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domenica 24 aprile 2016

5^ PARTE DI 6 - TORTURATO PER CRISTO - di Richard Wumbrand

6. COME IL CRISTIANESIMO STA SCONFIGGENDO IL COMUNISMO
6.1. LA PARTE VISIBILE DELL'ICEBERG
6.2. LA PERSECUZIONE DELLA CHIESA CLANDESTINA AUMENTA

6.3. COME VARJA, UNA RAGAZZA COMUNISTA, TROVÒ CRISTO E VENNE INVIATA AI LAVORI FORZATI 

6. Come il Cristianesimo sta sconfiggendo il comunismo
Ho narrato le mieproprie esperienze nel diffondere il messaggio di Cristo segretamente nell‟esercito sovietico e nella Romania comunista. Mi sono appellato a voi perché aiutiate la predicazione di Cristo ai comunisti e alla gente che essi opprimono. Sono visionari e inattuabili quell'appello e quella sfida? Oppure sono realistici? Esiste attualmente in Russia e in altri paesi la Chiesa clandestina? E' ora possibile proseguire l'opera clandestina? A queste domande si può rispondere con buone notizie. I comunisti stanno celebrando mezzo secolo di governo comunista ma la loro vittoria è una disfatta. II cristianesimo ha vinto, non il comunismo. la stampa russa, attentamente seguita dalla nostra organizzazione, è piena di informazioni sulla Chiesa clandestina. Per la prima volta la Chiesa clandestina è divenuta talmente forte che essa opera persino in modo semipubblico, spaventando i comunisti. E le informazioni che pervengono da altre fonti confermano i rapporti della stampa comunista. Ricordiamoci, la Chiesa clandestina è come un iceberg! Esso è per la maggior parte sotto la superficie del mare, mentre emerge solo una piccola parte di esso. Qui di seguito ecco un riassunto delle notizie più importanti.
6.1. La parte visibile dell'iceberg
Il 7 novembre 1966, a Suhumi (Caucaso), la Chiesa Clandestina tenne una grande riunione all'aperto. Molti credenti vennero da altre città per essere presenti a quella riunione. Dopo l'appello, 47 giovani accettarono Cristo e furono battezzati sul posto nel Mar Nero, come ai tempi biblici. Non c'era stato precedentemente alcun periodo di istruzione. Dopo cinquant'anni di dittatura comunista, senza Bibbie o altri libri cristiani, senza seminari, i ministri della Chiesa clandestina non sono dei teologi istruiti. Ma neanche il diacono Filippo lo era. E quando un eunuco, con cui aveva parlato forse per un'ora, gli domandò: "Ecco dell'acqua; che impedisce che io sia battezzato?" Filippo disse: "Se tu credi con tutto il tuo cuore, è possibile. L'eunuco rispose: lo credo che Gesù Cristo è il Figlio di Dio. Fece fermare il carro, e discesero tutti e due nell'acqua, Filippo e l'eunuco; e Filippo lo battezzò" (Atti 8:36-38). Nel Mar Nero c'è acqua a sufficienza e la Chiesa clandestina ha ripreso la pratica battesimale dei tempi biblici. La "Ucitelskaja Gazeta" (Giornale dell'insegnante) del 23 agosto 1966 pubblicò che a Rostov, sul Don, i battisti che non volevano registrare la loro comunità conformemente alle tiranniche leggi comuniste (le quali proibiscono ogni vera attività religiosa) e che non volevano ubbidire ai cosiddetti capi nominati dai comunisti, organizzarono una dimostrazione per le vie. Era il 1°maggio. Come Gesù faceva i suoi miracoli proprio il sabato onde sfidare i suoi contraddittori, i farisei, così la Chiesa clandestina sceglie i giorni di solennità comuniste per sfidare le leggi comuniste. Il 1° maggio è una festa in cui i comunisti fanno sempre delle grandi dimostrazioni cui tutti sono costretti a presenziare. Ma quella volta la seconda grande forza in Russia, la Chiesa clandestina, comparve sulle vie. Si radunarono 1.500 credenti. Ciò che li spingeva era soltanto l'amore per Dio. Essi sapevano di rischiare la propria libertà. Essi sapevano che li attendevano le torture e la morte per fame in prigione. Ogni credente in Russia conosce il "Manifesto segreto" stampato dai cristiani evangelici di Barnual, in cui è descritto come la sorella Hmara, del villaggio di Kulunda, ricevette la notizia che suo marito era morto in prigione. Ora essa era vedova con quattro piccoli bambini. Quando ricevette il corpo del marito, essa poté vedere i segni delle catene ai suoi polsi. Le mani, le dita e le piante dei suoi piedi portavano scottature orribili. La parte inferiore dello stomaco aveva i segni di coltellate. Il piede destro era gonfio. Su tutti e due i piedi vi erano tracce di percosse. Tutto il corpo era pieno di ferite derivanti da terribili bastonature.
