Nostra Signora del Monte Carmelo |
8^
PARTE di 15
"Non mi puoi raccontare niente dell'aldilà?"
9
Dicembre. Ero appena sveglia quando venne Caterina e potei
rilevare una cosa nuova, che mi fece pensare alla luce elettrica. Nel
medesimo istante che lo spirito arriva, il mio proprio essere è come
illuminato, un "crac" nel mio cervello e tutti gli altri
miei pensieri spariscono. Il soprannaturale ha una forza avvincente.
Purtroppo non ho dolori: mi sarebbe interessato vedere se
sparivano anche quelli.
Essa
mi venne molto vicina e accostò la sua mano alla mia fronte come se
volesse farmi una gentilezza. Io: “Perchè sei così cara oggi?”
Lei: "Tutto chiaro". Io: “Dove chiaro?” Lei: "In
me e in te". Io: "Che cosa puoi veder ancora in me?"
Lei: "Desiderio." Poi disparve. Dal momento che devo essere
sincera, devo dire che proprio ero stata tanto contenta alla
Santa Comunione, ma non mi piace scrivere queste cose, mi sembra di
entrare in un campo di cose stravaganti.
Gianni
fu qui, niente di straordinario.
Anche
il dieci dicembre suppergiú lo stesso.
11
Dicembre. La nuova ombra venne nuovamente in camera di giorno,
durante la notte fu qui Caterina, molto cara. Io: "Non puoi
raccontarmi niente dell'aldila?" "No!". Io: "Non
ti è permesso?" Lei: "CREDI!" Io: “E' come hai
creduto?” Lei: "Si." "Allora, dimmi perchè non ti
vedo, quando ho male?" Lei: "Perchè allora tu non hai
alcuna forza."
Nota. Anche
la Principessa tanto dimentica di sè subì la stessa cosa che una
domanda curiosa premesse alle labbra. La risposta: "Credi",
è un ordine preciso, perchè se al posto della Fede il mondo colpito
dal peccato avesse una conoscenza scientifica, sarebbe tolta agli
uomini la libertà. Soltanto la Fede rende possibile la libertg di
dire si o no alle verita religiose. Dio tiene lontana dall"uomo
qualsiasi costrizione, per questo egli diventa una persona
responsabile anche nel male.
Poi venne Gianni sempre uguale.
12
Dicembre. La nuova ombra stava di nuovo accanto a me, nessuno se
ne accorse. Gianni fu qui a lungo, un po' meglio, pare che anche
verso la preghiera non abbia più sentimenti così ostili. Allo
stesso momento c'era ancora qualche cosa nella mia stanza, forse
l'ombra, non riuscii a distinguere nulla, quasi per tutta la notte.
Ero tanto stanca che la pregai di andarsene, ed ecco il tremendo
gemere e piagnucolare. Allora ritirai la mia richiesta e incominciai
di nuovo a pregare. Ho avuto un cattivo pensiero, perché ho
invidiato gli altri che possono dormire.
14
Dicembre. Li ho visti tutti, gli Undici, il Cavaliere, l'ombra,
Caterina e Gianni ma non si è parlato.
15
Dicembre. Una pessima notte. Sembrava che un grosso uccello
continuasse a sbattere contro la finestra. Pensando che le contro
le finestre dell'inverno non fossero fermate, mi alzai per vedere.
Era tutto in ordine, nemmeno c'era bufera e vento, ma si vedeva una
grande ombra nera e una figura, che mi riempì di terrore, più
bestia che uomo. Ne ho avuto una tremenda angoscia e scappai via
dalla finestra. Fui molto sollevata quando, dopo, arrivò Caterina.
Io:
"Hai visto quella cosa orrenda?" Lei: "No, ma la tua
angosciosa paura." Io: "Sei sempre qui?" Lei:
“Si”. Io: "Perché non ti vedo?". Lei disparve. Il
buon Dio mi difenderà da quel mostro.
16
Dicembre. C'era di nuovo il solito rumore alla finestra, però
non ho visto niente. Caterina rimase a lungo, mentre recitavamo la
preghiera che le è cara, si è inginocchiata, poi disse: "Ti
ringrazio!" Io: "Hai un aspetto del tutto diverso, non devi
più espiare?" Lei: "Per me è una gioia!" Io: "Non
vieni piú?" Lei: "No." Poi mi venne molto vicina e
disse qualche cosa che non capii, come una lingua diversa, disparve.
Sono quasi triste di non vederla più. Lei era una difesa per me,
perchè ho tanta paura dal mostro alla finestra; quello è
completamente diverso da quanto vidi finora. Ho domandato molte
cose; scrivo solo quelle alle quali mi fu risposto.
Ho
visto il Cavaliere e gli Undici; l'ombra è in piedi vicino a me una
nuvola nera, devo pregare. Ora dopo 10 minuti è sparito.
17
Dicembre. Gianni, il Cavaliere e l'Ombra. Il frastuono alla
finestra era mescolato col temporale, non posso dire niente di
preciso.
18
Dicembre. Nella cappella dell'ospedale ho visto Suor Edvige,
aveva un viso contento. Quando tornai, Gianni stava nella mia stanza.
Io: "Ho appena tanto pregato per te, allora dimmi quello che
vuoi ancora!" Lui: "Perdono!" Io: "Hai ucciso tu
mio nonno?" Lui: "Provocato, calunniato!" Io: "Ti
perdono volentieri, devi soffrire ancora molto?" Lui: "
Si!" Io: "Posso chiederti se eri ammalato o
posseduto?" Lui: "Posseduto". Io: "Da chi?"
Lui: "Lo spirito della menzogna!" Egli disse tutto questo
in tono di pianto e aveva l'espressione di chi chiede misericordia.
Sono
stata contenta perchè finalmente parla. (Mi sembra come una
ingiustizia, rivelare le colpe delle povere anime come una
cattiveria rispetto allo loro fiducia. Obbedienza e amore del
prossimo sono un po' in contraddizione dentro di me).
Nota. Il
Parroco Sebastiano Wieser scrive: conosco il vecchio Gianni
altrettanto quanto Fritz il pecoraio ed altri. Egli stava di casa di
fronte a casa mia e nei giorni della sua alienazione sono spesso
andato a trovarlo. Gianni morì circa 50 anni fa.
Si
mostra ancor oggi l'orifizio dello sparo. Ora egli riconosce di aver
provocato il colpo cosf fatale e risponde alla mia primitiva
domanda, se era ammalato di mente (alienato) o se era posseduto
(ossesso), risponde di essere stato posseduto dallo spirito
della menzogna. Il motivo per cui io avevo fatto e proposto quella
domanda è questo, perché io sono dell'idea che una gran parte "dei
poveri pazzi" sono ossessi. (Nota personale del traduttore: Un
medico americano la pensa così di tutti gli ammalati negli
ospedali).
