6.
COME IL CRISTIANESIMO STA SCONFIGGENDO IL COMUNISMO
6.1.
LA PARTE VISIBILE DELL'ICEBERG
6.2.
LA PERSECUZIONE DELLA CHIESA CLANDESTINA AUMENTA
6.3.
COME VARJA, UNA RAGAZZA COMUNISTA, TROVÒ CRISTO E VENNE INVIATA AI
LAVORI FORZATI
6.
Come il Cristianesimo sta sconfiggendo il comunismo
Ho
narrato le mieproprie esperienze nel diffondere il messaggio di
Cristo segretamente nell‟esercito sovietico e nella Romania
comunista. Mi sono appellato a voi perché aiutiate la predicazione
di Cristo ai comunisti e alla gente che essi opprimono. Sono
visionari e inattuabili quell'appello e quella sfida? Oppure sono
realistici? Esiste attualmente in Russia e in altri paesi la Chiesa
clandestina? E' ora possibile proseguire l'opera clandestina? A
queste domande si può rispondere con buone notizie. I comunisti
stanno celebrando mezzo secolo di governo comunista ma la loro
vittoria è una disfatta. II cristianesimo ha vinto, non il
comunismo. la stampa russa, attentamente seguita dalla nostra
organizzazione, è piena di informazioni sulla Chiesa clandestina.
Per la prima volta la Chiesa clandestina è divenuta talmente forte
che essa opera persino in modo semipubblico, spaventando i comunisti.
E le informazioni che pervengono da altre fonti confermano i rapporti
della stampa comunista. Ricordiamoci, la Chiesa clandestina è come
un iceberg! Esso è per la maggior parte sotto la superficie del
mare, mentre emerge solo una piccola parte di esso. Qui di seguito
ecco un riassunto delle notizie più importanti.
6.1.
La parte visibile dell'iceberg
Il
7 novembre 1966, a Suhumi (Caucaso), la Chiesa Clandestina tenne una
grande riunione all'aperto. Molti credenti vennero da altre città
per essere presenti a quella riunione. Dopo l'appello, 47 giovani
accettarono Cristo e furono battezzati sul posto nel Mar Nero, come
ai tempi biblici. Non c'era stato precedentemente alcun periodo di
istruzione. Dopo cinquant'anni di dittatura comunista, senza Bibbie o
altri libri cristiani, senza seminari, i ministri della Chiesa
clandestina non sono dei teologi istruiti. Ma neanche il diacono
Filippo lo era. E quando un eunuco, con cui aveva parlato forse per
un'ora, gli domandò: "Ecco dell'acqua; che impedisce che io sia
battezzato?" Filippo disse: "Se tu credi con tutto il tuo
cuore, è possibile. L'eunuco rispose: lo credo che Gesù Cristo è
il Figlio di Dio. Fece fermare il carro, e discesero tutti e due
nell'acqua, Filippo e l'eunuco; e Filippo lo battezzò" (Atti
8:36-38). Nel Mar Nero c'è acqua a sufficienza e la Chiesa
clandestina ha ripreso la pratica battesimale dei tempi biblici. La
"Ucitelskaja Gazeta" (Giornale dell'insegnante) del 23
agosto 1966 pubblicò che a Rostov, sul Don, i battisti che non
volevano registrare la loro comunità conformemente alle tiranniche
leggi comuniste (le quali proibiscono ogni vera attività religiosa)
e che non volevano ubbidire ai cosiddetti capi nominati dai
comunisti, organizzarono una dimostrazione per le vie. Era il
1°maggio. Come Gesù faceva i suoi miracoli proprio il sabato onde
sfidare i suoi contraddittori, i farisei, così la Chiesa clandestina
sceglie i giorni di solennità comuniste per sfidare le leggi
comuniste. Il 1° maggio è una festa in cui i comunisti fanno sempre
delle grandi dimostrazioni cui tutti sono costretti a presenziare. Ma
quella volta la seconda grande forza in Russia, la Chiesa
clandestina, comparve sulle vie. Si radunarono 1.500 credenti. Ciò
che li spingeva era soltanto l'amore per Dio. Essi sapevano di
rischiare la propria libertà. Essi sapevano che li attendevano le
torture e la morte per fame in prigione. Ogni credente in Russia
conosce il "Manifesto segreto" stampato dai cristiani
evangelici di Barnual, in cui è descritto come la sorella Hmara, del
villaggio di Kulunda, ricevette la notizia che suo marito era morto
in prigione. Ora essa era vedova con quattro piccoli bambini. Quando
ricevette il corpo del marito, essa poté vedere i segni delle catene
ai suoi polsi. Le mani, le dita e le piante dei suoi piedi portavano
scottature orribili. La parte inferiore dello stomaco aveva i segni
di coltellate. Il piede destro era gonfio. Su tutti e due i piedi vi
erano tracce di percosse. Tutto il corpo era pieno di ferite
derivanti da terribili bastonature.
Tutti
i credenti venuti alla dimostrazione pubblica a Rostov sapevano che
quel destino poteva essere anche il loro. Eppure essi vennero. Ma
sapevano anche che quel martire che aveva dato la sua vita per Dio
soltanto tre mesi dopo la sua conversione era stato sepolto alla
presenza di una grande folla di credenti che portava cartelloni con
l'iscrizione: "PER
ME IL VIVERE E' CRISTO E IL MORIRE GUADAGNO" "NON TEMETE
COLORO CHE UCCIDONO IL CORPO, MA CHE NON POSSONO UCCIDERE L'ANIMA!"