Tutti i credenti venuti alla dimostrazione pubblica a Rostov sapevano che quel destino poteva essere anche il loro. Eppure essi vennero. Ma sapevano anche che quel martire che aveva dato la sua vita per Dio soltanto tre mesi dopo la sua conversione era stato sepolto alla presenza di una grande folla di credenti che portava cartelloni con l'iscrizione: "PER ME IL VIVERE E' CRISTO E IL MORIRE GUADAGNO" "NON TEMETE COLORO CHE UCCIDONO IL CORPO, MA CHE NON POSSONO UCCIDERE L'ANIMA!" "HO VISTO AI PIEDI DELL'ALTARE COLORO CHE FURONO UCCISI PER LA PAROLA DI DIO" 
Richard Wumbrand dopo il rilascio dalla prigionia
L'esempio di questo martire ispirò quelli di Rostov. Essi affollarono la via intorno a una piccola casa. C'era gente dappertutto: alcuni sui tetti vicini, altri sugli alberi, come Zaccheo nei tempi antichi. Ottanta persone furono convertite, per la maggior parte giovani. Tra questi, ventitré erano ex membri dell'organizzazione giovanile comunista (Komsomols)! I credenti attraversarono tutta la città avviandosi verso il fiume Don, dove ebbero luogo i battesimi. Arrivarono automobili cariche di poliziotti comunisti che circondarono i credenti sulla sponda del fiume. La polizia voleva arrestare i fratelli che presiedevano al culto (non poteva arrestare tutti i 1.500!) I credenti si inginocchiarono subito e in una fervida preghiera supplicarono Dio di difendere il suo popolo e di permettere loro di tenere il loro culto per quel giorno. Indi i fratelli e le sorelle, stando a spalla a spalla, a gomito a gomito, circondarono i fratelli che presiedevano al culto tentando così di prevenire il loro arresto da parte della polizia. La situazione divenne oltremodo tesa. La "UcitelskajaGazeta" disse che l'organizzazione "illegale" battista di Rostov aveva una macchina da stampa clandestina (la parola "battista" in Russia comprende evangelici e pentecostali) con cui venivano stampate delle pubblicazioni in cui si invitavano i giovani a restare saldi nella propria fede. In una di queste pubblicazioni clandestine si chiedeva ai genitori cristiani di fare ciò che mi sembra una buona cosa per tutti: "Portare i propri figli ad assistere ai funerali, affinché imparino a non preoccuparsi delle cose transitorie". I genitori venivano pure invitati a dare una educazione cristiana ai loro figli, come antidoto contro l'ateismo con il quale venivano avvelenati nelle scuole comuniste. La "UcitelskajaGazeta" terminava l'articolo chiedendo: "Perché gli insegnanti si mischiano così timidamente nella vita delle famiglie, nelle quali i bambini vengono resi idioti con la religione?" Il "Giornale dell'insegnante" ha pure descritto che cosa avvenne al processo contro i pastori clandestini che avevano segretamente impartito i battesimi. "I giovani credenti chiamati a testimoniare erano sprezzanti verso la corte comunista. Si comportavano sdegnosamente e in modo fanatico. Delle giovani spettatrici guardavano con ammirazione gli imputati e con disapprovazione il pubblico ateista". I membri della Chiesa clandestina rischiarono percosse e imprigionamento, chiedendo più libertà davanti al quartiere generale del partito comunista in Russia. Possediamo un documento segreto diffuso dall'illegale comitato delle chiese evangeliche battiste dell'Unione Sovietica, in opposizione all'unione battista controllata dai comunisti, diretta dal traditore Karev, il quale loda l'umanità dei comunisti massacratori di cristiani e magnifica la libertà che regna in Russia ("La vita sovietica d'oggi" rivista n. 6 del 1966). Il documento è stato clandestinamente portato in occidente mediante messaggeri segreti. In esso viene descritta un'altra dimostrazione pubblica, e questa volta nella stessa città di Mosca. Traduco da questo manifesto: Comunicato urgente
"Diletti fratelli e sorelle, benedizione a voi e pace da Dio, nostro Padre, e dal nostro Signore Gesù Cristo. Ci affrettiamo a dirvi che i delegati delle chiese dei cristiani evangelici battisti, ammontanti a 500 persone, venuti a Mosca il 16 gennaio 1966 per intervenire presso gli organi centrali del potere, si sono recati al palazzo del comitato centrale del partito comunista dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche chiedendo di essere ricevuti e ascoltati. Essi hanno cercato di consegnare una petizione, indirizzata al segretario generale Breznev". In quel manifesto si dice inoltre che quei 500 uomini stettero tutto il giorno davanti al palazzo. Era la prima dimostrazione pubblica, a Mosca, contro il comunismo. Ed essa fu organizzata dalla Chiesa clandestina. Alla fine del giorno essi consegnarono una seconda petizione, sempre indirizzata a Breznev, in cui si lamentavano che un certo "compagno" Stroganov si era rifiutato di trasmettere la loro richiesta a Breznev e anche li aveva minacciati. 