Nostra Signora del Monte Carmelo |
9^
PARTE di 15
"Quando morirò?"
7
Febbraio. A Sch..., effettivamente Enrico venne di notte. Non
dice niente. Ma penso che ci stavano altre anime in camera mia. Si
sentiva continuamente mormorare intorno a me, cosa poco simpatica.
8
Febbraio. Enrico rimase a lungo. Si presenta bene. Io: "Verrai
ancora spesso?" Lui: "Devi darmi ancora." Io: "Che
cosa?" Lui: "Mortificazione". Devo riconoscere che in
quest'ultimo tempo ho lasciato andare un po', pensando che ormai gli
andava meglio. Appena partito ho visto un'ombra che continua ad
andare in su e in giù e ho anche udito diversi rumori.
9
Febbraio. Enrico venne due volte di giorno e più a lungo
durante la notte. Io: "Puoi dirmi quando morirò?"
Lui: "Tienti preparata". Io: "Allora presto?"
Lui: "Quando tu matura". Io: "Mi puoi indicare le mie
mancanze?" Lui: "No!
Mentre
lui parlava con me, ci fu improvvisamente un rumore e un bisbiglio in
camera, che finora non avevo sentito, poi sparì tutto; che cosa
succederà?
11
Febbraio. Enrico improvvisamente in piedi accanto a me durante le
mie preghiere del mattino. Gli dissi: "Vieni qua che voglio
darti l'acqua santa". "Sei contento?" Lui: "Si'.
"Che vuoi ancora?" Lui: "La tua mano!" Io gliela
diedi, lui prese anche l'altra e restammo così. Mi sembrava che
se ne andassero via da me tutte le mie forze come uno sciogliersi
della mia volontà. Allora dissi: "Per favore lasciami andare!"
Lui: "Tieni duro, poi sono libero!" Egli mi teneva le mani
strette fisse più di una morsa. Finalmente dissi: “Lasciami
libera, mollami, altrimenti non faccio a tempo ad andare alla
Comunione. E' già tardi”. Allora mi lasciò ed io vidi per la
prima volta un sorriso sul suo volto. Egli disse: "Grazie, sono
nella luce!" Era sparito.
Rainardo
16
Febbraio. Ho incontrato sul corridoio un uomo anziano, che poi
scomparve nella mia stanza. I rumori nella mia stanza sono sempre
uguali.
18
Febbraio. Ho visto in giardino una donna, sempre vicino a me.
Sembra molto triste. Quando cercai di parlarle era sparita.
19
Febbraio. Ho visto di nuovo l'uomo sul corridoio, non sembra
che metta paura.
21
Febbraio. L'uomo venne da me di notte, sembrava molto contento.
Mentre pregava rimase a lungo vicino a me e poi aprì un cassetto del
comò come se volesse cercare qualche cosa.
22
- 23 Febbraio. Ebbi molto male. Non sentii niente, nè musica, nè
rumori.
24
Febbraio. Venne l'uomo. Poichè ero stata consigliata di provare
a non reagire a nulla, io feci così. Fu una cosa del tutto strana,
l'uomo rimase immobile in piedi davanti a me fissandomi sembrava che
mi si portassero via le forze. Mi sentii debolissima, poi quello si
curvò su di me, soffiandomi adosso, fu una cosa tremenda. Volli
continuare la prova e non mi mossi. Allora egli fece un urlo
così forte che pensai dovesse crollare tutta la casa e disparve. Mi
sentivo a terra, egli mi aveva preso qualche cosa; ma che cosa?
Oppure era solo la conseguenza di una ipertensione nel
resistergli? In ogni caso volli tentare ancora una volta. L'urlo fu
sentito da mia nipote che pensò io avessi gridato nel sonno.
25
Febbraio. Trovai l'uomo nella mia stanza quando volli andare
a dormire. Feci finta di non vederlo. Mentre recitavo le preghiere
della sera egli mi diede un pugno assai forte, come una persona
adirata. Ma io non volli farci caso, andai a dormire e spensi la
luce. Lo sentivo vicino, nella mia stanza c'era molto rumore, sicchè
pensai di accendere di nuovo la luce. Allora quello incominciò a
correre intorno alla stanza, mi venne vicino e disse: "Perché
mi resisti?" Non volli rispondere, allora si scagliò con tutta
la forza su di me cioè strinse il mio collo e con un grido pauroso
disparve. Adesso credo che basti con queste prove, devo nuovamente
reagire. Udita di nuovo la musica.
