3.
RISCATTO E LIBERAZIONE PER L’OPERA DELL’OCCIDENTE
3.1.
PERCHÈ LASCIAI LA ROMANIA COMUNISTA
4.
SCONFIGGERE IL COMUNISMO CON L’AMORE DI CRISTO
3.
Riscatto e liberazione per l’opera dell’occidente
Trascorsi
14 anni in prigione. Durante tutto questo tempo non vidi mai una
Bibbia né qualsiasi altro libro. Avevo dimenticato come si scrive.
Per la grande fame, le droghe e le torture avevo dimenticato perfino
la Sacra Scrittura. Ma il giorno in cui compii 14 anni di carcere,
dal profondo dell'anima mi venne alla memoria il versetto: "E
Giacobbe servì 14 anni per Rachele, e gli parvero pochi giorni, per
l'amore che le portava". Subito dopo fui rilasciato per una
amnistia generale nel nostro paese, grazie soprattutto all'influenza
dell'opinione pubblica americana. Rividi mia moglie. Mi aveva
fedelmente aspettato per 14 anni. Iniziammo la nuova vita nella più
squallida miseria, perché quando qualcuno viene arrestato gli viene
confiscata ogni cosa. I sacerdoti e i pastori evangelici che furono
rilasciati ebbero la possibilità di curare delle piccole comunità.
A me fu affidata una chiesa nel villaggio di Orsova. Il ministro
comunista per i culti mi informò che i membri di quella chiesa erano
35 e mi avvertì che non avrebbero mai dovuto raggiungere i 36. Mi
comunicò pure che dovevo essere il suo agente e riferire alla
polizia segreta il comportamento di ogni membro e tener lontano i
giovani. In questa maniera i comunisti usano le chiese come strumento
di controllo. Sapevo che se avessi predicato molti sarebbero venuti
ad ascoltarmi. E quindi neppure cominciai a lavorare nella chiesa
ufficiale. Lavoravo, invece, di nuovo nella Chiesa clandestina,
partecipando a tutte le bellezze e a tutti i pericoli di quell'opera.
Durante gli anni della mia incarcerazione Dio aveva operato
meravigliosamente. La Chiesa clandestina non era più abbandonata e
dimenticata. I credenti degli Stati Uniti d'America e di altre
nazioni avevano cominciato ad aiutarci e a pregare per noi. Un
pomeriggio, mentre riposavo un po' nella casa di un fratello in un
paese di provincia, costui mi risvegliò dicendomi: "I fratelli
dall'estero sono arrivati". In occidente c'erano credenti che
non ci avevano né dimenticati e né abbandonati. Dei credenti di
tutti i ceti avevano organizzato un'opera segreta per aiutare le
famiglie dei martiri cristiani ed erano riusciti a fare entrare
clandestinamente letteratura cristiana e aiuti di ogni specie. Nella
stanza accanto trovai sei fratelli venuti a fare questo lavoro. Mi
parlarono a lungo e mi dissero di aver saputo che all'indirizzo
ch'era stato loro dato c'era qualcuno che aveva trascorso 14 anni in
prigione e che essi avrebbero desiderato incontrare. Dissi loro che
quell'uomo ero io stesso. Risposero: "Veramente ci aspettavamo
di vedere una persona molto triste e abbattuta. E' impossibile che tu
sia questa persona perché sei pieno di gioia". Li assicurai che
ero io colui che era stato in prigione e la mia gioia derivava dal
fatto che erano venuti e che noi non eravamo più dimenticati. Un
aiuto regolare e costante cominciò a pervenire alla Chiesa
clandestina. Attraverso vie segrete, ricevemmo molte Bibbie e altra
letteratura cristiana, e aiuti finanziari e in natura per le famiglie
dei martiri cristiani. Adesso, ricevendo questi aiuti, noi della
Chiesa clandestina avremmo potuto svolgere un lavoro più proficuo.
Non solo i nostri fratelli ci diedero la Parola di Dio, ma vedevamo
che essi ci amavano. Ci portarono una parola di conforto. Durante gli
anni del lavaggio del cervello avevamo udito: "Nessuno più vi
ama, nessuno più vi ama, nessuno più vi ama". Adesso vedevamo
dei credenti americani e inglesi che rischiavano la propria vita per
mostrare: che essi ci amavano. Accettando il nostro consiglio, essi
svilupparono tutta una tecnica per il lavoro segreto. Entravano
furtivamente nelle case sorvegliate dalla polizia segreta e questa
non si accorgeva di loro.
I
credenti americani e inglesi che letteralmente nuotano in mezzo alle
Bibbie non potranno mai capire sufficientemente il valore che avevano
per noi le Bibbie importate clandestinamente nel nostro paese. lo e
la mia famiglia non saremmo sopravvissuti senza l'aiuto materiale che
ricevevamo dai credenti dell'estero. Lo stesso vale per molti altri
pastori e martiri che operano in segreto nelle nazioni comuniste.
Posso testimoniare per mia personale esperienza dell'aiuto materiale
e dell'aiuto più grande ancora, quello morale, che la missione
cristiana europea della Gran Bretagna ci ha offerto. Per noi questi
uomini erano veramente come degli angeli mandati da Dio! Per la mia
rinnovata opera nella Chiesa clandestina mi trovavo in grandissimo
pericolo di essere nuovamente arrestato. In quel tempo due
organizzazioni missionarie, la missione norvegese tra gli ebrei e
l'alleanza cristiano-ebraica, pagarono un riscatto di 7.000 dollari
per me. Ebbi così il permesso di lasciare la Romania.
3.1.
Perchè lasciai la Romania comunista
Non
avrei mai lasciato la Romania, a dispetto dei pericoli, se i
dirigenti della Chiesa clandestina non mi avessero ordinato di
approfittare di questa opportunità per lasciare il paese ed essere
"la voce" della Chiesa clandestina nel mondo libero. Essi
desideravano che io parlassi all'Occidente in loro nome, in nome
delle loro sofferenze e dei loro bisogni. Arrivai in occidente, ma il
mio cuore rimase con loro. Se non avessi compreso la necessità
impellente di farvi udire le sofferenze e il lavoro coraggioso della
Chiesa sotterranea, non avrei mai lasciato la Romania. Questa è la
mia unica missione. Prima di lasciare la Romania fui chiamato due
volte alla centrale della polizia segreta. Mi comunicarono che il
denaro per il mio riscatto era arrivato. La Romania vende i suoi
cittadini per denaro a causa della crisi economica che il comunismo
ha portato nel nostro paese. Mi dissero: "Vai in occidente e
predica Gesù quanto vuoi, ma non ci toccare! Non devi dire una
sillaba contro di noi! Ti diciamo chiaramente quello che progettiamo
di fare, se tu racconterai quello che ti è accaduto. Prima di tutto,
per 1.000 dollari troveremo un gangster per liquidarti o per
rapirti", Mi sono trovato nella stessa cella con il vescovo
ortodosso VasilLeul, che era stato rapito in Austria e portato in
Romania. Tutte le unghie delle dita gli erano state strappate. Ho
conosciuto alcuni che furono rapiti a Berlino. Recentemente dei
romeni sono stati rapiti in Italia e a Parigi. Mi dissero ancora:
"Noi ti possiamo anche distruggere moralmente diffondendo di te
una storia con una ragazza o di qualche furto o di qualche tuo
peccato di gioventù. Gli occidentali, specialmente gli americani, si
lasciano ingannare molto facilmente". Dopo avermi minacciato,
essi mi permisero di venire in occidente. Avevano gran fiducia nel
lavoro di lavaggio del cervello che avevo subìto. In occidente ci
sono molti che hanno subìto le stesse sevizie, ma se ne stanno
zitti. Alcuni addirittura lodano il comunismo, dopo essere stati da
esso torturati. I comunisti erano pertanto persuasi che io pure sarei
rimasto in silenzio. Così, nel dicembre del 1965, con la mia
famiglia, potei lasciare la Romania. L'ultimo atto da me compiuto
prima di lasciare il paese fu di andare alla tomba del colonnello che
aveva dato l'ordine del mio arresto e che aveva successivamente
presieduto alle mie torture. Deposi un fiore sulla sua tomba. Così
facendo, mi dedicavo a portare la gioia di Cristo, che io posseggo,
ai comunisti così spiritualmente vuoti. Odio il sistema comunista,
ma amo gli uomini. Odio il peccato, ma amo il peccatore, amo i
comunisti con tutto il cuore. I comunisti possono uccidere e
assassinare i credenti, ma non possono uccidere l'amore che le loro
vittime nutrono per loro. Non ho la minima amarezza né il minimo
risentimento contro i comunisti o contro i miei torturatori.
4.
Sconfiggere il comunismo con l’amore di Cristo
Gli
Ebrei raccontano una leggenda: quando i loro antenati furono salvati
dall'Egitto e gli Egiziani affogarono nel Mar Rosso, gli angeli si
unirono agli lsraeliti cantando l'inno di vittoria. E Dio disse agli
angeli: "Gli Ebrei sono uomini che possono rallegrarsi per la
loro liberazione. Ma da voi aspetto maggior comprensione. Gli
Egiziani non sono anch'essi le mie creature? Non amo anche loro? Come
è possibile che non vediate la mia tristezza per il loro destino?"
"Mentre Giosuè era presso Gerico, egli alzò gli occhi, guardò,
ed ecco un uomo in piedi che gli stava davanti con in mano la spada
sguainata. Giosuè andò verso di lui, e gli disse: Sei tu dei
nostri, o dei nostri nemici?" (Giosuè 5: 13). Se colui che
Giosuè incontrò fosse stato soltanto un uomo, la risposta sarebbe
potuta essere soltanto: "lo sono dei vostri" oppure: "lo
sono dei vostri nemici", oppure, eventualmente: "lo sono
neutrale". Queste sono le uniche risposte umane possibili a una
simile domanda. Ma l'essere che Giosuè incontrò era di un'altra
sfera e, conseguentemente, quando gli fu chiesto se fosse per Israele
o contro di esso, diede una risposta che era la più inattesa e la
più difficile a comprendersi; disse: "No". Che cosa
significava questo "no"? Egli proveniva da una sfera dove
gli esseri non sono pro o contro, ma dove ognuno e ogni cosa sono
compresi, dove tutto è visto con pietà e compassione e ardentemente
amato. Esiste un livello d'umanità e su questo livello il comunismo
deve essere combattuto senza sosta. Su questo livello siamo costretti
a combattere contro i comunisti, perché essi sono i sostenitori di
un ideale selvaggio e crudele. Ma i credenti sono più che semplici
uomini; essi sono figli di Dio, sono partecipi della natura divina.