1500 delegati rimasero nella via tutta la notte. Delle automobili passavano vicino a loro, gettando su loro fango e immondizie e insulti. Sebbene piovesse e fossero trattati in quel modo, essi rimasero fino al mattino dopo davanti al palazzo del partito comunista! Il giorno seguente fu proposto ai 500 fratelli di entrare in un edificio per incontrarsi con alcuni funzionari comunisti di secondo ordine ma "sapendo che dei credenti, i quali avevano altre volte fatto visita alle autorità, venivano percossi quando entravano in un edificio dove non c'erano testimoni, la delegazione rifiutò la proposta all'unanimità e continuò ad aspettare di essere ricevuta da Breznev". Poi avvenne l'inevitabile. Alle 13.45 arrivarono ventotto autobus pieni di poliziotti e la brutale vendetta contro i credenti cominciò. "Formammo un cerchio e tenendoci l'un l'altro per mano cantammo l'inno: l migliori giorni della nostra vita sono quelli in cui possiamo portare una croce. Gli uomini della polizia segreta cominciarono a bastonarci, tanto i giovani quanto i vecchi. Presero degli uomini dal cerchio esterno e li percossero sulla faccia, sulla testa e li gettarono sull'asfalto. Trascinarono verso gli autobus alcuni tra i fratelli prendendoli per i capelli. Quando alcuni tentarono di allontanarsi, vennero bastonati, finché perdettero i sensi. Riempiti gli autobus con i credenti, questi furono condotti in luogo ignoto. I canti dei nostri fratelli e sorelle si udirono dagli autobus della polizia segreta. Tutto ciò avvenne davanti agli occhi di una moltitudine di gente che era lì accorsa". E ora viene il bello. Dopo che i 500 furono arrestati e certamente poi torturati, il fratello G. Bins e un altro fratello dirigente, Horev (veri pastori del gregge di Cristo), ebbero ancora il coraggio di recarsi allo stesso comitato centrale del partito comunista. Esattamente come, dopo l'arresto di Giovanni Battista, Gesù cominciò il suo ministero pubblico nello stesso posto e con le stesse parole per le quali Giovanni Battista aveva sofferto: "Ravvedetevi, poiché il regno dei cieli è vicino". Bins e Horev chiesero dunque dove fosse la delegazione arrestata e ne pretesero il rilascio. Questi due fratelli coraggiosi scomparvero. In seguito giunse la notizia che erano stati messi nella prigione Lefortovskaja. I cristiani della Chiesa clandestina ebbero paura? No! Altri subito rischiarono nuovamente la propria libertà pubblicando il manifesto che abbiamo in parte riprodotto e in cui leggiamo pure la seguente confessione di fede: "Poiché ci è stata data la grazia non soltanto di credere in Cristo, ma anche di soffrire per lui" (Filippesi 1:29). Essi così esortano i fratelli: "Che nessuno sia scosso in mezzo a queste afflizioni, poiché voi stessi sapete che a questo siamo destinati" (1 Tessalonicesi 3:3). Essi citano pure Ebrei 12:2 e invitano i credenti a "riguardare a Gesù, autore e compitore della nostra fede, il quale per la gioia che gli era posta dinanzi sopportò la croce disprezzando il vituperio". La Chiesa clandestina si è apertamente opposta al drogaggio ateistico della gioventù a Rostov, a Mosca e in tutta la Russia. Essa sta combattendo contro il veleno comunista e contro i capi traditori della chiesa ufficiale dei quali essa scrive in uno dei suoi manifesti segreti: "Ai nostri giorni satana detta la sua volontà, e 'la chiesa' accetta tutte le decisioni che contrastano con i comandamenti di Dio" (citato dalla "PravdaUkraini" del 4 ottobre 1966).
La "PravdaVostoka" pubblicò un resoconto del processo contro i fratelli Boris Garmasciov, AlexejNeverov e Axen Zubov, che avevano organizzato dei gruppi per ascoltare trasmissioni radiofoniche evangeliche dall'America. Essi registravano questi messaggi su nastri che poi facevano circolare. Essi furono pure accusati di aver organizzato riunioni evangeliche segrete sotto forma di "escursioni" e "centri artistici". Così opera la Chiesa clandestina, proprio come la chiesa primitiva operava nelle catacombe di Roma sotto forma di corporazioni di "fossori". La "SovjetskajaMoldavija" del 15 settembre 1966 si lamenta pure del fatto che la Chiesa clandestina stampa opuscoli con il ciclostile. I suoi aderenti si raccolgono in posti pubblici, sebbene ciò sia proibito per legge, e vanno di luogo in luogo a testimoniare per Cristo. Lo stesso giornale raccontò che sul treno da Reni a Chisinau, tre giovanotti e quattro ragazze cantavano un inno cristiano: "Dedichiamo la nostra giovinezza a Cristo". Il cronista dichiarò di esserne disgustato perché questi credenti predicavano "nelle vie, nelle stazioni, sui treni, sugli autobus e persino in istituzioni statali". Quando al processo di quei credenti venne annunciata la sentenza per il reato di aver cantato inni cristiani in pubblico, i condannati si inginocchiarono e dissero: "Ci arrendiamo nelle tue mani, o Dio. Ti ringraziamo, Signore, perché ci hai permesso di soffrire per la nostra fede". Poi i presenti, guidati dal "fanatico" Madan, cantarono davanti al tribunale l'inno per il quale questi fratelli erano stati condannati alla prigione e torturati. Una volta, il 1° maggio, i cristiani dei villaggi di Copceag e di Zaharovka, non avendo alcuna chiesa, organizzarono segretamente un servizio di culto nella foresta! Essi organizzano pure riunioni nelle case con il pretesto di festeggiare un compleanno. Molte famiglie cristiane con quattro o cinque componenti festeggiano fino a trentacinque compleanni all'anno, come pretesto per riunioni segrete. Nessuna prigione e nessuna tortura possono intimorire i cristiani della Chiesa clandestina. Esattamente come nella chiesa primitiva, la persecuzione non fa che approfondire la loro consacrazione. La "PravdaUkraini" del 4 ottobre 1966 disse del fratello Prokofiev, uno dei dirigenti della Chiesa clandestina russa che era stato già tre volte in prigione, che non appena rilasciato egli aveva cominciato a