Perchè ho deciso di pubblicare questo diario?
Molte persone, oggi come ieri, si pongono domande riguardo l'aldilà e spesso cercando delle risposte si trovano come cerbiatti assetati ad abbeverarsi a fonti torbide, sporche ed avvelenate, ad esempio certe trasmissioni tv come LA STRADA DEI MIRACOLI e molte altre simili, che ben lungi dalla VERITA' con la "V" maiuscola, propinano agli spettatori sprovveduti, argomenti di spiritualità cristiana travestiti artatamente di un cattolicesimo peloso e ipocrita tipico delle astuzie luciferine di cui la massoneria si serve sempre volentieri.
Per questo motivo ho pensato di proporvi con cadenza settimanale, OGNI MARTEDI' E VENERDI' a partire da oggi il DIARIO di EUGENIA VON DER LEYEN , partendo dalla prima all'ultima pagina.
Vi consiglio di leggere con attenzione anche questa prima parte che vi aiuterà a comprendere la vita e il carattere della pia principessa, onde evitare paragoni inappropriati con i vari ciarlatani che popolano giornali e tv spacciandosi per "interlocutori prescelti" tra angeli o morti e il mondo terreno" chiamati anche medium, termine questo ultimo che ormai richiama all'occultismo ma che in realtà significa dal latino medium, "mezzo, strumento" nel nostro caso questo termine non ci tragga in inganno.
A differenza di tanti ciarlatani che vagano da un programma Tv all'altro facendo sfoggio delle loro "doti medianiche" pieni di orgoglio e vanagloria, la principessa Eugenia ha vissuto la sua vita piamente, in assoluta umiltà e nel nascondimento, limitandosi a scrivere ciò che le accadeva in segreto, come le consigliò il suo Direttore Spirituale. dopo la sua morte fu tutto raccolto nel diario che leggeremo insieme
Sia chiaro fin dall'inizio che fra i ciarlatani che vagano nei prgrammi TV portando sottobraccio i loro libri da promuovere e la principessa Von Der Leyen non vi è nessuna relazione, gli uni sono strumenti satanici mentre la principessa fu uno strumento divino.
Consentitemi pertanto di prendervi per mano, accompagnandovi nel mondo della principessa Eugenia che con i suoi racconti vi chiarirà tanti dubbi e vi strapperà anche qualche risata come capitò a me quando lessi per la prima volta queste pagine affascinanti.
Che ne dite amici? Cominciamo?
La Nazarena
09 aprile 2016
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EUGENIA
VON DER LEYEN
1^ PARTE di 15
Ah,
le povere anime del Purgatorio hanno tanto da patire per causa della
loro negligenza, della loro pietà troppo comoda, per la loro
mancanza di zelo per la gloria di Dio e la salvezza delle anime. Come
si puó venire loro in aiuto, se non con un amore operoso che offra
loro quegli atti di virtú, che esse hanno troppo trascurato quando
erano in vita?Anna
Caterina Emmerich
Schema
di albero Genealogico di Eugenia von der Leyen e dei suoi
-
Nonno: Ervino li Teodoro fratello di Eugenia von der
Leyen
Principe
Ervino III - Ottone von der Lejen
nato
il 1894 - Capitano di Cavalleria a D. - Vicepresidente dell'Unione
della Nobiltà tedesca. G. Com. dell'Ordine Bavarese di S. Giorgio,
Signore di Unterdiessen e Waal - il 10 gennaio 1924 si unì in
matrimonio con Donna Maria Nives, figlia di Antonio Ruffo Della
Scaletta e di Lodovica Principessa Borghese.
Principe
Ervino III Ottone matrim. 10 gennaio 1924 Maria Nives Ruffo della
Scaletta
F1GLI:
Wolfram nato
nel 1924 e caduto sul fronte russo il 6.2.1945
Principessa
Lodovica v.d. L. attuale
Signora del Castello a Deutsch-Krone in Pomerania
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Maria Nives Ruffo della Scaletta Principessa von der Lejen
consegnò
all'allora Nunzio Apostolico in Germania - Eugenio
Pacelli e
suo ex maestro di Religione a Roma l'Originale del Diario della
Principessa Eugenia
von der Leyen.
La
Principessa Eugenia della Casa Principesca Germanica von del Leyen
per via materna discendeva dalla stirpe dei von Thurn und Tazis -
ebbe un particolare carisma; grazie ad una speciale permissione di
Dio dal 1921 al 1929 essa fu in contatto con le anime del Purgatorio.