Le torture, dunque, sopportate nelle prigioni comuniste, non mi hanno
indotto a odiare i comunisti. Essi sono creature di Dio: come potrei
io odiarli? Ma neppure posso essere amico del loro ideale. Amicizia
vuol dire un'anima sola in due petti. lo non sono un'anima sola con i
comunisti, perché essi odiano l'idea di Dio, mentre io amo Dio. Se
mi si chiedesse: "Sei tu per i comunisti o contro di loro?"
la mia risposta sarebbe complessa. Il comunismo è la maggior
minaccia per l'umanità. lo mi oppongo totalmente a esso e desidero
combatterlo fino alla sua distruzione. Ma spiritualmente sono seduto
nei luoghi celesti accanto a Gesù, dimoro nella sfera del "no",
nella quale, malgrado tutti i loro crimini, i comunisti sono compresi
e amati; nella sfera in cui degli esseri angelici cercano di aiutare
ciascuno a ottenere lo scopo della vita umana, che è quello di
diventare simili a Cristo. Perciò il mio proposito è di diffondere
l'Evangelo tra i comunisti, recando loro la buona novella della vita
eterna. Cristo, che è il mio Signore, ama i comunisti. Egli stesso
ha detto che ama ogni uomo, che lascerebbe piuttosto le 99 pecore
giuste anziché permettere che una sola vada smarrita e rimanga
perduta. I Suoi apostoli e tutti i grandi maestri del cristianesimo
hanno insegnato l'amore universale nel suo nome. Macario disse: "Se
un uomo ama ardentemente tutti gli uomini, ma dice che c'è soltanto
un uomo che egli non può amare, egli non è più un cristiano,
perché il suo amore non abbraccia tutti". Agostino di Ippona
insegna: "Se tutto il genere umano fosse stato santo e solo un
uomo peccatore, Cristo sarebbe venuto a morire sulla medesima croce
per questo solo uomo, perché Egli ama ogni individuo".
L'insegnamento cristiano è chiaro. I comunisti sono uomini e Cristo
li ama. Ogni uomo che abbia la mente di Cristo sente ugualmente. Noi
amiamo il peccatore, benché odiamo il peccato. Nelle prigioni
comuniste ho visto dei credenti con venticinque chili di catene ai
piedi, torturati con ferri roventi; nelle loro gole erano state
immesse a forza manate di sale ed erano poi stati lasciati senza
acqua, affamati, frustati, sofferenti per il freddo; eppure essi
pregavano con fervore per i comunisti. Tutto ciò non è umanamente
spiegabile! Ma è l'amore di Cristo che è stato sparso nel nostro
cuore.
Poi
vennero in prigione pure i comunisti che ci avevano torturati. Sotto
il comunismo, i compagni comunisti e anche i dirigenti sono spesso
gettati in carcere, non meno dei loro avversari. Ora i torturati e i
torturatori si trovavano nella stessa cella. Mentre i non cristiani
mostravano il loro odio verso i loro inquisitori d'una volta e li
battevano, i credenti li difendevano anche a rischio di essere essi
stessi battuti e di essere accusati di complicità con il comunismo.
Ho visto credenti dare la loro unica fetta di pane (avevamo una fetta
di pane per settimana, a quell'epoca) e la medicina che avrebbe
potuto salvare la loro vita a un comunista torturatore che ora era
loro compagno di prigione. Le ultime parole di JuliuManiu, già primo
ministro di Romania e fedele cristiano, morto in prigione, furono:
"Se il comunismo sarà rovesciato nel nostro paese, sarà
sacrosanto dovere di ogni credente di andare per le strade a
difendere, a rischio della propria vita, i comunisti dalla giusta
vendetta delle moltitudini che essi hanno tiranneggiate". Nei
primi giorni dopo la mia conversione sentivo che non sarei potuto
vivere a lungo. Camminando per la strada provavo un dolore fisico per
ogni uomo e per ogni donna che incontravo. Era come un coltello nel
cuore, tanto bruciante era la domanda se l'uno e l'altra fossero
salvati. Se un membro della comunità peccava, piangevo per ore e
ore. Un desiderio ardente per la salvezza di tutte le anime è
rimasto nel mio cuore e i comunisti non ne sono esclusi. Nella cella
di isolamento non potevamo più pregare come prima. Avevamo una fame
inimmaginabile; eravamo stati drogati fino a diventare idioti.
Eravamo deboli come scheletri. Il Padre Nostro era troppo lungo per
noi. Non riuscivamo a concentrarci sufficientemente per ripeterlo.
L'unica preghiera che ripetevo di continuo era: "Gesù, io ti
amo". Poi, un giorno radioso, ricevetti la risposta di Gesù:
"Tu mi ami? Adesso ti mostro quanto io ti amo". Subito,
sentii una fiamma nel mio cuore, ardente come il sole. I discepoli
sulla via di Emmaus dicevano che i loro cuori ardevano quando Gesù
parlava loro. Così è stato con me. Ho conosciuto l'amore di Colui
che ha dato la Sua vita in croce per tutti noi. Un tale amore non può
escludere i comunisti, per quanto possano essere terribili i loro
peccati. I comunisti hanno commesso orrori e continuano a
commetterli, ma "le grandi acque non potrebbero spegnere
l'amore, e dei fiumi non potrebbero sommergerlo. L'amore è forte
come la morte". Come la fossa insiste per avere tutti, ricchi e
poveri, vecchi e giovani, uomini di tutte le razze, nazioni e
convinzioni politiche, santi e criminali, così l'amore abbraccia
tutti. Cristo, l'amore incarnato, non si fermerà finché non abbia
vinto anche i comunisti. Un pastore fu gettato nella mia cella. Era
mezzo morto, con il sangue che gli scorreva dal viso e da tutto il
corpo, perché era stato orribilmente bastonato. Lo lavammo, mentre
alcuni carcerati maledicevano i comunisti. Lamentandosi per le grandi
sofferenze patite, egli diceva: "Per favore, non li maledite;
rimanete in silenzio! Desidero pregare per loro!"
4.1.
Come potemmo essere allegri anche nella prigione
Quando
guardo indietro ai quattordici anni di prigione trovo che alle volte
era un tempo molto felice. Gli altri carcerati e anche le guardie
molto spesso si domandavano meravigliati come era possibile che i
credenti fossero felici nelle più spaventose circostanze. Non
potevano impedirci di cantare, benché ci bastonassero per questo.
Immagino che l'usignolo canterebbe anche se sapesse che al termine
del suo canto verrà ucciso per averlo fatto. I cristiani
saltellavano di gioia nella prigione! Come potevano essere così
felici in condizioni tanto tragiche?
In
carcere meditai spesso sulle parole di Gesù ai suoi discepoli:
"Beati gli occhi che vedono le cose che voi vedete". I
discepoli erano ritornati da un viaggio attraverso la Palestina e
avevano visto cose orrende. A quel tempo la Palestina era un paese
oppresso. Ovunque erano evidenti la tirannia e la miseria. I
discepoli avevano visto malattie, pestilenze, fame e tribolazioni.
Essi erano entrati in case da dove dei patrioti erano stati deportati
e imprigionati, lasciando soli dei vecchi genitori o delle mogli
piangenti. Non era un mondo bello a vedersi! Eppure, proprio a
costoro Gesù disse: "Beati gli occhi che vedono le cose che voi
vedete!" E questo perché non avevano solo visto indicibili
sofferenze, ma soprattutto avevano visto il Salvatore, la meta finale
che l'umanità tutta raggiungerà. Per la prima volta, alcuni brutti
vermi striscianti sulle foglie comprendevano che dopo la loro
miserabile esistenza sarebbero stati trasformati in belle farfalle
multicolori, capaci di volare di fiore in fiore. Questa felicità era
pure la nostra. Attorno a me c'erano dei "Giobbe" e alcuni
soffrivano assai più di quanto non avesse sofferto Giobbe. Ma io
conoscevo la fine della storia di Giobbe, e come egli ricevette il
doppio di quello che possedeva prima. Avevo attorno a me degli uomini
simili al povero Lazzaro, affamati e pieni di ulcere, di cui nessuno
si curava. Ma io sapevo che gli angeli li avrebbero portati tutti nel
seno di Abramo. Li vedevo come sarebbero stati nel futuro. In quello
sporco e debole martire vicino a me, vedevo il risplendente e
coronato santo di domani. Ma guardando agli uomini in questo modo,
non come essi sono ma come essi saranno, potei scoprire anche nei
persecutori come Saulo di Tarso dei futuri apostoli come Paolo. E
alcuni erano già diventati tali. Degli ufficiali della polizia
segreta a cui noi avevamo testimoniato, divennero credenti e furono
felici di soffrire in prigione, dopo aver accettato Cristo. Nelle
guardie che ci fustigavano, vedevamo il mutamento del carceriere di
Filippi che prima flagellò Paolo e poi fu convertito. Sognavamo che
ben presto ci avrebbero chiesto: "Che cosa devo fare per essere
Salvato?". In coloro che guardavano motteggiando, quando i
credenti legati a delle croci venivano imbrattati di escrementi,
vedevamo la folla del Golgota che presto si sarebbe battuta il petto
per il dolore di aver peccato. In prigione noi trovammo la speranza
che i comunisti saranno salvati. Lì, acquistammo un senso di
responsabilità verso di loro. Mentre venivamo torturati da loro,
imparammo ad amarli. Una grande parte della mia famiglia è stata
uccisa. Fu in casa mia che i loro assassini furono convertiti. Era in
verità il posto più adatto. Così, nelle carceri comuniste nacque
l'idea di una missione cristiana per i comunisti. Dio vede le cose in
modo diverso da come le vediamo noi, così come noi vediamo le cose
in modo diverso dalla formica. Dal punto di vista umano, essere
legati a una croce e sporcati di escrementi è una cosa terribile.