riorganizzare delle scuole domenicali clandestine. Ora egli è stato nuovamente arrestato. In un manifesto clandestino egli scrisse: "Assoggettandosi ai regolamenti umani (le leggi comuniste) la chiesa ufficiale si è privata della benedizione di Dio". Non bisogna immaginare mai una prigione occidentale quando si legge di un fratello russo incarcerato. In Russia la prigione significa fame, tortura e lavaggio del cervello. La rivista "Nauka i Relighija" (Scienza e Religione), nel suo numero 9 del 1966, dice che i credenti diffondono letteratura cristiana entro le copertine del periodico "Oganjok", una pubblicazione come il Time. Essi distribuiscono dei libri sulla copertina dei quali si legge "Anna Karenina", il romanzo di Leone Tolstoj. Dentro però vi è una porzione della Bibbia! Essi cantano degli inni. La melodia è "L'Internazionale comunista", ma le parole lodano Cristo (dalla "Kazakstanskaja Pravda" del 30 giugno 1966). In un documento clandestino pubblicato a Kulanda (Siberia) i cristiani dicono che i dirigenti ufficiali dei battisti "hanno distrutto la chiesa e i suoi veri servitori nel mondo nello stesso modo in cui i sommi sacerdoti, gli scribi e i farisei denunciarono Gesù Cristo a Pilato". Ma la fedele Chiesa clandestina continua a operare! La sposa di Cristo continua a servirLo! I comunisti stessi confermano la mia esperienza che la Chiesa clandestina conquista dei comunisti per Cristo. Essi possono essere guadagnati! Il "Bakinsij Rabochij", Il lavoratore di Baku, del 27 aprile 1966 riprodusse una lettera di Tanja Kugunova, della lega della gioventù comunista, che era stata conquistata per Cristo. La lettera fu sequestrata dalle autorità comuniste. Eccola: "Cara zia Nadja, Ti invio la benedizione del nostro amato Signore. Zia Nadja, quanto Egli mi ama! Noi non siamo niente davanti a Lui. Zia Nadja, credo che tu comprenderai queste parole: 'Ama i tuoi nemici, benedici coloro che ti maledicono, fa del bene a coloro che ti odiano e prega per coloro che ti perseguitano'''. Una volta sequestrata questa lettera, Piotr Serebrennikow, il fratello che aveva portato Tanja e molti altri giovani comunisti a Cristo, dovette andare in prigione. Il giornale comunista cita da uno dei suoi sermoni: "Dobbiamo credere nel nostro Salvatore come lo facevano i primi cristiani. Per noi la legge principale è la Bibbia. Non riconosciamo niente altro. Dobbiamo affrettarci a salvare gli uomini dal peccato, specialmente i giovani". Quando gli fu detto che la legge sovietica proibisce di parlare di Cristo alla gioventù, egli rispose: "Per noi l'unica legge è la Bibbia", una risposta normalissima dove una crudele dittatura ateistica governa il paese. Il giornale comunista descrive poi un quadro denominato "selvaggio": "Giovinetti e giovinette cantano inni spirituali. Essi ricevono il battesimo e si attengono al pessimo e traditore insegnamento dell'amore per il nemico". Il "BakinskijRabochij" dice che molti giovani e ragazze che posseggono la tessera di soci della lega della gioventù comunista sono in realtà cristiani! Il giornale conclude l'articolo con le parole: "Quanto impotente deve essere la scuola comunista, quanto noiosa e priva di luce, se i pastori possono toglierne i discepoli di sotto il naso dei loro indifferenti educatori!" La "Kazakstanskaia Pravda" del 30 giugno 1966 gridò allo scandalo perché aveva scoperto che lo studente con i migliori voti era un ragazzo cristiano! La "Kirgizskaja Pravda" del 17 gennaio 1966 riproduce un volantino cristiano indirizzato alle madri: "Uniamo i nostri sforzi e le nostre preghiere per dedicare a Dio le vite dei nostri figli fin dalla culla! Salviamo i nostri bambini dall'influenza del mondo!" Questi sforzi sono stati coronati dal successo. I giornali comunisti ne sono testimoni! Il cristianesimo penetra vittoriosamente fra la gioventù! Un giornale di Celjabinsk, a est degli Urali, descrive come una ragazza della lega della gioventù comunista, Nina, diventò cristiana. Ciò avvenne quando ebbe preso parte a una radunanza segreta. La "SovietskajaJustita" (n. 6 del 1966) descrive una radunanza clandestina: "Essa venne tenuta a mezzanotte. Di nascosto, guardandosi anche dalla propria ombra, veniva gente da tutte le direzioni. Gli intervenuti riempivano la stanza scura dal soffitto molto basso. Ve ne erano tanti che non c'era spazio per inginocchiarsi. Poiché mancava l'aria, la lampada a gas si spense. Il sudore scorreva sui volti. Sulla via uno dei 'servi del Signore' vigilava per annunciare l'eventuale arrivo di poliziotti". Ma Nina raccontò che in un'analoga radunanza essa venne accolta con cordiali abbracci e con amore. "Essi avevano, come anch'io ho adesso, una grande e illuminante fede: la fede in Dio. Poiché Egli ci prende sotto la Sua protezione. I giovani comunisti che mi conoscono passino pure vicino a me senza salutarmi! Mi guardino pure con ripugnanza e mi chiamino pure, come per schiaffeggiarmi: 'battista'! Lo facciano pure! Non ho bisogno di loro". Come Nina, molti giovani comunisti hanno preso la decisione di servire Cristo fino alla fine. La "Kazakstanskaia Pravda" del 18 agosto 1967 contiene un resoconto del giudizio contro i laici Klassen, Bondar e Teleghin. Non vi è detto quale pena sia stata loro comminata, ma viene ricordato il loro reato: avevano raccontato dei fatti della vita di Gesù a dei bambini.
