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lunedì 29 agosto 2016

Terremoto Amatrice, vittime, eroi, Sciacalli e Sciacalli/Cobra

Il terremoto di Amatrice come tutti i terremoti precedenti, non ha scosso solo la terra ma anche gli animi e i cuori delle persone colpite ma anche di tuttti noi. La sofferenza di quelle popolazioni toccate dal sisma è scritta sui loro volti, il dolore per la perdita dei loro cari non ha bisogno di parole, la leggiamo nei loro occhi e la paura impera nei loro cuori e trasuda dai loro sguardi smarriti.
Come non essere vicini con il cuore a quelle persone? Come non provare empatia per il loro dolore?
Eppure in mezzo a tanto dolore, lacrime e sofferenza, vedere le squadre dei Vigili del Fuoco, Carabinieri e soccorritori vari, esperti, meno esperti, avventizi dell'emergenza dalla prima ora, volenterosi di scavare tra le macerie anche a mani nude, dimentichi delle ferite inevitabili sulle proprie mani, mani smaniose di trovare la cosa più preziosa, la vita stessa, perchè trovare un corpo ancora vivo tramuta in gioia ogni sacrificio speso per trovarla, è semplicemente edificante, mi ha riempita di orgoglio, l'orgoglio di appartenere ad un popolo che ama il prossimo e che si fa in quattro per soccorrerlo.
Purtroppo ogni bella medaglia ha un rovescio, un rovescio in questi casi fatto di SCIACALLI, quelli che nel buio della notte e ancor peggio quelli che agiscono alla luce del sole e ancor meglio di RIFLETTORE!!
Brutta razza gli sciacalli che agiscono nel nascondimento, ma degli sciacalli da riflettore? Ne vogliamo parlare?
Grandi star che promettono concerti di “beneficenza” in favore dei terremotati, una beneficenza collosa e pelosa, che puzza di propaganda, perchè non mandare una donazione in privato? Semplicemente perchè queste star da 4 cent, non resistono al richiamo del riscontro mediatico. Quando invece tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, Matteo 6,3
Poi arriva la categoria di sciacalli peggiore, si tratta dello Sciacallo/Cobra, arriva con uno stuolo di guardie del corpo, si aggira tra la gente disperata e distribuisce abbracci a chi sofferente e intontito dal dolore non ha nemmeno la forza di reagire di fare mente locale e nella propria disperazione si abbandonerebbe all'abbraccio di chiunque, anche di chi come un cobra abbraccia la preda solo per mero interesse proprio, con le braccia stringe il sofferente e con l'occhio adocchia la telecamera, che rimanderà alla nazione attraverso i Tiggì DI REGIME, un'immagine di falsa umanità, un'immagine che ormai incanta pochi.
Di Sciacalli/Cobra ne abbiamo visti diversi in questi giorni, schierati in prima fila durante le esequie delle vittime del terremoto, hanno distribuito abbracci da cobra a favore di telecamere, mentre i loro sguardi vacui e poco convincenti pensavano certamente al prossimo referendum e al riscontro mediatico di tale apparizione, gli Sciacalli/Cobra anche in questo caso hanno dimostrato ampiamente tutta la loro inadeguatezza nei ruoli ricoperti e l'incapcità di empatizzare con il popolo, un popolo fatto di eroi tra le persone comuni, di vittime e di soccorritori, di Vigili del Fuoco ringraziati per il loro encomiabile lavoro ma dimenticati nei fatti.
Lo Sciacallo/Cobra è lo sciacallo peggiore in assoluto, uno sciacallo da cancellare, uno sciacallo che per paura di “morire” per un NO, ha partecipato a quelle esequie pregando quel Dio a cui non crede e nemmeno rispetta, un Dio al quale ha prepotentemente usurpato il posto legiferando contro le sue leggi, che per il prossimo Referendum il popolo voti si ai suoi pasticci costituzionali, permettendogli ancora per un po' di rimanere abbarbicato vergognosamente agli scranni che non gli competono, sono tanti gli Sciacalli/Cobra che si sono presentati a quello che per loro era solo un evento mediatico da sfruttare a loro favore, proprio per questo e mille altri motivi al prossimo referendum voterò NO, NO E ANCORA NO AL PROSSIMO REFERENDUM SULLA COSTITUZIONE.
Ma voglio chiudere ricordando oltre tutte le brave persone e i tanti eroi che resteranno sconosciuti e che ancora stanno aiutando le popolazioni dei loghi terremotati, un Vescovo che ha dimostrato a tanti suoi simili con i fatti, che cosa significhi essere Vescovo (co
a lui affidato), con tanta umiltà Mons Giovanni D'Ercole è sceso dal letto alla prima scossa e si è diretto senza esistare verso le zone colpite, portando aiuto e conforto, un esempio di Vescovo da imitare.

La Nazarena 

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