7.
CIÒ CHE I CRISTIANI D’OCCIDENTE POSSONO FARE
7.1.
OCCORRONO URGENTEMENTE BIBBIE E VANGELI
7.2. LA
TRAGEDIA DELLE FAMIGLIE DEI MARTIRI CRISTIANI
8. EPILOGO:
L’UOMO CHE OSÒ PARLARE
7.
Ciò che i cristiani d’occidente possono fare
Mi
hanno chiamato "la voce della Chiesa clandestina”. Non mi
sento degno di essere la voce di una parte tanto onorata del corpo di
Cristo. Nondimeno, nei paesi comunisti ho guidato per alcuni anni
parte della Chiesa clandestina. Per un vero miracolo sono
sopravvissuto a 14 anni di prigionia e torture, compresi 2 anni di
prigione nel "braccio della morte". Per un miracolo ancora
più grande, Dio in qualche modo si compiacque di raggiungermi in
prigione e di trarmene fuori per poi parlare alla chiesa libera
d'occidente. lo parlo in nome dei miei fratelli che giacciono in
tantissime tombe anonime. Parlo a nome dei miei fratelli che ora si
radunano segretamente nelle foreste, negli scantinati, nelle soffitte
e in altri simili luoghi segreti. Era stato deciso dalla Chiesa
clandestina della Romania che dovessi cercare di lasciare il mio
paese per portare il suo messaggio a tutti i credenti liberi del
mondo. Per un miracolo son potuto uscire e ho cercato di adempiere il
compito che mi è stato dato da coloro che son rimasti dietro di me
ad affaticarsi, a soffrire e a rischiare la vita. Il messaggio che
porto dalla Chiesa clandestina è il seguente: "Non
ci abbandonate!" "Non ci dimenticate!" "Non ci
trascurate!" "Dateci gli strumenti di cui abbiamo bisogno!
Noi stessi pagheremo il prezzoper poterli adoperare!" Questo
è il messaggio che la Chiesa Clandestina mi ha incaricato di
recarvi. lo parlo per la chiesa silenziosa, per la Chiesa
clandestina, per la chiesa muta che non ha voce per parlare. Spero di
non aver sin qui parlato alla chiesa "sorda" che non ha
orecchi per udire! Udite il grido dei vostri fratelli e sorelle nei
paesi comunisti! Essi non chiedono di scappare, non vogliono la
sicurezza o la vita facile. Essi chiedono soltanto degli "strumenti"
per opporsi all'avvelenamento dei loro giovani (la generazione che
sale!) mediante l'ateismo. Essi chiedono Bibbie da adoperare per
spandere la Parola di Dio. Come possono essi diffondere la Parola di
Dio se non l‟hanno? La Chiesa clandestina è come un chirurgo che
viaggiava in treno. Il treno si scontrò con un altro treno e
centinaia di persone si trovarono a terra, mutilate, ferite e
moribonde. Il medico camminava su e giù, tra i morenti, gridando:
"Se soltanto avessi qui i miei ferri... se soltanto avessi i
miei ferri!" Con gli strumenti chirurgici egli avrebbe potuto
salvare molte vite. Aveva una gran buona volontà, ma non aveva i
suoi strumenti. Quest'è la situazione in cui si trova la Chiesa
clandestina. Essa è veramente disposta a dare tutto. E' tanto
disposta a dare martiri! E' tanto disposta a rischiare anni e anni
nelle carceri comuniste! Ma tutta questa buona volontà non varrà
nulla se essa non ha gli strumenti con cui lavorare. L'appello della
coraggiosa, fedele Chiesa clandestina a voi che siete liberi è:
"Dateci gli strumenti: Evangeli, Bibbie, letteratura, aiuto
pratico e noi faremo il resto!" Ogni credente libero può
aiutare subito nelle seguenti maniere. Gli atei sono uomini che non
riconoscono le sorgenti invisibili della vita. Non hanno nessun senso
di quel che è il mistero dell'universo e della vita. I credenti
possono però aiutarli comportandosi essi stessi non per visione ma
per fede, guidandoli a una vita di comunione con l'invisibile Dio.
