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venerdì 29 aprile 2016

5^ PARTE - I MIEI COLLOQUI CON LE POVERE ANIME

Maria Vergine del Monte Carmelo
5^ PARTE di 15

Michele il falegname

In estate io vidi tre volte ad A...., una donna alla villa andare in su e in giù con una espressione indimenticabilmente triste. Quando la interrogai, mi rispose: "Nessuno prega per me!". Alle altre doman­de rimase muta. Allora non mi era ancora stato detto che io dovevo pregare con loro. Per questo l'apparizione durava sempre poco. Pre­gare è anche un sollievo per me. Dopo ho meno paura.
11 Marzo 1923. Ero appena a letto alle undici che qualche co­sa entrò. Pensai che fosse mia sorella e non accesi subito la luce; ma poi sentii subito che cosa era. Sotto la porta c'era il falegname Mi­chele, un ex sacrestano; non so quando egli morì. Gli dissi subito:
"Si - falegname Michele, che vuoi da me?" Allora fece un grido e sparì. Ora è il mio bambino che devo curare. Adesso viene tutte le notti, fa paura, perchè non si sa che cosa fare con lui. Era rima­sto una mezz'ora dalle 4 alle 4 e mezza. Cammina sospirando per la stanza, non ha un bell'aspetto. Ma il Signore mi aiuterà.
13 Marzo alle undici e trenta è di nuovo qui. Io dico: "Sabato viene celebrata una S. Messa per te, lasciami in pace; che cosa hai fatto? Rispondi una buona volta!" - "Furto sacrilego!" grida. Io: "Posso aiutarti?" Egli fa un cenno col capo e sparisce.

Una quantità di donne e di uomini

21 Marzo 1923. Durante la notte venne Vittorio B... da me, mi guardò triste, non diede alcuna risposta e se ne andò.

22 Marzo. Mi svegliai all'una e mi sentii dire: "Vuoi aiutare questi, come hai aiutato me?" Io accesi la luce ed ecco che vidi ac­canto al mio letto il Parroco S......; non posso dire di sicuro perchè egli era ormai sparito. Allora vidi per la prima volta che cosa c'era an­cora lì. Una quantità di donne e di uomini.
C'era di nuovo anche Vittore; era una cosa molto pesante, ma se ne andarono presto; non potei contare quanti erano.

23 Marzo di notte: ai nuovo, rimasero a lungo, sono 16. Io: "Si prega per voi, non dovete venire più". Allora Vittore dice: "Noi dobbiamo". - Io: "E chi lo vuole?" Nessuna risposta. Essi si fermaro­no ancora un poco, mi guardarono tutti e poi se ne andarono. Venne­ro tutte le notti, ma non c'è niente da fare con loro. Io prego e dopo un po' essi se ne vanno.

26 Marzo. Sono soltanto nove, del tutto sconosciuti. Doman­do: "Dove sono gli altri?" ma non ricevo risposta *.
* Nota. Domande che esprimono soltanto curiosità e desiderio del sensazionale, non rice­vono risposta. Il lettore potrà constatare ripetutamente questo fatto.

Ora questi sono nove; vengono tutte le notti. Non è pesante; io prego e dopo un po' essi se ne vanno.

29 Marzo. Tutti e sedici sono di nuovo qui. Una di loro che non conosco mi viene molto vicina e dice: "Ti ringraziamo''. Io non ho il coraggio di toccare la sua mano, lei mi stese ambedue le mani. Io domando: "Potete far Pasqua in Cielo?" Essa dice: "Alla luce", molto chiaramente: non potè dire altro.
Allora mi vengono tutte vicine, non comodo, io aspergo con acqua santa, ed ecco subito spariscono. Strano che i sedici adope­ravano ben poco spazio, stava davanti a me un piccolo mucchietto eppure erano figure grandi e piccole. Colei che mi parlò era molto giovane con una espressione amica, un vestito nero, una sciarpa bian­ca; tutte erano vestite da lavoro.