Il 15 giugno 1967 il giornale "SovjetskajaKirgisia" si lamenta che i cristiani "provocano contro sé medesimi l'adozione di misure amministrative". Così, prosegue il giornale, le innocenti autorità comuniste sono state nuovamente costrette a cacciare in carcere un gruppo di credenti che continuamente le sfidavano con il loro atteggiamento. Insomma, quegli individui non erano contenti di starsene in libertà. Il loro "reato" consisteva in questo, che essi possedevano illegalmente 15 rudimentali ciclostili, 6 cucitrici e una macchina piana per stampare, e con quelle macchine stampavano ininterrottamente letteratura cristiana. La "Pravda" del 21 febbraio 1968 ha pubblicato che migliaia di donne e di ragazze sono state fermate dalla polizia perché portavano addosso cinture e nastri sui quali erano stati scritti versetti della Bibbia e brevi formule di preghiere. Le autorità di polizia svolsero un'indagine e scoprirono che la persona che aveva lanciato quella moda (moda che in verità potrebbe essere seguita anche in occidente, al posto degli aggeggi insignificanti e ridicoli di cui si addobba una certa gioventù) era nient'altro che un cristiano della polizia comunista, l'impiegato Stasiuk di Liubertz. Naturalmente il giornale proseguiva annunciando il suo immediato arresto. Le risposte che i cristiani della Chiesa clandestina danno ai tribunali comunisti davanti ai quali sono trascinati, sono una applicazione gloriosa della promessa fatta da Gesù ai suoi fedeli in Luca 21:15: "lo vi darò una parola e una sapienza alle quali tutti i vostri avversari non potranno opporsi né contraddire". Un giudice domandò a una giovane condotta in tribunale: "Perché attirate tante persone alla vostra setta proibita dalla legge?" La giovane rispose: "Il nostro scopo è di guadagnare tutto quanto il mondo a Cristo". "La vostra religione è antiscientifica", gridò un giudice in un processo a un'altra giovane. Ella, una studentessa, rispose: "Conoscete più scienza di quanta ne conoscesse Einstein, o anche Newton? Eppure essi erano credenti. L'universo in cui viviamo porta il nome di Einstein. Ho studiato a scuola che il suo nome è 'universo einsteiniano'. Einstein ha scritto: Se noi liberassimo la religione dei profeti ebraici e il cristianesimo, così come Gesù lo ha insegnato, da tutto quello che fu aggiunto in seguito, e specialmente dalle falsificazioni e dalle imposture religiose, avremmo una religione che potrebbe preservare il mondo da tutti i mali sociali. E' sacrosanto dovere di ogni uomo fare del suo meglio onde portare questa religione al trionfo. Ricordate, giudice, il nostro grande fisiologo Pavlov? Non dicono forse i nostri libri russi che egli era cristiano? Persino Marx, nella sua prefazione al Capitale, disse che 'il cristianesimo, particolarmente nella sua forma protestante, è la religione ideale per riformare i caratteri distrutti dal peccato'. Bene, io avevo un carattere distrutto dal peccato. Marx mi ha insegnato a divenire cristiana per riformamento. Come potete voi, marxisti, condannarmi per questo?" E' facile comprendere perché quel giudice rimase senza parole. Alla stessa accusa di professare una religione antiscientifica, un cristiano rispose alla corte di giustizia: "lo sono sicuro, compagno giudice, che voi non siete uno scienziato così grande come Simpson, lo scopritore del cloroformio e di tante altre medicine. Quando gli fu chiesto quale sua scoperta considerasse la maggiore, egli rispose: 'Non è stata il cloroformio. La mia maggiore scoperta è stata di apprendere che sono un peccatore e che potevo essere salvato per grazia di Dio!'" Tuttavia la vita, il sacrificio di sé stessi, il sangue che i credenti sono pronti a versare per la loro fede, costituiscono il maggiore argomento a favore del cristianesimo presentato dalla Chiesa clandestina. Formano ciò che il famoso missionario in Africa, Albert Schweitzer, ha chiamato "la sacra comunione di coloro che portano su di sé le stigmate del dolore", comunione alla quale apparteneva Gesù, l'Uomo di dolori. La Chiesa clandestina è unita da un legame di amore verso il proprio Salvatore. Lo stesso legame unisce i membri della chiesa tra loro. Nessuno al mondo può sconfiggerli, neppure le "porte dell' inferno".
In una lettera, venuta fuori clandestinamente, la Chiesa clandestina diceva: "Noi non preghiamo per essere migliori cristiani, bensì per poter esser l'unico genere di cristiani che Dio vuole che noi siamo: cristiani come Cristo, cioè cristiani che portano di buon grado la croce per la gloria di Dio". Con la saggezza del serpente, secondo l'insegnamento di Cristo, i cristiani rifiutano sempre, quando viene loro chiesto in tribunale, di dire chi siano i loro dirigenti. La "Pravda Vostoka" (La verità dell'Est, del 15 gennaio 1966) riferisce le risposte date al giudice dall'imputata Maria Sewtschuk. Quando le fu chiesto chi l'avesse portata a Cristo rispose: "Dio mi ha attirata alla sua comunità". Alla seconda domanda: "Chi è il vostro capo?" rispose: "Noi non abbiamo alcun capo sulla terra". Ai ragazzi cristiani veniva posta la domanda: "Chi vi ha insegnato ad abbandonare l'organizzazione giovanile comunista (i pionieri) e a togliervi il fazzoletto rosso?" Essi rispondevano: "L'abbiamo fatto di nostra spontanea volontà. Nessuno ce l'ha suggerito". Sebbene in alcuni posti si veda la sommità dell'iceberg, altrove i cristiani praticano il battesimo da sé onde evitare l'arresto dei propri dirigenti. In alcuni luoghi i battesimi vengono eseguiti presso un fiume con il battezzante e il battezzato che portano delle maschere, così che nessuno possa fotografarli. La "UciteljskajaGazeta" del 30 gennaio 1964 riporta notizie su una lezione ateistica nel villaggio di Voronim, nel distretto di Volnecino-Korskij. Non appena il professore ebbe finito, "i credenti cominciarono ad attaccare pubblicamente l'insegnamento ateistico con delle domande" cui il professore ateista non poteva rispondere. Essi domandarono: "Donde traete voi comunisti i principi morali che proclamate ma non osservate, come 'non rubare' e 'non uccidere'? I cristiani mostrarono al professore che ogni analogo principio viene dalla Bibbia, che i comunisti combattono. Il professore era completamente confuso e la lezione finì con la vittoria dei credenti!