Il
Parroco Sebastiano Wieser suo Direttore Spirituale scrisse: "Io
ho conosciuto la veggente nei suoi ultimi 12 anni di vita e ho
conosciuto giorno per giorno i suoi incontri e apparizioni e quanto
le succedeva....
La
veggente condusse una vita santa, non conosceva limiti nel fare del
bene, pronta ad aiutare in qualsiasi momento....
una
prediletta da Dio e dagli uomini.
Io
dichiaro con giuramento di aver personalmente esortato la
Principessa a scrivere ed annotare quanto le accadeva, di non
averle peró assolutamente mai suggerito o espresso qualche cosa dal
mio punto di vista. Io garantisco sotto ogni aspetto la credibilità
del diario....
Il
diario di Eugenia, che secondo l'opinione di persone assai dotte e
competenti in questo campo, appare qui la prima volta con una
relazione completa e illustrata della sua famiglia e del tempo e del
mondo in cui visse.
Assieme
alla Chiesa militante sulla terra, secondo la dottrina cattolica
e della Chiesa trionfante del Cielo, c'é la Chiesa purgante del
Purgatorio, che secondo il piano di Dio ha tanto bisogno del nostro
aiuto. Questo mondo della Chiesa che soffre è proprio quello che ci
viene incontro in questo diario con immagini indimenticabili, con
voci e parole imploranti e con gesti che strappano il cuore. Questo
diario dovrà renderci nuovamente sensibili e scuoterci di fronte a
questa chiesa antica di secoli, e aprirci gli occhi a vedere
l'infinita sofferenza e angoscia delle povere anime del purgatorio,
che Dio ha costituito come potenti collaboratrici nostre e
naturalmente permesso, che noi facciamo qualche cosa per loro.
PREMESSA
Quando
un editore presenta un nuovo autore, egli gli fa la piú ovvia delle
domande, che già i primi discepoli fecero a Gesú:"Maestro dove
abiti" (Giovanni 1.38). Noi conosciamo bene una persona quando
conosciamo quale regione, quale ambiente, quali circostanze, quale
epoca lo ha formato, dove ha attinto la sua cultura e la sua energia.
Il
mio progetto di ristampare il celebre diario della Principessa Sveva
Eugenia von der Leyen, nacque quando il Parroco Dr. Pietro Gehring di
Lindau, nel 1978 venne a far visita alla nostra casa Editrice.
Casualmente siamo venuti a parlare di Eugenia von der Leyen, e così
venne fuori che il Dr. Gehringera oriundo del medesimo territorio
ed era cresciuto a Blomhofen, a pochi chilometri dal castello di
Waal, e aveva conosciuto, sia pure di sfuggita, la Principessa
personalmente .
Fummo
assai contenti quando Ghering che conosce l'ambiente, si dichiaró
pronto a commentare l'opera, annotarla con spiegazioni in fondo
pagina; inoltre si aveva qualcuno che conosceva bene il fatto e le
località.
Poichè
il diario non è roba comune, direi anche pericolosa, ne segue
naturalmente, che esso tocchi il campo dei due grandi esponenti
di quell'epoca: Hitler, che ha proibito il libro (certamente non se
esso fosse stato inoffensivo) e Pio XII, amico personale della
famiglia principesca, che come Nunzio Apostolico in Germania, si era
fermato spesse volte al Castello di Waal e di Unterdiessen, ed ebbe
in dono dalla famiglia Principesca il testo originale del diario.
Figlia
di un antico casato principesco Germanico, l'autrice del diario, la
Principessa Eugenia von der Leyen e in Hohengeroldseck, nacque a
Monaco di Baviera il 15.5.1867.
Nel
manuale genealogico della nobiltà, case Principesche Vol.X (Ed. C.A.
Starke. Limburg), si legge a proposito della stirpe von der Leyen:
"Cattolica.
Antica nobiltà di Treviri, che trae la sua origine dal Castello
di Gondorf sulla Mosella, circondario di Mayen e che appare la prima
volta in un documento con Enghelberto de Cuntherove 1158. La stirpe
porta il nome "von der Leyen" dal 1300. Belehung mit
Hohengeroldseck, circondario di Offenburg, (fino al 1815) Rheinbund
mitglied 12.7.1806....