Il cameriere Nicolò

Da qualche tempo vedo il cameriere Nicoló, che rimase molto tempo con mio nonno, ma lo vedo solo al primo piano girare per le camere. Sembra che cerchi qualche cosa: non potei ancora parlare con lui perchè finora non ero mai stata sola.
Durante la notte, da Pasqua in qua’, devo passare sempre brutte notti. Sento che c'è qualche cosa molto vicina a me, ma non riesco a vedere, però sento camminare, respirare, sempre vicino a me, poi anche un mormorìo o un rumore indefinibile, come "battere alla porta". E' una cosa molto più penosa che quando vedo qualche cosa. Una volta è incominciato alle undici ed è durato fino alle 5, impossibile dormire in queste condizioni. Mi sono alzata e mi sono seduta sul corridoio, ma il rumore mi seguí. Quando domandai: "Non potete farvi capire?" Qualche cosa mi toccò sulle spalle, io fui molto spaventata.

Basette

21 Aprile 1923. Oggi vidi per la seconda volta in chiesa due donne inginocchiate durante il Santo Rosario del sabato; esse spari­rono e poi ritornarono. Quando dopo, io entrai insieme al Signor Parroco sperando che le vedesse anche lui, esse erano effettivamente lì, ma quando volli parlare con loro sparirono. Nicolò incontrato quattro volte, egli passò come di corsa accanto a me.
Per alcuni giorni ebbi la febbre la sera e non potei dormire ma non vidi e non sentii niente. Ora che sto di nuovo bene esse torna­no di nuovo.

26 Aprile. All'una di notte venne la "Hauserin" (governante) morta un anno fa, di cui non so il nome. Aveva una espressione mol­to triste, non rimase a lungo, continuava ad andare in su e in giú.

27 Aprile. Eccola di nuovo, rimase piú a lungo; mi guardò fis­so ma non disse niente, non rispose. Ho visto due volte Nicolò che cercava come sempre.

29 Aprile. La "Hàuserin" accanto a me dalle tre alle quattro e mezzo molto triste. Lei vorrebbe parlare, ma non può; non la vedo molto volentieri perché essa mi guarda sempre con gli occhi sgranati. Ho visto le undici colonne nebulose.
I Maggio. Essa era già in camera mia quando andai a dormire. Io le porsi un fazzoletto, perché li premesse su la mano, lei venne molto vicina, ma non lo prese.
4 Maggio. Essa venne due volte durante la notte, si è curvata tut­to su di me, cosa che mi disgusta assai. - Ho rivisto anche Nicolò. Chiesi alla "Donna" come si chiamasse; lo feci piú volte senza ottener risposta. Poi risuonò come un suono spaventoso,.., Ba ...e", era molto triste. E' molto contenta dell'acqua santa, perché fino che non glie­la dò è molto agitata.
Nota. Il parroco Sebastiano Wieser conobbe molto bene la morta (Barbara Z.) quando era viva. Secondo la sua descrizione essa era una nubile, apparentemente molto pia, ma molto isterica, era una persona sensuale, che scriveva lunghe lettere ai sacerdoti e ingannó uno di lo­ro con molta raffinatezza. Alla fine ne nacque un bambino e poi in meno di un anno morì. "Hauserin" é il vecchio nome per Haushelt­erin - governante o massaia.

5 Maggio. Era di nuovo qui; ora so che si chiamava Babette. Mi stanca assai, perché resta sempre così a lungo. Vidi anche che ha un vestito molto sciupato; tiene anche qualche cosa in bocca, non si vede bene.

9 Maggio. Venne di nuovo due volte di notte; vidi pure gli un­dici.

12 Maggio. Incontro Nicoló sul corridoio, sembra molto contento.

13 Maggio. La "H'àuserin" di nuovo lì, per niente comodo, si piegò su di me. La sua bocca è ripugnante come una ulcerazione, il labbro inferiore tutto nero. Ha pure brutti occhi; sarei felice di riu­scire a far breccia su di lei, ma non se ne ricava nulla. Vorrebbe par­lare ma non può.

14 Maggio. Dì nuovo, ha aperto la porta che io chiusi solo per provare.

15 Maggio. Ho visto di nuovo Nicolò.

18 Maggio. La "Hauserin" rimase vicina a me dall'una alle tre e mezzo, mi svegliò con un lamento. Poiché avevo ricevuto questo con­siglio, le tenni davanti la reliquia della S. Croce e domandai: "Sei dannata?" Lei scosse il capo in senso negativo. Allora io dico: "Io ti scongiuro di dirmi che cosa vuoi! Non voglio piú vederti!" Poi con suoni difficili da comprendere: "Sempre ingannato... Parroco.." La pregai di ripetere, perché non riuscivo a capire il senso, ma se ne andò aprendo di nuovo la porta.