Ciò nonostante, la Bibbia chiama le sofferenze dei martiri "leggere
afflizioni". Passare quattordici anni in prigione è stato un
periodo alquanto lungo per me, ma la Bibbia lo chiama "un
momento che produce uno smisurato peso eterno di gloria". Questo
ci dà il diritto di supporre che i feroci crimini dei comunisti, che
per noi uomini sono inescusabili e contro il cui ideale noi
giustamente dobbiamo combattere con tutte le nostre forze, sono più
leggeri agli occhi di Dio di quanto lo possano essere agli occhi
nostri. La loro tirannia che dura già da mezzo secolo può essere
nel cospetto di Dio, per cui mille anni sono come un giorno, soltanto
un momento di smarrimento della coscienza. Essi hanno ancora la
possibilità di essere salvati. La celeste Gerusalemme è una madre e
ama come una madre. Le porte del Cielo non sono chiuse ai comunisti.
La luce non si è spenta per loro. Essi possono ancora ravvedersi
come gli altri e noi dobbiamo richiamarli a questo ravvedimento.
Soltanto l'amore può cambiare i comunisti (un amore che deve essere
nettamente distinto dall‟ubbidienza al comunismo, praticata da
molti dirigenti ecclesiastici). L'odio acceca. Hitler era
anticomunista, ma era uno che odiava. Quindi, invece di guadagnare i
comunisti, egli li aiutò a conquistare un terzo del mondo.
Con
amore progettavamo un lavoro missionario fra i comunisti mentre
eravamo in carcere. Naturalmente pensavamo prima di tutto ai
dirigenti comunisti. Sembra che alcuni dirigenti delle missioni
abbiano studiato poco la storia della Chiesa. Come fu guadagnata a
Cristo la Norvegia? Guadagnando il re Olaf. La Russia ricevette
l'Evangelo quando il suo re, Vladimir, fu conquistato. L'Ungheria fu
guadagnata dopo che il suo re, Stefano, fu guadagnato a Cristo. Lo
stesso avvenne con la Polonia. In Africa, quando un capo tribù è
stato guadagnato, tutta la tribù lo segue. Oggi noi stabiliamo
missioni e chiese fra gente che può anche diventare cristiana, ma
che ha poca influenza e che non può cambiare la situazione. Noi
dobbiamo altresì conquistare i capi, i regnanti, i dirigenti, le
personalità politiche, dell'economia, della scienza, dell'arte.
Costoro sono la guida e gli ingegneri degli uomini che essi modellano
a loro piacere. Guadagnandoli a Cristo, si guadagna il popolo che
essi guidano e influenzano. Dal punto di vista missionario il
comunismo ha un vantaggio sugli altri sistemi sociali, perché è più
centralizzato. Se il presidente degli U.S.A. fosse convertito ai
mormoni l'America non diventerebbe mormone per questo; ma se Mao
TseTung si convertisse al cristianesimo, oppure Breznev o Ceausescu,
l'intero paese potrebbe essere raggiunto. Così grande è l'influenza
di quei capi sul loro popolo. Ma è possibile che un capo comunista
si possa convertire? Certamente, perché egli è infelice, insicuro,
come lo sono le sue vittime. Quasi tutti i dirigenti comunisti della
Russia finirono in prigione o furono fucilati dai loro stessi
compagni. Lo stesso è accaduto in Cina. Perfino i ministri degli
affari interni come Jadoga, Yezhov, Beria, che sembravano avere tutto
il potere in mano loro, finirono come l'ultimo dei
controrivoluzionari: con un proiettile nella nuca. Recentemente anche
Shelepin, ministro degli Interni dell'Unione Sovietica, e Rankovic,
ministro degli Interni di Jugoslavia, sono stati estromessi e gettati
via come stracci sporchi.
4.2.
Come possiamo attaccare spiritualmente il comunismo
Il
regime comunista non rende felice nessuno e nemmeno coloro che ne
traggono il maggior profitto. Anche questi ultimi tremano all'idea
che una notte qualsiasi un camion della polizia segreta li possa
svegliare e portare via perché la linea del partito è stata
cambiata. Ho conosciuto personalmente molti capi comunisti. Erano
uomini che portavano un gran peso. Solo Gesù poteva dare loro
riposo. Guadagnare i dirigenti comunisti a Cristo potrebbe
significare salvare il mondo dalla distruzione nucleare e salvare
l'umanità dalla fame, dato che una gran parte delle entrate di tutti
gli Stati viene usata per fabbricare armamenti costosissimi.
Conquistare i governanti comunisti potrebbe significare la fine della
tensione internazionale. Conquistare dirigenti comunisti
significherebbe riempire di gioia il cuore di Cristo e degli angeli.
Potrebbe significare il trionfo della Chiesa. Tutti i paesi
controllati dai comunisti dove i missionari lavorano con tanta
fatica, come la Nuova Guinea o il Madagascar, darebbero al
cristianesimo una spinta nuova, se i loro dirigenti fossero
guadagnati a Cristo. Ho conosciuto personalmente alcuni comunisti
convertiti. Anch'io nella mia giovinezza ero un ateo militante. Gli
atei convertiti e i comunisti convertiti amano molto Cristo, perché
hanno molto peccato. Un piano strategico è indispensabile al lavoro
missionario. Dal punto di vista della salvezza tutte le anime sono
uguali; dal punto di vista della strategia missionaria, non sono
tutte uguali E' più importante guadagnare un uomo di grande
influenza che, a sua volta, potrà guadagnarne altre migliaia,
anziché parlare a un selvaggio nella giungla e condurlo alla
salvezza unicamente per lui stesso. Per questo Gesù scelse di
terminare il suo ministero in Gerusalemme, la sede spirituale del
mondo, anziché in qualche piccolo villaggio sconosciuto. Per questa
stessa ragione Paolo volle arrivare a Roma. La Bibbia dice: "La
progenie della donna schiaccerà il capo del serpente". Invece
noi solletichiamo la pancia del serpente e lo facciamo sghignazzare.
La testa del serpente sta in qualche posto tra Mosca e Pechino, non
in Tunisia o nel Madagascar. Il mondo comunista deve essere la
preoccupazione principale dei dirigenti della Chiesa, dei direttori
delle missioni, nonchè di ogni credente. Dobbiamo abbandonare il
lavoro abituale. "Maledetto colui che fa l'opera del Signore
fiaccamente" (Geremia 48:10). Così dichiara la Bibbia. E'
necessario un attacco frontale e spirituale al comunismo da parte
della Chiesa. Le guerre si vincono soltanto per l'offensiva, mai per
la strategia difensiva. La Chiesa fino a oggi ha usato una tattica
difensiva verso il comunismo, perdendo così una nazione dopo l'altra
a favore del suo avversario. Questa situazione deve cambiare
immediatamente in seno a tutta la Chiesa. Un Salmo dichiara che Dio
spezza in due le sbarre di ferro (Salmo 107:16; Isaia 45:2). La
cortina di ferro è dunque una cosa di ben poco conto per Lui. La
chiesa primitiva operò segretamente e illegalmente e trionfò. Noi
dobbiamo imparare di nuovo a lavorare nello stesso modo. Fino
all'avvento del comunismo non avevo mai compreso perché tante
persone nel Nuovo Testamento si chiamassero con soprannomi: Simeone
detto Nero, Giovanni detto Marco, e così via. Nel nostro lavoro
nelle nazioni comuniste noi usiamo ora dei nomi segreti. Non avevo
mai compreso prima perché Gesù, desiderando che i discepoli si
radunassero per l'ultima cena, non aveva dato un indirizzo ma aveva
detto: "Andate nella città, e vi verrà incontro un uomo che
porterà una brocca d'acqua". Adesso comprendo. Anche noi diamo
dei segni segreti per riconoscerci nel lavoro della Chiesa
clandestina. Se noi acconsentiamo di lavorare a questo modo, tornando
ai mezzi usati dalla Chiesa primitiva, potremo lavorare con efficacia
per Cristo nei paesi comunisti. Quando però mi sono incontrato con
alcuni dirigenti di Chiese in occidente, invece dell'amore verso i
comunisti, il quale li avrebbe portati all'organizzazione di un
lavoro missionario nelle nazioni comuniste, ho trovato che il loro
atteggiamento non era diverso da quello dei comunisti. Non ho trovato
la compassione del buon samaritano verso le anime perdute della casa
di Karl Marx. Poiché un uomo non crede a quello che egli recita nel
suo credo, ma soltanto alle cose per cui egli è pronto a morire. I
credenti della Chiesa clandestina hanno mostrato che sono pronti a
morire per la loro fede. Anche ora io svolgo un lavoro che può
significare per me una nuova incarcerazione in un paese comunista,
nuove torture e la morte, perché dirigo una missione segreta dietro
la cortina di ferro, prendendone tutti i rischi su di me. Credo nelle
cose che sto servendo! Ho il diritto di chiedere: i dirigenti della
Chiesa d'America che si fanno amici del comunismo, sono pronti a
morire per questa loro credenza? Chi impedisce loro di abbandonare le
loro alte posizioni in occidente per diventare pastori ufficiali in
oriente, cooperando sul posto con i comunisti? Ma la dimostrazione di
una tale fede non è ancora stata data da nessun dirigente di Chiesa
occidentale. Le parole umane sono sorte come conseguenza del bisogno
degli uomini di comprendersi l'un l'altro nelle attività comuni come
la caccia, la pesca e più tardi nella produzione delle cose
necessarie alla vita e per esprimere i propri sentimenti gli uni
verso gli altri. Non esistono parole umane per esprimere in una
maniera adeguata i misteri di Dio e le profondità della vita
spirituale. Similmente, non esistono parole umane che possano
descrivere la bassezza della crudeltà diabolica. Potete mettere in
parole i sentimenti di un uomo che sta per essere gettato in un forno
dai nazisti, o che ha visto il suo bambino gettato in quello stesso
forno? E' quindi inutile cercare di descrivere ciò che i credenti
hanno sofferto e continuano a soffrire sotto i comunisti. Mi trovavo
in prigione assieme a LucretiuPatrascanu, l'uomo che portò il
comunismo al potere in Romania. I suoi compagni lo ripagarono
gettandolo in carcere. Benché fosse sano di mente, lo misero in un
ospedale psichiatrico assieme ai pazzi, finché egli pure impazzì.