I
successori portano il nome "Principe o Principessa von der Leyen
und zu Hohengeroldseck...."
Eugenia
von der Leyen era la figlia dei terzo Principe von der Leyen Filippo
II Francesco Ervino, nato il 14.6.1819 a Waal, morto a Waal il
24.7.1882. La madre di Eugenia era una Adelaide von Thurn und Taxis
(morta 1888); essa discendeva quindi per via materna dalla celebre
famiglia Principesca germanica del Thurn und Taxis, che per secoli
ebbe il monopolio della amministrazione delle Poste in Germania; da
questa stirpe viene pure il nome "Taxi" aggiunto.
Il
fratello di Eugenia si chiamava Ervino II Teodoro, IV Principe
von der Leyen morto nel 1938 a 75 anni. Sua moglie, e quindi cognata
di Eugenia era una Maria Carlotta von Salm-ReifferscheidtDijk
(morta 1944). Seguiva il nipote di Eugenia, Principe Ervino III
Ottone Filippo che aveva sposato a Roma Donna Nives Ruffo della
Scaletta della stirpe dei Borghese. Questa ultima in contrasto con la
mentalità liberale della famiglia, ebbe una grande fede nel carisma
di Eugenia, e fu Lei a consegnare a Pio XII l'originale del diario di
Eugenia.
L'influenza
della Famiglia Borghese fu quindi decisiva per la missione di
Eugenia. In un certo senso, i Borghese furono i Mecenati di
Eugenia. Per sottolineare questa influenza e poiché non abbiamo un
ritratto adatto di Eugenia stessa noi riportiamo sulla facciata
esterna della copertina del libro una miniatura della
Principessa Lodovica Borghese (1859-1928), che attraverso sua figlia
e sua nipote ebbe una così grande influenza sulla missione di
Eugenia. Sua figlia Maria Nives si é sposata al Castello di
Waal e ha poi favorito Eugenia, perché essa era convinta del carisma
di Lei e la aveva protetta.
La
Principessa Lodovica, che ci aveva invitati con tanta gentilezza
e ci aveva mostrato i due castelli deve il suo nome alla celebre
nonna di Roma, Principessa Lodovica Borghese.
Anche
nel campo della grazia ci sta un sistema di coordinate le cui sfere
di azione appaiono visibili di piú soltanto piú tardi. Dopo la
nuova suddivisione del dominio territoriale da parte dei Congresso di
Vienna, il Principe von der Leyen acquistó i due domini
Unterdiessen e Waal. Nel 1924 fu ricostruito il Castello di
Unterdiessen e il 26 Giugno 1925 il Principe Ereditario vi entrò e
con lui Eugenia von der Leyen, che vi rimase fino alla sua morte
avvenuta il 9 gennaio 1929. Durante i lavori di restauro nel
1925 si erano trovate delle pietre romane, così che si venne alla
conclusione che già i romani avessero colà una fortezza..
Visita al Castello di Unterdiessen
Eugenia
von der Leyen visse nel castello di Waal e dal 1925 nel castello di
Unterdiessen, distante solo pochi chilomentri.
Il
31.1.1979 il Dr. Gehring e il sottoscritto Editore, furono invitati
dalla Principessa Lodovica von der Leyen a visitare il castello
di Unterdiessen e Waal. I due castelli si trovano nella Svevia
Bavarese, fra Augusta (Augsburg) e Garmisch - Portenkirchen, 10
chilometri a Sud di Landsberg nell'alta Valle del Lech (Lechtal) 12
chilometri a Est di Bad Wórishofen, 8 chilometri da Buchloe (che ora
é la stazione ferroviaria di quel territorio) e 25 chilometri a
nord-est di Kaufbeuren. Landsberg é una antica città capoluogo
di provincia un po' sopra il celebre Lechfeld, dove l'Imperatore
dotta noi ne mostriamo una copia. Nella sala da pranzo ammirammo un
antico autentico Olandese e un grande dipinto ad olio che mostra la
Contessa Maria von Schoenborn in grandezza naturale; anche di essa si
parla nel diario.
Durante
il pranzo nella grande sala fummo quasi costretti a ricordare che
Eugenia von der Leyen aveva passato gli ultimi tre anni e mezzo della
sua vita entro quegli ambienti e che qui Lei esattamente 50 anni
fa è morta il 9 Gennaio 1929.