"HO VISTO AI PIEDI DELL'ALTARE COLORO CHE FURONO UCCISI PER LA
PAROLA DI DIO"
Richard Wumbrand dopo il rilascio dalla prigionia |
L'esempio
di questo martire ispirò quelli di Rostov. Essi affollarono la via
intorno a una piccola casa. C'era gente dappertutto: alcuni sui tetti
vicini, altri sugli alberi, come Zaccheo nei tempi antichi. Ottanta
persone furono convertite, per la maggior parte giovani. Tra questi,
ventitré erano ex membri dell'organizzazione giovanile comunista
(Komsomols)! I credenti attraversarono tutta la città avviandosi
verso il fiume Don, dove ebbero luogo i battesimi. Arrivarono
automobili cariche di poliziotti comunisti che circondarono i
credenti sulla sponda del fiume. La polizia voleva arrestare i
fratelli che presiedevano al culto (non poteva arrestare tutti i
1.500!) I credenti si inginocchiarono subito e in una fervida
preghiera supplicarono Dio di difendere il suo popolo e di permettere
loro di tenere il loro culto per quel giorno. Indi i fratelli e le
sorelle, stando a spalla a spalla, a gomito a gomito, circondarono i
fratelli che presiedevano al culto tentando così di prevenire il
loro arresto da parte della polizia. La situazione divenne oltremodo
tesa. La "UcitelskajaGazeta" disse che l'organizzazione
"illegale" battista di Rostov aveva una macchina da stampa
clandestina (la parola "battista" in Russia comprende
evangelici e pentecostali) con cui venivano stampate delle
pubblicazioni in cui si invitavano i giovani a restare saldi nella
propria fede. In una di queste pubblicazioni clandestine si chiedeva
ai genitori cristiani di fare ciò che mi sembra una buona cosa per
tutti: "Portare i propri figli ad assistere ai funerali,
affinché imparino a non preoccuparsi delle cose transitorie". I
genitori venivano pure invitati a dare una educazione cristiana ai
loro figli, come antidoto contro l'ateismo con il quale venivano
avvelenati nelle scuole comuniste. La "UcitelskajaGazeta"
terminava l'articolo chiedendo: "Perché gli insegnanti si
mischiano così timidamente nella vita delle famiglie, nelle quali i
bambini vengono resi idioti con la religione?" Il "Giornale
dell'insegnante" ha pure descritto che cosa avvenne al processo
contro i pastori clandestini che avevano segretamente impartito i
battesimi. "I giovani credenti chiamati a testimoniare erano
sprezzanti verso la corte comunista. Si comportavano sdegnosamente e
in modo fanatico. Delle giovani spettatrici guardavano con
ammirazione gli imputati e con disapprovazione il pubblico ateista".
I membri della Chiesa clandestina rischiarono percosse e
imprigionamento, chiedendo più libertà davanti al quartiere
generale del partito comunista in Russia. Possediamo un documento
segreto diffuso dall'illegale comitato delle chiese evangeliche
battiste dell'Unione Sovietica, in opposizione all'unione battista
controllata dai comunisti, diretta dal traditore Karev, il quale loda
l'umanità dei comunisti massacratori di cristiani e magnifica la
libertà che regna in Russia ("La vita sovietica d'oggi"
rivista n. 6 del 1966). Il documento è stato clandestinamente
portato in occidente mediante messaggeri segreti. In esso viene
descritta un'altra dimostrazione pubblica, e questa volta nella
stessa città di Mosca. Traduco da questo manifesto: Comunicato
urgente
"Diletti
fratelli e sorelle, benedizione a voi e pace da Dio, nostro Padre, e
dal nostro Signore Gesù Cristo. Ci affrettiamo a dirvi che i
delegati delle chiese dei cristiani evangelici battisti, ammontanti a
500 persone, venuti a Mosca il 16 gennaio 1966 per intervenire presso
gli organi centrali del potere, si sono recati al palazzo del
comitato centrale del partito comunista dell'Unione delle Repubbliche
Socialiste Sovietiche chiedendo di essere ricevuti e ascoltati. Essi
hanno cercato di consegnare una petizione, indirizzata al segretario
generale Breznev". In quel manifesto si dice inoltre che quei
500 uomini stettero tutto il giorno davanti al palazzo. Era la prima
dimostrazione pubblica, a Mosca, contro il comunismo. Ed essa fu
organizzata dalla Chiesa clandestina. Alla fine del giorno essi
consegnarono una seconda petizione, sempre indirizzata a Breznev, in
cui si lamentavano che un certo "compagno" Stroganov si era
rifiutato di trasmettere la loro richiesta a Breznev e anche li aveva
minacciati. 1500 delegati rimasero nella via tutta la notte. Delle
automobili passavano vicino a loro, gettando su loro fango e
immondizie e insulti. Sebbene piovesse e fossero trattati in quel
modo, essi rimasero fino al mattino dopo davanti al palazzo del
partito comunista! Il giorno seguente fu proposto ai 500 fratelli di
entrare in un edificio per incontrarsi con alcuni funzionari
comunisti di secondo ordine ma "sapendo che dei credenti, i
quali avevano altre volte fatto visita alle autorità, venivano
percossi quando entravano in un edificio dove non c'erano testimoni,
la delegazione rifiutò la proposta all'unanimità e continuò ad
aspettare di essere ricevuta da Breznev". Poi avvenne
l'inevitabile. Alle 13.45 arrivarono ventotto autobus pieni di
poliziotti e la brutale vendetta contro i credenti cominciò.