26
Febbraio. Venne l'uomo gridando. Io: "Che cosa vuoi? Sono
pronta ad aiutarti!" Lui: "Perché non mi hai ascoltato?"
Io: "Perché non volevo, va da altri!" Lui: "Io posso
venire solo da te". Io: "Chi sei?" Lui: "Rainardo".
"Perché non hai pace?" Lui: "Ingannato".
Io: “Perché hai aperto il comò” Lui: "Denaro!" Io:
"Come vi posso aiutare?" Lui: "S. Messa; io rubato!"
Era sparito.
27
Febbraio. Rainardo fu qui per poco senza parlare.
28
Febbraio. Venne Rainardo, adesso non fa più così paura. Io:
"Sei vissuto qui al castello?" Lui: "No!" "Dove
sei sepolto?" Lui: "In Heidelberg". Io: "Perché
vieni qui?" Lui: "Perché il denaro l'ho preso qui".
Io: "Allora puoi stare tranquillo che farò celebrare la S.
Messa". Se ne andò. Nessuno sa niente di questo Rainardo: penso
che forse è stato qui un tempo come domestico.
1
Marzo. Molto fracasso, ho visto anche nel corridoio una figura di
donna. Di nuovo musica.
2
Marzo. Durante il giorno ci furono molte ombre nella mia stanza e
un po' troppo fracasso.
3
- 4 e 5 Marzo. Sono stata ammalata, non venne nessuno.
6
Marzo. Una donna rimase con me tutta la notte. Ancora
irriconoscibile. Parecchio agitata.
7
Marzo. Ho incontrato la donna sul corridoio. Durante la notte un
fracasso quasi insopportabile nella stanza, nel cassettone, sotto il
letto; provo tanta paura. Questa roba mi da sui nervi molto più che
se vedessi qualche cosa.
8
Marzo. Di nuovo un frastuono quasi impossibile; nel frattempo
venne la donna, il suo volto è ancora tutto avvolto nella nebbia.
9
Marzo. Stavo leggendo in camera mia. Improvvisamente fui travolta
da una specie di temporale e io mi trovai in un denso fumo. Porte e
finestre erano chiuse. Fu una cosa molto brutta.
Mi
opprime assai il pensiero che tutto continui a crescere. Eppure sono
molto contenta, perchè la sensazione della presenza di Dio mi prende
così spesso, che vorrei, scappare da tutto e restare in questa
presenza. Solo che potessi descrivete questa cosa.
D'altra
parte sono convinta che tutto questo lo si può soltanto provare.
Forse è ipertensione, ma non è un artificio da parte mia. Mentre mi
trovo in allegra compagnia, esso sopravviene di colpo, ed io posso
solo adorare, e questi secondi mi rendono felice per dei giorni. Io
scrivo malvolentieri questa cosa, suona così fantastica, ma lo
faccio nella certezza che Lei (il suo confessore) mi dirà se c'è
qualche cosa di sbagliato.
11
Marzo. La donna venne tre volte durante la notte, ora si
riconosce benissimo. La sofferenza è come impressa nella poveretta.
La sua bocca è gonfia. Strano che mia nipote la sentì venire nella
mia stanza. Era proprio quella l'ora.
12
Marzo. L'ho vista cinque volte durante il giorno, sempre come uno
straccio.
14
Marzo. Venne da me come nel fuoco. Io le dissi: "Ma dimmi
chi sei?" Lei: "Ermengarda Montfort". Poi si gettò a
terra e cominciò a piangere disperatamente. Mi fece tanta pena che
mi inginocchiai vicino a lei e dissi: "Io faccio tutto
quello che posso per te, hai qualche desiderio particolare?"
Lei: "Mortificazione". Io: "Mortificazione in che
cosa?" Lei: "In questo corpo". E disparve. Se io fossi
diversa quanto potrei aiutare! Grazie a Dio, che ora gli spiriti
mi educano.
15
Marzo. Lei rimase qui a lungo. Lei non è di quegli spiriti che
mettono paura. Si ha soltanto compassione. Lei deve essere stata
molto bella, soltanto la bocca è rovinata. Non ha detto niente, ma
ha pregato volentieri.
16
Marzo. Durante la notte si fermarono al castello dei religiosi.