Essi
possono meglio aiutare i credenti della Chiesa clandestina se
conducono una vita cristiana coerente, una vita di sacrificio. Essi
possono aiutare anche protestando pubblicamente tutte le volte che
dei credenti sono perseguitati. I credenti occidentali possono
aiutarci pregando affinché i comunisti vengano salvati. Una tale
preghiera sembra ingenua. Noi abbiamo pregato per i comunisti ed
essi, il giorno dopo, ci hanno torturati peggio di prima della
preghiera. Ma la preghiera di Gesù per Gerusalemme poteva anch'essa
sembrare ingenua: infatti, dopo la sua preghiera, i cittadini di
Gerusalemme lo inchiodarono alla croce. Ma già pochi giorni dopo il
popolo si batteva il petto e tremila persone furono convertite in un
solo giorno. Anche per gli altri la preghiera non era stata vana.
Qualsiasi preghiera che non venga accettata da colui per cui tu
intercedi, ritorna a te con grandi benedizioni, ma diventa un
giudizio per colui che ne è stato la causa. Adempiendo la Parola di
Cristo, io e molti altri cristiani abbiamo sempre pregato per Hitler
e per i suoi accoliti, ma sono persuaso che le nostre preghiere
aiutarono a trionfare della sua forsennata tirannia. Dobbiamo amare
il nostro prossimo come noi stessi. I comunisti sono il nostro
prossimo, come lo sono tutti gli altri uomini. Ma i comunisti sono
anche un segno dei tempi. Essi sono il segno vivo dello scarso
interesse dei cristiani per le parole di Cristo: "lo sono venuto
perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza". I credenti
non hanno ancora reso la vita abbondante per tutti gli uomini; essi
ne hanno trattenuti molti ai margini di ciò che è più prezioso
nella vita. Questi ultimi si sono ribellati e hanno dato vita al
partito comunista. I suoi seguaci sono spesso vittime
dell'ingiustizia sociale; sono sprezzanti e crudeli. Noi non dobbiamo
combatterli. Ma se siamo dei credenti, dobbiamo comprenderli e
amarli, anche se essi sono nemici dell'Evangelo. Noi non siamo senza
colpa per il fatto che molti uomini sono comunisti. Noi siamo
colpevoli, almeno per il fatto di aver trascurato il nostro dovere. E
perciò dobbiamo ravvederci e amarli veramente (il che è qualcosa di
completamente diverso dal voler bene superficialmente) e pregare per
loro. Non sono così ingenuo da credere che l'amore soltanto possa
risolvere il problema del comunismo nel mondo. Non raccomanderei al
governo di una nazione di risolvere il problema del banditismo
soltanto con l'amore. Ci devono essere un corpo di polizia, dei
giudici, delle prigioni per banditi e non soltanto dei pastori. Se i
banditi non si ravvedono, devono essere incarcerati. lo non userei
mai il comandamento cristiano dell'amore per opporre una giusta lotta
politica, economica e culturale contro i comunisti, quando è
evidente che essi non sono nient'altro che dei banditi su scala
internazionale. I banditi rubano una borsa, essi derubano invece
interi paesi. Ma ogni singolo cristiano, sia egli pastore o laico,
deve fare del suo meglio per portare a Cristo anche un solo
comunista, qualunque crimine egli possa aver commesso, come pure le
sue vittime innocenti. Per tutti bisogna pregare con comprensione
misericordiosa.