"Formammo un cerchio e tenendoci l'un l'altro per mano cantammo
l'inno: l migliori giorni della nostra vita sono quelli in cui
possiamo portare una croce. Gli uomini della polizia segreta
cominciarono a bastonarci, tanto i giovani quanto i vecchi. Presero
degli uomini dal cerchio esterno e li percossero sulla faccia, sulla
testa e li gettarono sull'asfalto. Trascinarono verso gli autobus
alcuni tra i fratelli prendendoli per i capelli. Quando alcuni
tentarono di allontanarsi, vennero bastonati, finché perdettero i
sensi. Riempiti gli autobus con i credenti, questi furono condotti in
luogo ignoto. I canti dei nostri fratelli e sorelle si udirono dagli
autobus della polizia segreta. Tutto ciò avvenne davanti agli occhi
di una moltitudine di gente che era lì accorsa". E ora viene il
bello. Dopo che i 500 furono arrestati e certamente poi torturati, il
fratello G. Bins e un altro fratello dirigente, Horev (veri pastori
del gregge di Cristo), ebbero ancora il coraggio di recarsi allo
stesso comitato centrale del partito comunista. Esattamente come,
dopo l'arresto di Giovanni Battista, Gesù cominciò il suo ministero
pubblico nello stesso posto e con le stesse parole per le quali
Giovanni Battista aveva sofferto: "Ravvedetevi, poiché il regno
dei cieli è vicino". Bins e Horev chiesero dunque dove fosse la
delegazione arrestata e ne pretesero il rilascio. Questi due fratelli
coraggiosi scomparvero. In seguito giunse la notizia che erano stati
messi nella prigione Lefortovskaja. I cristiani della Chiesa
clandestina ebbero paura? No! Altri subito rischiarono nuovamente la
propria libertà pubblicando il manifesto che abbiamo in parte
riprodotto e in cui leggiamo pure la seguente confessione di fede:
"Poiché ci è stata data la grazia non soltanto di credere in
Cristo, ma anche di soffrire per lui" (Filippesi 1:29). Essi
così esortano i fratelli: "Che nessuno sia scosso in mezzo a
queste afflizioni, poiché voi stessi sapete che a questo siamo
destinati" (1 Tessalonicesi 3:3). Essi citano pure Ebrei 12:2 e
invitano i credenti a "riguardare a Gesù, autore e compitore
della nostra fede, il quale per la gioia che gli era posta dinanzi
sopportò la croce disprezzando il vituperio". La Chiesa
clandestina si è apertamente opposta al drogaggio ateistico della
gioventù a Rostov, a Mosca e in tutta la Russia. Essa sta
combattendo contro il veleno comunista e contro i capi traditori
della chiesa ufficiale dei quali essa scrive in uno dei suoi
manifesti segreti: "Ai nostri giorni satana detta la sua
volontà, e 'la chiesa' accetta tutte le decisioni che contrastano
con i comandamenti di Dio" (citato dalla "PravdaUkraini"
del 4 ottobre 1966).
La
"PravdaVostoka" pubblicò un resoconto del processo contro
i fratelli Boris Garmasciov, AlexejNeverov e Axen Zubov, che avevano
organizzato dei gruppi per ascoltare trasmissioni radiofoniche
evangeliche dall'America. Essi registravano questi messaggi su nastri
che poi facevano circolare. Essi furono pure accusati di aver
organizzato riunioni evangeliche segrete sotto forma di "escursioni"
e "centri artistici". Così opera la Chiesa clandestina,
proprio come la chiesa primitiva operava nelle catacombe di Roma
sotto forma di corporazioni di "fossori". La
"SovjetskajaMoldavija" del 15 settembre 1966 si lamenta
pure del fatto che la Chiesa clandestina stampa opuscoli con il
ciclostile. I suoi aderenti si raccolgono in posti pubblici, sebbene
ciò sia proibito per legge, e vanno di luogo in luogo a testimoniare
per Cristo. Lo stesso giornale raccontò che sul treno da Reni a
Chisinau, tre giovanotti e quattro ragazze cantavano un inno
cristiano: "Dedichiamo la nostra giovinezza a Cristo". Il
cronista dichiarò di esserne disgustato perché questi credenti
predicavano "nelle vie, nelle stazioni, sui treni, sugli autobus
e persino in istituzioni statali". Quando al processo di quei
credenti venne annunciata la sentenza per il reato di aver cantato
inni cristiani in pubblico, i condannati si inginocchiarono e
dissero: "Ci arrendiamo nelle tue mani, o Dio. Ti ringraziamo,
Signore, perché ci hai permesso di soffrire per la nostra fede".
Poi i presenti, guidati dal "fanatico" Madan, cantarono
davanti al tribunale l'inno per il quale questi fratelli erano stati
condannati alla prigione e torturati. Una volta, il 1° maggio, i
cristiani dei villaggi di Copceag e di Zaharovka, non avendo alcuna
chiesa, organizzarono segretamente un servizio di culto nella
foresta! Essi organizzano pure riunioni nelle case con il pretesto di
festeggiare un compleanno. Molte famiglie cristiane con quattro o
cinque componenti festeggiano fino a trentacinque compleanni
all'anno, come pretesto per riunioni segrete. Nessuna prigione e
nessuna tortura possono intimorire i cristiani della Chiesa
clandestina. Esattamente come nella chiesa primitiva, la persecuzione
non fa che approfondire la loro consacrazione. La "PravdaUkraini"
del 4 ottobre 1966 disse del fratello Prokofiev, uno dei dirigenti
della Chiesa clandestina russa che era stato già tre volte in
prigione, che non appena rilasciato egli aveva cominciato a
riorganizzare delle scuole domenicali clandestine. Ora egli è stato
nuovamente arrestato. In un manifesto clandestino egli scrisse:
"Assoggettandosi ai regolamenti umani (le leggi comuniste) la
chiesa ufficiale si è privata della benedizione di Dio". Non
bisogna immaginare mai una prigione occidentale quando si legge di un
fratello russo incarcerato. In Russia la prigione significa fame,
tortura e lavaggio del cervello. La rivista "Nauka i Relighija"
(Scienza e Religione), nel suo numero 9 del 1966, dice che i credenti
diffondono letteratura cristiana entro le copertine del periodico
"Oganjok", una pubblicazione come il Time. Essi
distribuiscono dei libri sulla copertina dei quali si legge "Anna
Karenina", il romanzo di Leone Tolstoj. Dentro però vi è una
porzione della Bibbia! Essi cantano degli inni. La melodia è
"L'Internazionale comunista", ma le parole lodano Cristo
(dalla "Kazakstanskaja Pravda" del 30 giugno 1966). In un
documento clandestino pubblicato a Kulanda (Siberia) i cristiani
dicono che i dirigenti ufficiali dei battisti "hanno distrutto