22 Maggio. Venne tutta sconvolta, come uno che scappa, ave­va un aspetto pauroso. Io dissi: "Ti ordino di dirmi perché continui a venire da me?" Allora mi venne vicina mi indicò la sua bocca. Io mi spaventai moltissimo. Poi mi sparì.

23 Maggio. Mi ero appena addormentata che lei era di nuovo qui. Io dissi: "Se adesso non mi dici che cosa vuoi, io non prego piú per te!" Per lungo tempo non disse una parola, poi un mormorìo incomprensibile. Io: "Dimmi una buona volta che genere di bugie hai detto!" Mi viene molto vicina e dice chiaramente: "Devo patire, ho mentito molto, ho diffamato, dillo al Parroco!" Io: "Perché non vai tu da lui?" Nessuna risposta.

24 Maggio. Venne con un'altra figura, che non potei ricono­scere. Io avevo tanta paura, tenni davanti a loro la reliquia della Croce e dissi: "Vi prego, non venite piú!" Riceverete una S. Messa. Vidi di nuovo le due donne in Chiesa.

La donna nel pollaio

28 Maggio. Vidi una donna nel pollaio che cercava su un muc­chio di sterpi. Io pensai che fosse una mendicante e andai da lei. Lei mi venne incontro alcuni passi e sparí di colpo nel nulla. Il pome­riggio mi venne incontro un uomo con un fastello durante la corona delle cinque Piaghe, pareva un accaparratorre.
Alcuni passi davanti a me e di colpo sparì.
Vidi nuovamente le due donne inginocchiate in Chiesa. Poi venne una donna vera nel medesimo banco. Poiché c'era poco posto po­tei vedere benissimo che le due figure erano come velo e non occu­pavano spazio.

29 Maggio. La donna era di nuovo nel pollaio ma per poco.

Vicino alla Liberazione

30 Maggio. Stavo aiutando le Suore in Ospedale a preparare i fiori. Appena fui sola, entrò Benedetto e mi venne molto vicino: Io dissi: "Benedetto sei presto in Cielo?" Un cenno affermativo. Io: "sei sempre qui intorno?" Di nuovo un cenno. Aveva un aspetto molto simpatico, come da vivo, con il suo grembiule blu in mani­che di camicia. Mi guardò poi uscì dalla porta fino alla casa ed era sparito.
La Hauserin, grazie a Dio non viene più ed io posso di nuovo dormire.

31 Maggio. Durante la processione del Corpus Domini, quando ci inginocchiammo davanti all'altare accanto alla casa del falegname Fischer, uscì improvvisamente dalla porta di casa il falegname Michele. Aveva un aspetto molto diverso da come lo avevo visto prima, aveva gli occhi così contenti e qualche cosa di luminoso usciva da lui, sembrava come avvolto in un fazzoletto bianco e durante il Vangelo stette in piedi proprio davanti a me. Non capisco, perché gli altri non si accorgono di nulla. Egli rima­se quasi fino alla fine, poi facendomi un cenno di saluto se ne andó fra la gente.

4 Giugno. La donna era di nuovo nel pollaio. Ha il volto molto triste. Di notte c'é un poco di rumore vicino a me, ma non riesco a veder niente. Sono dei passi e poi scricchiolio sul pavimen­to e nei mobili. Preferisco poter vedere qualche cosa.

7 Giugno. Vidi di nuovo la donna nel pollaio. Mi fissò con occhi che ardevano. Non la vidi mai così bene. Non si può parlare con Lei. Il mormorìo nella notte si allontana nei vani adiacenti e nelle pareti niente tutta la notte.

Federico il pecoraio ucciso

11 Giugno 1923. Allo svegliarmi si curvò su di me una lun­ga figura scura, tutta avvolta nella nebbia; non so dire se uomo o donna, comunque niente di simpatico. Sono molto spaventata. Non si sentono più rumori.

14 Giugno. Il fantasma era di nuovo in camera quando vol­li andare a dormire. Allora ho recitato a voce alta le mie preghiere della sera, durante le quali esso mi venne molto vicino. Se non avessi le braccia direi che è come un albero del bosco. Si fermó circa venti minuti ma poi ritornó alle quattro.