Richard Wumbrand durante un'intervista alla BBC nel 1989 |
In
secondo luogo i credenti possono dare un grande aiuto mediante Bibbie
e porzioni della Bibbia. Non occorre spiegare che a questo scopo
servono unicamente le versioni stampate nelle lingue dei paesi
comunisti, ossia in lingua romena e nelle lingue slave. Le Bibbie
nelle lingue dell'Europa occidentale non sono di alcuna utilità
(diciamo questo perché dei credenti del mondo occidentale hanno
spesso fatto pervenire, in buona coscienza, ai credenti della Chiesa
clandestina delle Bibbie che questi ultimi non erano in grado di
leggere). Ci sono dei mezzi sicuri con i quali spedire queste Bibbie
nei paesi comunisti. Da quando ho lasciato la Romania, ne ho inviate
molte ed esse sono arrivate in ottimo stato, purché voi, cristiani
liberi, le procuriate per i vostri fratelli della Chiesa clandestina.
Quando ero ancora laggiù, io stesso ho ricevuto molte Bibbie
introdotte con certi mezzi. Non c'è alcun problema circa i mezzi per
inviarle, ma soltanto quello di procurarle. Ve n'è, infatti, un
grande bisogno. Migliaia di cristiani in Russia e nei paesi satelliti
non hanno visto la Bibbia o un Vangelo da 20 e perfino da 50 anni.
Un
giorno vennero a casa mia due contadini molto sporchi. Erano giunti
dal loro villaggio per spalare la neve gelata, durante l'inverno, con
la speranza di guadagnare del denaro per poter comprare una vecchia,
lacera Bibbia e portarla al loro villaggio. Poiché avevo ricevuto
alcune Bibbie dall'America, ne consegnai loro una nuova, e non una
vecchia. Essi non potevano credere ai loro propri occhi! Cercarono di
pagarmi con il denaro che avevano guadagnato spalando la neve gelata.
Rifiutai il loro denaro. Stringendo la loro Bibbia, essi ritornarono
precipitosamente al loro villaggio. Alcuni giorni più tardi
ricevetti una lettera di sfrenata, estatica gioia con la quale mi
ringraziavano per la Scrittura. Essa era firmata da 30 paesani!
Diligentemente essi avevano tagliato la Bibbia in 30 parti e si
scambiavano queste parti tra di loro. E' una cosa commovente udire un
russo implorare una sola pagina della Bibbia: essa è per lui il vero
cibo dell'anima sua. I cristiani russi sono felici di poter scambiare
una mucca o una capra per una Bibbia. Un uomo che conosco diede il
suo anello matrimoniale per un Nuovo Testamento molto sciupato. I
ragazzi non hanno mai visto una cartolina natalizia. Se ne avessero
una, andrebbero in cerca di qualche uomo anziano del villaggio per
farsi spiegare la storia della venuta di Gesù Salvatore. Tutto
questo da una semplice cartolina di auguri per Natale! In terzo luogo
bisogna stampare e mandare della letteratura speciale per combattere
il veleno ateistico che viene inculcato nella gioventù dall'asilo
all'università. I comunisti hanno preparato una "Guida per
l'ateo". E' la Bibbia degli atei. Testi semplificati sono
adoperati per i bambini dell'asilo e testi più complessi li
accompagnano man mano fino agli studi superiori. Questa funesta
"Bibbia del maligno" accompagna ogni ragazzo fino alla
maturità, avvelenandolo per tutta la vita con l'ateismo! Il mondo
cristiano non ha ancora stampato una risposta alla "Guida per
l'ateo". Possiamo e dobbiamo stampare e mandare una risposta
cristiana a un simile insegnamento. Dobbiamo farlo subito, perché la
Chiesa clandestina ha la possibilità di contrapporre a
quell'avvelenamento della gioventù della buona letteratura
cristiana. Essa ha le mani legate dietro la schiena, fino a quando
non avrà quella risposta in ciascuna delle lingue parlate nei paesi
comunisti. La nostra gioventù avvelenata deve dunque possedere una
risposta: la risposta di Dio, la nostra risposta cristiana da
contrapporre alla "Guida per l'ateo". Bisogna dunque
aiutare a provvedere al più presto tale letteratura di pensiero
cristiano, e anche della letteratura biblica illustrata per i giovani
e per i fanciulli. La quarta cosa che si deve fare è "porgere
una mano" ai membri della Chiesa clandestina e dare loro
assistenza finanziaria perché possano viaggiare e diffondere
l'Evangelo da persona a persona. In questo momento molti fra loro
sono letteralmente "legati" per mancanza di fondi per le
spese di viaggio e per il cibo. Così vivono bloccati, non possono
muoversi, mentre invano sono invitati a presiedere a riunioni segrete
in villaggi ad appena 30-50 chilometri di distanza. Offrendo loro
appena alcune migliaia di lire al mese, noi possiamo "sbloccarli"
ed essi saranno in grado di rispondere agli appelli di villaggi e
paesi per spandervi la Parola di Dio. I pastori che già sono stati
in prigione per la loro fede, posseggono un messaggio evangelico
ardente, hanno una passione per le anime perdute, ma non posseggono i
mezzi per portare questo messaggio ai paesi e ai villaggi lontani.