Fecero lo stesso con la celebre Anna Pauker, che era già stata loro
segretaria di stato. Anche i cristiani furono spesso trattati allo
stesso modo, chiusi in camicia di forza e sottoposti a prolungate
scosse elettriche. Il mondo è inorridito di fronte a ciò che
succede per le strade in Cina. Alla vista di tutti, le guardie rosse
esercitano il terrore. Ora cercate di immaginare ciò che può
accadere a qualche cristiano in un carcere cinese dove nessuno può
vedere.
Una
recente notizia dice che a un noto scrittore evangelico cinese e
alcuni altri cristiani che rifiutavano di rinnegare la propria fede
sono state tagliate le orecchie, la lingua e le gambe. Ma la cosa
peggiore che i comunisti fanno non è torturare spaventosamente e
uccidere i corpi degli uomini. Essi falsificano disumanamente i
pensieri degli uomini e avvelenano la gioventù e i bambini. Hanno
collocato i loro uomini di fiducia nei posti di comando della Chiesa,
per piegare al loro volere i credenti e per distruggere le chiese.
Insegnano alla gioventù non solo a non credere in Dio e in Cristo,
ma anche a odiare quei nomi. Quali parole potremmo adoperare per
descrivere la tragedia di quei martiri cristiani che tornando a casa
dopo anni e anni di prigionia sono stati scherniti dai loro figli che
nel frattempo sono diventati atei militanti? Questo libro è stato
scritto non tanto con l'inchiostro, quanto con il sangue di cuori
martoriati. Ma, come nell'epoca di Daniele i tre giovani che furono
gettati nella fornace non odoravano di bruciato, dopo esserne stati
liberati, così anche i credenti che sono stati nelle prigioni
comuniste non emanano odore di risentimento contro i comunisti. Se
noi calpestiamo un fiore sotto i piedi, esso ci ripaga dandoci il suo
profumo. Similmente i cristiani, torturati dai comunisti, ripagavano
i loro torturatori con l'amore. Conducemmo parecchi dei nostri
carcerieri a Cristo. E noi siamo afferrati da un desiderio: dare ai
comunisti, che ci hanno fatto soffrire, il meglio che noi abbiamo,
vale a dire la Salvezza che viene dal nostro Signore Gesù Cristo.
Odiamo il comunismo, ma amiamo gli uomini, perché Gesù ci ha
insegnato così! Non ebbi il privilegio, come tanti dei miei fratelli
in fede, di morire in prigione come martire. Fui liberato e potei
lasciare la Romania e raggiungere l'occidente. E in occidente trovai
in molti dirigenti ecclesiastici un sentimento opposto a quello che
predomina nella Chiesa clandestina dietro la cortina di ferro e
dietro la cortina di bambù. In occidente molti credenti non nutrono
amore per i comunisti. Prova ne sia che essi non fanno nulla per la
salvezza di coloro che si trovano nei paesi comunisti. Essi hanno la
missione presso gli Ebrei, la missione presso i musulmani, la
missione presso i buddisti. Hanno anche delle missioni per persuadere
i credenti di una denominazione a passare a un'altra. Ma non hanno
alcuna missione per i comunisti! Non li amano, altrimenti da lungo
tempo avrebbero creato una simile missione, proprio come fecero
Carey, che amava gli indù, e Hudson Taylor, che amava i cinesi,
creando le rispettive missioni. Ma non basta che essi non amino i
comunisti e non facciano nulla per conquistarli a Cristo. Con la loro
noncuranza e negligenza e, talvolta, agendo come autentici complici,
alcuni dirigenti delle chiese occidentali rafforzano i comunisti
nella loro miscredenza. Essi aiutano i comunisti a introdursi nelle
chiese occidentali e a occupare posti direttivi nella Chiesa e nel
mondo. E così avviene che i credenti non si avvedono del pericolo
del comunismo. Non amando i comunisti e non facendo nulla per
conquistarli a Cristo, sotto pretesto che non hanno il permesso di
farlo, come se i cristiani primitivi avessero chiesto a Nerone il
permesso di spargere l'Evangelo, essi mostrano di non amare nemmeno
il proprio gregge. Poiché se noi non conquistiamo i comunisti per
Cristo, essi conquisteranno l'occidente e sradicheranno anche in
occidente il cristianesimo.
4.3.
Le lezioni della storia sono ignorate
Nei
primi secoli in Africa del nord vi erano fiorenti chiese cristiane.
Da lì vennero Agostino e Cipriano e Atanasio e Tertulliano. I
credenti dell'Africa settentrionale trascurarono un dovere solo:
guadagnare a Cristo i maomettani. Il risultato fu che i maomettani
invasero l'Africa settentrionale sradicando il cristianesimo per
parecchi secoli. L'Africa settentrionale appartiene ancora oggi ai
musulmani che sono chiamati dalla missione cristiana: "il blocco
degli inconvertibili".
Impariamo
qualche cosa dalla storia! All'epoca della riforma l'interesse
religioso di Huss, di Lutero e di Calvino coincise con l'interesse
del popolo europeo di liberarsi dal peso del papato, che era allora
una potenza politica ed economica oppressiva. Similmente oggi,
l'interesse della Chiesa clandestina per la diffusione dell'Evangelo
fra i comunisti e le sue vittime coincide con l'interesse vitale dei
popoli liberi di continuare a vivere nella libertà. Non esiste un
potere politico che possa abbattere il comunismo. I comunisti
posseggono l'energia nucleare, e attaccare militarmente
significherebbe cominciare una terza guerra mondiale con centinaia di
milioni di vittime. Inoltre, anche alcuni dirigenti occidentali hanno
subìto il lavaggio del cervello e nemmeno desiderano abbattere i
dirigenti comunisti. L'hanno detto molto spesso! Essi desiderano che
scompaiano l'abuso della droga, il banditismo, il cancro ela
tubercolosi, ma non il comunismo che ha fatto molte più vittime di
tutti quei mali messi assieme. Lo scrittore sovietico Ilya Ehrenburg
ha detto che se Stalin non avesse fatto altro in tutta la sua vita
che scrivere i nomi delle sue vittime innocenti, tutto il tempo della
sua vita non sarebbe bastato per terminare una tale lista. Kruscev
disse al ventesimo congresso del partito comunista: "Stalin
liquidò migliaia di onesti e innocenti comunisti... Di 139 membri e
candidati del comitato centrale scelti al diciassettesimo congresso,
98, cioè il 70%, furono più tardi arrestati e assassinati".
Potete immaginare quello che egli ha fatto ai credenti! Kruscev ha
condannato Stalin, ma ha continuato a fare lo stesso. Dal 1959 metà
delle chiese della Russia sovietica che erano aperte sono state
chiuse. In Cina c'è una nuova ondata di barbarie, peggiore di quella
del periodo stalinista. La vita ecclesiastica in pubblico è
completamente cessata. In Russia e in Romania ci sono di nuovo
arresti (abbiamo ora ricevuto informazioni di arresti in massa di
cristiani in Russia).In paesi con oltre un miliardo di abitanti
l'intera generazione di giovani è istruita con il terrore e con
l'inganno a odiare tutto ciò che appartiene all'occidente e, in modo
particolare, il cristianesimo. Non è uno spettacolo insolito, in
Russia, vedere dei commissari locali stare davanti alle chiese per
controllare se vi entrano dei bambini. Coloro che vengono sorpresi
sono presi a ceffoni e allontanati. In tal modo i futuri distruttori
del cristianesimo occidentale sono sistematicamente allevati! C'è
una sola forza che può abbattere il comunismo. E' la stessa forza
che abbatté l'impero romano pagano, la forza che formò dei
cristiani dai selvaggi teutoni e vichinghi, la potenza che distrusse
l'inquisizione sanguinosa. Questa forza è la potenza dell'Evangelo
ed è rappresentata dalla Chiesa sotterranea esistente in tutti i
paesi comunisti. Sostenere questa chiesa e aiutarla non è soltanto
una questione di solidarietà con i fratelli sofferenti, ma è
questione di vita o di morte per ogni paese e per ogni chiesa.
Sostenere questa chiesa non è soltanto nell'interesse dei cristiani
liberi, ma dovrebbe essere pure la politica dei governi liberi. La
Chiesa clandestina ha già guadagnato dei capi comunisti a Cristo.
GheorghiuDej, presidente del consiglio della Romania, morì
convertito, dopo aver confessato i propri peccati e aver cambiato la
sua vita peccaminosa. Nei paesi comunisti ci sono membri del governo
che sono dei cristiani nascosti, E' un successo che può assumere più
ampie proporzioni. Solo allora ci si potrà aspettare un vero
cambiamento nella politica di alcuni governi comunisti, non come nel
caso di Tito e di Gomulka, con i quali la stessa dittatura di un
partito ateo e crudele ha continuato a signoreggiare, bensì un
cambiamento autentico verso il cristianesimo e la libertà. Per
questo cambiamento esistono oggi delle possibilità eccezionali. I
comunisti, che nelle loro false credenze sono spesso sinceri come i
cristiani lo sono nella loro fede, stanno attraversando una grave
crisi. Essi avevano effettivamente creduto che il comunismo avrebbe
creato una fratellanza fra le nazioni. Ora essi vedono invece che i
paesi comunisti litigano tra di loro come cani arrabbiati.
Essi
avevano realmente creduto che il comunismo avrebbe creato un paradiso
terrestre, opposto a quello che essi chiamano l'illusorio paradiso
dei cristiani in cielo. E ora, invece, i loro popoli sono affamati, e
il frumento per sfamarli deve essere importato dai paesi capitalisti.
I comunisti avevano creduto ai loro capi. Ora essi hanno letto nei
loro stessi giornali che Stalin era un assassino di masse e Kruscev
un idiota. La stessa cosa è avvenuta con i loro eroi nazionali come
Rakosi, Gero, Anna Pauker, Rankovic e via dicendo. I comunisti non
credono più nella infallibilità dei propri capi. Essi sono come dei
cattolici senza papa. C'è un vuoto nei cuori dei comunisti. E questo
vuoto può essere riempito soltanto da Cristo. Ogni cuore umano, per
sua natura, cerca Dio. C'è un vuoto spirituale in ogni uomo finché
non venga riempito da Cristo. Questo è vero anche per i comunisti.