In
tutte le apparizioni io trovo la loro infelicità nel loro
comportamento. Purtroppo non sono molto capace nè di
descrivere, né di disegnare.
"Il Mostruoso"
19
Dicembre. Il mostro fu da me, ora posso distinguerlo
chiaramente. E' grandissimo, arruffato, e nero, ansima in
maniera spaventosa. Io mi sono difesa con la reliquia della
Santa Croce e con l'acqua Santa. Lui mi guardò fisso e uscì dalla
finestra.
lo
non ho mai visto nei serragli una cosa così mostruosa; è ora nella
mia stanza.
Verso
mattina venne Gianni. Io: "Vuoi pregare per me?" Lui: “Si”
Io: "Ti allegerisce un po'?" Lui: "Si" Io:
"Perché mi hai di nuovo preso per il collo?" Lui: "Nel
tormento." Io: “Non lo farai piú” Lui: "No!" Io:
"Perché non vai dai tuoi parenti?" Lui: "Non c'é
strada!" Adesso è del tutto diverso quando prego.
20
Dicembre. Il mostro rimase con me quasi tutta la notte. Io era
sveglia e avevo la luce accesa, quando egli entrò con fracasso
dalla finestra. Per fortuna rimase sempre lontano da me, ma
quegli occhi! Io penso che spesso non potrei farcela in notti
come questa. Gianni venne due volte, sembra che egli avverta il
mostro, perchè una volta si voltò verso di lui; e non mi ha dato
nessuna risposta.
21
Dicembre. Apparsa l'Ombra nella mia stanza. Gianni qui a lungo.
Io: "Puoi vedere l'infelice che ieri era qui con te?" Lui:
"Sì". Io: "E' ancora più infelice di te?" Lui:
"Sì". Io: "Sai chi è?" Lui: "No" Io:
"In che modo posso aiutarti meglio?" Lui: "Sacramenti".
Io. "Ti accorgi quando ho ricevuto i Santi Sacramenti?"
Lui: "Sì". Io: "Come?" Lui: "Attiri".
Allora incominciò il fracasso e Gianni disparve. Io cercai di
pregare anche con questo allora venne più vicino, nella mia paura ho
di nuovo lasciato lì subito. Ha l'aspetto di una grande scimmia.
23
Dicembre. La cosa più tremenda subìta finora. Il mostro venne
con molto rumore e si accovacciò in un angolo, fissandomi sempre con
gli occhi. Poichè ieri sono stata tanto vile e cessai di pregare,
io raccolsi il mio poco coraggio e incominciai. Avevo appena dette
poche parole, che il mostro si gettò con violenza su di me. Non ci
fu dolore, che provassi ma qualche cosa di così spaventoso che io
perdetti conoscenza. Che cosa fu non so, in ogni caso mi ripresi
subito, trovai la luce ancora accesa ma non c'era più nulla. Io ero
sfinita per questo, e potei riposare un poco. Poi venne Gianni ma
solo per poco.
Visti
il Cavaliere e gli Undici. L'Ombra mi seguì per le scale e mentre si
stava facendo l'albero di Natale venne anche lì.
E
quasi un po' troppo, perchè è molto difficile a nascondere tutte le
impressioni e vivere come una persona normale in mezzo agli spiriti.
24
Dicembre. Gianni a lungo con me; guarda fuori meglio. Io: "Stai
più bene?" Lui: "Si". Io: "Allora sei presto
liberato?". Lui: "18 x 7'. Io: "Dimmi almeno se ci
sono ancora altre povere anime qui con me che non posso ancora
vedere?". Lui: "Si'. Io: "Perché non le posso
vedere?". Lui: "Sono esse che non possono". Disparve.
L'Ombra venne di nuovo dopo cena. E gli Undici scesero con me per la
Messa di Mezzanotte. Dopo questa Messa io ero ancora in piedi e venne
quell'infelice. Poichè ero in piedi vidi che era quasi il doppio
della mia statura. Provai tanto spavento che volevo correre fuori sul
corridoio. Ma lui si mise davanti a me. Io: "Non puoi farmi
niente, è la Santa Notte!" Egli prese ad urlare e andare in su
e in giù. Io mi inginocchiai davanti al mio presepio, senza pregare
e senza pensare, ma solo piena di spavento di quello che mi potrebbe
ancora accadere. Sempre quel gemere insopportabile vicino a me.
Finalmente riuscii a dire: "Se non puoi parlare dammi un segno,
che ti posso aiutare". Allora si gettò a terra e prese a
urlare come un animale. Io lo aspersi di acqua santa e l'ho
accarezzato un po' perché era Natale ma fu una sensazione terribile.
Ho detto le preghiere a voce alta ed egli non si mosse e non mugolò.
Non si può descrivere il suo aspetto, non ha vestiti, soltanto la
pelle e quegli occhi! Eppure mi sento confortata perchè se
fosse un cattivo spirito non lo potrei aiutare.
Gianni
mi svegliò per la Messa del mattino, sentii una chiamata mi svegliai
e dissi: "Chi è?" Risposta: "Gerardo".
Nota. Egli
aveva due nomi: "Gerardo, Giovanni".
Io
mi accorgo e mi convinco sempre di più che le povere anime mi hanno
sempre svegliato. L'Ombra venne di nuovo in sala da pranzo, e
non riuscii quasi ad evitare la sorpresa, mi chiesero che cosa avevo
da non riuscire più a mangiare. Io ho tenuto duro e continuato a
nascondere, tanto non mi capirebbero.
Noi andiamo in giro di notte.
26
Dicembre. II poveraccio, come chiamo ora il mostro restò solo
poco con me. Gli Undici davanti alla porta di casa. Sono sempre
ancora uguali, con loro non si riesce a nulla, comunque essi sono ben
disposti verso di me. L'Ombra rimase a lungo in camera mia durante il
giorno.
27
Dicembre. Il poveretto a lungo con me. Volevo pregare e di colpo
era vicino a me e tacqui. Ho visto che è tutto coperto di
tumefazioni che sanguinano. Spaventosamente ripugnante, solo che
non mi tocchi più. Come è debole il mio amore per quel miserabile,
perchè mi è ancora sempre ripugnante. E quanto ho desiderato di non
aver cuore per lui, ed ecco improvvisamente Caterina è in piedi
davanti. a me e indica la sua bocca che anche era cosi ripugnante
prima. Adesso è tutta splendente. Io fui tanto contenta per lei e
lei mi sorrise. Io: "Sei ancora sempre con me?" Lei: "No".
