Io: "Ma e se io non pregassi più per voi?" Lui: "Esse ti costringerebbero". Io: "Posso io chiamare un'anima, dalla quale vorrei sapere qualche cosa?" Lui: "Tu non hai alcun po­tere su di loro".
Nota. Gli spiritisti credono che si possano evocare i morti. Ora se questa non fu possibile a questa santa donna, che aveva una tale possibilità di poter vedere i morti, come lo potranno fare dei curiosi spiritisti? E allora: Chi appare nelle Sedute spiritiche e ai medium ciarlatani?

1 Ottobre. Viene ancora qualche cosa di difficile, sembra una bestia. Lo so che anche questo passerà, ma ho una paura indescri­vibile.

3 Ottobre. Dopo la sofferenza venne il Domenicano. Io: "Sono contenta che tu vieni, ho tanta paura. Sai chi era qui?" Lui: "No, noi seguiamo uno per uno la nostra strada". Io: "Era una bestia, perchè una bestia?" Lui: "Tu vedi il peccato, dimenticati e soccorri!" Io: "Che cosa è che giova più in fretta?" Lui: "L'offerta della tua volontà". Io: "Perchè non la Santa Messa?" Lui: "Perchè essa non vi ha creduto". Io: "Ma agli altri giova subito". Lui: "Tu non puoi capi­re che cosa è la Giustizia di Dio". Io non ho affatto paura del Dome­nicano, quando arriva, anzi sono contenta quando viene.

7 Ottobre. Ora quella cosa orrenda sta con me ogni notte; E' una grande scimmia, come già una volta. Perché sempre questa tre­menda paura, non potrò mai abituarmi a una cosa di questo genere?

9 Ottobre. Purtroppo il Domenicano non viene, viene invece quell'altro.

10 Ottobre. Una notte spaventosa, ma forse anche questo è per la mortificazione della volontà. Per questo voglio descrivere solo i fatti e non lamentarmi più. La scimmia è alta come una porta e salta intorno come un pazzo. Sembra che non voglia ancora sentir pregare. Essa entra dalla finestra, cosa che mi è sempre particolar­mente pesante e paurosa. Mi soffia e sbuffa come una bestia selvati­ca. Essa voleva strangolarmi, ma mi sono messa in fretta al collo la croce dei moribondi.

14 Ottobre. La scimmia viene ogni giorno o tanto più la notte. Una cosa molto strana, la sua pelle è come fosse stata sotto la pioggia tanto è bagnata. Le sue grandi braccia mi hanno stretto co­me una morsa. Eppure sono contenta che sia una scimmia perché se venisse una serpe, io proprio non sarei capace di sopportarla.

17 Ottobre. La scimmia è insopportabile, i suoi occhi sono di fuoco e mi guarda con essi fissandomi. Devo dire che sono diventata più coraggiosa. Un anno fa io non sarei ancora stata capace di sop­portare una cosa del genere, e perdevo ancora la conoscenza. Io mi sentivo così sfinita, venne il Domenicano e il mostro andò via. Io: "Perché non sei venuto prima?" Lui: "Tu eri circondata". Io: "Da che cosa?" "Dal più grande dolore." Io: Si, aiutami a soccorerlo". Lui: "Io non sono ancora libero". Allora dimmi, che cosa devo fare per lui?" Lui: "Mostragli il tuo amore". Io: "Ma io non posso ancora destare nessun amore per lui, al massimo il principio, la compassione. Lui: "Fa quello che ti riesce proprio difficile". Vuoi dire flagellar­mi?" Lui: “Si”.

18 Ottobre. Il Domenicano venne al mattino. Io: "Mi hai det­to che non eri ancora libero: posso liberarti? E con che mezzo?" "Dammi sette Sante Comunioni!" Io: "Perché non me lo hai detto prima?" Lui: "Perché le hai donate ancora ad altri". Io: "Come fai a saperlo” Lui: "Vidi come se ne andavano via da te con le mani col­me". Io: "Un'altra anima mi ha detto che non poteva vedere le ani­me, che vengono da me. E' allora come mai invece lo sai?" Lui: "Noi siamo diversi".
La scimmia fu da me tutta la notte molto agitata, essa stette se­duta in un angolo per la maggior parte del tempo. Poi si slanciò su di me come un cane cattivo. Io le gridai: "Tu non puoi farmi ques­to!" Allora crollò a terra, saltò per aria e poi di nuovo su di me. Allo­ra io le diedi una sberla. Mio Dio! Non lo farò mai più! Egli gridò con dolore selvaggio. Si raggomitolò in un angolo. Quanta pena mi fece! Mi rincrebbe tanto di essere così cattiva con lei. Feci quanto potei e le dissi che poteva fare ciò elle più le giovava. E avevo scrit­to che avevo più coraggio. Se avessi scritto elle avevo meno cuore, sarei stata più sincera.