la chiesa e i suoi veri servitori nel mondo nello stesso modo in cui
i sommi sacerdoti, gli scribi e i farisei denunciarono Gesù Cristo a
Pilato". Ma la fedele Chiesa clandestina continua a operare! La
sposa di Cristo continua a servirLo! I comunisti stessi confermano la
mia esperienza che la Chiesa clandestina conquista dei comunisti per
Cristo. Essi possono essere guadagnati! Il "Bakinsij Rabochij",
Il lavoratore di Baku, del 27 aprile 1966 riprodusse una lettera di
Tanja Kugunova, della lega della gioventù comunista, che era stata
conquistata per Cristo. La lettera fu sequestrata dalle autorità
comuniste. Eccola: "Cara zia Nadja, Ti invio la benedizione del
nostro amato Signore. Zia Nadja, quanto Egli mi ama! Noi non siamo
niente davanti a Lui. Zia Nadja, credo che tu comprenderai queste
parole: 'Ama i tuoi nemici, benedici coloro che ti maledicono, fa del
bene a coloro che ti odiano e prega per coloro che ti
perseguitano'''. Una volta sequestrata questa lettera,
Piotr Serebrennikow, il fratello che aveva portato Tanja e molti altri
giovani comunisti a Cristo, dovette andare in prigione. Il giornale
comunista cita da uno dei suoi sermoni: "Dobbiamo credere nel
nostro Salvatore come lo facevano i primi cristiani. Per noi la legge
principale è la Bibbia. Non riconosciamo niente altro. Dobbiamo
affrettarci a salvare gli uomini dal peccato, specialmente i
giovani". Quando gli fu detto che la legge sovietica proibisce
di parlare di Cristo alla gioventù, egli rispose: "Per noi
l'unica legge è la Bibbia", una risposta normalissima dove una
crudele dittatura ateistica governa il paese. Il giornale comunista
descrive poi un quadro denominato "selvaggio": "Giovinetti
e giovinette cantano inni spirituali. Essi ricevono il battesimo e si
attengono al pessimo e traditore insegnamento dell'amore per il
nemico". Il "BakinskijRabochij" dice che molti giovani
e ragazze che posseggono la tessera di soci della lega della gioventù
comunista sono in realtà cristiani! Il giornale conclude l'articolo
con le parole: "Quanto impotente deve essere la scuola
comunista, quanto noiosa e priva di luce, se i pastori possono
toglierne i discepoli di sotto il naso dei loro indifferenti
educatori!" La "Kazakstanskaia Pravda" del 30 giugno
1966 gridò allo scandalo perché aveva scoperto che lo studente con
i migliori voti era un ragazzo cristiano! La "Kirgizskaja Pravda"
del 17 gennaio 1966 riproduce un volantino cristiano indirizzato alle
madri: "Uniamo i nostri sforzi e le nostre preghiere per
dedicare a Dio le vite dei nostri figli fin dalla culla! Salviamo i
nostri bambini dall'influenza del mondo!" Questi sforzi sono
stati coronati dal successo. I giornali comunisti ne sono testimoni!
Il cristianesimo penetra vittoriosamente fra la gioventù! Un
giornale di Celjabinsk, a est degli Urali, descrive come una ragazza
della lega della gioventù comunista, Nina, diventò cristiana. Ciò
avvenne quando ebbe preso parte a una radunanza segreta. La
"SovietskajaJustita" (n. 6 del 1966) descrive una radunanza
clandestina: "Essa venne tenuta a mezzanotte. Di nascosto,
guardandosi anche dalla propria ombra, veniva gente da tutte le
direzioni. Gli intervenuti riempivano la stanza scura dal soffitto
molto basso. Ve ne erano tanti che non c'era spazio per
inginocchiarsi. Poiché mancava l'aria, la lampada a gas si spense.
Il sudore scorreva sui volti. Sulla via uno dei 'servi del Signore'
vigilava per annunciare l'eventuale arrivo di poliziotti". Ma
Nina raccontò che in un'analoga radunanza essa venne accolta con
cordiali abbracci e con amore. "Essi avevano, come anch'io ho
adesso, una grande e illuminante fede: la fede in Dio. Poiché Egli
ci prende sotto la Sua protezione. I giovani comunisti che mi
conoscono passino pure vicino a me senza salutarmi! Mi guardino pure
con ripugnanza e mi chiamino pure, come per schiaffeggiarmi:
'battista'! Lo facciano pure! Non ho bisogno di loro". Come
Nina, molti giovani comunisti hanno preso la decisione di servire
Cristo fino alla fine. La "Kazakstanskaia Pravda" del 18
agosto 1967 contiene un resoconto del giudizio contro i laici
Klassen, Bondar e Teleghin. Non vi è detto quale pena sia stata loro
comminata, ma viene ricordato il loro reato: avevano raccontato dei
fatti della vita di Gesù a dei bambini.
Il
15 giugno 1967 il giornale "SovjetskajaKirgisia" si lamenta
che i cristiani "provocano contro sé medesimi l'adozione di
misure amministrative". Così, prosegue il giornale, le
innocenti autorità comuniste sono state nuovamente costrette a
cacciare in carcere un gruppo di credenti che continuamente le
sfidavano con il loro atteggiamento. Insomma, quegli individui non
erano contenti di starsene in libertà. Il loro "reato"
consisteva in questo, che essi possedevano illegalmente 15
rudimentali ciclostili, 6 cucitrici e una macchina piana per
stampare, e con quelle macchine stampavano ininterrottamente
letteratura cristiana. La "Pravda" del 21 febbraio 1968 ha
pubblicato che migliaia di donne e di ragazze sono state fermate
dalla polizia perché portavano addosso cinture e nastri sui quali
erano stati scritti versetti della Bibbia e brevi formule di
preghiere. Le autorità di polizia svolsero un'indagine e scoprirono
che la persona che aveva lanciato quella moda (moda che in verità
potrebbe essere seguita anche in occidente, al posto degli aggeggi
insignificanti e ridicoli di cui si addobba una certa gioventù) era
nient'altro che un cristiano della polizia comunista, l'impiegato
Stasiuk di Liubertz. Naturalmente il giornale proseguiva annunciando
il suo immediato arresto. Le risposte che i cristiani della Chiesa
clandestina danno ai tribunali comunisti davanti ai quali sono
trascinati, sono una applicazione gloriosa della promessa fatta da
Gesù ai suoi fedeli in Luca 21:15: "lo vi darò una parola e
una sapienza alle quali tutti i vostri avversari non potranno opporsi
né contraddire". Un giudice domandò a una giovane condotta in
tribunale: "Perché attirate tante persone alla vostra setta
proibita dalla legge?" La giovane rispose: "Il
nostro scopo è di guadagnare tutto quanto il mondo a Cristo".