16 Giugno. Fu una cosa molto penosa. Egli prese a scuo­termi per le spalle. E' un momento terribile. Io gli diedi un pugno e dissi: "Non puoi toccarmi!" Dopo di che si tirò indietro in un angolo. Quando gli diedi quel pugno non sentii niente di corporeo, era come un fazzoletto bagnato con acqua calda. Penso che non sarei riuscita a sopportare di frequente un simile spavento.

18 Giugno. Di nuovo quella cosa mostruosa. Voleva prendermi per il collo. Strabuzzai gli occhi. Nella mia angoscia io pregai e presi in mano la mia reliquia della S. Croce. Dopo egli rimase in piedi da­vanti a me grande e grosso. Alle mie domande non diede alcuna rispo­sta; poi uscì dalla porta che lasciò aperta.

19 Giugno. Ora riesco a capire che è un uomo. Rimase qui assai poco. Ho rivisto ancora anche le donne nella Chiesa, pare siano di un altro secolo.
Non risposero nulla; io ho chiesto loro se forse avevano rubato delle candele.

21 Giugno. Il mostro rimane nella mia stanza più di un'ora, du­rante la notte continua ad andare in su e in giù. Porta capelli irsuti e neri ed ha occhi che mettono paura e ribrezzo. Vidi anche la donna seduta nel pollaio guardarmi. Essa si fa sempre più amabile, non ri­sponde però. Io me la guardai a lungo dalla casetta delle galline e vidi qualche cosa di strano: venne verso di lei dalla strada un gatto. Que­sto fece di colpo un salto spaventato in disparte. Come se avesse no­tato la donna.
Io sono felice, perché almeno il gatto vede come me! (9)
Nota 9). E' un fatto che gli animali dimostrano paura da certi posti dove ci furono apparizioni. E' celebre la sicura e provata apparizione in un cortile della canonica, dove il cane evitava la sommità di una scala, sopra la quale era stata vista più volte una apparizione. Mentre di solito il cane seguiva il suo padrone daperttutto.
Nota del traduttore: In una stalla una mucca giovane guarda con gli occhi atterriti in dietro per traverso, spaventata, poi benché legata alla catena nella mangiatoia con tutti e quattro i piedi mugulando e a rischio di strangolarsi. Viene poi calmata, si butta acqua santa, si riesce a riportorla, alzandola, al suo posto dopo averla slegata con molta difficoltà.
A.F. (TN) dove io fui Parroco per 22 anni i rumori di sera e di notte in canonica erano quasi continui tranne brevi pause. Una sera come tante si era in cucina, io e mia nipote - due gatti dormivano nello scaldapiatti del forno, erano le nove e trenta suppergiú, un rumore di fuori e un salto sulla maniglia fuori sulla porta di cucina, succede­va spesso. Le due bestiole fecero un salto fuori e quasi volavano spaventate miagolando, si aprì la porta e uscirono precipitandosi su nel sottotetto. Fuori non c'era nessuno. Non son fantasie!

22 Giugno. Resta in camera vicino a me dall'una fino alle cin­que, fu una cosa pesantissima. Egli si piegò più volte su di me, sedette sul mio letto. Ho perfino pianto per il terrore e l'angoscia, poi per non doverlo più vedere ho recitato la preghiera delle ore. Do­po egli corse di nuovo su giù e incominciò a sospirare paurosamente. Adesso mi si presenta un po' più riconoscibile, però no riesco ancora a capire chi possa essere. lo sono diventata molto paurosa perchè talvolta devo fare uno sforzo per andare nella mia camera. Tuttavia di solito posso addormentarmi bene e dormire bene.

24 Giugno. Egli venne di nuovo, mi ha preso per le spalle. Io dissi: "Ma dimmi che cosa vuoi e poi non venire più da me." Nessu­na risposta; prese di nuovo a correre alcune volte per la stanza e poi se ne andò. Ma la pace se ne era andata del tutto.
Alle sei del mattino tornò. Di giorno fa ancora più paura, resi­ste combatte, appartiene ad una delle più miserevoli categorie di spiriti che vennero sinora. Io dissi: "non disturbarmi, devo prepa­rarmi per la S. Comunione!" Allora mi venne vicinissimo e alzò le mani come pregando. Mi fece tanta compassione, che gli promi­se tante cose, poi dissi: "Non puoi parlare?" Egli scosse il capo. "Soffri molto?" Egli sospirò spaventosamente. Io lo aspersi con tanta acqua santa. Poi se ne andó.