19 Ottobre. Mentre stavo giocando con Wolfram, venne il Do­menicano. Io: "Non spaventare il bambino!" Lui: "La sua inno­cenza mi attira". Effettivamente il bambino era tutto allegro. Lo ha guardato, egli era effettivamente ordinatissimo, incredibile, ma vero. Io: "Per favore va via, vengono degli altri". Lui: "Essi sono vivi. Io: "Ma anch'ío!" Lui: "Tu appartieni a noi". Si curvò verso Wol­fram e disparve. Perché appartengo a loro? Mi sento dì nuovo intimo­rita.

Sai quando morirà?

20 Ottobre. La scimmia fu qui quasi tutta la notte. Il suo viso incomincia a diventare un po' più umano, ma non meno ripugnante. Ho pregato molto con lei, essa desidera tanto l'acqua santa. La ho vista anche nel prato e in in giardino. Ho visto di nuovo le tre donne in chiesa, me indossano il vecchio costume dei contadini.

24 Ottobre. Venne il caro Domenicano. Io: "Mi puoi dire, per­ché alcuni di voi alle volte mi tormentano proprio?" Lui: "Sono quelli del gradino più basso. Il peccato è ancora attaccato ad essi".
Sono salvi, ma non purificati!" Io: "Tu non sei mai stato in questo gradino?" "Per grazia di Dio, no!" Io: "Quando sei morto?" Io non seppi nulla. Lui: "Quattro mesi fa". Io: "Dimmi perchè l'anima se è sciolta dal corpo, come faccio a vedere i vostri corpi?" Lui: "Per permissione di Dio. Altrimenti come potresti vederci?" Io: "Ma come avviene che io senta a occhi chiusi, quando voi siete vicini?" Lui: "Noi siamo legati a te". Io: "Vi urta se io, nonostante la mia com­passione sono ancora allegra con voi?" "No, perché così tu attingi forza".

24, 25, 26 Ottobre. Notti assai dure con la scimmia, quasi nessun riposo. Mi pare che abbia ancora tanto bisogno, non c'è alcun cambiamento. Capisco anche perché la mia preghiera sia davve­ro assai povera.
Il Domenicano tu qui molto poco. Io: "Mi vedi triste, io quasi non ne posso più". Lui: "Ti sei pur voluta offrire no?" Io: "Sì certo, ma la mia volontà è molto debole". Lui: "Quanto più tu sei piccola, tanto più grande è 1'aiuto." Poi lui disse ancora qual­che cosa di incomprensibile e disparve.

28 Ottobre. Niente di nuovo, la scimmia mi continua a tormentare come prima.

30, 31 Ottobre- 1 Novembre. Niente di speciale. Commo­vente da parte loro, poiché io ero fisicamente a terra.

2 Novembre. Commemorazione dei fedeli defunti, venne il Domenicano. Io: "Oggi avete una bella giornata". Lui: "Il Sangue di Cristo scorre a torrenti". Io: "Intendi dire elle le tante Sante Lui: "Si, questo sangue ci conduce alla Vita". Io: "Anche tu ancor oggi'?" Lui: "Ora va bene per me". Io: "Non tornerai più molto spesso da me?" Lui: "No". Io: "Mi puoi dire ciò che più può rende­re più perfetta la mia anima?" Lui: "Quello che ti ho detto quando ero vivo: I Santi Sacramenti. Ogni giorno devi farti più pura!" Io: "Ci manca assai. Prega per me!" "Sai quando morirò?" Lui: "3 x 9". Io: "Non posso capire questo!" Lui: "Non devi neanche capir­lo.
Nota. Eugenia von der Leyen morì il 9 gennaio 1929 alle quattro del mattino, in questa data ricorre tre volte il nove!