Quando venne Ermengarda le dissi: "Vai un po' dai Padri, che
possono pregare meglio per te". Lei: "Sono stata da loro ma
essi non vedono". Io: "Si deve vederti per poterti
aiutare?" Lei: "Dai qualche cosa ai poveri, se essi non ti
stendono la mano"? Io: "Sei vissuta qui?" Lei: "No,
ma qui ho peccato!" Lei ha in sèqualche cosa di tanto
profondamente triste che non ho mai visto sinora in nessun altro.
Di
nuovo udita la musica dopo lungo tempo.
17
Marzo. Venne Ermengarda piangendo. Io le porsi il mio crocifisso
dei morenti e lei lo baciò, non si riusciva a consolarla. Io: "Ma
soffri così tanto?" Lei: "Ma guardami!" Sembrava
cosparsa di fuoco, ma se ne andò subito. Verso mattina tornò.
Io: "Perché devi tanto soffrire?" Lei: "Per i peccati
di lingua, ho creato divisioni, discordie..." Non riuscii a
capire il resto. Io: "Ti posso aiutare davvero?" Lei:
"Si"'. Io: "Ma dimmi, non ci sono più persone che
possono aiutarti?" Lei: "Esse passano oltre". Io:
"Come hai fatto a trovarmi?" Lei: "Ho visto altre
venire da te". Allora mi si accostò guardandomi con occhi
assetati! Mi sentii così impotente, lei disparve. Io non so
proprio che cosa posso fare ancora per lei, perchè al momento anche
i vivi esigono molto da me, e io posso dare così poco.
19
Marzo. Ho incontrato Ermengarda quattro volte durante il giorno.
Dal 20 al 27 marzo ho avuto l'influenza. Non visto né sentito il
minimo rumore. Vacanze!
28
Marzo. Ebbi la sensazione che c'era qualche cosa in camera, ma
non vidi niente. Io: "Ermengarda sei tu?" Lei: “Si”.
Io: "Dove sei stata tutto questo tempo?" Lei: "Vicino
a te". Io: "Perché non ti ho potuto vedere?" Lei:
"Non potevi dar niente". Io: "Ho pensato troppo a me
stessa?" Lei: “Si”. Poi la vidi di nuovo. Che cosa
straordinaria, è vero, ero tanto sfinita, che non pensai affatto
altro che questo: "Voglio starmene in pace".
29
Marzo. Lei si sedette sul mio letto. Niente da temere. Abbiamo
pregato molto.
30
Marzo. Lei rimase con me parecchio durante il giorno, le ho
domandato tante cose ma non mi ha dato risposta.
31
Marzo. Stava di nuovo tutta piangente vicino a me. Io: "Che
cosa si può fare per aiutarti una buona volta?" Lei: "Con
l'amore". Io: "Ma io ho questo per te?" Lei: "Non
abbastanza". Poi ho pregato a lungo con lei. Non capisco bene
come posso aver maggior amore per lei. Io do ciò che posso.
1,
2, 3 Aprile. Di nuovo ammalata, di nuovo nessuno.
4
Aprile. La vidi quasi tutto il giorno in tutte le stanze,
corridoio e sulle scale.
5
Aprile. Venne verso il mio letto con le braccia aperte. Le diedi
le mie mani e le dissi: "Quanto spesso verrai ancora da me?"
Lei: "Dammi di più". Io: "Che cosa?" Lei: "La
S. Comunione" Poi disparve. Anche questo è strano perchè io
feci sempre la S. Comunione per mia nipote ammalata.
7
Aprile. Durante il giorno mi ha veramente perseguitata. Era
sempre lì all'improvviso e in ogni momento.
8
Aprile. Venne di notte. Si gettò sul mio letto e mi abbracciò.
La cosa non mi fa paura con lei e non me lo so spiegare; lei però
strappa più energie, che non gli altri. Potrebbe però anche darsi
che io sia piú stanca per l'assistenza che dò ai malati.
9
Aprile. Lei rimase con me tre ore. Le dissi: "Adesso ti dò
quello che vuoi, no?" Lei: "Si". Io: "Va meglio
adesso?" Allora passò sul suo volto come un raggio di gioia e
fece un cenno. Io: "Ma dimmi sono della tua discendenza? (I
Monfort appaiono nel mio albero genealogico). Lei: “Si” Io:
"Allora è per questo che sei venuta da me?" Lei: "No".
Io: "Come hai fatto a sapere che io sono della tua discendenza".
Lei: "Il sangue!" E 'una cosa del tutto particolare come io
arrivai a chiederle questa cosa, perché essa era così totalmente
diversa dagli altri.
11
Aprile. L'ho vista a lungo; durante la notte ebbi pace.