Nell'Evangelo c'è una potenza d'amore che può fare appello pure a
loro. Ho visto dei prigionieri cristiani guadagnare a Cristo i loro
carcerieri e torturatori. L'ho visto accadere e so che ciò può
essere fatto. I cristiani, scherniti e torturati dai comunisti, hanno
dimenticato e perdonato ciò che è stato fatto a loro personalmente
e alle loro famiglie. Essi fanno del loro meglio per aiutare i
comunisti a superare la crisi e trovare la via di Cristo. Per
quest'opera essi hanno urgente bisogno dell'aiuto degli altri
credenti. E non soltanto per questo. L'amore cristiano è sempre
universale. Non vi è parzialità fra i cristiani. Gesù disse che il
sole di Dio si leva sopra i buoni e i cattivi. Lo stesso vale per
l'amore cristiano. Ci sono in occidente dei capi cristiani che
dimostrano una grande amicizia per i comunisti, giustificandola con
l'insegnamento di Gesù, secondo il quale noi dobbiamo amare anche i
nostri nemici. Cristo però non ha mai insegnato che dobbiamo amare
soltanto i nostri nemici, dimenticando i nostri fratelli. I comunisti
sono amati da parecchi capi ecclesiastici occidentali. Costoro
mostrano il loro amore festeggiando e offrendo pranzi a coloro le cui
mani sono sporche di sangue cristiano, e non già dando loro la buona
novella di Cristo. Ma quelli che giacciono oppressi dai comunisti
sono dimenticati. Essi non sono amati. Le chiese evangelica e
cattolica della Germania occidentale hanno dato negli ultimi sette
anni 125 milioni di dollari per gli affamati. I cristiani americani
offrono ancora di più. Certo, ci sono molti popoli che soffrono la
fame, ma io non posso immaginare nessuno che sia più affamato dei
martiri cristiani o che abbia maggiore diritto a un aiuto da parte
dei cristiani liberi. Non intendo parlare degli anni nei quali dei
martiri cristiani venivano costretti a mangiare i propri escrementi.
Quando ciò avveniva, noi dovevamo mangiare bucce di patate e verdura
non lavata. Ci fu un tempo nelle prigioni romene in cui ricevevamo
soltanto una fetta di pane alla settimana! Ora, se le chiese tedesche
e britanniche, americane e scandinave raccolgono tanto denaro per dei
soccorsi, l'aiuto deve essere destinato a tutti coloro che si trovano
nel bisogno, ma in primo luogo ai martiri cristiani e alle loro
famiglie. Ma questo accade davvero? Chiedetelo ai vostri capi
ecclesiastici! lo sono stato riscattato da organizzazioni cristiane,
e ciò dimostra che i cristiani possono essere riscattati. Ciò
nonostante io sono forse l'unico uomo che sia stato riscattato da un
paese cristiano. E quindi proprio il mio riscatto accuserà le
organizzazioni cristiane dell'occidente di negligenza nel compiere il
proprio dovere in tanti altri casi simili. I martiri devono essere
aiutati. Dobbiamo provvedere affinché le loro famiglie sopravvivano.
La Chiesa clandestina deve essere soccorsa nel suo lavoro. La Chiesa
clandestina dietro la cortina di ferro è ardente di amore e di zelo.
In Russia non ci sono dei cristiani tiepidi. O si è cristiani veri e
sinceri o non si è affatto cristiani, perché l'essere discepolo di
Gesù costa molto. Laggiù i cristiani non perdono il proprio tempo e
le loro energie, come molti sono soliti fare in occidente, attaccando
i dogmi di un'altra denominazione cristiana o disputando su cose che
nessuno conosce. Laggiù i cristiani vivono dell'essenza del
messaggio cristiano. Essi sono spiritualmente portati all'alto
compito che si sono addossati. Essi però non hanno strumenti. Hanno
poche Bibbie, pochissimi libri religiosi, pochi mezzi di trasporto,
mancano delle cose più necessarie per le loro famiglie, di ciò che
li renderebbe atti a dedicarsi al proprio lavoro. Essi sono come un
contadino che, nel bel mezzo di un campo di frumento maturo, è privo
degli utensili per mieterlo.
I
primi cristiani si chiedevano se la nuova chiesa fosse soltanto per
gli Ebrei, oppure anche per i Gentili. La domanda ricevette la sua
giusta risposta. In altra forma, il problema riapparve nel XX secolo.
Il cristianesimo non è soltanto per l'occidente. Cristo non
appartiene soltanto all'America, all'Inghilterra e ad altri paesi
democratici. Quando Egli fu crocifisso, una delle sue mani era stesa
verso occidente, l'altra verso oriente. Egli non desidera essere
soltanto il Re degli Ebrei, bensì pure dei Gentili, non solo del
mondo occidentale, ma anche comunista. Gesù disse: "Andate per
tutto il mondo e predicate l'Evangelo a ogni creatura". Egli ha
dato il Suo sangue per tutti e tutti dovrebbero poter udire
l'Evangelo e credere in esso! Ciò che c‟incoraggia a predicare
l'Evangelo nei paesi comunisti è che coloro che diventano cristiani
sono pieni di zelo. I giovani comunisti possono diventare dei
magnifici discepoli del Signore. Cristo ama i comunisti e vuole
liberarli dal comunismo, così come Egli ama tutti i peccatori e
vuole liberarli tutti dal peccato. Alcuni capi ecclesiastici
occidentali assumono un altro atteggiamento, invece di quello giusto:
la compiacenza verso il comunismo. Essi favoriscono il peccato,
aiutano i comunisti a trionfare e con ciò impediscono la redenzione
tanto dei comunisti quanto delle loro vittime.
Richard e Sabina Wumbrand con il figlio Miha |
4.4.
Ciò che ho trovato quando sono stato rilasciato
Quando
fui rilasciato dalla prigione e fui nuovamente con mia moglie, essa
mi chiese quali fossero i miei piani per l'avvenire. Le risposi:
"L'ideale che ho davanti a me è una vita spirituale ritirata".
Mia moglie replicò che essa aveva avuto la stessa idea. In gioventù
sono stato un tipo molto dinamico. Ma la prigione, e specialmente gli
anni in cella di isolamento, mi avevano trasformato in un uomo
contemplativo e incline alla meditazione. Tutte le tempeste nel cuore
si erano placate. Non badavo al comunismo. Non mi dava più fastidio,
era come se non esistesse. Ero nelle braccia del celeste Sposo.
Pregavo per coloro che ci avevano torturati e potevo amarli con tutto
il cuore. Avevo avuto pochissima speranza di essere liberato, eppure
ogni tanto mi era successo di domandarmi che cosa avrei dovuto fare
nel caso in cui fossi stato rilasciato. Pensavo sempre che mi sarei
ritirato in un luogo appartato e che avrei continuato la vita della
dolce comunione con lo Sposo celeste nel deserto. Ma Dio è la
"Verità". La Bibbia è "verità sulla Verità".
La teologia è la "verità sulla verità della Verità". Il
fondamentalismo è la "verità della verità sulla verità della
Verità". E il mondo cristiano vive in mezzo a queste molte
verità sulla Verità e perciò non possiede quell'unica Verità di
cui veramente ha bisogno. Ma noi, affamati, bastonati e drogati,
avevamo dimenticato la "verità della Verità" e di
conseguenza vivevamo nella Verità. E' scritto: "Il Figlio
dell'uomo verrà nell'ora che non pensate e nel giorno che non
conoscete". Noi non potevamo pensare più, ma nelle ore più
oscure della tortura il Figlio dell'uomo venne a noi, facendo
brillare le pareti del carcere come diamanti e riempiendo le nostre
celle di luce. In qualche luogo, a una grande distanza, erano i
nostri torturatori, sotto di noi, nella sfera del corpo. Ma lo
spirito si rallegrava nel Signore. Non avremmo ceduto questa gioia
nemmeno per quella dei palazzi reali. Combattere contro qualcuno o
qualche cosa? Nulla era più lontano dalla mia mente che ciò. Non
desideravo combattere nessuna guerra, neanche una guerra giusta.
Desideravo piuttosto costruire templi viventi per Cristo. Fu con la
speranza di vivere anni quieti e di contemplazione che lasciai la
prigione. Ma fin dal giorno stesso del mio rilascio dovetti
affrontare alcuni aspetti del comunismo così brutti come non lo
erano state neanche tutte le torture dei tempi di prigionia.
Incontrai uno dopo l'altro predicatori e pastori di differenti
chiese, e persino dei vescovi, che con grande disagio mi confessarono
di essere informatori della polizia segreta contro il loro stesso
gregge. Chiesi loro se fossero disposti a smettere di fare gli
informatori, anche a costo di essere essi stessi imprigionati. Tutti
risposero "no", e mi spiegarono che non era la paura per le
loro stesse persone che li frenava. Essi mi parlarono del nuovo
sviluppo nelle chiese, cosa che non esisteva prima del mio arresto, e
non nascosero che rifiutare di essere gli informatori poteva
significare la chiusura di una comunità.