Ancora
un cenno storico: Nel 1647 Filippo Costantino von Thurn und Taxis
nacque qui a Unterdiessen. Durante la seconda guerra mondiale fu
trasportato da Colonia e messo al sicuro nel parco del castello di
Unterdiessen il celeberrimo plastico noto in tutto il mondo
“cittadini di Calais” dello scultore francese Augusto Rodin; nel
1946 il gruppo fu portato dai francesi a Calais.
"I
cittadini di Calais" ci sono anche nel museo artistico di
Basilea in un calco di bronzo e si possono vedere.
Pio XII. - Un amico personale della famiglia von der Leyen.
Sullo
scaffale dei libri nel salone in Unterdiessen ci sono 24 volumi
assai belli. Le opere raccolte di Papa Pio XII firmate da Lui
personalmente, dono suo alla Famiglia Principesca. La Mamma
della Principessa Lodovica, Maria Nives Ruffo della Scaletta, nata il
16.8 1898, ha conosciuto nella sua giovinezza Eugenio Pacelli, il
futuro Papa Pio XII quale suo insegnante di Religione. La prima
famiglia che egli ricevette come Papa fu quella della sua scolara di
un tempo, Maria Nives e da allora egli ha ricevuto ogni anno in
udienza privata la famiglia von der Leyen.
Maria
Nives proveniva dalla celebre Famiglia Principesca Romana
Borghese, che diede alla Chiesa un Papa, e precisamente Paolo V. In
nome Borghese è una sorpresa per tutti coloro che visitano Roma,
soprattuto per la famosa Villa Borghese. Come già abbiamo detto,
Maria Nives, madre della Principessa Lodovica, ha consegnato
personalmente al Papa il diario della Principessa Eugenia nella
sua prima visita fatta dopo la seconda guerra mondiale. Essa mori il
6 agosto 1971 a Roma e fu deposta nella tomba di famiglia in Waal.
Suo marito e quindi nipote di Eugenia Principe Ottone Filippo
Ervino III von der Leyen nato il 31 Agosto 1884 mori il 13 Febbraio
1970 pure a Roma e fu deposto nella tomba di Famiglia.
Rinchiuso e Proibito da Hitler
Abbiamo
già detto che Adolfo Hitler nel 1924 era in prigione in arresto a
Landsberg e in Settembre fu rilasciato anzi tempo per amnistia.
A Landsberg egli ebbe le sue apocalittiche visioni dell'odio, per il
quale alla fine furono sacrificati 6 milioni di ebrei e milioni di
caduti in guerra.
Mentre
egli nella fortezza di Lansberg scriveva il suo programmatico
libro "Mein Kampf", Eugenia von der Leyen a 10 chilometri
a sud viveva una vita di mistica immersione in Dio e scriveva il suo
diario.
Anche
piú tardi Hitler si fermó spesso in quelle vicinanze, a
Berchtesgaden, il suo "nido d'aquila". Hitler ha proibito
il diario di Eugenia. Il regno millenario di Hitler svanì dopo 12
anni, la sua lotta termina con il suo suicidio nel Bunker della
Cancelleria del Reich a Berlino. Il diario di Eugenia invece porta a
innumerevoli persone una nuova speranza per il Regno di Dio, che non
perirà mai.
La Chiesa Parrocchiale di Waal
Il
pomeriggio, accompagnati dalla Principessa Lodovica, abbiamo
potuto visitare il castello di Waal, dove Eugenia trascorse la
maggior parte della sua vita, e dove è nato pure il suo diario.
Fu qui il teatro delle apparizioni delle anime del Purgatorio. Il
castello di Waal sito nel paese omonimo sopra una leggera elevatura
dista soli pochi chilometri dal castello di Unterdiessen. Noi abbiamo
parcheggiato le nostre macchine davanti alla Cancelleria dove sta
l'amministrazione dei beni del castello, che possiede pure una grande
tenuta di campagna e di bosco. In un ramo più lungo ci stanno le
abitazioni della servitù. Il podere del castello confina
direttamente con la Chiesa di Waal che ha un grandioso e alto
campanile ed è una delle più belle chiese neogotiche, soprattutto
per l'armonia degli avvolti e di tutto il complesso interno delle
navate e per l'artistico intaglio e le sculture, opera di un
falegname scultore del luogo. Eugenia veniva sempre in questa
chiesa passando dalla tenuta del castello e noi abbiamo seguito la
medesima strada. Attraverso un breve passaggio intermedio
arrivammo nel cosiddetto Oratorio della Famiglia Principesca, che è
spesso menzionato anche nel diario. L'Oratorio è un piccolo luogo
raccolto per la preghiera, da dove attraverso una finestra si
può vedere l'altar maggiore. Qui la famiglia poteva raccogliersi
in preghiera senza essere disturbata e fuori dagli sguardi dei
curiosi. Quando noi ci recammo a visitare la chiesa, questa era in
fase di restauri.