Poi venne la scimmia e il mio buon amico se n'era andato! Ho recitato davanti a lei il "Dies trae", allora mi venne vicinissimo e mi guardò in una maniera così supplichevole da spaccare il cuore! Io mi sentii spinta ad accarezzarlo! Era untuoso al tatto. Io: "Anco­ra non puoi parlare?" "Solo un singhiozzare e poi si gettò su di me. Io: "Ti ordino di metterti in piedi e dirmi chi sei?" Lui: "L'Impuro!" Io: "Ti voglio aiutare, dimmi di che cosa hai bisogno?" Lui: "Che tu ti sacrifichi!" "Hai provato, quante preghiere furono offerte oggi?" Lui: "Si, fu questo che mi diede la parola". Io: "Perchè sei in questo stato?" Lui: "Non c'è peccato che io non abbia commesso!" Io: "Hai comunque avuto la Fede!" Lui: "Fino all'ora della morte io ho disprezzato l'Altissimo". Io: "E poi?" Lui: "Venne il riconosci­mento, così sono sfuggito all'inferno". Io: “Vuoi Sante Messe?” Lui: "Nessuna partecipazione a ciò cui non ho creduto". Io: "E’ un castigo?" Lui: ”Uno dei tanti!” Poi usci di nuovo dalla finestra. Avrei tanto desiderio di poterlo aiutare presto! Effettivamente egli è l'immagine del dolore! Ora ho più ripugnanza che paura.

3 Novembre. La scimmia mi ha perseguitata quasi tutto il gior­no! così dovetti rappresentare il doppio personaggio. Scossa nel più profondo e in superficie ridendo e scherzando, è assai faticoso e consuma tante forze! Ma quasi sotto sul punto di non farcela più, viene (luci certo senso di felicità, del quale non scrivo più perchè temo di essere esaltata. Essa tornò di notte. E così anche il 4, 5 e 6. Niente si potè più tirargli fuori.

7 Novembre. La scimmia divenne più difficile, perché sempre sotto gli occhi. Io: "Che cosa c'è e che è successo a me o a te, che fai tanta paura?" Lui: "Tu devi conoscere tutta la mia vita". Io: "Lascia stare questo, ti voglio aiutare lo stesso". Lui: "Sai chi sono
?" Io: "Si, un'anima molto povera". Lui: "Che cosa vedi in me?" Io: "Una infelicità senza nome e un enorme peso traspaiono dai tuoi occhi."Io non voglio sentire che cosa hai fatto". Lui: "Ma espiare per me?" - Io: "Sì". Lui: "Voglio aiutarti a far questo!" - Es­sa mi diede uno schiaffo in viso e disparve. Bene una cosa del genere non me la riesco a spiegare, perché, mentre io cerco di aiutarlo, lui mi fa del male. Devo domandarglielo.

8 Novembre fu quasi tutto il giorno qui. Io: "Perchè mi hai di nuovo schiaffeggiata?" - Lui: "Perchè volevo tormentarti." Io: "Però dal momento che io voglio aiutarti, ciò è misconoscenza da parte tua". - Lui: "Nel mio stato c'è soltanto cattiveria!" Io: "Ma tu sei pure salvo e allora come fai ad essere ancora cattivo?" - Lui: "E' an­cora attaccata a me, non lo vedi?" Io: "Non posso vedere altro che sei uno spaventoso animale!" - Allora essa mi venne vicinissima. - Così vidi cose indescrivibili: Il suo corpo era una caverna di migliaia di vermi, tutto brulicava in lui. Credo proprio di non aver mai visto una cosa così ripugnante. - Che io non debba più vedere una cosa si­mile! - Gli dissi: Ti prego, vai via, non lo posso più sopportare. Sono i peccati non soddisfatti?" - Lui: "Dio è giusto. I miei peccati gridano al Cielo!"
Nota. I quattro peccati che gridano vendetta al cielo sono: "l'o­micidio volontario - la sodomia (omosessualità) - l'oppressione dei poveri e delle vedove e degli orfani. - La mancata retribuzione del la­voro agli operai. - I catechismi moderni non li conoscono più e non li nominano neppure! - Anzi secondo molti moderni teologi e medici la sodomia sarebbe una cosa naturale e quindi per niente peccato! Sic! e del resto vediamo che oggi tutti questi peccati sono diventati una moda! - e sono all'ordine del giorno! (don Dellandrea).