12
Aprile. Lei venne di nuovo come volando nella mia stanza. Io:
'Posso pregare con te?' Lei: "Si''. Dopo aver pregato a lungo
con lei, mi sussurrò qualche cosa, che purtroppo non potei capire!
Sembrava parlasse in latino e suona come "ex usuris" ma non
posso dirlo con assoluta certezza. Poichè fu un lungo mormorio,
potrebbe esser stato un versetto di un salmo.
Nota. "Ex
usuris" in italiano: "egli liberò le loro anime
dall'usura e dall'ingiustizia..." così dice il salmo, 71
versetto 14.
13
Aprile.
Lei arrivò in cappella mentre stavo mettendo in ordine i rami
di palma. Io gliene porsi uno al ché lei sorrise.
Ermengarda aiuta a pregare.
15
Aprile. Mia nipote stava molto male quando qualcuno mi svegliò
di notte. Ermengarda mi seguì. Io: "Puoi aiutarmi a pregare?"
Lei: "Si!" Sai se la bambina vivrà.,, Lei: "No!"
Io: "Allora prega che almeno possa ricevere il Battesimo".
Lei accenna di si.
16
Aprile. Ermengarda rimase continuamente in camera intorno a me.
La bambina fu battezzata e quando morì lei ne fu tanto contenta.
Come sia difficile in simili momenti, stare con la gente non è
possibile dirlo. Ci vuole la massima forza di volontà, per non farsi
notare. Con ciò non voglio assolutamente vantarmi. E' un dono del
Signore anche questo.
17
Aprile. Mentre stavo preparando la bambina per la sepoltura,
lei venne di nuovo e mi guardò, come una persona viva. Io: "Quando
sarai là dove è quest'anima?" Lei non rispose, mi venne vicino
e mi baciò, se si può dire così. Una pressione e un panno freddo
sul volto.
19
Aprile. Lei fu qui quasi tutta la notte. Ora posso vedere anche
al buio, però cerco di accendere la luce prima.
21
Aprile. L'ho vista quattro volte.
22
Aprile. Rimase qui a lungo. Ha recitato con me il Padre Nostro.
23
Aprile. Quasi tutta la notte accanto a me. Io: "Quando sei
vissuta?" Lei: "Passato". Io: "Dove sei sepolta?"
Lei: "In Tettnang".(24)
Nota. Il
vecchio castello in Téttnang, oggi Municipio, apparteneva ai
conti Montfort. L"ultimo Montfort in Tettnang morì senza
lasciare eredi nel 1780. Tettnang sorge a nord-est del Lago di
Costanza.
25
Aprile. Mi sembrò che ci fosse una seconda figura nella mia
stanza. Lo chiesi poi a Ermengarda, senza ricevere risposta.
26
Aprile. Lei sembra più contenta. Non c'è dubbio c'era ancora
qualche cosa in camera; forse era una figura maschile.
27
Aprile. Ermengarda aveva un espressione di felicità, e mi disse
chiaramente: "Usque ad Domum Dei". (Fino alla Casa di Dio)
Io: "Sei libera ora?" Lei mi sorrise, mi venne incontro a
braccia aperte e disparve.
29
Aprile. La figura è stata a lungo da me. E' un uomo dalla barba
bionda, si vede bene solo la testa. E' molto agitato, ma finora non
molto da temere.
30
Aprile. Mi svegliai con un senso di angoscia, ma non potei veder
niente. Poi fui investita da un uragano. Pensai che fossero aperte
porte e finestre, ma non era così. Finalmente vidi la figura correre
di qua e di là. Quando incominciai a pregare si avvicinò al mio
letto.
3
Maggio. Dopo tanto tempo di nuovo gli Undici. L'uomo visto a
Sch...forse è rimasto lì.
4
Maggio. La musica di nuovo alla parete accanto al mio letto. Per
trovarne l'origine, mi sono alzata e sono uscita fuori. I suoni mi
risuonavano intorno; è bello ma inspiegabile.
La
sensazione di cui spesso ho scritto, che mi sembra ravvicinanza
di Dio ora è talmente grande, che a questo punto ne devo parlare.
Diventa per me sempre più impossibile descriverla, ma è ora diversa
da prima. Poichè io vedo, che tutto diventa luminoso intorno a me,
come stessi davanti a un fuoco aperto. Poi qualche cosa sembra
imprigionare tutta la mia capacità di pensare. Viene del tutto
eliminato ciò che è umano e la mia anima gusta l'indescrivibile.