In
ogni città vi è il rappresentante del governo per il controllo dei
"culti", un uomo della polizia segreta comunista. Egli ha
il diritto di chiamare qualunque sacerdote o pastore ogni qual volta
lo desidera e chiedergli chi è stato in chiesa, chi si comunica di
frequente, chi è zelante nella religione, chi è conquistatore di
anime, quale gente si confessa e così via. Se non rispondete, siete
licenziati, e un altro "ministro" di culto viene messo al
vostro posto. Questi sarà più zelante di voi e dirà più di quello
che avete detto voi. Dove il rappresentante del governo non ha un
tale uomo, ciò che non accade quasi mai, egli chiude senz'altro la
comunità. La maggior parte dei ministri di culto danno informazioni
alla polizia segreta, con la differenza che certuni lo fanno con
riluttanza, cercando di nascondere alcune cose, mentre altri hanno
preso l'abitudine e le loro coscienze si sono indurite. Altri poi si
sono appassionati alla cosa e dicono più di quello che si richiede
loro. Ho udito bambini di martiri cristiani affermare che erano stati
costretti a fornire informazioni sulle famiglie nelle quali erano
stati accolti con tanto amore, altrimenti non avrebbero potuto
continuare i loro studi. Andai al congresso battista, un congresso
sotto l'insegna della bandiera rossa; qui i comunisti avevano già
deciso chi dovevano essere i "dirigenti eletti". Io ora so
che a capo di tutte le chiese ufficiali ci sono degli uomini nominati
dal partito comunista. E ho capito che stavo vedendo l'abominazione
della desolazione nelluogo santo di cui parla Gesù. Ci sono sempre
stati buoni e cattivi pastori e predicatori. Ora, però, per la prima
volta nella storia della chiesa, il comitato centrale di un partito
che si dichiara apertamente ateo, e che ha lo scopo dichiarato di
sradicare la religione, decide chi deve guidare la chiesa. Guidarla a
quale scopo? Certamente per aiutare a sradicare la religione. Lenin
ha detto: "Ogni idea religiosa, ogni idea di Dio, persino lo
scherzare con l'idea di Dio, è una bassezza della specie più
pericolosa, una contaminazione della specie più abominevole. Milioni
di peccati, di azioni corrotte e di atti di violenza e di
contaminazione fisica sono di gran lunga meno pericolosi della
sottile, spirituale idea di Dio". I partiti comunisti di tutta
l'area sovietica sono leninisti. Per loro la religione è peggiore
del cancro, della tubercolosi e della sifilide. Ed essi decidono chi
debbano essere i capi religiosi. E con loro i capi della chiesa
ufficiale collaborano compromettendosi, chi più, chi meno. Ho udito
le conferenze del vescovo vicario Rapp della chiesa luterana, il
quale affermava che Dio ha dato tre rivelazioni: attraverso Mosè,
attraverso Gesù e attraverso Karl Marx! Ho visto avvelenare la
gioventù e i fanciulli con l'ateismo, mentre la chiesa ufficiale non
aveva la benché minima possibilità di opporvisi. In nessuna chiesa
di Bucarest è possibile trovare una riunione di gioventù o una
scuola domenicale per bambini. I figli dei cristiani vengono educati
alla scuola dell'odio. E allora, vedendo tutto ciò, ho odiato il
comunismo come non l'avevo odiato mai, neppure sotto le torture. L'ho
odiato non per quello che aveva fatto a me, bensì per il torto che
fa alla gloria di Dio, al nome di Cristo e alle anime di un miliardo
di uomini sotto il suo dominio. Contadini di tutto il paese vennero a
vedermi e mi raccontarono come si stava effettuando la
collettivizzazione agricola. Essi erano ora degli schiavi affamati
sui campi e sui vigneti che prima erano di loro proprietà. Non
avevano pane. I loro bambini non avevano latte, non avevano frutta, e
questo in un paese con ricchezze naturali uguali a quelle della
California, o del paese di Canaan! Dei fratelli mi confessarono che
il regime comunista aveva fatto di tutti loro dei ladri e dei
bugiardi. Spinti dalla fame, essi dovevano rubare da quello che in
origine era stato il loro proprio campo, ma che ora apparteneva alla
collettività. Poi dovevano mentire per coprire il loro furto. Degli
operai mi parlarono del terrore nelle fabbriche e dello sfruttamento
della mano d'opera, quale nemmeno i capitalisti si sono sognati di
attuare. Gli operai non hanno alcun diritto di scioperare. Degli
intellettuali mi raccontarono d'essere costretti a insegnare, contro
le loro convinzioni personali, che Dio non esiste. Così tutta la
vita di un terzo del mondo è stata distrutta o falsificata. Delle
ragazze vennero a lamentarsi d'essere state minacciate perché si
erano fidanzate con un ragazzo cristiano e fu dato loro il nome di un
altro ragazzo perché baciassero quello. Tutte le cose erano
disperatamente false e brutte.
Poi
incontrai i combattenti della Chiesa clandestina, miei compagni di
molto tempo addietro. Alcuni di loro non erano stati mai arrestati e
altri avevano nuovamente ripreso la lotta dopo essere stati
rilasciati dalla prigione. Essi mi chiesero di riprendere la lotta
con loro. Fui presente alle loro riunioni segrete, nelle quali
cantavano con inni scritti a mano. Ricordai il monaco Antonio. Egli
era vissuto per trenta anni nel deserto. Aveva completamente
abbandonato il mondo, passando tutta la sua vita nel digiuno e nella
preghiera. Ma quando ebbe udito parlare della lotta tra Atanasio e
Ario intorno alla divinità di Cristo, egli lasciò la vita
contemplativa e si recò ad Alessandria per far sì che la verità
trionfasse. Ricordai Bernardo di Chiaravalle. Anche egli era un
monaco, e viveva nelle montagne. Ma quando ebbe saputo della follia
delle crociate, di cristiani che uccidevano arabi, ebrei e anche i
fratelli in fede di un'altra denominazione allo scopo di
impossessarsi di una tomba vuota, egli abbandonò il suo monastero e
scese dalle alture per predicare contro le crociate. Allora decisi di
fare ciò che ogni cristiano deve fare: seguire gli esempi di Cristo,
dell'apostolo Paolo e dei grandi santi, rinunciare all'idea di
ritirarmi e riprendere il combattimento. Di quale specie sarebbe
stato il mio combattimento? I cristiani nelle prigioni hanno sempre
pregato per i loro nemici, dando a costoro una splendida
testimonianza. II desiderio del nostro cuore era che essi dovessero
essere salvati e ci rallegrammo ogni volta che accadeva una
conversione. Ma io odiavo il malvagio sistema comunista e desideravo
rafforzare la Chiesa clandestina, l'unica che può abbattere
quest'orribile tirannia con la potenza dell'Evangelo. Non mi
preoccupavo soltanto della Romania, ma dell'intero mondo comunista.
Tuttavia, in occidente trionfava l'indifferenza. Gli scrittori in
tutto il mondo hanno protestato quando due scrittori comunisti,
Siniavski e Daniel, sono stati condannati dai loro stessi compagni ad
alcuni anni di reclusione. Ma le chiese non protestano quando dei
cristiani vengono imprigionati per la propria fede. Chi s'interessa
del fratello Kuzyck, condannato perché colpevole del crimine di aver
distribuito pubblicazioni cristiane "velenose", come le
meditazioni di Torrey e porzioni della Bibbia? Chi sa qualcosa del
fratello Prokofiev, condannato per aver distribuito dei sermoni
manoscritti? Chi sa qualcosa del cristiano ebreo Grunwald, condannato
per analoghi reati in Russia, e dalle cui mani i comunisti
strapparono per sempre il figlioletto? Io so bene che cosa provai
quando fui portato via da mio figlio Mihai. E io soffro con i
fratelli Grunwald, Ivanenko, GrannyScevciuk, TaissiaTkacenko,
EkaterinaVekazina, GeorgijVekazin, con i coniugi Pilat in Lettonia,
con altrettanti nomi di santi e di eroi della fede nel XX secolo. lo
mi inchino a baciare le loro catene, come i primi cristiani
dappertutto baciavano le catene dei loro fratelli quando venivano
condotti per esser gettati alle belve. Alcuni capi ecclesiastici
occidentali non si curano di tutti costoro. I nomi di quei martiri
non sono sulla loro lista di preghiera. Proprio quando questi
venivano torturati e condannati, i capi ufficiali delle chiese
battiste e ortodosse di Russia, che li avevano denunciati e traditi,
venivano ricevuti con grandi onori a Nuova Delhi, a Ginevra e ad
altre conferenze. Qui essi garantivano a ognuno che in Russia c'è
piena libertà religiosa. Un capo del consiglio mondiale delle chiese
baciò il bolscevico arcivescovo Nikodim, quando costui diede una
simile assicurazione. Quindi essi banchettarono tutti insieme, sotto
l'egida del consiglio mondiale delle chiese, mentre i santi in
prigione mangiavano verdura cruda e marcia, proprio come io stesso ne
avevo mangiato nel nome di Gesù Cristo. Ma le cose non potevano
rimanere così. La Chiesa clandestina decise che io avrei dovuto
lasciare il paese, ove me ne fosse data la possibilità, per
informare i cristiani occidentali di quello che succede sotto il
comunismo. Ho così deciso di denunciare il "comunismo",
sebbene io ami i "comunisti", perché non trovo che sia
giusto predicare l'Evangelo senza denunciare il comunismo.
Alcuni
mi dicono: "Predica il puro Evangelo!" Ciò mi ricorda che
anche la polizia segreta comunista mi aveva detto di predicare
Cristo, ma di non menzionare il comunismo. E' possibile che coloro
che spandono il puro Evangelo siano ispirati dallo stesso spirito che
anima la polizia segreta comunista? Quanto a me non so che cosa sia
quel che viene chiamato il "puro" Evangelo. Era "pura"
la predicazione di Giovanni Battista? Egli non disse soltanto:
"Ravvedetevi, perché il regno dei cieli è vicino". Egli
disse pure: "Tu, Erede, sei malvagio". Egli fu decapitato
perché non si limitò a un insegnamento astratto. Gesù non predicò
soltanto il "puro" sermone sul monte, bensì anche quello
che alcuni capi ecclesiastici odierni avrebbero chiamato un sermone
negativo: "Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, razza di
vipere!" Per tale predicazione "impura" Gesù fu
crocifisso. Il sermone sul monte non avrebbe certo infastidito i
farisei .
Il
peccato deve essere chiamato con il suo nome. Il comunismo è il più
pericoloso dei peccati del mondo d'oggi. Un Evangelo che non lo
denuncia non è un Evangelo puro. La Chiesa clandestina lo denuncia a
rischio della libertà e della vita. Tanto meno abbiamo motivo di
tacere in occidente. Sono dunque deciso a denunciare il comunismo, ma
non nel senso nel quale coloro che di solito vengono chiamati
"anticomunisti" lo fanno. Hitler è stato un anticomunista
ma ciò nonostante era un tiranno. Noi odiamo il peccato ma amiamo il
peccatore. lo odio il comunismo, ma amo i comunisti. Questa è la
giusta disposizione cristiana: noi dobbiamo guadagnare, conquistare
le anime dei comunisti. Dobbiamo mostrare loro praticamente il nostro
amore, non influenzati da quanto essi ci hanno fatto. I cristiani
torturati dai comunisti desiderano ripagarli dando loro la gioia e la
salvezza che hanno trovato in Cristo.