- Io: "Intendi dire i peccati che gridano vendetta al Cielo?" - Lui: "Tu lo dici!" - Io: "Disgraziato! - Ma dimmi, il tuo pentimento all'ultima ora ha avuto la forza di salvarti? - Il Pentimen­to e il Sacramento"! - poi mi si avvicinò ancora di più, posò il suo braccio orrendo su di me. Indescrivibile questa vicinanza, questa cosa orrenda! Io ho soltanto chiuso gli occhi ed ho solo sperato che se ne vada presto. - Non ho pregato, non ho offerto, così priva di amore con i più miserabili! - Finalmente mi lasciò libera. Io: "Deve accadere questo?" - Lui: "Tu mi rinfreschi". Così gli ho dato davvero una quantità di acqua santa ed essa se ne andò. - Quando ciò è passato si ha la sensazione di essere stati "Redenti". - Allora soltanto posso in­cominciare a lavorare per lei. Io avrò ancora molto da tribulare con questa scimmia! - Questo pensiero mi travolge, ho una paura spaven­tosa, quella quantità di vermi sono un vero orrore per me. - Io dico ben - sia come Dio vuole, ma è poi vero, poi - penso fra me - che que­sta cosa non avesse più a succedere.


10 - 26 Novembre. Molti tormenti. Non ho potuto più ricavare niente da lui. Ma non ha importanza, e non serve ricordare o descri­vere ciò che è passato ormai, e poi io preferisco proprio non pensar­ci!.

La scimmia è Egolfo von R....

27 Novembre. Quella bestia si avventò su di me. Non mi potei difendere, però non volli schiafeggiarla di nuovo. Sentivo i vermi sulla sua pelle viscosa. Cosa terribile! - Finalmente mi lasciò. - Io: "Voglio che tu parli! - perchè hai fatto di nuovo così?" - Allora gridò: "Io brucio (ricorda: Crucior in hac flamina del vangelo!) - Io: "Che cosa ti posso fare?" Lui: "Acqua Santa!" allora gli ho dato quantità di acqua santa e come già l'altra volta era successo nemmeno una goccia cadde sul pavimento. Allora mi guardò con gratitudine e incominciò a piangere. - Io: "Ma dimmi una buona volta chi sei?" - Lui: "Egolfo von R...." - Io: "Allora tu sei vissuto qui?" - Lui: "Vissuto e peccato!" Io: "Chi hai ucciso?" Lui: "La Susanna!" Io: "qui?" - lui: "No". Io: "però hai pure peccato ancora qui?" Lui: "I peccati brutti!" Io: "A­desso il tuo è dolore presente ti serve ancora?" - Lui: "No". Io: "Sei rimasto sempre in questa casa in questo stato per tutto questo tempo?" Lui: "No - dopo le tenebre!" - Io: "Che cosa intendi dire per tenebre?" Lui: "L'allontanamento da Dio!" Io: "allora adesso sei più vicino?" Lui: "Sì". Io: "Ma dimmi ancora, subito dopo la morte dove si arriva?" Lui: "Prima il Giudizio, poi il castigo!" Io: "Allora ti sei trovato davanti al buon Dio?" Lui: "Ho adorato, poi sono pre­cipitato!" Io: "Sai con che cosa io ti posso salvare?" Lui:"Sì", Io: "Con che cosa?" - Lui: "Rinuncia ad ogni gioia".
Nota. Il direttore spirituale della Principessa scrive a questo pun­to: Per quanto riguarda la "gioia" dissi alla Principessa, che gli spiriti non avrebbero nessun diritto, di chiedere una rinuncia a tutte le gio­ie. Essi lo farebbero comunque solo perchè spinti dalla loro miseria e dalla loro condizione dolorosa.

Io: "Dopo non verrai più da me come una scimmia?" - Allora mi diede una sber­la sulla testa e disparve! - Rinunciare alle gioie non è per niente facile, proprio perchè tutto mi è gioia, e allora dovrei uscire completamente da me stessa.

28 Novembre. Mi pare che la sua mano sia intrisa di sangue. Io: "Perchè sanguini?" Lui: "Il mio peccato!" Io: "Non è stato in segui­to a un accordo che tu hai commesso l'omicidio?" - Lui: "No, te lo devo dire!" Io: "Chi era questa Susanna?" Lui: "Una bambina inno­cente!" Io: "Non voglio saperne altro dei tuoi peccati. Allora inco­minciò a urlarmi contro, mi graffiò il braccio e disse una parola, che non potei capire. Capito solo: "omitisch" (omosessualità).
Deve essere stata una vera lotta per lui dirmi questa cosa. Perchè dopo cadde per terra e incominciò a sospirare e gemere. Dopo che gli ebbi dato l'acqua santa egli si calmò un poco, rimase però tutta la notte da me. - Poiché il sonno costituisce per me una vera gioia, forse lui ha voluto costringermi a sacrificarlo e così gli dovetti dare quello che non gli avrei dato altrimenti.­