"La
vostra religione è antiscientifica", gridò un giudice in un
processo a un'altra giovane. Ella, una studentessa, rispose:
"Conoscete più scienza di quanta ne conoscesse Einstein, o
anche Newton? Eppure essi erano credenti. L'universo in cui viviamo
porta il nome di Einstein. Ho studiato a scuola che il suo nome è
'universo einsteiniano'. Einstein ha scritto: Se noi liberassimo la
religione dei profeti ebraici e il cristianesimo, così come Gesù lo
ha insegnato, da tutto quello che fu aggiunto in seguito, e
specialmente dalle falsificazioni e dalle imposture religiose,
avremmo una religione che potrebbe preservare il mondo da tutti i
mali sociali. E' sacrosanto dovere di ogni uomo fare del suo meglio
onde portare questa religione al trionfo. Ricordate, giudice, il
nostro grande fisiologo Pavlov? Non dicono forse i nostri libri russi
che egli era cristiano? Persino Marx, nella sua prefazione al
Capitale, disse che 'il cristianesimo, particolarmente nella sua
forma protestante, è la religione ideale per riformare i caratteri
distrutti dal peccato'. Bene, io avevo un carattere distrutto dal
peccato. Marx mi ha insegnato a divenire cristiana per riformamento.
Come potete voi, marxisti, condannarmi per questo?" E' facile
comprendere perché quel giudice rimase senza parole. Alla stessa
accusa di professare una religione antiscientifica, un cristiano
rispose alla corte di giustizia: "lo sono sicuro, compagno
giudice, che voi non siete uno scienziato così grande come Simpson,
lo scopritore del cloroformio e di tante altre medicine. Quando gli
fu chiesto quale sua scoperta considerasse la maggiore, egli rispose:
'Non è stata il cloroformio. La mia maggiore scoperta è stata di
apprendere che sono un peccatore e che potevo essere salvato per
grazia di Dio!'" Tuttavia la vita, il sacrificio di sé stessi,
il sangue che i credenti sono pronti a versare per la loro fede,
costituiscono il maggiore argomento a favore del cristianesimo
presentato dalla Chiesa clandestina. Formano ciò che il famoso
missionario in Africa, Albert Schweitzer, ha chiamato "la sacra
comunione di coloro che portano su di sé le stigmate del dolore",
comunione alla quale apparteneva Gesù, l'Uomo di dolori. La Chiesa
clandestina è unita da un legame di amore verso il proprio
Salvatore. Lo stesso legame unisce i membri della chiesa tra loro.
Nessuno al mondo può sconfiggerli, neppure le "porte dell'
inferno".
In
una lettera, venuta fuori clandestinamente, la Chiesa clandestina
diceva: "Noi non preghiamo per essere migliori cristiani, bensì
per poter esser l'unico genere di cristiani che Dio vuole che noi
siamo: cristiani come Cristo, cioè cristiani che portano di buon
grado la croce per la gloria di Dio". Con la saggezza del
serpente, secondo l'insegnamento di Cristo, i cristiani rifiutano
sempre, quando viene loro chiesto in tribunale, di dire chi siano i
loro dirigenti. La "Pravda Vostoka" (La verità dell'Est,
del 15 gennaio 1966) riferisce le risposte date al giudice
dall'imputata Maria Sewtschuk. Quando le fu chiesto chi l'avesse
portata a Cristo rispose: "Dio mi ha attirata alla sua
comunità". Alla seconda domanda: "Chi è il vostro capo?"
rispose: "Noi non abbiamo alcun capo sulla terra". Ai
ragazzi cristiani veniva posta la domanda: "Chi vi ha insegnato
ad abbandonare l'organizzazione giovanile comunista (i pionieri) e a
togliervi il fazzoletto rosso?" Essi rispondevano: "L'abbiamo
fatto di nostra spontanea volontà. Nessuno ce l'ha suggerito".
Sebbene in alcuni posti si veda la sommità dell'iceberg, altrove i
cristiani praticano il battesimo da sé onde evitare l'arresto dei
propri dirigenti. In alcuni luoghi i battesimi vengono eseguiti
presso un fiume con il battezzante e il battezzato che portano delle
maschere, così che nessuno possa fotografarli. La
"UciteljskajaGazeta" del 30 gennaio 1964 riporta notizie su
una lezione ateistica nel villaggio di Voronim, nel distretto di
Volnecino-Korskij. Non appena il professore ebbe finito, "i
credenti cominciarono ad attaccare pubblicamente l'insegnamento
ateistico con delle domande" cui il professore ateista non
poteva rispondere. Essi domandarono: "Donde traete voi comunisti
i principi morali che proclamate ma non osservate, come 'non rubare'
e 'non uccidere'? I cristiani mostrarono al professore che ogni
analogo principio viene dalla Bibbia, che i comunisti combattono. Il
professore era completamente confuso e la lezione finì con la
vittoria dei credenti!
6.2.
La persecuzione della Chiesa clandestina aumenta
I
cristiani della Chiesa Clandestina soffrono oggi più che mai. Tutte
le religioni sono perseguitate in Russia. E' straziante per i
cristiani sapere dell'oppressione degli Ebrei nelle terre comuniste.