4.5.
PERCHE' IO SOFFRO IN OCCIDENTE
lo
soffro in occidente più di quanto non abbia sofferto nei paesi
comunisti. La mia sofferenza consiste anzitutto nel vivo desiderio
delle ineffabili bellezze della Chiesa clandestina, la chiesa che
adempie il vecchio detto medioevale: "Seguire ignudo un Cristo
nudo". ln quell'immenso campo di concentramento che è il mondo
comunista, è di nuovo vera la parola di Gesù secondo cui il Figlio
dell'uomo e i suoi seguaci non hanno dove poggiare la propria testa.
I cristiani non costruiscono case per sé. A che pro? Esse sarebbero
confiscate al loro primo arresto. Il fatto stesso che tu possegga una
casa potrebbe essere per te un motivo di più per finire in prigione,
poiché i comunisti desiderano la tua casa. Né puoi seppellire tuo
padre, o prendere congedo dalla tua famiglia prima di seguire Cristo.
Chi è tua madre, tuo fratello, tua sorella? Tu sei in questo come
Gesù. La madre e il fratello sono per te solo quelli che fanno la
volontà di Dio. Per quel che concerne i legami spirituali, si può
ancora aver fiducia quando avviene, di frequente, che la sposa
denunci lo sposo, i figli i propri genitori, le mogli i loro mariti?
Tutt'al più resta soltanto una affinità naturale, fisica. La Chiesa
clandestina è una chiesa povera e sofferente,ma coerente. Essa non
ha membri tiepidi. Un servizio religioso nella Chiesa clandestina è
come uno di 1.900 anni fa nella chiesa primitiva. Il predicatore non
conosce una teologia elaborata. Egli non conosce l'arte
dell'omiletica, come neanche Pietro la conosceva. Qualsiasi
professore di teologia avrebbe dato un‟insufficienza a Pietro per
il suo sermone di Pentecoste. I versetti biblici non sono tanto noti
nei paesi comunisti, perché le Bibbie sono rare. Inoltre, il
predicatore è stato molto probabilmente in prigione per anni, senza
una Bibbia. Quando gli uomini della Chiesa clandestina esprimono la
propria fede in un Padre, ciò significa molto, perché dietro questa
affermazione si nasconde un dramma. Ogni giorno, in prigione, essi
hanno chiesto a questo Padre onnipotente del pane e hanno ricevuto
invece verdura marcia e sporca, bucce di patate e persino escrementi
da mangiare. Ciò nonostante, essi credono che Dio è un Padre
amorevole. Essi sono come Giobbe, che disse di voler credere in Dio,
anche se Egli lo avesse ucciso. Essi sono come Cristo che chiamò Dio
"Padre", anche se in apparenza il Padre lo aveva
abbandonato sulla croce. Chiunque abbia conosciuto la bellezza
spirituale della Chiesa clandestina non potrà mai più essere
soddisfatto del vuoto che esiste in alcune chiese occidentali. lo
soffro in occidente più di quanto abbia sofferto nel carcere
comunista, perché ora vedo con i miei propri occhi che la civiltà
occidentale sta morendo.
Oswald
Spengler scrisse nel Tramonto dell'Occidente:"Voi state morendo.
lo vedo in voi tutti il segno caratteristico della decadenza. lo
posso provare che la vostra grande ricchezza e la vostra grande
povertà, il vostro capitalismo e il vostro socialismo, le vostre
guerre e le vostre rivoluzioni, il vostro ateismo e il vostro
pessimismo, il vostro cinismo, la vostra immoralità, i vostri
matrimoni falliti, il vostro controllo delle nascite, vi dissanguano
dal fondo e vi uccidono al capo, nel cervello: io posso provare che
questi sono i segni caratteristici dei periodi di agonia degli
antichi Imperi: di Alessandria, della Grecia e di Roma". Questo
è stato scritto nel 1926. Da allora, la democrazia e la civiltà
sono già morte in mezza Europa e anche fino a Cuba. Il rimanente
dell'occidente dorme. Ma c'è una forza che non dorme: quella dei
comunisti. Mentre in oriente i comunisti sono delusi e hanno visto
fallire le loro speranze, in occidente il comunismo è tuttora
virulento. I comunisti che vivono in occidente semplicemente non
credono a tutte le spaventose notizie sulle crudeltà, la miseria e
le persecuzioni nei paesi comunisti. Essi diffondono la propria fede
con instancabile zelo ovunque, nei salotti delle classi borghesi, nei
circoli intellettuali, nelle scuole, nelle università, nelle chiese
e nei ghetti. Noi cristiani ci schieriamo spesso malvolentieri dalla
parte della verità, e con tutto il cuore dalla parte della menzogna.
Nel frattempo i teologi occidentali discutono su delle inezie, Ciò
mi ricorda che mentre le truppe di Maometto II circondavano
Costantinopoli, nel. 1493, e si doveva decidere se i Balcani
sarebbero rimasti sotto il dominio cristiano o sotto quello
musulmano, un concilio ecumenico discuteva nella città assediata i
seguenti problemi: di quale colore erano gli occhi della madre di
Gesù? Quale sesso hanno gli angeli? Che cosa accade se una mosca
cade nell'acqua santa? E' la mosca che viene santificata o è l'acqua
che viene profanata? Qualcuno ritiene che si tratti soltanto di una
leggenda di quei tempi. Ma diamo uno sguardo alla stampa
ecclesiastica di oggi e vedremo che vengono spesso discusse questioni
non molto più importanti di quelle. La minaccia del comunismo e le
sofferenze della Chiesa clandestina vengono a malapena menzionate. Ci
sono delle discussioni senza fine su materie teologiche, su riti, su
liturgie, su cose non essenziali. Ci fu una volta un ricevimento in
un salotto. Qualcuno chiese: "Se foste su una nave che stia per
naufragare, e poteste scampare su un'isola lontana avendo la
possibilità di portare con voi soltanto un libro della biblioteca
della nave, quale libro scegliereste?" Uno rispose: "La
Bibbia"; un altro: "Shakespeare". Ma uno scrittore
disse la sola cosa giusta: "Sceglierei un libro che potesse
insegnarmi come costruire una barca per raggiungere la terraferma. Lì
sarei libero di leggere tutto quello che mi piace". Mantenere la
libertà per tutte le denominazioni e per tutte le teologie e
riacquistarla là dove è stata perduta a causa delle persecuzioni
comuniste è più importante che insistere su una determinata
opinione teologica. "La verità vi farà liberi" (Giovanni
8:32), diceva Gesù, ma pure: "Soltanto la libertà può darvi
la verità". E invece di litigare intorno a cose non essenziali,
dovremmo piuttosto unirci nel combattimento contro la tirannia del
comunismo. lo soffro anche mentre condivido le crescenti sofferenze
della chiesa dietro la cortina di ferro che ora diventano peggiori.
Essendo passato attraverso quelle sofferenze, posso averne un'esatta
visione. Nel giugno scorso i giornali sovietici "Izvestja"
e "DeverenskajisZizn" accusarono i battisti di insegnare ai
propri membri a uccidere dei bambini per espiare i loro peccati. E'
la vecchia accusa di assassinio rituale che fu usata contro gli
Ebrei. Molti non badano a una simile accusa. lo però so che cosa ciò
voglia dire. Ero nella prigione di Cluj, in Romania, nel 1959,
insieme con il prigioniero Lazarovici, accusato di aver ucciso una
ragazza. Egli aveva soltanto 30 anni, ma i suoi capelli si erano
incanutiti in una sola notte sotto le torture. Aveva l'aspetto di un
vecchio. Le sue dita erano prive delle unghie; gli erano state
strappate per costringerlo a confessare un crimine che egli non aveva
commesso. Dopo un anno di torture, la sua innocenza fu stabilita ed
egli fu rilasciato; ma la libertà non significava più nulla per
lui. Egli era un uomo distrutto per sempre.
Alla
lettura di un tale articolo di giornale, molti ridono per le stupide
accuse della stampa sovietica contro i battisti. lo invece so che
cosa esse significhino per gli accusati, E' una esperienza orribile
essere in occidente e avere costantemente tali immagini davanti agli
occhi. Dove sono ora l'arcivescovo Yermogen di Kaluga (URSS) e gli
altri sette vescovi che protestarono contro la stretta collaborazione
praticata con il regime sovietico dal patriarca Alexei e
dall'arcivescovo Nikodim, divenuti degli strumenti passivi nelle mani
dei comunisti? Se non avessi visto morire in prigione accanto a me
dei vescovi che protestarono in Romania, non sarei oggi tanto
inquieto per i loro pii colleghi. I sacerdoti ortodossi Nikolai
Eshliman e GlebJakunin sono stati puniti dal patriarca perché
chiedevano la libertà religiosa per la chiesa. L'occidente sa solo
questo, ma io sono stato in prigione con padre Joan di Vladimiresti
(Romania), al quale è accaduta la stessa cosa. In apparenza sembrava
soltanto una punizione canonica. Ma i nostri capi ecclesiastici
ufficiali, come tutti i capi ecclesiastici ufficiali nei paesi
comunisti, lavorano mano nella mano con la polizia segreta. Quelli
che vengono messi a punizione canonica sono successivamente posti
sotto una disciplina assai più crudele: le torture, le bastonature,
i drogaggi della prigione! Tremo per le sofferenze di quei
perseguitati nel campo comunista. Tremo al pensiero dell'eterno
destino dei loro torturatori. Tremo per i cristiani occidentali che
non aiutano i loro fratelli perseguitati. Nel profondo del mio cuore
vorrei mantenere intatto lo splendore della mia vigna, senza essere
coinvolto in un combattimento così immane. Desidererei tanto
trovarmi in qualche luogo di quiete e di riposo. Ma ciò non è
possibile. Il comunismo è alla soglia di ogni paese! Quando i
comunisti invasero il Tibet, essi eliminarono tutti coloro che si
interessavano soltanto di cose spirituali. Nel nostro paese essi
eliminarono tutti coloro che si erano allontanati dalla realtà
comunista. Le chiese e i monasteri sono stati chiusi, lasciando
aperti soltanto quelli necessari per ingannare i forestieri. La
quiete e il riposo cui anelo sarebbero una fuga dalla realtà e un
pericolo per la mia anima. Devo dirigere questo combattimento,
sebbene esso sia molto pericoloso per me personalmente. Se sparisco
potete essere sicuri che saranno stati i comunisti a rapirmi. Mi
rapirono per strada, nel 1948, incarcerandomi sotto falso nome. Anna
Pauker, in quel tempo nostro segretario di stato, disse
all'ambasciatore svedese, sir Patrick von Reuterswaerde: "Oh, in
questo momento Wurmbrand sta passeggiando per le vie di Copenaghen".