6.2. La persecuzione della Chiesa clandestina aumenta
I cristiani della Chiesa Clandestina soffrono oggi più che mai. Tutte le religioni sono perseguitate in Russia. E' straziante per i cristiani sapere dell'oppressione degli Ebrei nelle terre comuniste. Ma il bersaglio principale delle persecuzioni è la Chiesa clandestina. La stampa sovietica riporta un‟ondata di arresti in massa e di processi. In un luogo 82 cristiani furono messi in un manicomio. Ventiquattro ne morirono dopo un paio di giorni a causa, fu detto, di "preghiere troppo lunghe"! Da quando in qua la preghiera molta lunga uccide? Ci si può immaginare che cosa quei poveretti abbiano subito! Le più atroci sofferenze vengono loro inflitte quando si scopre che essi parlano di Cristo ai propri bambini. I figli vengono loro tolti per tutta la vita, senza più alcun diritto di visitarli. L'Unione Sovietica ha firmato la dichiarazione delle Nazioni Unite "contro ogni discriminazione nell'ambito dell'educazione", la quale stabilisce: "Ai genitori deve essere data la possibilità di assicurare l'istruzione morale e religiosa dei propri figli secondo le proprie convinzioni". Il già citato traditore Karev, capo dell'unione dei battisti dell'Unione Sovietica, assicura che questo diritto è una realtà in Russia, e gli sciocchi gli credono! Ora ascoltiamo che cosa dice la stampa sovietica in proposito. La "Sovjetskaja Rossija" del 4 giugno 1963 riferisce che a una donna battista, certa Makrinkova, furono tolti i suoi sei figli perché essa aveva loro trasmesso la fede cristiana e proibito di portare il fazzoletto rosso comunista dei "pionieri". Quando la Makrinkova udì la sentenza, disse soltanto: "lo soffro per la fede". Essa dovette inoltre pagare la pensione per i figli che le erano stati portati via. Ora le vengono avvelenati con l'ateismo. Madri cristiane, pensate alla sua agonia! La "Ucitelskaja Gazeta" racconta che lo stesso accadde a Ignatij Mullin e a sua moglie. Il giudice pretese che abbandonassero la loro fede. Egli disse: "Scegliete tra Dio e vostra figlia. Sceglierete Dio?" Il padre rispose: "lo non voglio rinunciare alla mia fede". L'apostolo Paolo scrive: "Tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio". Ho visto dei bambini che erano educati come cristiani e che furono strappati ai genitori e mandati alle scuole comuniste ma, anziché venir avvelenati dall'ateismo, la fede che essi avevano appresa a casa si diffuse a scuola tra gli altri bambini! La Bibbia dice che chiunque ama i propri figli più di Gesù, non è degno di lui. Queste parole hanno un senso preciso dietro la cortina di ferro. Provate a vivere una settimana senza vedere i vostri figli. Allora conoscerete le sofferenze dei fratelli in Russia.
La prassi comune di defraudare i genitori della loro potestà sui figli non è consegnata in una legge vera e propria, ma è attuata senza eccezioni in tutti i paesi del blocco orientale. Gli ultimi casi, riferiti dalla stessa stampa sovietica, concernono una certa signora Sitsch, alla quale, secondo quanto riferisce lo "ZnamiaJunosti" del 29 marzo 1967, fu portato via il figlio Venceslao, perché essa lo educava nel retto timor di Dio; e, secondo la "SovietskajaRossija" del 13 gennaio 1968, alla signora Zabavina, di Ciabarowsk, la nipote Tania, orfana di padre e madre, fu letteralmente rapita, senza possibilità di ricupero, perché la zia le aveva dato una "innaturale educazione religiosa". Ma non sarebbe giusto parlare soltanto della Chiesa clandestina protestante. I cristiani ortodossi in Russia sono completamente mutati. Milioni di essi sono passati attraverso la prigionia. Lì essi non avevano né rosari, né crocifissi, né immagini sacre, né incenso, né candele. I laici erano in prigione senza un prete ordinato. I sacerdoti non avevano né paramenti, né pane di frumento, né vino da consacrare, né olio santo, né libri con preghiere preparate per essere lette. Eppure, essi scoprirono che potevano andare avanti senza tutte queste cose, rivolgendosi direttamente a Dio, in preghiera. Cominciarono a pregare e Dio cominciò a spandere il suo Spirito su loro. Un genuino risveglio spirituale, molto simile a quello del cristianesimo primitivo, si sta diffondendo tra gli ortodossi in Russia. Così accade che in Russia, come pure nei paesi satelliti, esiste una chiesa ortodossa sotterranea che in realtà è evangelica, sostanzialmente fedele alla Scrittura e molto vicina a Dio, pur mantenendo, per la forza dell'abitudine, soltanto pochissimo del rituale ortodosso. Questo sottosuolo ortodosso ha pure dato dei grandi martiri. Chi potrebbe dire dove si trovano ora l'anziano arcivescovo Yermogen di Kaluga e i presbiteri Eschiman e Jakunin? Essi osarono protestare contro la proditoria collaborazione del patriarcato con il governo comunista ateo. Cinquant'anni di dominio comunista! E la stampa russa è piena di trionfi della Chiesa sotterranea. Essa è passata attraverso indicibili pene, ma è rimasta fedele, e continua a svilupparsi! In Romania abbiamo seminato il seme della Parola con la nostra opera segreta in seno all'esercito russo. Altri l'hanno fatto nella stessa Russia e in altri paesi invasi dai russi. Il seme è divenuto una pianta e ora porta i suoi frutti. Questi frutti dimostrano che il mondo comunista può essere conquistato per Cristo. I comunisti possono diventare cristiani. E così pure lo possono diventare quelli che essi hanno oppresso, se soltanto li aiuteremo. La prova di ciò sta nel fatto che la Chiesa clandestina fiorisce nell'Unione Sovietica, in Cina e in quasi tutti i paesi comunisti. Allo scopo di mostrare lo splendore dello zelo dei cristiani nelle terribili condizioni di vita precedentemente descritte, faccio seguire alcune lettere ricevute dalla Russia, in parte provenienti dalle prigioni di Stato.