Io: "E perchè adesso sei qui?" Lei: "Perchè eri
debole". Io: "Sì sono sempre tanto debole, ma a guardarlo
ho ben motivo di aver paura di lui, lo puoi vedere?" Lei: "No,
superato". Lei sparve. Fu una cosa tanto bella e sono
riconoscente, che gli spiriti mi aiutino ora a diventare migliore.
Anche il poveretto se ne andò presto, io mi sono vinta e gli ho
detto: "Torna presto!" (E' molto triste che alla mia età
non abbia ancora compreso il sacrificio, col pensiero è “Si”, di
fatto è "No".
28
Dicembre. Gianni qui. Poichè egli era così triste gli domandai
il perchè? Lui: "Non mi hai dato niente." Io: "Scusami,
lo so, ti ho trascurato perchè anche gli altri mi fanno tanta pena;
adesso provvederò prima a te. Sai chi viene da me oltre che tu?"
Lui: "Noi andiamo in giro tutti nella notte!" Più tardi
venne il poveretto, lo ho osservato bene; una pelle bruna, e fra
mezzo rigonfiamenti e ferite, sicchè pensai che il pavimento doveva
essere insanguinato. Era ripugnante. Egli mi venne vicino e mi guardò
fisso. Io: "Non posso ancora aiutarti molto, devo prima aiutare
qualcun altro." Allora incominciò a urlare e a correre intorno
per la stanza, poi mi venne incontro con un braccio alzato, riuscii
in fretta a mettergli di fronte la reliquia di S. Croce. Egli
continuò a ringhiare come un cane rabbioso ma restò fermo. La sua
presenza mi fa venire il batticuore, perchè egli mi guarda così
sfacciatamente e mi spaventa. Non ha un aspetto triste, soltanto
cattivo. Ora incomincia la lotta che ho gà altre volte subito; gli
devo voler bene e non posso, eppure soltanto quando io amo
l'anima avvolta nell'orrore, posso fare sacrifici.
L'Ombra
venne tre volte, sono molto curiosa che cosa ne verrà fuori
ancora, non è inquietante, è come un pezzo di parete che si muove.
E' del tutto singolare ciò che mi intimidisce, e io me ne sono
meravigliata spesso, quelle cosette piccole mi colpiscono di più che
non cose veramente spaventose, mi sconvolge il crepitìo in camera,
poi quando l'apparizione entra dalla finestra invece che dalla porta,
poi sentire il respiro vicino a me, fracasso alla parete, ecc.
29
Dicembre. Gianni qui; ho fatto molte domande ma non ho avuto
alcuna risposta. Egli ha pregato volentieri e quando gli detti
l'acqua santa, rimase tranquillo.
Il
poveretto venne più tardi, si ricantucciò in un angolo e mi guardò
fisso. Io gli dissi: "Vieni qui, voglio pregare con te".
Perchè sei come una bestia? "In un attimo fu accanto al mio
letto.
Quando
incominciai a pregare gridò paurosamente ed era come in convulsioni,
un gomitolo sul pavimento. Purtroppo la reliquia della Croce non era
vicina a me, gli diedi acqua santa. Pian piano il suo crampo si
sciolse ed egli rimase disteso sul pavimento. Potei vedere molto
bene quanto è grande e coperto di tumefazioni. Il suo viso è
soltanto una massa con degli occhi. Si deve commuoversi davanti
a una cosa simile.
Mi
sono alzata e mi sono inginocchiata accanto a lui e gli ho detto:
"Perchè non mi lasci pregare? Io voglio aiutarti, voglio solo
aiutarti, adesso lasciami pregare con te. Vedrai che ti farà
bene!" Poi recitai il Padre Nostro, egli ascoltò quieto ma
poi mi strinse col suo braccio spaventoso, fu una cosa molto penosa.
Lasciai fare però gli dissi: "Io ti aiuto più volentieri, se
tu non mi tocchi." Egli rimase nella stessa posizione ed io
continuai a pregare, e poichè egli singhiozzava destai con lui
il pentimento. Vedendo la sua grande miseria io stessa dovetti
piangere. Accade qualche cosa di straordinario: egli mi lasciò e si
inginocchiò accanto a me. Allora gli ho parlato a lungo della grazia
del Natale. Povera creatura quanto tremendamente deve patire! Io
gli dissi: "Non puoi ancora parlare?" Egli fece un cenno di
no scuotendo il capo. Io: "Mi capisci?" Fece cenno di sì.
Adesso siamo diventati amici. Sparì subito. Fu una cosa molto dura.
Ma ora sono felice. Fare una gioia ad un'anima è assai piùú bello
che rendere felici le persone. Quanto è buono Iddio, io ho sentito
la sua presenza come non mai, deve anche essere così; perchè
altrimenti nulla potrei.
Devo
purtroppo affermare che adesso faccio poche cose per me, sono sempre
allo stesso punto e se la sera guardo il mio tavolino non vi trovo
niente di buono.
L'Ombra
era di nuovo lì all'ora di mangiare e poi sul corridoio incontrati
anche gli Undici.
30
Dicembre. Gianni qui a lungo, ma qualunque genere di preghiera
incominciassi egli era sempre malcontento, cosa che si manifestava
con sospiri e agitazioni. Finalmente mi sovvenni del "Memorare"
allora si calmò. Pensai che certamente era stata la Madonna a
salvarlo. Così gli domandai: "Come è avvenuto che ti sei
salvato?" Nessuna risposta. Io: "Lo voglio sapere."
Lui: "Madre ..... cordia (Misericordia)" non si
capiva. Io: "L'hai sempre venerata?"
Lui:
"Si". Queste comunicazioni riscaldano il cuore ed io ne fui
felice. Quante di queste domande ho fatto gia senza aver risposta.
31
Dicembre. Il poveretto qui a lungo, molto inquieto.
Mentre
si era a tavola venne di nuovo l'ombra, io rimasi a bocca aperta
nel bel mezzo della coversazione e tutti dissero: "Che ti
succede, che fai quella faccia?" ed essa divenne ancora più
stupita di prima. Una nuova difficoltà, rimaner naturali di
fronte al soprannaturale.