Quando devo nuovamente tornare fra le persone, è come
svegliarsi da un bellissimo sogno, con la sola differenza che qualche
cosa rimane dentro di me, che mi permette di vivere
l'Indescrivibile. E' come se crescesse dentro di me qualche
cosa. Prima questo sentire veniva per qualche minuto, poi tutto
ritornava in me come prima; ora invece rimane in me un "Contatto"
o un desiderio, non so io stessa coree chiamarlo. Spesso mi
penso: "E' mai possibile che io possa vivere una cosa così? Poi
rei domando se forse è una immaginazione, ma dopo aver pensato
di tutto, devo pur sempre riconoscere la realtà del fatto. Ritengo
pure assolutamente escluso che qualcuno possa immaginarsi una
cosa come questa". Ho visto di nuovo il Cavaliere in Chiesa
davanti alla S. Croce.
Appare il consigliere demaniale Fridolino Weiss.
(Questo Signore fu per lunghi anni amministratore al Castello di Waal).
5
Maggio. Ora è qui l'uomo di Sch....; ho paura che diventi
difficile è molto agitato e feroce.
6
Maggio. L'uomo quasi tutta la notte, è molto ostile
(ripugnante, arruffato). La preghiera è una cosa indifferente
per lui.
7
Maggio. Quando la sera rientrai in camera, l'uomo stava disteso
sul pavimento. Una cosa penosa e difficile che uscii di nuovo.
Ma non giovò a nulla, allora ripresi coraggio e rientrai. Gli diedi
dell'acqua santa e mi inginocchiai vicino a lui, egli piagnucolava in
modo sconvolgente. Credo di conoscerlo, ma non sono del tutto
sicura.
8
Maggio. Molto duro; l'uomo rimase qui quasi tutta la notte ed è
sempre molto agitato. Come sono sciocca, pur sapendo che non mi
succede niente, aver sempre questa paura e ripugnanza.
9
Maggio. Entrò in camera prima di me, io ho incominciato a
pregare, allora mi venne vicino. Sono quasi sicura, che egli è il
Consigliere Fr. W..., ha un aspetto orrendo, come fosse
rivestito di una massa attaccaticcia. Non reagisce affatto. Ho
sentito la musica.
10
Maggio. L'uomo è molto seccante, continua a uscirgli di bocca
quel gemito. Venne 4 volte durante la notte. Ho rivisto gli Undici.
11
Maggio. Mentre la sera alla finestra aperta stavo guardando le
stelle, l'uomo venne come il volo verso di me attraverso l'aria. Una
sensazione veramente spaventosa. Sono talmente spaventata quale da
tempo non lo ero piú, non fui capace di restare in camera mia e mi
sedetti sul corridoio. Non mi segui. Quando mi fui di nuovo un po'
riavuta tornai dentro e lo trovai che mi aspettava. Ho fatto con lui
la funzione di Maggio, egli stava in piedi immediatamente dietro
le mie spalle. Rimase per poco e poi disparve, per ritornare come
inferocito. Fu una cosa molto dura. Egli è il Consigliere
Demaniale.
12
Maggio. Ho visto gli Undici ed ho incontrato sulle scale la
cameriera di mia nonna.
Il
Consigliere Demaniale fu qui due volte, egli si curvò su di me; è
ripugnante, il volto pieno di buchi, senza occhi ma la barba rosso
fuoco. Finora nessuna apparizione aveva così impresse le impronte
di un teschio.
13
Maggio. Ho visto di nuovo la cameriera. W...qui a lungo. Un po'
più calmo; sembra contento di ricevere l'acqua santa. Udita la
musica.
14
Maggio. Sempre la stessa cosa con W...., molto selvaggio e
ripugnante. Ho udito la meravigliosa musica. Poichè io sono una
persona che non se ne intende di musica non riesco a descriverla,
comunque mi riempie di gioia.
15
Maggio. Ho visto un mucchio di cose; tre volte W...., 5 volte la
cameriera, due volte gli Undici; ma niente di grave.
16
Maggio. W.... singhiozzante durante il giorno. Alla luce del
giorno ha un aspetto ancora più pauroso. Io cerco di vedere se
riesco a farlo parlare. Mentre pregavo stette un po' piú tranquillo.
17
Maggio. W.... sulla scala e anche nella stanza da fumo e insieme
con l......e il bambino, faceva paura. Poi fu da me anche di notte.