6.3. Come Varja, una ragazza comunista, trovò Cristo e venne inviata ai lavori forzati
Le prime tre lettere, qui di seguito riprodotte, sono di Maria, la giovane cristiana che condusse Varja a Cristo. La testimonianza fedele di Varja doveva portarla ai lavori forzati. Prima lettera "...io continuo a vivere qui, ma so che Dio mi ama. C'è una ragazza, membro della cellula del Komsomol (lega della gioventù comunista), che mi vuoI bene. Essa mi ha detto: 'Non posso capire quale essere tu sia. Qui molti ti insultano e ti fanno del male, eppure tu li ami tutti'. Le ho risposto che Dio ci ha insegnato ad amare tutti, non solamente gli amici, bensì anche i nemici. Prima anche questa ragazza mi faceva del male, ma io pregavo per essa con particolare ardore. Quando mi domandò se avessi potuto amare pure lei, l'abbracciai e ambedue cominciammo a piangere. Adesso preghiamo insieme. Vi chiedo di pregare anche per lei. Il suo nome è Varja. "Quando udite quelli che ad alta voce rinnegano Dio, vi sembrerà che essi lo facciano con convinzione. Ma la vita mostra che molti tra loro, sebbene bestemmino Dio con le labbra, hanno nel cuore un desiderio ardente di Dio. Questi uomini cercano qualcosa e pensano di poter riempire il loro vuoto interiore con il loro ateismo.
Vostra sorella in Cristo, Maria"
Seconda lettera "...nella mia lettera precedente vi ho scritto della ragazza senza Dio, Varja, Ora mi affretto a comunicarvi, miei diletti, la nostra grande gioia: Varja ha ricevuto Cristo come suo Salvatore personale, testimoniandone apertamente davanti a tutti. "Quando essa ha creduto in Cristo e ha conosciuto la felicità della salvezza, si è sentita nello stesso tempo molto infelice perché aveva precedentemente detto a tutti che Dio non esisteva. Ma ora essa ha deciso di riscattare questa sua colpa. "Recentemente mi sono trovata con Varja a un'assemblea degli atei. Sebbene l'avessi avvertita di essere molto prudente, tutto è stato inutile. Varja è andata e io l'ho seguita per vedere che cosa sarebbe accaduto. 'Dopo il canto in comune dell'inno comunista (cui Varja non ha preso parte) essa ha chiesto di parlare. Arrivato il suo turno, si è fatta avanti. Coraggiosamente e con molto sentimento ha testimoniato davanti a tutti i convenuti di Cristo Salvatore e ha chiesto perdono ai suoi vecchi compagni per aver avuto gli occhi spirituali chiusi fino ad allora e per non aver visto che essa stava andando verso la perdizione e che conduceva anche altri alla perdizione. Ha implorato tutti di abbandonare la via del peccato e di venire a Cristo. "Tutti sono rimasti silenziosi e nessuno l'ha interrotta. Quando ha terminato di parlare, ha cantato con la sua bella voce tutto l'inno cristiano: lo non mi vergogno di proclamare Cristo che morì per me e difendere i comandamenti di Dio. Lo esalto per la potenza della Sua croce. "Oggi è il 9 maggio. E non sappiamo ancora nulla di lei, ma Iddio è potente da preservarla da ogni male. Pregate! vostra Maria"
Terza lettera "Ieri, 2 agosto, ho parlato in prigione con la nostra carissima Varja, Il mio cuore sanguina quando penso a lei. Infatti essa è poco più di una bambina. Ha appena 19 anni. Come credente in Cristo è anche una bambina, ma essa ama il Signore con tutto il suo cuore e perciò ha dovuto subito affrontare la via più difficile. La poveretta è tanto affamata! Appena abbiamo saputo che era in prigione, le abbiamo mandato dei pacchi. Ma essa ha ricevuto solo una parte di ciò che le abbiamo mandato. Ieri, quando l'ho vista, era pallida, consunta, abbattuta. Soltanto i suoi occhi brillavano di pace di Dio e di una gioia sovrumana. Sì, carissimi, quelli che non hanno sperimentato la meravigliosa pace di Cristo non possono comprendere ciò, ma quanto sono felici coloroche posseggono questa pace! Nessuna sofferenza, nessun disinganno dovrebbe fermare noi che siamo in Cristo. "Le ho domandato attraverso le sbarre: 'Varja, non ti sei pentita di ciò che hai fatto?' 'No', ha risposto. 'E se mi liberassero andrei di nuovo da loro e di nuovo racconterei dell'amore di Cristo. Non devi pensare che io soffra. Sono tanto felice che il Signore mi ami tanto da darmi la gioia di sopportare queste sofferenze per il Suo nome'. "Vi supplico di pregare in modo particolare e con tutto il cuore per Varja. Probabilmente sarà mandata in Siberia. Le hanno tolto tutti i versetti e tutto ciò che aveva. E' rimasta senza nulla, eccetto quello che indossa. Non ha parenti e dobbiamo raccogliere per lei le cose indispensabili. Ho messo da parte l'ultima somma che mi avete mandato. Se Varja sarà deportata gliela darò. Credo che Dio la conforterà e le darà la forza di resistere anche in avvenire. Voglia Iddio assisterla! vostra Maria"