Quell'aiuto cui abbiamo accennato darà loro la possibilità di
compiere un'opera di testimonianza estremamente efficace. Anche i
laici, uomini e donne, hanno bisogno di questo aiuto. Perché sono
fedeli, spesso guadagnano appena abbastanza per sopravvivere, non
rimanendo loro nulla per portare l'Evangelo di villaggio in
villaggio. Questo "miracolo" potrebbe essere compiuto con
una piccola offerta mensile. I pastori delle chiese ufficiali, che
svolgono parallelamente un ministero clandestino, con grande rischio
della libertà e della vita, devono avere dei fondi per quello scopo.
Il loro salario, fissato dal governo comunista, è molto misero e la
loro buona volontà di rischiare la libertà ignorando le
disposizioni comuniste e predicando l'Evangelo ai fanciulli, ai
giovani e agli adulti nelle riunioni segrete, non basta. Essi devono
avere i mezzi per continuare questo ministero segreto e fecondo.
Poche migliaia di lire al mese aiuteranno tali membri della Chiesa
clandestina a diffondere l'Evangelo. Questo è un altro modo fattivo
per aiutare la Chiesa clandestina.
Inoltre
bisogna predicare l'Evangelo nei paesi comunisti per mezzo della
radio. Valendoci delle stazioni radiofoniche nel mondo libero, noi
possiamo cibare spiritualmente la Chiesa clandestina che ha tanto
bisogno del Pane di vita. Poiché gli stessi governi comunisti usano
la radio a onde corte per propagandare la loro dottrina al popolo,
milioni di russi e di altre genti schiave posseggono la radio con la
quale possono ascoltare le trasmissioni cristiane. Così sono aperte
le porte per trasmettere l'Evangelo nei paesi comunisti. Questo è un
lavoro che dev'essere esteso. La Chiesa clandestina deve avere il
cibo spirituale che tali trasmissioni le potrebbero offrire. Questo è
un altro modo ancora con cui si può aiutare la Chiesa clandestina
nei paesi comunisti.
7.2.
La tragedia delle famiglie dei martiri cristiani
Bisogna
ora provvedere all'aiuto per le famiglie dei martiri cristiani.