l8 Dicembre. - Non ho più scritto niente, perchè non fu più possibile alcun discorso. La scimmia divenne una bestia furiosa, e se ho fatto del mio meglio per lei, lo fu più per paura, che per amore. Ho vissuto cose terribili, per esempio essa vuotò la sua pelle scrollan­done fuori i vermi sul mio letto. Credetti di morire per lo spavento e il disgusto! Quando se ne andò, se ne andarono con lei anche i suoi vermi, e fu per me questo una vera consolazione. Finalmente oggi si presentò in forma umana, è un uomo piuttosto giovane. - Egli non ha parlato. Ringrazio Dio, perchè ora egli è arrivato così avanti! -

23 Dicembre. Egli rimase qui a lungo. Adesso non fa più paura, solo i suoi occhi sono ancora pungenti e irrequieti. - Io: "Vorrei sape­re, come è possibile che voi vi presentiate in forme così diverse". Lui: "Per permissione di Dio. Tu non puoi vedere l'anima". Io: "Se tu eri stato tanto tempo vicino a me, perchè non ti sei potuto far vedere prima?" Lui: "Io non avevo la capacità di trovare la strada, che è lun­ga". Io: "Come hai potuto trovarmi?" - Lui: "Sei tu che ci trovi. Io: "Io non ne sono d'accordo, perchè io mi sento infelice quando voi venite!" Lui: "La tua anima non parla così!".

24 Dicembre. Venne spesso durante il giorno, ha pregato volen­tieri, ma non ha detto niente.

25 Dicembre. Fu qui mezza la notte. Io: "Sai che è Natale?" Lui: "Io posso adorare". Io: "Non vieni più?" - Lui: "No". Io: "Al­lora io devo dirti che ti ho detto una bugia, quando ho detto, che ero infelice per il fatto della vostra venuta da me. E' piuttosto la tremen­da paura, che inaridisce il mio amore, effettivamente io voglio aiutar­vi". - Lui: "Ormai non c'è più Volere per te, tu devi". - Mi sorrise e disparve. Egli era appena partito che stava davanti a me la vecchia stracciaiola in condizioni veramente pietose.

Gisela G.......

17 Gennaio 1926. La Z... non viene più. Ora viene una figura av­volta nella nebbia, abbastanza quieta, non c'è da aver paura. Mentre sta qui io riesco anche a dormire.

20 Gennaio. - Pare che la figura sia una donna, ma del tutto di­versa da quelle viste finora, una figura di nebbia, che non tocca il suo­lo. Il suo viso è alquanto amabile ed ancora giovane. Essa vola intor­no nella stanza con una grazia, che non si può descrivere. 

27 Gennaio. La mia carissima visita viene tutte le notti. Essa mi ha accompagnata anche a D..., dove io ebbi a vivere davanti a lei una cosa strana, e singolare. - Improvvisamente si sentì nella mia stanza un frastuono, come se fosse stata rovesciata per terra una cesta di bic­chieri. Uno scricchiolìo indescrivibile, e poi la mia stanza fu piena di fiamme. - Mi investì una paura tremenda, perchè credetti che davvero la mia stanza ardesse per un incendio. Uscii fuori sul corridoio - era tutto quieto. - Quando rientrai, la mia stanza era come prima. Quan­do chiesi alla mia cara figura che cosa era stato, Lei indicò dalla fine­stra verso il prato, ma io non vidi niente.

1 Febbraio. Finalmente mi pare che l'apparizione mi si avvicini di più. Essa mi disse qualche cosa sottovoce, ma non ho capito nien­te.

3 Febbraio. Sono così avanti che sono contenta di vederla. - Quindi lei fu qui di nuovo. - Io: "Ma dimmi finalmente chi sei?" Lei: "Gisela". Io: "Ma dimmi, perchè tu sei così diversa dalle altre". Lei: "Perchè presto adoro". Io: "Allora perchè vieni ancora da me a chie­dere aiuto?" - Lei: "Perchè io devo seguire la voce". - Io: "Che vo­ce?" Lei: "La voce di chi prega per me". Io: "Ma io non ho pregato per te, non ti conosco nemmeno". - Lei: "Dille che sono salva, io lo ho fatto con la mano non con la volontà." Allora mi sovvenni che poteva essere Gisela S.... per la quale S. L. una suora prega sempre. - Io: "Ti sei tolta la vita?" - Lei: "Sì, io ero obnubilata".
Nota. Gisela S..... era morta due anni prima, si diceva che era sta­ta uccisa. Essa aveva un'amica S. L. che pregò tanto per lei.