Il ministro svedese aveva nella sua tasca la mia lettera che ero
riuscito a fargli pervenire clandestinamente dalla prigione; egli
sapeva che gli era stata detta una menzogna! Ora, ciò potrebbe
ripetersi. Se sarò ucciso, il sicario sarà stato mandato dai
comunisti. Se si udranno delle accuse di depravazione morale, di
furto, di omosessualità, di adulterio, di scarso sapere politico, di
menzogna o di qualsiasi altra cosa, ciò sarà in adempimento della
minaccia della polizia segreta: "Noi ti distruggeremo
moralmente". Da una fonte molto degna di fede, mi è stato detto
che i comunisti romeni hanno deciso di uccidermi dopo che io ho reso
la mia testimonianza al senato degli Stati Uniti d'America.
Cercheranno di uccidere il mio corpo o la mia reputazione morale.
Tenteranno di ricattarmi terrorizzando i miei amici in Romania. Hanno
dei mezzi potenti fra le mani. Ma io non posso rimanere in silenzio.
E il dovere di chi legge queste righe è di esaminare serenamente ciò
che dico. Se qualcuno pensa che dopo tutto quello che ho passato io
soffro di un complesso di persecuzione, chieda a sé stesso che cos'è
questa terribile potenza dei comunisti che fa soffrire i suoi
cittadini di un tale complesso. Qual è la potenza che induce degli
uomini della Germania orientale a prendere con sé i loro piccoli
bambini in una scavatrice e a passare a tutta velocità attraverso il
filo spinato, rischiando di essere uccisi a fucilate con tutta la
famiglia? L'Occidente dorme e deve essere svegliato!
Gli
uomini che soffrono cercano un capro espiatorio, qualcuno cui
attribuire la colpa. Trovarlo alleggerisce di molto il peso della
responsabilità. lo però non posso farlo. Non posso attribuire la
colpa ai capi ecclesiastici occidentali compromessi con il comunismo.
Il male non viene da loro. Esso è molto più remoto. Questi capi
sono essi stessi vittime di un male molto più vecchio. Essi non
hanno creato la confusione nella chiesa. Essi l'hanno trovata. Da
quando mi trovo in occidente ho visitato molti seminari teologici. Ho
udito lezioni sulla storia delle campane e sulla storia del canto
liturgico, su leggi canoniche che da tempo non sono più in uso o
sulla disciplina di una chiesa che non esiste più.
Ho
visto studenti in teologia imparare che la storia della creazione
nella Bibbia non è vera, né lo è quella di Adamo, né è vero il
Diluvio, né lo sono i miracoli di Mosè; che le profezie furono
scritte dopo il loro adempimento; che la nascita di Gesù da una
vergine è un mito, come la sua resurrezione; che le sue ossa sono
rimaste in qualche luogo, in una tomba; che le lettere degli Apostoli
non sono originali; che l'Apocalisse è il libro di un pazzo, ma che,
sotto altri rapporti, la Bibbia è il Libro Sacro! Ma che cosa rimane
di un libro che viene dichiarato sacro ma contenente più menzogne di
quante se ne trovino in un giornale comunista? Questo è ciò che gli
attuali capi ecclesiastici hanno imparato quando frequentavano i
seminari. Questa è l'atmosfera in cui essi vivono. Perché
dovrebbero essere fedeli a un Maestro del quale si dicono cose tanto
strane? Perché i capi ecclesiastici dovrebbero essere fedeli a una
chiesa nella quale si può liberamente insegnare che Dio è morto?
Costoro sono i capi della chiesa ufficiale ma non i ministri della
Sposa di Cristo. Sono i dirigenti di una chiesa in cui molti da tanto
tempo hanno tradito il Maestro. Quando essi incontrano qualcuno della
Chiesa clandestina martire e sofferente, lo guardano come un essere
venuto...dalla luna. In secondo luogo, non è giusto giudicare gli
uomini solo per una parte del loro atteggiamento. Se così facessimo,
saremmo come i farisei, per i quali Gesù era malvagio, perché Egli
non rispettava la loro legge sul sabato. Ciò chiuse loro
completamente gli occhi su quello che avrebbero dovuto amare nel
messaggio di Gesù. Anche gli stessi capi ecclesiastici che hanno un
atteggiamento sbagliato verso il comunismo possono essere giusti in
molte altre cose e probabilmente sono anche sinceri. E appunto in ciò
in cui hanno torto essi possono cambiare. Una volta mi trovai insieme
con un metropolita ortodosso in Romania. Egli era un uomo dei
comunisti che denunciava le proprie pecore. Presi la sua mano tra le
mie e gli raccontai la parabola del figliol prodigo. Era di sera, nel
suo giardino. Gli dissi: "Guardate con quanto amore Dio riceve
un peccatore che ritorna a Lui. Egli riceve con gioia anche un
vescovo, se questi si ravvede". Gli cantai degli inni cristiani.
Quest'uomo si convertì. Fui in prigione nella stessa cella con un
sacerdote ortodosso il quale, nella speranza di essere rilasciato,
componeva dei discorsi ateistici. Gli parlai ed egli stracciò tutto
quello che aveva scritto, rischiando così di non essere rilasciato
mai più. lo non voglio fare di nessuno un capro espiatorio e non
posso alleggerire in questo modo il peso che ho sul mio cuore. Ho
ancora un altro dolore. Anche i miei amici più intimi mi
fraintendono. Alcuni mi accusano di astio e di risentimento contro i
comunisti, la qual cosa non è vera. Lo scrittore ebreo Claudio
Montefiore disse che l'atteggiamento di Gesù verso gli scribi e i
farisei, la sua pubblica accusa nei loro confronti, erano contrari al
suo comandamento di amare i nostri nemici e di benedire coloro che ci
ingiuriano. E il Rev. W.R. Matthews, decano della cattedrale di San
Paolo a Londra, conclude essere questa un'incoerenza e una
contraddizione in Gesù, con l'attenuante che Gesù non era un
intellettuale! L'impressione di Montefiore su Gesù era errata. Gesù
amava i farisei, benché li accusasse pubblicamente. E io amo i
comunisti, come pure gli strumenti loro infiltratisi nella chiesa,
benché io li accusi a viso aperto.
Mi
si dice continuamente: "Dimentica i comunisti! Preoccupati
soltanto delle cose spirituali!" Incontrai un giorno un
cristiano che aveva sofferto sotto i nazisti. Egli mi disse di essere
completamente dalla mia parte finché testimoniassi di Cristo, ma che
non avrei dovuto proferir parola contro i comunisti. Gli chiesi se i
cristiani che combattevano contro il nazismo in Germania avessero
avuto torto se si fossero limitati a parlare soltanto della Bibbia,
senza dire una parola contro il tiranno che teneva in pugno la
Germania. La risposta fu: "Ma Hitler ha fatto uccidere sei
milioni di ebrei. Bisognava pure parlare contro di lui".
Replicai: "Il comunismo ha ucciso 30 milioni di russi e milioni
di cinesi e altri milioni di europei d'oriente ancora. E ha ucciso
degli ebrei. Dobbiamo forse protestare soltanto quando si uccidono
degli ebrei e non quando vengono uccisi dei russi?" La risposta
fu: "Ma questa è tutt'altra cosa". La spiegazione eludente
non mi persuase. lo sono stato bastonato dalla polizia ai tempi di
Hitler e ai tempi dei comunisti e non ho potuto osservare nessuna
differenza nelle bastonature. Ambedue sono state molto dolorose. Il
cristianesimo deve combattere contro tutti gli aspetti del peccato e
non soltanto contro il comunismo. Non deve essere ossessionato da
questo unico problema. Il comunismo è però il maggiore avversario
del cristianesimo, e il più pericoloso. E perciò dobbiamo unirci
contro di esso. Lo ripeto ancora una volta: lo scopo dell'uomo è di
divenire simile a Cristo. Evitare ciò è lo scopo principale dei
comunisti. Essi sono anzitutto antireligiosi. Essi credono che dopo
la morte l'uomo divenga sale e minerali e null'altro. Essi vogliono
che tutta la vita venga vissuta al livello della materia. Essi
riconoscono soltanto le masse. La loro risposta è come quella del
demonio, al quale Gesù chiese quale fosse il suo nome: "Noi
siamo legione". La personalità, il più grande dono di Dio
all'umanità, deve essere schiacciata. Essi imprigionarono un uomo
perché gli avevano trovato addosso un libro di Alfred Adler, Prassi
e teoria della psicologia individuale. Gli ufficiali della polizia
segreta gridarono: "Ah, individuale, sempre individuale. Perché
non collettiva?" Gesù desidera che noi siamo delle persone, e
che ciascun individuo abbia una personalità. Perciò non c'è
possibilità di compromessi tra noi e il comunismo. E i comunisti lo
sanno. "Nauka i Relighija" (Scienza e Religione), la loro
rivista, scrive: "La religione è incompatibile con il
comunismo. Essa gli è contraria... Il contenuto del programma del
partito comunista è un colpo mortale alla religione... E' un
programma per la creazione di una società ateistica in cui il popolo
sarà per sempre libero dalla schiavitù religiosa". Può il
cristianesimo coesistere con il comunismo? I comunisti rispondono a
tale domanda così: "...il comunismo è un colpo mortale alla
religione".
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