Ma il bersaglio principale delle persecuzioni è la Chiesa
clandestina. La stampa sovietica riporta un‟ondata di arresti in
massa e di processi. In un luogo 82 cristiani furono messi in un
manicomio. Ventiquattro ne morirono dopo un paio di giorni a causa,
fu detto, di "preghiere troppo lunghe"! Da quando in qua la
preghiera molta lunga uccide? Ci si può immaginare che cosa quei
poveretti abbiano subito! Le più atroci sofferenze vengono loro
inflitte quando si scopre che essi parlano di Cristo ai propri
bambini. I figli vengono loro tolti per tutta la vita, senza più
alcun diritto di visitarli. L'Unione Sovietica ha firmato la
dichiarazione delle Nazioni Unite "contro ogni discriminazione
nell'ambito dell'educazione", la quale stabilisce: "Ai
genitori deve essere data la possibilità di assicurare l'istruzione
morale e religiosa dei propri figli secondo le proprie convinzioni".
Il già citato traditore Karev, capo dell'unione dei battisti
dell'Unione Sovietica, assicura che questo diritto è una realtà in
Russia, e gli sciocchi gli credono! Ora ascoltiamo che cosa dice la
stampa sovietica in proposito. La "Sovjetskaja Rossija" del
4 giugno 1963 riferisce che a una donna battista, certa Makrinkova,
furono tolti i suoi sei figli perché essa aveva loro trasmesso la
fede cristiana e proibito di portare il fazzoletto rosso comunista
dei "pionieri". Quando la Makrinkova udì la sentenza,
disse soltanto: "lo soffro per la fede". Essa dovette
inoltre pagare la pensione per i figli che le erano stati portati
via. Ora le vengono avvelenati con l'ateismo. Madri cristiane,
pensate alla sua agonia! La "Ucitelskaja Gazeta" racconta
che lo stesso accadde a Ignatij Mullin e a sua moglie. Il giudice
pretese che abbandonassero la loro fede. Egli disse: "Scegliete
tra Dio e vostra figlia. Sceglierete Dio?" Il padre rispose: "lo
non voglio rinunciare alla mia fede". L'apostolo Paolo scrive:
"Tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio".
Ho visto dei bambini che erano educati come cristiani e che furono
strappati ai genitori e mandati alle scuole comuniste ma, anziché
venir avvelenati dall'ateismo, la fede che essi avevano appresa a
casa si diffuse a scuola tra gli altri bambini! La Bibbia dice che
chiunque ama i propri figli più di Gesù, non è degno di lui.
Queste parole hanno un senso preciso dietro la cortina di ferro.
Provate a vivere una settimana senza vedere i vostri figli. Allora
conoscerete le sofferenze dei fratelli in Russia.
La
prassi comune di defraudare i genitori della loro potestà sui figli
non è consegnata in una legge vera e propria, ma è attuata senza
eccezioni in tutti i paesi del blocco orientale. Gli ultimi casi,
riferiti dalla stessa stampa sovietica, concernono una certa signora
Sitsch, alla quale, secondo quanto riferisce lo "ZnamiaJunosti"
del 29 marzo 1967, fu portato via il figlio Venceslao, perché essa
lo educava nel retto timor di Dio; e, secondo la "SovietskajaRossija"
del 13 gennaio 1968, alla signora Zabavina, di Ciabarowsk, la nipote
Tania, orfana di padre e madre, fu letteralmente rapita, senza
possibilità di ricupero, perché la zia le aveva dato una
"innaturale educazione religiosa". Ma non sarebbe giusto
parlare soltanto della Chiesa clandestina protestante. I cristiani
ortodossi in Russia sono completamente mutati. Milioni di essi sono
passati attraverso la prigionia. Lì essi non avevano né rosari, né
crocifissi, né immagini sacre, né incenso, né candele. I laici
erano in prigione senza un prete ordinato. I sacerdoti non avevano né
paramenti, né pane di frumento, né vino da consacrare, né olio
santo, né libri con preghiere preparate per essere lette. Eppure,
essi scoprirono che potevano andare avanti senza tutte queste cose,
rivolgendosi direttamente a Dio, in preghiera. Cominciarono a pregare
e Dio cominciò a spandere il suo Spirito su loro. Un genuino
risveglio spirituale, molto simile a quello del cristianesimo
primitivo, si sta diffondendo tra gli ortodossi in Russia. Così
accade che in Russia, come pure nei paesi satelliti, esiste una
chiesa ortodossa sotterranea che in realtà è evangelica,
sostanzialmente fedele alla Scrittura e molto vicina a Dio, pur
mantenendo, per la forza dell'abitudine, soltanto pochissimo del
rituale ortodosso. Questo sottosuolo ortodosso ha pure dato dei
grandi martiri. Chi potrebbe dire dove si trovano ora l'anziano
arcivescovo Yermogen di Kaluga e i presbiteri Eschiman e Jakunin?
Essi osarono protestare contro la proditoria collaborazione del
patriarcato con il governo comunista ateo. Cinquant'anni di dominio
comunista! E la stampa russa è piena di trionfi della Chiesa
sotterranea. Essa è passata attraverso indicibili pene, ma è
rimasta fedele, e continua a svilupparsi! In Romania abbiamo seminato
il seme della Parola con la nostra opera segreta in seno all'esercito
russo. Altri l'hanno fatto nella stessa Russia e in altri paesi
invasi dai russi. Il seme è divenuto una pianta e ora porta i suoi
frutti. Questi frutti dimostrano che il mondo comunista può essere
conquistato per Cristo. I comunisti possono diventare cristiani. E
così pure lo possono diventare quelli che essi hanno oppresso, se
soltanto li aiuteremo. La prova di ciò sta nel fatto che la Chiesa
clandestina fiorisce nell'Unione Sovietica, in Cina e in quasi tutti
i paesi comunisti. Allo scopo di mostrare lo splendore dello zelo dei
cristiani nelle terribili condizioni di vita precedentemente
descritte, faccio seguire alcune lettere ricevute dalla Russia, in
parte provenienti dalle prigioni di Stato.