- Ma al­lora va dalla voce! - Lei: "non la trovo". - Io: "Che cosa devo dirle di te? Pregherai per lei?" - Lei: "Preghiera e riconoscenza".

6 Febbraio. Gisela ritornò. Le chiesi: "Perché vieni ancora dal momento che sei così vicina alla liberazione?" - Lei: "Per rallegrarti." Io: "Ti sono tanto grata! Mi puoi dire che cosa è quella cosa tremen­da con frastuono e fuoco?" Lei: "Armati di forza!" - Io: "Allora ha ancora da venire?" Lei: "Si. E' stabilito!"- Io: "Non puoi pregare per me che non venga?" - Lei:"Tu parli in maniera umana". Io:"Vedi, io sono sempre quella: fammi il piacere di dirmi che cosa c'è ancora in me di storto!" Lei: "E' chiaro intorno a te, non permettere mai che si oscuri". Io:"Non dirmi cose piacevoli, ma sii rigorosa!" Lei:"Offri sempre di più il sacrificio della tua volontà così aiuti te e loro!" Essa posò le mani sul mio capo e disparve. Questa fu un'apparizione vera­mente consolante, certo non verrà più adesso!

Venerdì dì 27 Maggio 2016  la prossima puntata, vi aspetto..


Beata Anna Maria Taigi
Corona 
dei 100 
Requiem
La Beata Anna Maria Taigi era devotissima delle anime del purgatorio.
Nella sua pietà amava suffragare- le anime sanie con la recita dì cento requiem. Ella testimonia dì aver ottenuto da Dio molti celesti favorì nelle circostanze più diverse e nei bisogni più pravi, spirituali e temporale 
Sull' esempio della beala Anna Maria anche noi possiamo praticare la devozioni delle cenni requiem per le anime del purgatorio.
Si può anche utilizzare una comune corona del santo Rasano e percorrerla tutta due volte.
  • Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Sunto. Amen
  • O Dio, vieni a salvarmi, Signore, vieni presto in mio aiuto.
  • Gloria al Padre
PRIMA DECINA
Ti offro, adorato mio Gesù, in aiuto delle anime del purgatorio, i meriti dei patimenti e dei dolori da te sofferti per la nostra redenzione; e incomincio dal contemplare quel Sangue, che trasudò dal tuo Corpo per la tristezza e l' angoscia che ti assalì nell' Orto degli Ulivi.
  • 10 L' eterno riposo
  • Anime sante, anime purganti, pregate Dio per noi, che noi pregheremo per voi, perchè Dio vi conceda il santo paradiso e la gloria eterna
  • De Profundis (Salmi 129 Canto delle ascensioni.)
Dal profondo a te grido, o Signore; Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia preghiera.
Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi potrà sussistere?
 Ma presso di te è il perdono: e avremo il tuo timore.
Io spero nel Signore, l'anima mia spera nella sua parola.
L'anima mia attende il Signore più che le sentinelle l'aurora.
Israele attenda il Signore, perché presso il Signore è la misericordia e grande presso di lui la redenzione.
Egli redimerà Israele da tutte le sue colpe.
SECONDA DECINA
Ti offro, adorato mio Gesù, per le anime del purgatorio, la somma afflizione che ti strinse il cuore nel vedere un tuo discepolo, Giuda, da te amato e beneficato, il quale, fattosi persecutore, con bacio sacrilego ti tradì per consegnarti nelle mani di crudeli nemici.
  • 10 L' Eterno riposo
  • Anime sante, anime purganti, pregate Dio per noi, che noi pregheremo per voi, perchè Dio vi conceda il santo paradiso e la gloria eterna
  • De Profundis (Salmi 129 Canto delle ascensioni.)
Dal profondo a te grido, o Signore; Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia preghiera.
Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi potrà sussistere?
 Ma presso di te è il perdono: e avremo il tuo timore.
Io spero nel Signore, l'anima mia spera nella sua parola.
L'anima mia attende il Signore più che le sentinelle l'aurora.
Israele attenda il Signore, perché presso il Signore è la misericordia e grande presso di lui la redenzione.
Egli redimerà Israele da tutte le sue colpe.
TERZA DECINA
Ti offro, adorato mio Gesù, per le anime del purgatorio, la mirabile pazienza con cui sopportasti tanti oltraggi dai vili soldati che ti trascinarono da Anna a Caifa, da Pilato ad Erode, il quale, per maggior disprezzo, facendoti indossare la veste dei folli, tra le beffe e le derisioni del popolo, ti rimandò al governatore romano.