2
Gennaio. Il poveretto molto difficile, veniva sempre più vicino
e gemeva; non era possibile pregare. Avevo un grande terrore che mi
toccasse. Questa cosa è per me la più spaventosa, tutto il mio
essere mi si ribella. Fui contenta quando venne Gianni col quale
ho potuto pregare. Poi il poveretto se ne andò. Poichè mi sentivo
tremendamente stanca, dissi: "Per favore lasciami dormire,
io continuo pure a pregare per te". Lui: "Che cosa mi avevi
promesso?" e se ne andò. Io mi sentivo piccola a causa della
mia poltroneria.
3
Gennaio. Mi sono svegliata di soprassalto. Il poveretto
appoggiava le sue mani su di me, fu una cosa terribile. L'ho
pregato di allontanarsi e poi ho pregato per lui, ma lui era
tanto irrequieto, se ne andò nella mia stanza accanto dove lo
sentii a lungo far rumore e fracasso. Gianni qui, piangeva. Gli
chiesi: "Perchè sei così triste?" Lui: "C'è qualche
cosa fra me e te". Io: "Sì, lo so, ma io devo pregare
anche per gli altri". Lui: "Non devi!" Io: "Ma io
ho tanta paura quando non posso aiutare quel poveretto, paura che mi
tormenti". Lui:"Sopporta!" E sparì. E' molto
difficile ciò, che cosa posso fare con quel poverino.
4
Gennaio. Venne il poveretto. Io gli dissi che non avrei ancora
potuto aiutarlo, finché non era libera l'altra anima. Allora
incominciò a gridare e si gettò su di me, cosa tremenda! Piú
tardi venne Gianni. Io: "Sei contento di me adesso." Lui:
"Si." Io: "Devo fare tutto per te?" E per gli
altri, niente?" Lui: "Dà di più!" Quale
introspezione da parte sua, io potrei dare di più se non ci fosse
più in me il mio "io".
5
Gennaio. Il poveretto venne durante il giorno e potei vedere
tutta la sua lordura e quanto era ripugnante. Non riesco a spiegarmi
che cosa avvolge il suo corpo, forse non è una pelle, ma in ogni
modo è tutto pieno di ulcere e tumefazioni. Confrontandolo con la
mia stufa potei rilevare la sua grandezza. Egli mi venne incontro con
le braccia distese. Io mi rifugiai nella mia torre, non mi venne
dietro, poi disparve.
6
Gennaio. Durante la notte ebbi dei dolori e non venne nessuno;
cosa straordinaria, però gradita. Il Cavaliere in chiesa (era
domenica).
"Il tormento cessa, il castigo no!"
7
Gennaio. Il poveretto emtrò di nuovo dalla finestra, fece tanto
rumore che mi svegliai prima. Io: "Se non puoi ancora parlare
dammi un segno di risposta". Sei una povera anima?" Egli
accenna di si. Io: "Ti posso aiutare davvero?" Egli assentì
di nuovo e mi venne molto vicino. Io: "Conosci quell'altra
anima, che io devo aiutare prima di te?" Egli scuote il capo e
vuol prendere la mia mano. Non riesco a dargliela questa mano! Io:
"Perchè mi tocchi sempre?" Allora mostrò tutte le sue
piaghe e tumefazioni gridando in modo pauroso. Io pregai con lui.
Egli si calmò un po' tenendo la sua mano sul letto. Vieni ancora
Gianni, pare non si vedano. Io: "Sai che c'è qui anche un'altra
anima". Lui: “Si”. Io: "La vedi?" L'altro: "No".
Io: "E allora come lo sai?" Lui: "Perché tu hai già
dato". Io: "Che cosa ho già dato?" Lui: "Luce".
Io: "Che cosa intendi dire con la parola luce?" Lui: "La
strada". Io: "La dò anche a te?". Lui: "Sì".
Il poveretto andò via. Gianni rimase ancora a lungo, ho pregato
molto con lui. Gli ho chiesto ancora molte cose, ma non ebbi
risposta. Tutto ciò non lo riesco a capire, come posso dar
"luce", ma una cosa è chiara, che il poveretto avrà
bisogno ancora di molte cose.
9
Gennaio. Il poveretto con me dalle 10 e mezzo fino alle quattro.
Niente da fare con lui. Non mi perse d'occhio un istante, e questo
stanca assai. Il suo volto ha forse qualche cosa di naturale.
Una volta mi saltò addosso. Io gli gridai: "Non puoi farlo!"
Allora egli divenne furioso, ma si ritirò nel suo angolo. Io provai
tanto spavento. Appena se ne fu andato, sentii improvvisamente una
musica proveniente da lontano, una cosa del tutto nuova. Aprii la
finestra, ma dal di fuori non si sentiva niente.
10
Gennaio. Gianni venne in pieno giorno, sembrava molto allegro.
Gli dissi: "Sembri molto contento, va meglio?" Lui: “Si”.
Io: "Ma dimmi un po' perchè devi ancora continuare ad espiare?"
"Io ho offerto per te più volte l'Indulgenza Plenaria".
Lui: “Si”. Io: "L'hai ricevuta?" Lui: "Sì, Dio è
giusto, il tormento cessa, non il castigo!" Egli sparve.
Incontrata
l'Ombra, prende la forma di una donna, ma ancora è irriconoscibile.
Il
poveretto entrò gridando. Ero ancora in piedi. Mi sono messa
subito a pregare con lui. Egli poggiò la sua mano sul mio capo, io
lo scrollai via e allora disse: "Dà!" Io: "Che cosa
devo fare per te?" Lui: "Sacrifici!" Io: "Che
cosa?" Lui: "Volontà!" Capii subito che cosa pensava
perchè non lo volevo toccare e dovetti farlo. Egli mi stese le
braccia, io le diedi la mano, ma non volentieri, anzi con avversione.
Allora egli prese anche l'altra mia mano. Io sentii la sua
appiccicosa nella mia mano, avrei voluto piangere. Io gli dissi: "Che
cosa ti può fare la mia mano?" Lui: "Frescura!"
Stetti ferma ma infelice fino che le sue mani caddero dalle mie,
non c'era più niente da dire. Rimase alcun po' e poi disparve.
11
Gennaio. Gianni è qui quasi tutta la notte. Ora sembra proprio
contento. Io: "Dimmi perché eri posseduto?" Egli: "Dato
scandalo". Io: "Adesso dove sei?" Lui: "Nell'ombra!"
Io: "Ancora lontano dal buon Dio?" Lui: "Si". Io:
"Verrai ancora spesso da me?" Lui: "No". Io:
"Perché no?" Lui: "Non puoi più darmi niente".
Io: " Ma io ti aiuto ben volentieri?" Lui: "Io sono
allontanato". Io: "Che cosa devi patire ancora?" Lui:
"Il castigo della separazione". E disparve! Come è strano
tutto questo. Io annoto solo quello di cui sono assolutamente sicura.