Decine di migliaia di queste famiglie soffrono attualmente in modo
indicibilmente tragico. Quando un membro della Chiesa clandestina
viene arrestato, un terribile dramma colpisce la sua famiglia. E'
assolutamente proibito per chiunque di aiutare le famiglie dei
martiri cristiani. E' un piano astutamente studiato dai comunisti per
accrescere le sofferenze della moglie e dei bambini che il martire
cristiano lascia dietro di sé. Quando dei membri della Chiesa
clandestina vanno in prigione, e spesso incontro alle torture e alla
morte, i patimenti sono appena incominciati. La sua famiglia soffre
senza sosta. lo posso confermare che se delle comunità cristiane del
mondo libero non avessero inviato a me e alla mia famiglia degli
aiuti, non saremmo sopravvissuti per essere ora con voi e scrivervi
queste pagine. Attualmente si è levata una nuova ondata di arresti e
di terrore contro i fedeli in Russia e altrove. Ininterrottamente si
ha notizia di altri nuovi martiri. Sebbene questi martiri vadano
incontro al loro premio e alloro riposo, le loro famiglie vivono in
condizioni orribili. Possiamo e dobbiamo aiutarle. Certamente
dobbiamo aiutare gli indiani e gli africani che muoiono di fame. Ma
chi merita aiuto dai credenti più delle famiglie dei martiri che
sono stati torturati nelle prigioni comuniste e sono morti per la
loro fede? Da quando fui rilasciato, la missione cristiana d'Europa
ha già mandato degli aiuti alle famiglie dei martiri cristiani. Ma
quello che è stato fatto è ben poco in confronto a quello che
possiamo fare con il vostro aiuto. Quale membro della Chiesa
clandestina, sopravvissuto a 14 anni di prigionia, vi ho portato un
messaggio, un appello da parte dei fratelli che ho lasciato dietro la
cortina di ferro. In questo messaggio si accenna all'urgenza di
portare Cristo al mondo comunista, all'urgenza di aiutare le famiglie
dei martiri cristiani, al modo pratico in cui voi potete aiutare la
Chiesa clandestina ad adempiere la sua missione. In prigione, quando
mi bastonarono sotto la pianta dei piedi, la mia gola gridò. Perché
gridò la mia gola? Non era stata bastonata. Essa gridò perché la
gola e i piedi fanno parte dello stesso corpo. E voi cristiani liberi
siete parte dello stesso corpo di Cristo che ora viene percosso nelle
prigioni comuniste, che ora dà dei martiri per Cristo. Non sentite
il nostro dolore? La chiesa primitiva, in tutto il suo splendore, con
il suo sacrificio e la sua fede, rivive ora nuovamente nei paesi
comunisti. Mentre il nostro Signor Gesù Cristo agonizzava in
preghiera nel giardino del Getsemani, Pietro, Giacomo e Giovanni, a
un tiro di pietra appena dal più grande dramma della storia,
dormivano profondamente. Dietro la cortina di ferro il dramma, il
coraggio e il martirio della chiesa primitiva stanno ora ripetendosi
dappertutto; ma la chiesa che è libera dorme! Volete pure voi
dormire, mentre la Chiesa clandestina, i vostri fratelli in Cristo,
soffrono e combattono soli per il Vangelo? Quale parte del vostro
amore cristiano e delle vostre risorse finanziarie sono destinate al
sollievo della chiesa martire? Avete chiesto al vostro pastore, ai
vostri dirigenti ecclesiastici, che cosa si stia facendo in nome
vostro per aiutare i fratelli e le sorelle dietro la cortina di
ferro? Ascoltate il nostro messaggio: "Ricordatevi
di noi!" "Aiutateci!" "Non ci abbandonate!"
Con
queste parole vi ho consegnato l'ardente appello della fedele e
martirizzata Chiesa clandestina dei paesi comunisti, dei vostri
fratelli e delle vostre sorelle che soffrono per il loro Signore
nelle catene del comunismo nemico di Dio e dei suoi credenti.
8.
EPILOGO: L’uomo che osò parlare
Il
pastore Wurmbrand non fu il primo cristiano a scampare al crudele
trattamento del governo comunista romeno; altri lo avevano preceduto,
Eppure la maggior parte del mondo occidentale continuava a ignorare
le sofferenze sopportate dai credenti della Chiesa clandestina,
perché nessun altro aveva parlato? La risposta divenne evidente al
pastore Wumbrand alla sua partenza dalla Romania, quando i funzionari
della polizia segreta gli intimarono di non parlare mai contro i
comunisti. Avevano agenti in occidente e dissero chiaramente a
Wurmbrand che l'avrebbero tenuto d'occhio. E perché poi avrebbe
dovuto parlare? Non aveva sofferto abbastanza? Ma Wurmbrand parlò.