  • 10 L' Eterno riposo
  • Anime sante, anime purganti, pregate Dio per noi, che noi pregheremo per voi, perchè Dio vi conceda il santo paradiso e la gloria eterna
  • De Profundis (Salmi 129 Canto delle ascensioni.)
Dal profondo a te grido, o Signore; Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia preghiera.
Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi potrà sussistere?
 Ma presso di te è il perdono: e avremo il tuo timore.
Io spero nel Signore, l'anima mia spera nella sua parola.
L'anima mia attende il Signore più che le sentinelle l'aurora.
Israele attenda il Signore, perché presso il Signore è la misericordia e grande presso di lui la redenzione.
Egli redimerà Israele da tutte le sue colpe.
QUARTA DECINA
Ti offro, adorato mio Gesù, per le anime del purgatorio, l' amarezza che turbò il tuo spirito allorché i Giudei preferirono Barabba, sedizioso ed omicida, a te, giusto e innocente; poi, legato alla colonna, senza alcuna pietà, fosti percosso con innumerevoli frustate.
  • 10 L' Eterno riposo
  • Anime sante, anime purganti, pregate Dio per noi, che noi pregheremo per voi, perchè Dio vi conceda il santo paradiso e la gloria eterna
  • De Profundis (Salmi 129 Canto delle ascensioni.)
Dal profondo a te grido, o Signore; Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia preghiera.
Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi potrà sussistere?
 Ma presso di te è il perdono: e avremo il tuo timore.
Io spero nel Signore, l'anima mia spera nella sua parola.
L'anima mia attende il Signore più che le sentinelle l'aurora.
Israele attenda il Signore, perché presso il Signore è la misericordia e grande presso di lui la redenzione.
Egli redimerà Israele da tutte le sue colpe.
QUINTA DECINA
Ti offro, adorato mio Gesù, per le anime del purgatorio, l' umiliazione da te tollerata, quando, per trattarti da finto re, ti posero sulle spalle un cencio di porpora, ti diedero per scettro una canna, ti cinsero il capo con la tormentosa corona di spine, e così Pilato ti mostrò al popolo con le parole: Ecce Homo! 
  • 10 L' Eterno riposo
  • Anime sante, anime purganti, pregate Dio per noi, che noi pregheremo per voi, perchè Dio vi conceda il santo paradiso e la gloria eterna
  • De Profundis (Salmi 129 Canto delle ascensioni.)
Dal profondo a te grido, o Signore; Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia preghiera.
Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi potrà sussistere?
 Ma presso di te è il perdono: e avremo il tuo timore.
Io spero nel Signore, l'anima mia spera nella sua parola.
L'anima mia attende il Signore più che le sentinelle l'aurora.
Israele attenda il Signore, perché presso il Signore è la misericordia e grande presso di lui la redenzione.
Egli redimerà Israele da tutte le sue colpe.
SESTA DECINA
Ti offro, adorato mio Gesù, per le anime del purgatorio, l' ineffabile rammarico che provasti quando contro di te si gridò: Crocifiggilo, crocifiggilo! ed il penoso peso sostenuto con sublime rassegnazione lungo la via del Calvario, col pesante legno della croce sulle spalle.
  • 10 L' Eterno riposo
  • Anime sante, anime purganti, pregate Dio per noi, che noi pregheremo per voi, perchè Dio vi conceda il santo paradiso e la gloria eterna
  • De Profundis (Salmi 129 Canto delle ascensioni.)
Dal profondo a te grido, o Signore; Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia preghiera.
Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi potrà sussistere?
 Ma presso di te è il perdono: e avremo il tuo timore.
Io spero nel Signore, l'anima mia spera nella sua parola.
L'anima mia attende il Signore più che le sentinelle l'aurora.
Israele attenda il Signore, perché presso il Signore è la misericordia e grande presso di lui la redenzione.
Egli redimerà Israele da tutte le sue colpe.
SETTIMA DECINA
  • Ti offro, adorato mio Gesù, per le anime del purgatorio, la compassione pietosa, e il dolore profondo da te interamente sentito, allorquando dalla tua diletta Madre, venuta ad incontrarti e ad abbracciarti, fosti con tanta violenza separato. 
  • 10 L' Eterno riposo