27 Giugno. Venne di nuovo di notte, mi pare di conoscerlo; mi rompo il capo pensando chi sia. Non è affatto simpatico.

28 Giugno. Vidi nuovamente le due donne in Chiesa.

29 Giugno. Quando andai a dormire era di nuovo in camera. Potrebbe essere Federico, il pecoraio ucciso. Gli chiedo subito ma egli non reagisce. Ho pregato con lui, poi mi fissó così duramente che io ebbi proprio paura. Lo pregai di andarsene ed egli se ne andò dav­vero.

30 Giugno. Venne per pochissimo tempo, mi hanno svegliato i suoi singhiozzi. Ma il suo viso è così nero, che duro fatica a rico­noscere. La statura però, il naso e gli occhi, sono proprio "lui" l'ho visto tante volte quando era in vita.

2 Luglio. E ritornò di nuovo, non aveva più uno sguardo così brutto e cattivo e non si fermò a lungo. Io parlai con lui come il "Fe­derico, il pecoraio" cosa che egli trovò, sembra, molto naturale.

3 Luglio. Venne pochi minuti. Io gli domandai: "Sei Federico? il pastore pecoraio assassinato?" Egli disse molto chiaro "Si!".

4 Luglio. Egli venne da me al mattino, mi guardò triste e poi se ne andò di nuovo, ma non mi diede alcuna risposta.

5 Luglio: Ebbi l'impressione che tutto fosse più luminoso in lui. Durante la preghiera egli fece il Segno della Croce.

6 Luglio. Sono contentissima, perché adesso egli può parlare. Io gli chiesi: "Perché vieni sempre da me?" Lui: "Perché tu hai sempre pregato per me" (E' vero perché quel povero uomo mi aveva sempre fatta tanta pena, aveva sempre uno sguardo così stra­no, fino da bambino). Io: "Che cosa ti ha salvato?" Lui: "Rico­noscimento e pentimento." Io: "Allora tu non sei morto subito?" Lui: "No". Io: "Sarai liberato presto?" Lui: "No, a lungo ... ancora". Allora io dissi che poteva venire ancora, se ciò gli faceva bene. Come è strano che una persona mentre da viva era così rozza, una volta se­parata dal corpo, parli così. Ora non ho più paura di lui, io vor rei aiutarlo con tutte le mie forze. Quanto è Misericordioso Iddio!
Nota. Il Parroco Sebastiano Wieser osserva: "Il comportamento di questa apparizione è come un eco della vita terrena. Io ho cono­sciuto molto bene il pecoraio Federico. "Egli era un montone in Parrocchia. Descriverlo non interesserebbe a nessuno. Qui appare soltanto, perché è giusta l'osservazione: "Come un albero è - era così - e gli si conviene proprio. Poi perché in lui appare e si mani­festa veramente la grande misericordia di Dio. In Chiesa appariva raramente. Aveva un figlio solo che già nella scuola si era mostrato falso e bugiardo e diede un sacco di dispiaceri ai suoi superiori.
Se il giovane veniva castigato, il vecchio tirava fuori tutti i registri della ribellione contro maestro e parroco. Io gli dissi prima che un giorno o l'altro egli avrebbe ricevuto le botte da questo uni­co figlio!" A 17 anni questo figlio grande e grosso, verso mezzanot­te, uccise suo Padre e fu condannato a morte." Federico il pecoraio entrò nell'eternità vittima di una tragedia familiare. Nessuno seppe, se era morto sul colpo o se poté ancora tornare in sé. Pare che così effettivamente sia stato. Il parricida lo aveva abbattuto nel fienile e abbandonato al suo destino. Soltanto al mattino fu trovato il povero morto. Ritorniamo ora indietro "al morto con i capelli arruffati e neri e occhi che incutevano terrore", irriconoscibile fino al 27 Giugno. E da allora la sua figura si fa sempre piú chiara e il 6 Luglio egli racconta che non era morto sul colpo che "rico­noscimento e pentimento dei suoi peccati" lo hanno salvato dalla dannazione!
Il 12 Luglio dice: "Io ardo," preme il suo dito sulla mano della Principessa e vi lascia sopra una scottatura rossa che io stesso ha visto.