Qualche volta devo ripetere la domanda, perché essi molto
spesso mormorano o balbettano soltanto.
Il mostro si dà da conoscere.
12
Gennaio. Il poveretto qui. Non ci sono nuove difficoltà. Vista
l'ombra e gli Undici.
13
Gennaio. Mi svegliai per una stretta al mio braccio destro, il
poveretto si piegò su di me. La sua testa era così vicina che mi
pareva di svenire dalla paura. Non posso descrivere quanto sia
spaventoso, ma non mi voglio lamentare. Il Signore Iddio non mi
manderà più di quanto possa sopportare. Anche la sua faccia è
piena di eruzioni e come coperta di una massa attaccaticcia.
Finalmente si drizzò in piedi accanto a me. Io incominciai a
pregare. Lui disparve. Visto il Cavaliere in Chiesa.
14
Gennaio. Ero molto preoccupata per il ritorno dei miei da Roma. E
L.....era ancora da me la sera. Mentre lei stava quieta seduta
accanto a me, vedo quel poveretto dietro di lei che mi fissa alla
solita maniera. Non mi lascio impressionare, ma a lungo non ci
riesco più, è un enorme sciupio di nervi. Così mando L a
dormire. Mentre la sto per abbracciare l'ombra si mette davanti
a lei, io vedo comunque L attraverso l'ombra. L....è
immediatamente vicina, ma non vede niente, è soltanto sorpresa che
la voglia mandare subito a letto e mi trova burbera. Appena essa se
ne è andata il poveretto si getta su di me. Io tengo duro, non
voglio svenire, ma c'era davvero da perdere i sensi. Non posso dire
se ho pregato, ero come un arnese incapace di pensare. Riuscivo
appena a respirare, tanto mi stringeva. Finalmente mi lasciò libera.
Io: “Perché mi tormenti così”. Lui: "Perché prendi il mio
tormento". Io: "Ma chi sei tu?" Lui: "Uno che
cerca". Io. "Che cosa cerchi?" Lui: "Riposo
(pace)!" Io: "Voglio sapere come ti chiami!" Lui:
"Enrico". e disparve. Questa volta ero proprio disfatta,
sono comunque contenta che egli parla, il povero Enrico.
Nota. Il
Parroco Sebastiano Wieser commenta: Enrico von M...... è una persona
storica. Trovai il suo nome come quello di Egolfo e Barbara nei
registri della parrocchia. Egli deve aver condotto una vita feroce.
Egli appare per oltre un anno. Ha fondato e lasciato dei lasciti
per Sante Messe annuali, ma la fondazione a causa dell'inflazione è
ora sfumata. Per questo feci domandare, se egli sapeva che SS. Messe
non sono più celebrate (intendevo celebrate come prima). "Il
Sangue di Cristo scorre per tutti noi", è la sua risposta. L'11
Febbraio è finalmente il giorno della liberazione di Enrico.
Udii
di nuovo quella musica straordinaria. Ma potrebbe anche essere una
immaginazione e provenire dalle vibrazioni dei fili telefonici,
che passano sotto la mia finestra.
15
Gennaio. Enrico è qui a lungo, niente di brutto. Egli
incomincia ad essere contento delle preghiere e trovo in lui
anche un grande cambiamento della faccia. Mi sembra di conoscere i
suoi occhi, ma non posso ancora stabilire di chi siano. L'Ombra fu
nella mia stanza e non posso ancora dire se è una donna.
16
Gennaio. Enrico mi svegliò con un urlo e poi incominciò a
gemere paurosamente. Ho pregato con lui, ma poichè continuava a
lamentarsi presi la bottiglia con l'acqua dei Tre Re Magi e la sparsi
su di lui. Si quietò subito e incominciò a mormorare la preghiera
con me, alla fine andò via. Sul pavimento non c'era una goccia
d'acqua eppure io avevo vuotato tutta la bottiglia.
17
Gennaio. Strano. Durante la notte ho avuti forti dolori, non
venne nessuno. Verso le 4 mi addormentai. Alle 6 venne Enrico. Gli
chiesi: "Perché vieni così tardi oggi?" Lui: "Non ti
ho trovata." Io: "Perché no?" Sono sempre stata qui!"
Lui: "Non eri chiara". Io: "Ma dimmi perchè
quell'aspetto così orrendo?" Lui: "Il peccato. Io:
"Ti ho conosciuto quando eri vivo?" Lui: "No".
Io: "Sei vissuto in questo castello?" Lui: "Si,"
Io: "Quando?" Era sparito.
L'Ombra
salì le scale davanti a me. Visto il Cavaliere in Chiesa.
18
Gennaio. Di nuovo qui il poveretto. Egli si gettò su di me, io
lo pregai di lasciarmi in pace, tutto inutile. Finalmente si rimise m
piedi vicino a me! Io ero tanto spaventata che mi sarei messa a
piangere volentieri. "Perché l'hai fatto di nuovo?" Lui:
"Per venir liberato". Io: "Libero da che?" Lui:
"Non vedi questo?" Io: "No". Lui: "Guardami
bene". Poi sparì. Devo aiutarlo a liberarsi dalle sue
tumefazioni? Non capisco. 'Come gli puó giovare un sacrificio che
faccio per forza? Perché io non lo toccherei mai di mia volontà. 19
Gennaio. Devo dire che adesso ho paura da ogni notte. Comunque
posso dormire. All'una venne Enrico con un grido. Quale è la cosa
migliore che posso fare per aiutarti? Lui: "Vinci te stessa!"
e si slanciò contro di me. Fu una cosa tremenda. Ho sopportato
quella pena in sacrificio per lui. Finalmente mi lasciò libera.
Continuavo a pensare di essere tutta lordata da lui. Invece non si
vede niente. Io: "Devi tormentarmi in questo modo?" Lui:
"Si," Io: "E chi lo vuole?" Lui: "Io".
Io: "Allora hai ancora la volontà libera?" Lui: "No".
- Io: "Allora perchè dici che lo vuoi tu?" Lui: - Mi
spinge, perché soltanto tu.. non ho capito il resto": Più
tardi mi svegliai di nuovo per quella musica. Non riesco a
comprendere che cosa sia, è come un canto alla parete vicino a me.
20
Gennaio. Egli venne di corsa nella mia stanza come un uragano
spinto dal vento. Io ero ancora sveglia, e gli dissi subito: "Per
favore, oggi stammi lontano!" Lui: "Perché?" Io:
"Perché non posso resistere". Lui: "Allora non mi
vuoi aiutare?" e mi venne subito piú vicino. Io non parlai
piú e chiusi gli occhi. Allora egli posò le sue manaccie sulle mie
spalle e premette la sua testa sulla mia. Di più non sò, era
troppo. Dopo, un po' di tempo ritornai in me. Quando posso avere
il conforto della S. Comunione è di nuovo tutto dimenticato.