Nonostante le minacce comuniste e le critiche da parte di alcuni
responsabili ecclesiastici occidentali, testimoniò delle sofferenze
di coloro che sopportavano l'inferno comunista e parlò della loro
fede vittoriosa. Nel corso del suo primo anno negli Stati Uniti
d'America, il pastore Wumbrand fu arrestato due volte per aver
interrotto manifestazioni filocomuniste. Fu chiamato a testimoniare
di fronte al Senato, dove si denudò fino alla vita per mostrare i
segni di dodici profonde ferite inflittegli durante le frequenti
torture. Alcuni responsabili ecclesiastici lo definirono un lunatico,
uno che era diventato pazzo stando rinchiuso in cella di isolamento.
Per altri egli divenne "l'apostolo Paolo della cortina di ferro"
o "la voce della Chiesa clandestina". Un giornalista del
Philadelphia Herald disse di Wurmbrand: "Stava in mezzo ai
leoni, ma i leoni non potevano divorarlo". Nell'ottobre del
1967, con 100 dollari, una vecchia macchina da scrivere e 500
indirizzi, Richard Wurmbrand pubblicò il primo numero del notiziario
della Chiesa Perseguitata. La piccola pubblicazione aveva lo scopo di
rendere note le testimonianze e le prove affrontate dai nostri
fratelli e sorelle nelle nazioni oppresse di tutto il mondo. Era un
notiziario senza uguali. I lettori scrivevano a Wurmbrand sgomenti
per le atrocità da loro descritte. "Come può essere vero?"
chiedevano. Altri dicevano che il notiziario provocava loro gli
incubi e chiedevano di non riceverlo più. Ma coloro che guardavano
oltre le sofferenze e le torture vedevano una bellezza, una bellezza
nel cuore di uomini e donne e persino bambini che rifiutavano di
rinunciare a Cristo. I lettori diventavano anche testimoni di una
fede vivente che permetteva a uomini come il pastore Wurmbrand di
"baciare le sbarre" della cella carceraria, di rallegrarsi
nella comunione delle sofferenze di Cristo. Nel mondo occidentale la
persecuzione dei cristiani è spesso ritenuta una questione di
"diritti umani" e si pone l'enfasi sulla necessità che i
governi garantiscano la libertà religiosa. Ciò è in parte
corretto, ma dobbiamo anche superare i ragionamenti umani e guardare
al cielo. Gesù disse: "Il servo non è più grande del suo
signore. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi"
(Giovanni 15:20). Ci avvertì anche: "Nel mondo avrete
tribolazione" (Giovanni 16:33), e: "Sarete odiati da tutti
a causa del mio nome" (Matteo 10:22). Ma disse anche:
"Rallegratevi e giubilate, perché il vostro premio è grande
nei cieli" (Matteo 5:12). Anche se siamo chiamati a cogliere
ogni opportunità di aiutare coloro che sono nel bisogno, dobbiamo
riconoscere che il "rito" dei cristiani è l'essere
perseguitati. Undici dei dodici discepoli furono uccisi. Gesù non
disse mai che per noi sarebbe stato diverso. Fa parte di chi noi
siamo in Cristo. Non tutti siamo chiamati a soffrire la persecuzione
come il pastore Wurmbrand. Ma quando giungono le prove non dobbiamo
sorprenderci bensì rallegrarci perché siamo stati considerati degni
di soffrire per Cristo. Poiché egli ha affermato anche: "Beati
i perseguitati per motivo di giustizia, perché di loro è il regno
dei cieli" (Matteo 5:10).