8 Luglio. Egli venne per poco.

9 Luglio. Venne alle sei, mi diede un pugno su una spalla e così mi svegliò. Altrimenti mi sarei riaddormentata. Io: " Ti interessa tan­to che io vada a messa?" Lui: "Così tu mi puoi aiutare molto".

11 Luglio. Solo pochissimo.

12 Luglio. Abbiamo pregato insieme poi: "Che cosa devi sof­frire?" Lui: "Io ardo!" Poi mi si avvicinó e prima che mi potesse guardare, egli premette un dito sulla mia mano. Io fui tanto spaventa­ta e mi fece tanto male, che gridai. Ora io ho una macchia rossa, che spero vada via presto. E' una cosa, è una sensazione del tutto insoli­ta ed eccezionale, avere questo segno visibile dell'altro mondo.
Nota. Ci sono parecchi libri dove si parla di impronte di fuoco lasciate dalle povere anime, Cfr. Libro: "Vivono i morti? di X. famoso il libro di devozione, sul quale una mano si è marcata a fuoco attraverso diversi fogli.

Il dottor Guillet lo ha potuto avere in mano.

Martedì  3 Maggio 2016  la prossima puntata , vi aspetto..

CORONCINA A SAN MICHELE ARCANGELO 
IN SUFFRAGIO DELLE ANIME DEL PURGATORIO 

  • O Dio, vieni a salvarmi, Signore, vieni presto in nostro aiuto 
  • L’ Eterno riposo dona loro, o Signore, e splenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace. Amen  

1 Principe glorioso, S. Michele Arcangelo, per la tua serafica carità, soccorri tutte le anime dei nostri parenti che si purificano nelle pene del Purgatorio. Sii loro Consolatore e implora che siano ammesse quanto prima in Cielo a lodare in eterno il Signore.
  • 1 Padre nostro, 
  • 1 Ave, 
  • 1 Eterno Riposo
2 Gloriosissimo Principe del Cielo, S. Michele Arcangelo, fedelissimo protettore dei nostri defunti, ottieni che i nostri parenti siano liberarti presto dalle pene del Purgatorio. Sii per loro Padre, amico, consolatore, conforto. Per la tua serafica carità ottieni che possano venire presto con Te in Cielo a lodare per sempre Dio.
  • 1 Padre nostro, 
  • 1 Ave, 
  • 1 Eterno Riposo
Principe potentissimo, amabile S. Michele, nostro specialissimo protettore, Ti veneriamo, Ti lodiamo e Ti benediciamo per la grande potenza che Dio ti ha concesso e ti preghiamo di ottenerci la grazia, che le anime dei nostri parenti, che soffrono in Purgatorio, siano ammessi presto in Cielo e godere per sempre con Te il Signore.
  • 1 Padre nostro, 
  • 1 Ave, 
  • 1 Eterno Riposo
O Principe degli Angeli, o glorioso S. Michele, ricorriamo alla tua grande carità per noi miseri peccatori, e ti imploriamo di liberare le anime dei nostri parenti, che gemono nel Purgatorio. Prega per loro! Soccorrili! Perché siano ammessi presto in Cielo a Lodare con tutti i Beati il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
  • 1 Padre nostro, 
  • 1 Ave, 
  • 1 Eterno Riposo

Orazione per tutti i defunti

 O Grande Dio, Creatore e Redentore di tutti gli uomini, concedi, te ne preghiamo, la remissione di tutte le pene alle anime del Purgatorio, perché ottengano la grazia di essere ammesse alla gloria del Cielo che ardentemente desiderano per lodarti e ringraziarti e amarti per tutta l’eternità con tutti i loro cari. Amen 

Orazione a Dio e alla SS. Vergine in suffragio delle anime del Purgatorio

O Dio Potentissimo, misericordia infinita, a cui ricorre con fiducia ogni peccatore pentito, sicuro di trovare perdono, deh! Per i meriti della tua dolorosissima Passione e Morte, esaudisci le preghiere che in questo giorno Ti porgiamo in suffragio di tutte le anime del Purgatorio, affinché possano quanto prima essere liberate dalle loro pene e godere della vita eterna.

O Maria SS. Madre del Salvatore, che consoli tutti gli afflitti e sei Regina di tutti i Santi, per la tua potente intercessione, ottieni che le anime di tutti i fedeli defunti riposino in pace con tutti gli Angeli e i Santi del Cielo. Amen

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