  • Anime sante, anime purganti, pregate Dio per noi, che noi pregheremo per voi, perchè Dio vi conceda il santo paradiso e la gloria eterna
  • De Profundis (Salmi 129 Canto delle ascensioni.)
Dal profondo a te grido, o Signore; Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia preghiera.
Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi potrà sussistere?
 Ma presso di te è il perdono: e avremo il tuo timore.
Io spero nel Signore, l'anima mia spera nella sua parola.
L'anima mia attende il Signore più che le sentinelle l'aurora.
Israele attenda il Signore, perché presso il Signore è la misericordia e grande presso di lui la redenzione.
Egli redimerà Israele da tutte le sue colpe.
OTTAVA DECINA
  • Ti offro, adorato mio Gesù, per le anime del purgatorio, gli inauditi tormenti che patisti quando, disteso sulla croce il tuo corpo sanguinante, fosti orribilmente trafitto con chiodi nelle mani e nei piedi, e innalzato sopra l' infamante patibolo. 10 L' Eterno riposo
  • Anime sante, anime purganti, pregate Dio per noi, che noi pregheremo per voi, perchè Dio vi conceda il santo paradiso e la gloria eterna
  • De Profundis (Salmi 129 Canto delle ascensioni.)
Dal profondo a te grido, o Signore; Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia preghiera.
Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi potrà sussistere?
 Ma presso di te è il perdono: e avremo il tuo timore.
Io spero nel Signore, l'anima mia spera nella sua parola.
L'anima mia attende il Signore più che le sentinelle l'aurora.
Israele attenda il Signore, perché presso il Signore è la misericordia e grande presso di lui la redenzione.
Egli redimerà Israele da tutte le sue colpe.
NONA DECINA
  • Ti offro, adorato mio Gesù, per le anime del purgatorio le angosce e le pene che, per tre ore continue, sopportasti pendente dalla croce, e gli spasimi che soffristi in tutte le membra, accresciuti dalla presenza della tua addolorata Madre, testimone di una simile straziante agonia.
  • 10 L' Eterno riposo
  • Anime sante, anime purganti, pregate Dio per noi, che noi pregheremo per voi, perchè Dio vi conceda il santo paradiso e la gloria eterna
  • De Profundis (Salmi 129 Canto delle ascensioni.)
Dal profondo a te grido, o Signore; Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia preghiera.
Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi potrà sussistere?
 Ma presso di te è il perdono: e avremo il tuo timore.
Io spero nel Signore, l'anima mia spera nella sua parola.
L'anima mia attende il Signore più che le sentinelle l'aurora.
Israele attenda il Signore, perché presso il Signore è la misericordia e grande presso di lui la redenzione.
Egli redimerà Israele da tutte le sue colpe.
DECIMA DECINA
  • Ti offro, adorato mio Gesù, per le anime del purgatorio, la desolazione da cui fu oppressa la Vergine Santissima nell' assistere alla tua morte, e lo schianto del suo tenero cuore nell' accoglierti esanime, deposto dalla croce, tra le sue braccia. 
  • 10 L' Eterno riposo
  • Anime sante, anime purganti, pregate Dio per noi, che noi pregheremo per voi, perchè Dio vi conceda il santo paradiso e la gloria eterna
  • De Profundis (Salmi 129 Canto delle ascensioni.)
Dal profondo a te grido, o Signore; Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia preghiera.
Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi potrà sussistere?
 Ma presso di te è il perdono: e avremo il tuo timore.
Io spero nel Signore, l'anima mia spera nella sua parola.
L'anima mia attende il Signore più che le sentinelle l'aurora.
Israele attenda il Signore, perché presso il Signore è la misericordia e grande presso di lui la redenzione.
Egli redimerà Israele da tutte le sue colpe.
Alla fine: 

  • Salve Regina: Salve, Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra, salve. A Te ricorriamo, noi esuli figli di Eva; a Te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi quegli occhi Tuoi misericordiosi. E mostraci dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del Tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.   

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