L'apostolo
Paolo spiega la relazione tra i membri del Corpo di Cristo:
"...perché non ci fosse divisione nel corpo, ma le membra
avessero la medesima cura le une per le altre. Se un membro soffre,
tutte le membra soffrono con lui; se un membro è onorato, tutte le
membra ne gioiscono con lui" (1 Corinzi 12:25-26). Altrove nella
Bibbia leggiamo: "Ricordatevi dei carcerati, come se foste in
carcere con loro; e di quelli che sono maltrattati, come se anche voi
lo foste!" (Ebrei 13:3). Questo versetto è il motto della
Missione per la Chiesa Perseguitata dal 1967. Studiando il Nuovo
Testamento risulta chiaro che la persecuzione non è, né sarà mai,
estranea alla Chiesa su questa terra. Perciò, come membra dello
stesso corpo, abbiamo l'obbligo di consolarci a vicenda ed edificarci
gli uni gli altri (1 Tessalonicesi 5:11) fino al ritorno di Cristo.
Fare diversamente significherebbe respingere la nostra responsabilità
cristiana e gli insegnamenti di Gesù. La Missione per la Chiesa
Perseguitata opera al sevizio di questa causa in quasi 40 paesi in
cui i nostri fratelli e sorelle in Cristo vengono sistematicamente
perseguitati. In Vietnam, nel Laos e in Cina i cristiani subiscono
violenze, vengono uccisi, finiscono in carcere. Le loro chiese
vengono distrutte e le loro Bibbie bruciate. Nei paesi a regime
islamico, da qualche decennio, vengono martirizzati ogni giorno una
media di 400 cristiani. A milioni sono morti in Sudan, dove forze
islamiche radicali hanno crocifisso migliaia di cristiani o li hanno
affogati nel Nilo. Altri sono stati imprigionati in attesa della
condanna a morte per impiccagione. Le donne sudanesi vengono stuprate
mentre i loro figli vengono strappati via alle famiglie e venduti
come schiavi o concubine ai musulmani del nord del paese. E di fronte
a tale tragedia i cristiani sudanesi affermano: "Anche se ci
bruciano le case e ci distruggono le chiese siamo più che mai
intenzionati a predicare Cristo alla gente". E' difficile
comprendere che la gioia e la libertà possono coesistere con alcune
delle peggiori sofferenze che l'uomo conosca e accettare il fatto che
la sofferenza può esserci "concessa" rispetto a Cristo
(Filippesi 1:29). Ma la comprensione umana ha poco a che vedere con
l'uomo spirituale destinato a vivere in eterno con Cristo. Il
notiziario della Missione per la Chiesa Perseguitata continua a
informare e a spronare all'azione i cristiani del mondo libero
riguardo alla condizione di coloro che soffrono per la fede in Gesù
Cristo. Mediante la nostra rete di uffici nel mondo, il notiziario
viene attualmente pubblicato in oltre 30 lingue e distribuito ogni
mese a oltre 250.000 credenti interessati. Il ministero della
Missione per la Chiesa Perseguitata ha sviluppato anche cinque
obiettivi principali per servire la causa: Provvedere ai cristiani
Bibbie, letteratura e programmi radiofonici nelle loro lingue in
nazioni oppresse dove i cristiani sono perseguitati. Fornire aiuti
alle famiglie di martiri cristiani in queste zone del mondo.
Intraprendere progetti di incoraggiamento per aiutare i credenti a
ricostruire la propria vita e la propria testimonianza in paesi che
hanno sofferto sotto l'oppressione comunista. Conquistare a Cristo
coloro che si oppongono all'Evangelo. Informare il mondo sulle
atrocità commesse contro i cristiani e sul coraggio e sulla fede dei
perseguitati. Vi invitiamo a prendere parte a questo ministero, a
ricordare i carcerati, "come se foste in carcere con loro"
(Ebrei 13:3). Trovate incoraggiamento nella loro fede vittoriosa e
cogliete l'opportunità di essere di incoraggiamento per coloro che
soffrono a motivo della loro fede in Cristo.
Sabina e Richard Wumbrand |
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