Quarta lettera "Cara Maria, Finalmente sono in grado di scriverti. Siamo arrivati bene a X. Il nostro campo si trova a 15 chilometri dalla città. Non posso descriverti la nostra vita. Tu la conosci. Vorrei scrivere solo un poco di me. Ringrazio Dio che mi dà la salute e la forza per lavorare. lo e la sorella Y siamo state messe a lavorare nell'officina. Lavoriamo alle macchine. Il lavoro è pesante e la salute della sorella Y non è buona. Devo lavorare per me e per lei. Finisco il mio lavoro prima e poi aiuto la mia sorella. Lavoriamo da 12 a 13 ore al giorno. Il nostro cibo è come il vostro, molto scarso, ma non è questo che ti volevo scrivere. Il mio cuore loda e ringrazia Dio che mi ha mostrato la via della salvezza per mezzo di te. Ora, seguendo questa via, la mia vita ha uno scopo e so dove vado e per chi devo soffrire. Sento il desiderio di parlare e di testimoniare a tutti di questa grande gioia della salvezza che ho nel cuore. Chi può separarci dall'amore di Dio in Cristo? Nessuno e nulla. Né prigione né sofferenza. Le sofferenze che Dio ci manda servono soltanto a rafforzarci di più nella fede in Lui. Il mio cuore è pieno di lode e la grazia di Dio trabocca. In officina mi insultano e mi puniscono dandomi del lavoro straordinario perché non posso tacere, ma devo dire a tutti quello che il Signore ha fatto per me. Egli mi ha resa un essere nuovo, una nuova creatura, quando ero sulla via della perdizione. Posso io tacere su questo? No! Mai! Fino a quando le mie labbra potranno parlare, testimonierò a tutti del grande amore di Dio per me. "Mentre andavamo al campo abbiamo incontrato molti fratelli e sorelle in Cristo. Che cosa meravigliosa sentire per lo Spirito che sono figlioli di Dio, anche se li vedo per la prima volta! Non occorrono parole, al primo sguardo li riconosci e sai ciò che sono. Mentre eravamo sulla via per andare al campo, in una stazione ferroviaria, una donna si è avvicinata, ci ha dato cibo e ha detto soltanto due parole: Dio vive. "La prima sera ci hanno condotte alle baracche sotterranee. Abbiamo salutato i presenti con le parole: 'La pace sia con voi'. Con nostra grande gioia da tutti gli angoli è giunta la risposta: 'Vi riceviamo con pace'. Fin dalla prima sera ci siamo sentiti una stessa grande famiglia. "Sì, è proprio così, qui siamo in molti a credere in Cristo come nostro personale Salvatore. Più della metà dei prigionieri sono credenti. Ci sono tra noi ottimi cantanti e bravi predicatori dell'Evangelo. Alla sera, quando ci ritroviamo insieme dopo il nostro duro lavoro, quanto è meraviglioso trascorrere almeno un po' di tempo assieme in preghiera ai piedi del nostro Salvatore! Con Cristo c'è la libertà ovunque. Ho imparato qui molti bellissimi inni spirituali e ogni giorno Dio mi da più e più della Sua Parola. All'età di 19 anni ho celebrato la nascita di Gesù per la prima volta. Non dimenticherò mai quel giorno stupendo! Avevamo dovuto lavorare tutto il giorno, ma alcuni dei nostri fratelli sono riusciti ugualmente ad andare al fiume vicino. Lì hanno rotto il ghiaccio che ricopriva l'acqua e hanno preparato il posto dove, durante la notte, secondo la Parola di Dio, io e altri sette fratelli siamo stati battezzati. Oh, quanto sono felice e quanto desidererei che tu, Maria, potessi essere con me, per farti un po' di bene in cambio di tutto il male che ti ho fatto a quel tempo! Ma Dio mette ognuno di noi al suo posto e noi dobbiamo rimanere fermi dove Egli ci ha posti. Salutami tutta la famiglia di Dio. E Dio ti benedica riccamente nel tuo lavoro come egli ha benedetto anche me. Leggi Ebrei 12: 1-3. "Tutti i fratelli di qui vi salutano e sono contenti che la vostra fede in Dio sia così forte da lodarlo di continuo nelle vostre sofferenze. Se scrivete ad altri, trasmettete loro i nostri saluti. Sempre vostra Varja''
Quinta lettera "Cara Maria, Finalmente trovo un'altra opportunità per scriverti queste righe. Posso dirti, carissima, che per la grazia di Dio io e la sorella Y. siamo sane e ci sentiamo bene. Adesso siamo a Z. Ci manderanno a U e rimarremo là. Ti ringrazio per la tua cura materna per me. Abbiamo ricevuto tutto quello che hai preparato per noi. Ti ringrazio per la cosa più preziosa, la Bibbia. Grazie a tutti, quando scrivi trasmetti loro i miei saluti e ringraziali per quello che hanno fatto per me. "Da quando il Signore mi ha rivelato il mistero profondo del suo santo amore, mi considero la ragazza più felice del mondo. Le persecuzioni che ho dovuto subire le considero come una grazia speciale. Sono felice che il Signore mi abbia dato fin dai primi giorni della mia fede la grande felicità di poter soffrire per lui. Pregate tutti per me affinché io possa rimanere fedele al Signore fino alla fine. "Possa il Signore mantenervi tutti e rafforzarvi per la sua santa battaglia! "lo e la sorella Y. vi baciamo. Quando saremo arrivati a U. può darsi che avremo un'altra opportunità di scrivervi. Non vi preoccupate per noi, siamo felici e consolate perché il nostro premio sarà grande nel cielo (Matteo 5:11-12). vostra Varja" Questa è l'ultima lettera di Varja, la giovane comunista che trovò Cristo, testimoniò di Lui e fu condannata ai lavori forzati. Non abbiamo più sentito nulla di lei. Ma il suo amore purissimo e la sua testimonianza per Cristo mostrano la bellezza spirituale della Chiesa clandestina, sofferente e fedele, che si trova in un terzo del mondo che è sottoposto al comunismo. 

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