Sopra
I'altar maggiore pende un grande quadro della Madonna. Particolare
attenzione e di speciale interesse per noi meritava l'altare
laterale a destra, dietro il quale si trova la tomba di famiglia von
der Leyen. Qui giacciono pure i resti mortali di Eugenia. Dopo ogni
sepoltura la tomba viene di nuovo murata. Eugenia ha pregato molto
in questa Chiesa, qui ha avuto anche alcune apparizioni, soprattutto
vide qui il vecchio cavaliere orante.
Visita al Castello di Waal
Noi
ci portammo sulla strada che si snoda salendo su leggermente
verso il castello di Waal. A destra si trova la birreria dove già
durante la prima guerra mondiale si produceva birra.
Il
castello Waal molto visitato dopo la seconda guerra mondiale da
americanì colpisce per la sua ampia tromba delle scale dove fra il
resto sì trova il primo ascensore per persone della Baviera;
l'ascensore ha il suo contrapeso in una stretta tromba quadrata e
sotto ha una manovella da ruotare; quindi l'ascensore veniva
manovrato a mano.
I
vani interni, anzitutto la grande e la piccola sala da pranzo, la
sala per scrivere, la stanza per fumare e altri vani destano un
particolare interesse per il loro particolare arredamento
storico interno.
Mi
fece una particolare impressione il grande quadro ad olio con
l'immagine del Principe Elettore Giovanni Vi von der Leyen Vescovo
di Treveri (1556-1567).
La
stanza dove era stata Eugenia, si trova sulla parete a Ovest; misura
metri 5x5. Secondo quanto ci disse la Principessa Lodovica non è più
conservata come era allora; soltanto la stufa di olle e la posizione
del letto sono come una volta.
Chi
ha letto il diario sa che Eugenia in questa stanza ha sopportato
cose tremende, e spesso ha dovuto vedere cose paurose e viverle;
spesso fino a svenire, sa però che Dio le ha sempre ridato la forza
di sopportare e patire in riparazione per le povere anime. Si può
sicuramente dire senza esagerare: "Essa è giunta alla
santità nel castello di Waal e di Unterdiessen".
Quando
lasciammo la stanza di Eugenia si udì un suono assordante che
fece tremare tutto il castello. La Principessa Lodovica ci spiegò
che nelle vicinanze c'era un aereoporto della NATO, e che il castello
soffriva molto per il fracasso degli aerei specialmente quando un
aereo oltrepassava il muro del suono.
La famiglia von der Leyen
La
stirpe dei von der Leyen ha donato alla Chiesa molti uomini e donne
che hanno avuto nella vita della Chiesa un ruolo di guida; elenchiamo
qui solo alcuni nomi:
Giorgio
II, Vescovo Corale di Treviri, morto 1533
Simone,
Abate di S. Maria Laach, morto 1512
Bartolomeo
II, Decano di Treviri, morto 1587
Margherita
Badessa, morta dopo il 1553
Carlo
Gaspare II, Arcivescovo e Principe Elettore di Treviri, morto 1676
Damiano
Artardo di Mainz, morto 1670
Lotario,
Federico Canonico di Treviri e Worms, morto 1640
Anna
Eleonora Priora di Engelpforten, morta 1698
Maria
Agnese Badessa a Marienberg presso Boppord, morta 1771
Damiano
Federico Canonico di Colonia Mainz Wúerzburg, morto 1817
Francesco
Ervino Silvestro Canonico di Wi erzburg-Bermberg, morto 1809
La difficoltà di dover condurre una doppia vita
Eugenia
von der Leyen dovette vivere una doppia vita, che fu molto pesante
per il suo spirito, come si può spesso rilevare tra le righe del suo
diario. Solo il piccolo Principe Ereditario Wolfram e gli animali
(cani, galline) della casa hanno visto le sue apparizioni, nessun
altro. Ed essa non poteva parlarne con nessuno, se non con il suo
direttore spirituale, cosa che per Lei, donna, non deve essere stato
facile. Si deve sapere, che una tale penetrazione del soprannaturale,
possibile soltanto per una particolare permissione di Dio, non è
piccola cosa, come una semplice trasmissione televisiva che può
permettere una visione in un paese straniero. Ciò che noi
esperimentiamo nella nostra vita terrena, rimane sempre più o meno
in un piano di superficie. Il contatto con l'aldilà va molto più a
fondo; qui l'uomo è rinchiuso in una specie di corto circuito di
alta tensione, per il quale non è assolutamente fatto; qui deve
intervenire direttamente Dio con una grazia straordinaria
altrimenti l'uomo dovrebbe soccombere sotto un simile peso.