6.3.
Come Varja, una ragazza comunista, trovò Cristo e venne inviata ai
lavori forzati
Le
prime tre lettere, qui di seguito riprodotte, sono di Maria, la
giovane cristiana che condusse Varja a Cristo. La testimonianza
fedele di Varja doveva portarla ai lavori forzati. Prima
lettera "...io
continuo a vivere qui, ma so che Dio mi ama. C'è una ragazza, membro
della cellula del Komsomol (lega della gioventù comunista), che mi
vuoI bene. Essa mi ha detto: 'Non posso capire quale essere tu sia.
Qui molti ti insultano e ti fanno del male, eppure tu li ami tutti'.
Le ho risposto che Dio ci ha insegnato ad amare tutti, non solamente
gli amici, bensì anche i nemici. Prima anche questa ragazza mi
faceva del male, ma io pregavo per essa con particolare ardore.
Quando mi domandò se avessi potuto amare pure lei, l'abbracciai e
ambedue cominciammo a piangere. Adesso preghiamo insieme. Vi chiedo
di pregare anche per lei. Il suo nome è Varja. "Quando udite
quelli che ad alta voce rinnegano Dio, vi sembrerà che essi lo
facciano con convinzione. Ma la vita mostra che molti tra loro,
sebbene bestemmino Dio con le labbra, hanno nel cuore un desiderio
ardente di Dio. Questi uomini cercano qualcosa e pensano di poter
riempire il loro vuoto interiore con il loro ateismo.
Vostra
sorella in Cristo, Maria"
Seconda
lettera "...nella
mia lettera precedente vi ho scritto della ragazza senza Dio, Varja,
Ora mi affretto a comunicarvi, miei diletti, la nostra grande gioia:
Varja ha ricevuto Cristo come suo Salvatore personale,
testimoniandone apertamente davanti a tutti. "Quando essa ha
creduto in Cristo e ha conosciuto la felicità della salvezza, si è
sentita nello stesso tempo molto infelice perché aveva
precedentemente detto a tutti che Dio non esisteva. Ma ora essa ha
deciso di riscattare questa sua colpa. "Recentemente mi sono
trovata con Varja a un'assemblea degli atei. Sebbene l'avessi
avvertita di essere molto prudente, tutto è stato inutile. Varja è
andata e io l'ho seguita per vedere che cosa sarebbe accaduto. 'Dopo
il canto in comune dell'inno comunista (cui Varja non ha preso parte)
essa ha chiesto di parlare. Arrivato il suo turno, si è fatta
avanti. Coraggiosamente e con molto sentimento ha testimoniato
davanti a tutti i convenuti di Cristo Salvatore e ha chiesto perdono
ai suoi vecchi compagni per aver avuto gli occhi spirituali chiusi
fino ad allora e per non aver visto che essa stava andando verso la
perdizione e che conduceva anche altri alla perdizione. Ha implorato
tutti di abbandonare la via del peccato e di venire a Cristo. "Tutti
sono rimasti silenziosi e nessuno l'ha interrotta. Quando ha
terminato di parlare, ha cantato con la sua bella voce tutto l'inno
cristiano: lo non mi vergogno di proclamare Cristo che morì per me e
difendere i comandamenti di Dio. Lo esalto per la potenza della Sua
croce. "Oggi è il 9 maggio. E non sappiamo ancora nulla di lei,
ma Iddio è potente da preservarla da ogni male. Pregate! vostra
Maria"
Terza
lettera "Ieri,
2 agosto, ho parlato in prigione con la nostra carissima Varja, Il
mio cuore sanguina quando penso a lei. Infatti essa è poco più di
una bambina. Ha appena 19 anni. Come credente in Cristo è anche una
bambina, ma essa ama il Signore con tutto il suo cuore e perciò ha
dovuto subito affrontare la via più difficile. La poveretta è tanto
affamata! Appena abbiamo saputo che era in prigione, le abbiamo
mandato dei pacchi. Ma essa ha ricevuto solo una parte di ciò che le
abbiamo mandato. Ieri, quando l'ho vista, era pallida, consunta,
abbattuta. Soltanto i suoi occhi brillavano di pace di Dio e di una
gioia sovrumana. Sì, carissimi, quelli che non hanno sperimentato la
meravigliosa pace di Cristo non possono comprendere ciò, ma quanto
sono felici coloroche posseggono questa pace! Nessuna sofferenza,
nessun disinganno dovrebbe fermare noi che siamo in Cristo. "Le
ho domandato attraverso le sbarre: 'Varja, non ti sei pentita di ciò
che hai fatto?' 'No', ha risposto. 'E se mi liberassero andrei di
nuovo da loro e di nuovo racconterei dell'amore di Cristo. Non devi
pensare che io soffra. Sono tanto felice che il Signore mi ami tanto
da darmi la gioia di sopportare queste sofferenze per il Suo nome'.
"Vi supplico di pregare in modo particolare e con tutto il cuore
per Varja. Probabilmente sarà mandata in Siberia. Le hanno tolto
tutti i versetti e tutto ciò che aveva. E' rimasta senza nulla,
eccetto quello che indossa. Non ha parenti e dobbiamo raccogliere per
lei le cose indispensabili. Ho messo da parte l'ultima somma che mi
avete mandato. Se Varja sarà deportata gliela darò. Credo che Dio
la conforterà e le darà la forza di resistere anche in avvenire.
Voglia Iddio assisterla! vostra Maria"
Quarta
lettera "Cara
Maria, Finalmente sono in grado di scriverti. Siamo arrivati bene a
X. Il nostro campo si trova a 15 chilometri dalla città. Non posso
descriverti la nostra vita. Tu la conosci. Vorrei scrivere solo un
poco di me. Ringrazio Dio che mi dà la salute e la forza per
lavorare. lo e la sorella Y siamo state messe a lavorare
nell'officina. Lavoriamo alle macchine. Il lavoro è pesante e la
salute della sorella Y non è buona. Devo lavorare per me e per lei.