18
Maggio. Egli si gettò su di me e mi prese per il collo. Io
glielo impedii ed egli cadde sul pavimento. Rimase così a lungo; io
avevo molta paura, perchè le sue occhiaie sembravano come di fuoco.
Poi di colpo saltò in piedi e tentò di nuovo di lanciarsi su di me.
Io gli tenni davanti la reliquia di S. Croce e non lo vidi piú. Ho
sentita la musica. Ho visto in Chiesa il Cavaliere.
19
Maggio. Una cosa tremenda, ho avuto un terrore agghiacciante.
W..... si slanciò contro di me. Fu come con Enrico, ma non perdetti
conoscenza, benchè forse sarebbe stato meglio per me. La cosa non è
da descriversi, non vorrei mai più subire questo, cioè se proprio
Dio lo vuole, allora si. W....., rimase ancora un pezzo dopo, ho
pregato molto, ma sembra non ascolti.
20
Maggio. Molto bello, niente W..... solo la musica e un buon
sonno.
Viene il Dottor G......
21
Maggio. Una notte molto agitata. W...... rimase qui quasi sempre.
Egli volle parlare ma non riesce; sembra comunque che capisca ciò
che dico.
Sulla
strada che porta al castello incontrato il dottor G......., che ebbe
un colpo a 80 anni durante la caccia, alla stazione. Lo riconobbi
subito. Egli mi venne incontro e mi porse la mano, sembrava proprio
naturale come un uomo. Non potei far niente con lui, perchè
purtroppo non ero sola. Egli camminò a lungo accanto a me. Un'altra
volta ancora molto difficile, essere divisa. Speravo di rivederlo al
ritorno, e perciò rimasi alquanto indietro, ma purtroppo non venne
piú. Invece quando arrivai a casa fui accolta dagli Undici.
22
Maggio. Musica. Dopo venne W..... sempre uguale ma non difficile.
Finalmente
W....... parla. Io: “Sei Fr. W..... ?” Lui: "Si'. Io:
"Soffri molto?" Lui: “Si”. Io: "In che modo posso
aiutarti?" Lui: "Sacrificio!" Io: "E di che
cosa?" Lui: "Te stessa". Io: "Lo faccio pure".
Lui: "Non abbastanza!" Io: "Che cosa devo fare
ancora?" Lui: "Devi staccarti!" Io: "Non puoi
pretendere troppo da me, sono ancora tanto debole e non sto bene. Va
da persone migliori!" Allora venne verso di me, poggiò la sua
mano sul mio braccio e disparve. Lo so, sono attaccata ancora a
molto. Avrò la forza di sopportare tutto? Per intanto non ancora, se
voglio essere giusta. Mi riesce molto spassoso vedere così
adesso il cerimonioso Consigliere Demaniale W......, per es.
specialmente quando mi fa del male. Me lo ricordo ancora troppo
umanamente.
24
Maggio. Egli venne, due volte; nemmeno una parola!
25
Maggio. Nella mia stanza ci fu un frastuono orrendo, strepitio
e gemiti. Non potei vedere nulla. Io: "Chi è là?"
Risposta "Molti". Io: "E' la voce di Fridolino?"
Lui: "Si!" "Perchè non ti posso vedere?" Lui:
"Perchè sei ammalta (ed era vero)". Io: "Chi porti
ancora con te?" Lui: "Non li conosco". Io: "Dimmi
perché non posso vedere quando sono ammalata?" Lui: "La
capacità soffre insieme". Io: "Potresti aiutarmi?"
Lui: "No". Io: "Come fai a vedere che soffro?"
Lui: "Non attiri!" Io: "E allora perchè siete ancora
qui?" Lui: "E' la nostra strada". Il frastuono intorno
a me durò ancora a lungo ma non ottenni più alcuna risposta. Ebbi
ancora per un pezzo l'impressione di non essere sola, cosa molto
penosa. Sono molto mal soddisfatta di me stessa perchè penso troppo
a me, sono scoraggiata e tanto stanca.
Martedì 17 Maggio 2016 la prossima puntata, vi aspetto..
OFFERTA DELLA SS. PASSIONE PER DIVERSE ANIME DEL PURGATORIO
- Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
- O Dio, vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiuto.
- Gloria al Padre.
- Pater,
- Ave,
- Gloria…
- Pater,
- Ave,
- Gloria…
- Pater,
- Ave,
- Gloria…
- Pater,
- Ave,
- Gloria…
- Pater,
- Ave,
- Gloria…
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