21
Gennaio. Di nuovo così tremendo, solo che questa volta riuscii a
non perdere i sensi. Sono diventata così debole perchè penso
continuamente e con ripugnanza e orrore a questa cosa.
22
Gennaio. Andò un pochino meglio. Non riesco più a farlo
parlare, potei almeno pregare con lui.
L'Ombra
di nuovo a lungo nelle mie vicinanze, visto il cavaliere in
Chiesa.
23
Gennaio. Enrico ha un aspetto diverso. Non posso ancora dire
in che cosa sia diverso, comunque non è più così ripugnante. Sono
felice, perchè non mi ha più toccata. Io: "Dimmi sei Enrico
von M...?" Lui: "Si!" Io: "Perché devi fare una
penitenza così lunga?" Lui. "Il peggior peccato!" Io:
"Sei andato in giro per il castello per tutto questo tempo?"
Lui: "Si" Perché non ti ho mai visto prima?" Lui:
"Non ti era ancora permesso." Io: "Devo chiederti
se ti accorgi che le SS.Messe Legatorie per te non vengono piú
celebrate?" Lui: "Il Sangue di Cristo continua a scorrere
per noi!"
Nota. "Il
Sangue di Cristo continua a scorrere per tutti noi". Quei
"Signori" che la pensano diversamente a proposito del Santo
Sacrificio della Messa e non credono piú alla Transustanziazione,
non sanno quello che fanno!
Poi
incominciò a piangere. Io: "Perché piangi?" Lui: "Perchè
non posso attingere!" Io: "E perché?" Lui: "Il
castigo". Io: "Ed io ti aiuto?" Lui: “Si”. Poi ho
pregato con lui, non si poteva più fargli dire altro, si fermò
tuttavia ancora un pezzo.
Mentre
io stavo in Chiesa la sera, il cavaliere si inginocchiò verso di me
e potei vedere quanto era bello e felice. Non ebbi il coraggio di
parlare con lui. Questa è una classe di spiriti del tutto diversa,
ai quali io non mi posso avvicinare.
24
Gennaio. Poichè ho affidato tutto a questi fogli, devo anche
dire che sono quasi completamente finita nel mio fisico.
E per
continuare materialmente dovetti rinunciare ai bisogni dello spirito,
non potei andare a Messa perché ero troppo stanca. E' un metodo di
cura capovolto, perché allora mi viene a mancare tutto, e allora
salta fuori tutto quello che non dovrebbe, tanta impazienza e
una creatura senza carità!
Enrico
qui tre volte durante la notte; adesso ha davvero un aspetto più
umano, non più come una scimmia. Non vidi più nemmeno
eruzioni. Ho pregato parecchio con lui e ho l'impressione che il "De
Profundis" gli convenga meglio. Improvvisamente mi venne
vicinissimo, senza toccarmi, per grazia di Dio! Lui: "Hai
visto?" Io: "Si, che hai un aspetto diverso; e da che
proviene questo fatto?" Lui: "Ti sei flagellata!"
e sparì. Io l'avevo fatto, perchè mi venne come una ispirazione che
ciò gli poteva giovare.
Purtroppo
io riesco a fare così poco per quei poveretti!
L'ombra
stava di nuovo sulle scale. Ho udito la musica, è un compenetrarsi e
muoversi di suoni di un genere del tutto diverso.
25
Gennaio. Enrico rimase qui a lungo, è molto triste; perciò non
riuscii a cavarne fuori niente. Le pustole ed eruzioni sono
effettivamente sparite. Porta una camicia bruna. La tristezza è
scolpita in maniera tanto evidente nel suo stesso contegno; se
la potessi descrivere!
26
Gennaio. Enrico venne di giorno. La sua vista è più
tollerabile di giorno che di notte. La sua testa e il suo volto
sembrano un mosaico di colori messi insieme e proprio la trasparenza
fa una profonda impressione. Io gli domandai: "Perchè ieri
eri così triste?" Lui: "Non potei venire da te". Io:
"Perché no? eri pur stato qui?" Lui: "Erano troppi
gli altri intorno a te". Io: "Non ho visto niente!"
"Chi era?". Lui: "Anime". Io: "Eppure io ho
pregato con te". Lui: "Tu eri divisa". Io: "Per
questo oggi sei venuto così di buon'ora?" Lui: "Si"
Effettivamente ero stata in pace tutta la notte e fu un vero
sollievo. Mi opprime però il pensiero che altre anime mi aspettano.
La potrò continuare a sopportare con l'andar del tempo questa
situazione? Ma dov'è la mia fiducia in Dio? E il mio spirito di
sacrificio? L'ombra mi ha proprio perseguitata tutto il giorno;
è una figura di donna ma non ancora riconoscibile.
Enrico
venne di notte per poco tempo. Ho di nuovo udito quella musica
mi rende alquanto triste. E' una cosa così indefinita, è fantasia o
meno, non lo posso dire, ma lo scrivo. Invece non voglio più
scrivere quello che faccio per le povere anime, perchè è
logico che faccio qualche cosa, e dovrò fare sempre di più.
28
- 29 Gennaio. Dolori, quindi pace. Durante la notte volli fare
una prova ed ho chiamato Enrico. Ma inutilmente.
30
Gennaio. Molto strano. Venne Enrico e mi fece un cenno di andare
con lui. Finsi di non vedere, allora mi venne molto vicino e mi
disse: "Vieni con me!" Fu tutt'altro che simpatico e non mi
mossi. Allora egli incominciò ad agitarsi tanto che io raccolsi
tutto quel poco di coraggio che avevo e andai da lui. Suonanvano
allora le tre. Egli mi precedette fuori e poi giù fino alla porta
della cantina sotto la cucina. Io aprii e scendemmo le scale. Una
cosa davvero poco simpatica da fare! Arrivati di sotto mi mostrò un
angolo e sparì. Stavo in piedi davanti al muro. Non vidi nulla. Che
gioia, che c'é dappertutto la luce e potei accenderla, altrimenti
sarebbe stato una cosa ancora piú tremenda.
E'
meglio non descrivere quali tremendi pensieri colgono una persona in
simili circostanze, eppure bisogna sopportare. Ma purtroppo io sono
sempre ancora troppo "io!"
1
Febbraio. Enrico qui durante la notte; muto a tutte le domande.