Finisco il mio lavoro prima e poi aiuto la mia sorella. Lavoriamo da
12 a 13 ore al giorno. Il nostro cibo è come il vostro, molto
scarso, ma non è questo che ti volevo scrivere. Il mio cuore loda e
ringrazia Dio che mi ha mostrato la via della salvezza per mezzo di
te. Ora, seguendo questa via, la mia vita ha uno scopo e so dove vado
e per chi devo soffrire. Sento il desiderio di parlare e di
testimoniare a tutti di questa grande gioia della salvezza che ho nel
cuore. Chi può separarci dall'amore di Dio in Cristo? Nessuno e
nulla. Né prigione né sofferenza. Le sofferenze che Dio ci manda
servono soltanto a rafforzarci di più nella fede in Lui. Il mio
cuore è pieno di lode e la grazia di Dio trabocca. In officina mi
insultano e mi puniscono dandomi del lavoro straordinario perché non
posso tacere, ma devo dire a tutti quello che il Signore ha fatto per
me. Egli mi ha resa un essere nuovo, una nuova creatura, quando ero
sulla via della perdizione. Posso io tacere su questo? No! Mai! Fino
a quando le mie labbra potranno parlare, testimonierò a tutti del
grande amore di Dio per me. "Mentre andavamo al campo abbiamo
incontrato molti fratelli e sorelle in Cristo. Che cosa meravigliosa
sentire per lo Spirito che sono figlioli di Dio, anche se li vedo per
la prima volta! Non occorrono parole, al primo sguardo li riconosci e
sai ciò che sono. Mentre eravamo sulla via per andare al campo, in
una stazione ferroviaria, una donna si è avvicinata, ci ha dato cibo
e ha detto soltanto due parole: Dio vive. "La prima sera ci
hanno condotte alle baracche sotterranee. Abbiamo salutato i presenti
con le parole: 'La pace sia con voi'. Con nostra grande gioia da
tutti gli angoli è giunta la risposta: 'Vi riceviamo con pace'. Fin
dalla prima sera ci siamo sentiti una stessa grande famiglia. "Sì,
è proprio così, qui siamo in molti a credere in Cristo come nostro
personale Salvatore. Più della metà dei prigionieri sono credenti.
Ci sono tra noi ottimi cantanti e bravi predicatori dell'Evangelo.
Alla sera, quando ci ritroviamo insieme dopo il nostro duro lavoro,
quanto è meraviglioso trascorrere almeno un po' di tempo assieme in
preghiera ai piedi del nostro Salvatore! Con Cristo c'è la libertà
ovunque. Ho imparato qui molti bellissimi inni spirituali e ogni
giorno Dio mi da più e più della Sua Parola. All'età di 19 anni ho
celebrato la nascita di Gesù per la prima volta. Non dimenticherò
mai quel giorno stupendo! Avevamo dovuto lavorare tutto il giorno, ma
alcuni dei nostri fratelli sono riusciti ugualmente ad andare al
fiume vicino. Lì hanno rotto il ghiaccio che ricopriva l'acqua e
hanno preparato il posto dove, durante la notte, secondo la Parola di
Dio, io e altri sette fratelli siamo stati battezzati. Oh, quanto
sono felice e quanto desidererei che tu, Maria, potessi essere con
me, per farti un po' di bene in cambio di tutto il male che ti ho
fatto a quel tempo! Ma Dio mette ognuno di noi al suo posto e noi
dobbiamo rimanere fermi dove Egli ci ha posti. Salutami tutta la
famiglia di Dio. E Dio ti benedica riccamente nel tuo lavoro come
egli ha benedetto anche me. Leggi Ebrei 12: 1-3. "Tutti i
fratelli di qui vi salutano e sono contenti che la vostra fede in Dio
sia così forte da lodarlo di continuo nelle vostre sofferenze. Se
scrivete ad altri, trasmettete loro i nostri saluti. Sempre vostra
Varja''
Quinta
lettera "Cara
Maria, Finalmente trovo un'altra opportunità per scriverti queste
righe. Posso dirti, carissima, che per la grazia di Dio io e la
sorella Y. siamo sane e ci sentiamo bene. Adesso siamo a Z. Ci
manderanno a U e rimarremo là. Ti ringrazio per la tua cura materna
per me. Abbiamo ricevuto tutto quello che hai preparato per noi. Ti
ringrazio per la cosa più preziosa, la Bibbia. Grazie a tutti,
quando scrivi trasmetti loro i miei saluti e ringraziali per quello
che hanno fatto per me. "Da quando il Signore mi ha rivelato il
mistero profondo del suo santo amore, mi considero la ragazza più
felice del mondo. Le persecuzioni che ho dovuto subire le considero
come una grazia speciale. Sono felice che il Signore mi abbia dato
fin dai primi giorni della mia fede la grande felicità di poter
soffrire per lui. Pregate tutti per me affinché io possa rimanere
fedele al Signore fino alla fine. "Possa il Signore mantenervi
tutti e rafforzarvi per la sua santa battaglia! "lo e la sorella
Y. vi baciamo. Quando saremo arrivati a U. può darsi che avremo
un'altra opportunità di scrivervi. Non vi preoccupate per noi, siamo
felici e consolate perché il nostro premio sarà grande nel cielo
(Matteo 5:11-12). vostra Varja" Questa è l'ultima lettera di
Varja, la giovane comunista che trovò Cristo, testimoniò di Lui e
fu condannata ai lavori forzati. Non abbiamo più sentito nulla di
lei. Ma il suo amore purissimo e la sua testimonianza per Cristo
mostrano la bellezza spirituale della Chiesa clandestina, sofferente
e fedele, che si trova in un terzo del mondo che è sottoposto al
comunismo.
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