Ricordi di una anziana donna del paese
Per
finire la nostra visita durata una giornata intera la Principessa
Lodovica ci condusse da una anziana donna del Paese, la vedova
del maestro capoclasse Giuseppe Feistle, che ha conosciuto bene
Eugenia von der Leyen. La signora Feistle disse: "La Principessa
Eschi era una grande e prestante donna, molto pia e generosa.
Diversamente dagli uomini della sua stirpe, che erano liberali,
Lei era una cristiana fino in fondo. Lei era la donna più semplice
che aiutava perfino i contadini a raccogliere il fieno, quando
minacciava il maltempo. Lei aveva il dono di fare sempre il
regalo adatto e aveva sempre un sorriso per tutti.
Essa
lavorava molto per le missioni, ricamando paramenti oppure
organizzando raccolte in paese. Come sorella nubile del Signor
Principe, essa era molto amata e stimata in paese".
Fu
per noi molto importante il fatto che la Signora Feistle si poteva
ancora ricordare dell'ora della morte di Eugenia.
Essa
morì alle 4 del mattino del 9 Gennaio 1929.
Io
domandai alla Signora Feistle se Eugenia avesse fatto dei grandi
viaggi. La Signora Feistle disse che poteva soltanto ricordare che
Eugenia talvolta era andata dalle sue sorelle: dalla Baronessa
Aretin ad Adeldorf e dalla Baronessa Giulia Frankenstein in
Ullstatt/Franken. La Signora Feistle ci raccontò pure con molti
particolari che a Waal ogni 10 anni veniva rappresentata la passione,
come a Oberammergau, che si trova solo a 80 chilometri, e che il
direttore spirituale di Eugenia, il Parroco Sebastiano Wieser, aveva
composto parecchi drammi, per esempio una commedia su S. Francesco,
una su Giuseppe in Egitto. Essa finì con questa osservazione: "I
waalesi sono bravi commedianti".
Con
una lettera del 7 Febbraio 1979 la Signora Feistle ci comunicò
ancora i seguenti particolari: "La Principessa Eugenia voleva
entrare in convento ma non fu accettata a causa del suo stato di
salute che l'aveva colpita. Allora era andata in ogni casa per
prendere commiato... in Waal c'era l'usanza, che ogni
principessa defunta aveva destinato alla chiesa parrocchiale il suo
vestito da sposa. La Madre della Principessa Lodovica, Maria Nives
Ruffo della Scaletta, nata Borghese da Roma, ha donato alla Chiesa
Parrocchiale una meravigliosa pianeta blu chiaro a fiori con
bordi d'argento. Il Sacerdote Consigliere Pfarsich l'ha usata
soltanto nelle Feste della Madonna. Adesso questi veri tesori "sembra
siano usciti di moda.....".
Martedì 19 Aprile 2016 la prossima puntata, vi aspetto..
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PREGHIERA PER
LE ANIME PURGANTI
TI ADORO
O CROCE SANTA
Ti adoro, o Croce Santa, che fosti ornata del Corpo Sacratissimo del mio Signore, coperta e tinta del suo Preziosissimo Sangue.
Ti adoro, mio Dio, posto in croce per me. Ti adoro, o Croce Santa, per amore di Colui che è il mio Signore. Amen.
** Recitata 33 volte il Venerdì Santo, libera 33 Anime del Purgatorio.
** Recitata 50 volte ogni venerdì, ne libera 5.
Venne confermata dai Papi Adriano VI, Gregorio XIII e Paolo VI).
Da: Il libro delle Novene - Ed. Ancilla