Ho pregato per lui.
L'ombra
ora èben riconoscibile. E' la vecchia signorina cameriera
Janette, che fu per 40 anni con la mia nonna. La vidi passare oltre
accanto a me.
Quando
tornata a casa dalla S.Messa, volli aprire la porta della mia stanza;
la chiave si girò nella toppa e la maniglia in mano; e chi c'era ?
Enrico. Mi sono proprio spaventata. Io: "Ho appena tanto pregato
per te!" "Te ne sei accorto?" Lui: “Si” Io:
"Allora dimmi, c'è qualcuno sepolto in cantina?" Lui:
"No!" Io: "E allora perché mi hai condotto?"
Lui: "Perché ho peccato lì” Io: "Hai ucciso qualcuno?"
Lui: "No! Continua a far domande!" Io: “Ti fa bene se io
lo so” Lui: "Si". Io: "E' un peccato contro il VI
comandamento?" Lui: "Si!" Io: "Io non voglio
più sapere altro, che cosa posso fare per aiutarti?" Lui:
"Prega oggi!" Io: "Ma perchè proprio oggi?" Lui:
"Perchè sei tutta pura!" Io: "Vuoi dire perchè ho
ricevuto i S. Sacramenti?" Lui: "Si!" e disparve. (Io
scrivo ciò solo per ubbidienza, non voglio perdere un pensiero.
Solo che non mi vengano immaginazioni, altrimenti la purezza è bella
e sparita).
2
Febbraio. Di nuovo la musica, che mi svegliò. Più tardi venne
Enrico. Gli domandai: "Per quale motivo devi andare in giro così
a lungo?" "Non ti sei potuto confessare?" Lui: Sì"
Perdonato ma non ho espiato o fatto la penitenza!" Io: "Mi
puoi dire perché tua cognata Barbara aveva una ferita alla nuca?"
Lui: "No." Io: "Vedi anche altre anime nel castello?"
Lui: "Io posso vedere soltanto la mia S..... era (non si
capiva, forse voleva dire sfera). Io: "Adesso non mi troverai
più, perchè io vado via, ma continuerò a pregare per te".
Lui: "Non c'è spazio!" Io: "In che modo?" Lui:
"Per la Misericordia di Dio!" E sparì.
Certamente
è Dio che lo vuole, mi ha tutta acceso il pensiero che posso fare
qualche cosa per lui, come mi sono comportata in modo deplorevole
tutto questo tempo, pensando sempre soltanto a me.
Ciò
dà all'anima una spinta, che la aiuta a vedere in mezzo alla paura
e alla penosa sofferenza. Il buon Dio mi manda da fare. Oggi mi trovo
in una situazione spassosa, completamente sdoppiata. Lo spirituale
non permette all'umano di alzare la testa, ma sono così abile che
nessuno se ne accorge. Devo comunque uscir fuori, ma sono contenta
perchè io posso confidare tutto a chi mi conosce, anche se qualche
volta mal volentieri, perché in fondo la mia anima è proprieta
privata.
Visto
il Cavaliere in chiesa durante il S. Rosario.
Incontrai
gli amici Undici vicino al monte. Forse Enrico sa qualche cosa su di
loro. Domanderò.
3
Febbraio. Il Cavaliere rimase lì durante quasi tutta la Messa,
tanto da farmi pensare che gli inservienti dovessero sbattere contro
di lui. Enrico fu qui solo per poco.
4
Febbraio. Enrico rimase quasi tutta la notte. Io gli dissi che
dovevo andar via ed ero convinta che non mi avrebbe trovata. Allora
mi disse: "La via è illuminata".
Nota.
Commento del suo Direttore Spirituale Sebastiano Wieser: Il viaggio
avvenne fra il 4 e il 7 Febbraio. Ció che segue avvenne a Sch....,
esattamente 100 chilometri lontani dal castello di Waal.
Venerdì 13 Maggio 2016 la prossima puntata , vi aspetto..
Santa Gertrude di Turingia |
PREGHIERE DI S. GERTRUDE
per i defunti
Prima orazione Ti saluto e benedico, dolcissimo Gesù, Ti adoro con tutto il mio cuore e Ti ringrazio per l'amore che ci hai manifestato con la tua incarnazione, la nascita nella povertà e per averci lasciato Te stesso nel Santissimo Sacramento. Ti prego di unire questa mia preghiera, che Ti offro per la cara Anima del defunto (nome) ai meriti della tua santissima vita. Con l'abbondante grazia di tale preghiera desidero supplire e compensare perfettamente ciò che questa Anima ha trascurato nelle tue lodi, nelle preghiere, virtù e buone opere che avrebbe dovuto compiere per tuo amore, avrebbe potuto con la tua grazia e non ha fatto con pura intenzione e perfettamente. Amen.
- L'eterno riposo dona loro Signore, splenda ad essi la lucce perpetua, riposino in pace, amen.
- De profundis Salmo 129 Canto delle ascensioni:
Dal profondo a te grido, o Signore; Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia preghiera.
Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi potrà sussistere?
Ma presso di te è il perdono: e avremo il tuo timore.
Io spero nel Signore, l'anima mia spera nella sua parola.
L'anima mia attende il Signore più che le sentinelle l'aurora.
Israele attenda il Signore, perché presso il Signore è la misericordia
e grande presso di lui la redenzione.
Egli redimerà Israele da tuttr le sue colpe.
Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia preghiera.
Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi potrà sussistere?
Ma presso di te è il perdono: e avremo il tuo timore.
Io spero nel Signore, l'anima mia spera nella sua parola.
L'anima mia attende il Signore più che le sentinelle l'aurora.
Israele attenda il Signore, perché presso il Signore è la misericordia
e grande presso di lui la redenzione.
Egli redimerà Israele da tuttr le sue colpe.
- L'eterno riposo dona loro Signore, splenda ad essi la lucce perpetua, riposino in pace, amen.
- De profundis Salmo 129 Canto delle ascensioni:
Dal profondo a te grido, o Signore; Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia preghiera.
Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi potrà sussistere?
Ma presso di te è il perdono: e avremo il tuo timore.
Io spero nel Signore, l'anima mia spera nella sua parola.
L'anima mia attende il Signore più che le sentinelle l'aurora.
Israele attenda il Signore, perché presso il Signore è la misericordia
e grande presso di lui la redenzione.
Egli redimerà Israele da tuttr le sue colpe.
Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia preghiera.
Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi potrà sussistere?
Ma presso di te è il perdono: e avremo il tuo timore.
Io spero nel Signore, l'anima mia spera nella sua parola.
L'anima mia attende il Signore più che le sentinelle l'aurora.
Israele attenda il Signore, perché presso il Signore è la misericordia
e grande presso di lui la redenzione.
Egli redimerà Israele da tuttr le sue colpe.
Terza orazione Ti saluto e benedico, dolcissimo Gesù, Ti adoro e Ti ringrazio per l'amore e la bontà con cui Tu, risorgendo ed ascendendo al Cielo, glorificasti la nostra umanità già vinta dalla morte, e la collocasti alla destra del Padre. Ora ti prego che l'Anima per la quale Ti supplico possa presto partecipare alla tua gloria e al tuo trionfo. Amen.
- L'eterno riposo dona loro Signore, splenda ad essi la lucce perpetua, riposino in pace, amen.
- De profundis Salmo 129 Canto delle ascensioni:
Dal profondo a te grido, o Signore; Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia preghiera.
Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi potrà sussistere?
Ma presso di te è il perdono: e avremo il tuo timore.
Io spero nel Signore, l'anima mia spera nella sua parola.
L'anima mia attende il Signore più che le sentinelle l'aurora.
Israele attenda il Signore, perché presso il Signore è la misericordia
e grande presso di lui la redenzione.
Egli redimerà Israele da tuttr le sue colpe.
Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia preghiera.
Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi potrà sussistere?
Ma presso di te è il perdono: e avremo il tuo timore.
Io spero nel Signore, l'anima mia spera nella sua parola.
L'anima mia attende il Signore più che le sentinelle l'aurora.
Israele attenda il Signore, perché presso il Signore è la misericordia
e grande presso di lui la redenzione.
Egli redimerà Israele da tuttr le sue colpe.
Quarta orazione Ti saluto e benedico, dolcissimo Gesù, Ti adoro e Ti ringrazio per tutti i benefici di cui hai colmato la tua gloriosa Madre e tutti i tuoi eletti. Desidero unirmi ora all'amore dei tuoi Santi che Ti glorificano e Ti ringraziano per la salvezza ottenuta per mezzo della tua Incarnazione, Passione e Resurrezione e Ti prego di supplire con i meriti e con le preghiere della tua e nostra Madre Immacolata e dei Santi a quanto manca a quell'anima per giungere nella Patria beata e poter godere per sempre della tua presenza. Amen.
- L'eterno riposo dona loro Signore, splenda ad essi la lucce perpetua, riposino in pace, amen.
- De profundis Salmo 129 Canto delle ascensioni:
Dal profondo a te grido, o Signore; Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia preghiera.
Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi potrà sussistere?
Ma presso di te è il perdono: e avremo il tuo timore.
Io spero nel Signore, l'anima mia spera nella sua parola.
L'anima mia attende il Signore più che le sentinelle l'aurora.
Israele attenda il Signore, perché presso il Signore è la misericordia
e grande presso di lui la redenzione.
Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia preghiera.
Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi potrà sussistere?
Ma presso di te è il perdono: e avremo il tuo timore.
Io spero nel Signore, l'anima mia spera nella sua parola.
L'anima mia attende il Signore più che le sentinelle l'aurora.
Israele attenda il Signore, perché presso il Signore è la misericordia
e grande presso di lui la redenzione.
Egli redimerà Israele da tuttr le sue colpe.
Santa Geltrude, recitando queste orazioni insieme con l'Ufficio, chiedeva al Signore quanto e come gli fosse accetta l'opera di coloro che così pregavano. Ed il Signore rispose: “La gradisco tanto ed è come se liberassero me stesso dalla prigionia ogni volta che con queste preghiere si libera un'Anima dalle sue pene. Ricambierò al momento opportuno queste opere di carità, secondo l'onnipotenza della mia generosità”.
Breve biografia
di Santa Gertrude da Thuringen
Santa Geltrude di Helfta (1256-1301)
Santa Geltrude di Helfta, detta la Grande, nacque ad Eisleben (Turingia) nel 1256. Entrò in monastero a 5 anni presso le monache Cistercensi di Helfta (Sassonia). L'abbadessa Geltrude di Hackeborn accoglie Geltrude nel 1261 all'età di 5 anni nel monastero di Helfta, perché la bimba restò orfana prestissimo. A 25 anni il 27 gennaio del 1281, ha la prima manifestazione divina. Incomincerà a scrivere in latino per un impulso interiore e sentendo la voce di Gesù che vuole far conoscere i suoi scritti. Verso il 1284 riceve le stimmate invisibili. A 45 anni poco prima di morire riceve anche il dono della ferita o freccia d'amore, la trasveberazione del cuore.
Percorse in modo meraviglioso la via della perfezione, dedicandosi alla preghiera e alla contemplazione, impiegando la sua cultura per la stesura di testi di fede, tra cui i celebri Exercitia e quello che è forse il suo libro più famoso: le "Rivelazioni". è ricordata tra le iniziatrici della devozione al Sacro Cuore, la prima a tracciarne una teologia, senza però il tema delle riparazioni che sarà predominante in seguito. Ebbe grande influenza ai suoi tempi perché la fama della sua santità e delle sue visioni attirava molti per chiedere consiglio e conforto.
Esperienze
- A Santa Geltrude appare l'abbadessa Geltrude nella gloria, mentre lei offre la messa e vede che il Signore la riceve nel suo cuore. In queste visioni Geltrude vede la connessione tra il S. Cuore di Gesù, la messa e le anime agonizzanti e delle defunte.
- Geltrude assiste anche alla morte di Matilde cantrice del monastero e vede che Gesù avvicina le labbra dell'agonizzante alla ferita del divin cuore.
- Geltrude pregava un giorno per il fratello F. morto da poco e vide la sua anima sotto l'aspetto di un rospo ripugnante, bruciato interiormente in modo orribile e tormentato per i suoi peccati da varie pene. Sembrava avesse un gran male sotto il braccio e un peso enorme lo obbligava a stare curvo fino a terra, senza potersi rialzare.
- Geltrude comprese che appariva sotto forma di un rospo perché durante la sua vita religiosa aveva trascurato di innalzare la mente alle cose divine, capì anche che il dolore che lo tormentava sotto il braccio era dovuto al fatto che aveva lavorato oltre al permesso del Superiore, per acquistare beni temporali e per aver nascosto il suo guadagno.
- Doveva espiare la sua disobbedienza. Geltrude avendo recitato i salmi prescritti per quell'anima, chiese al Signore se ne avesse avuto vantaggio: "Certo - rispose Gesù - le anime purganti vengono sollevate da tali suffragi, però preghiere anche brevi ma dette con fervore, sono ancor di maggiore profitto per esse".
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